REDAZIONE: FRANCESCO BEARZI, CRISTINA MATALONI, SARA DEODATI, VINCENZO LANDOLINA, ALBERTO VALLERIANI, ROCCO MARTUFI, GIULIO TIRINELLI

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mercoledì 13 ottobre 2010

Rassegna stampa Retuvasa 13.10.10

ANAGNI. DOPO QUELLA AL TG3 LAZIO DELLE ORE 14, INTERVISTA ESCLUSIVA A RS RETUVASA - ANGELO GALANTI, IL PRESIDENTE DEL COMITATO DI QUARTIERE OSTERIA DELLA FONTANA, IL PIU' IMPORTANTE DI ANAGNI, FORTEMENTE IMPEGNATO IN CAMPO AMBIENTALE, SU QUELLA CHE IL TG3 HA DEFINITO "POLVERE MISTERIOSA", E SUL "NASO ELETTRONICO" IN ARRIVO:
"ALCUNE ISTITUZIONI CI SONO MOLTO VICINE, PREMIATO L'IMPEGNO DEI CITTADINI".
"Il Comitato Osteria della Fontana, grazie all'impegno costante dei suoi soci e dei suoi attivisti, sta incidendo in maniera decisamente significativa sul miglioramento della qualità della vita nel quartiere. Dopo aver contributo in maniera determinante agli sforzi del Coordinamento delle associazioni anagnine nel sollevare un movimento popolare indispensabile, quello che ha supportato (insieme all'impegno tecnico-istituzionale dell'assessore dell'ambiente provinciale Fabio De Angelis e del sindaco di Anagni Carlo Noto) la decisione squisitamente tecnica della bocciatura in conferenza dei servizi regionale dell'inceneritore di car fluff Marangoni,  ecco che arriva uno strumento importante [il "naso elettronico", ndr] per interpretare un fenomeno che da tempo preoccupa la popolazione. Ringrazio a nome del Comitato l'assessore all'ambiente Fabio De Angelis, sempre sensibile alle segnalazioni provenienti dal basso, dal territorio, in ogni parte della Provincia. Colgo l'occasione per ringraziare anche il neo comandante della sezione dei carabinieri di Anagni, Costantino Airoldi, dal momento del suo insediamento molto sensibile e vicino alle reali esigenze della cittadinanza".
Intervista rilasciata alle 14.20 
Poco prima è andata in onda sul TG3 Lazio l'intervista ad Angelo Galanti e all'assessore all'ambiente provinciale Fabio De Angelis, nel contesto di un servizio dedicato alla "polvere misteriosa" che si riscontra nel quartiere di Osteria della Fontana e allarma la cittadinanza. 
ANAGNI. L'ASSESSORE ALL'AMBIENTE E VICE PRESIDENTE PROVINCIALE FABIO DE ANGELIS: DA TEMPO ABBIAMO OPERATO I RILIEVI, E AD OSTERIA DELLA FONTANA ENTRERA' IN FUNZIONE  UN "NASO ELETTRONICO" LUNEDI' PROSSIMO
A seguito della segnalazione a mezzo stampa di ieri, Fabio De Angelis, come riferito a RS Retuvasa ieri pomeriggio e riportato oggi dai quotidiani locali (vedi Ciociaria oggi p.22 e Il Messaggero FR p.37), ricorda che già da mesi, ricevuta precedente segnalazione da parte del presidente del Comitato Osteria della Fontana, Angelo Galanti, ha provveduto a far intervenire i tecnici dell'Un. di Tor Vergata, afferenti al Dipartimento di Scienze e Tecnologie chimiche ove opera il prof. Antonio Palleschi, per un prelievo della polvere che da tempo allarma i residenti. A una prima analisi (i risultati non sono ancora disponibili), pare altamente probabile che il "pulviscolo nero" che ricopre ogni cosa alle spalle della chiesa di San Giuseppe non sia da attribuirsi allo smog, ma ad altro fenomeno. Per chiarirne comunque le cause, l'assessorato all'ambiente ha deciso di installare lunedì prossimo in zona idonea uno dei quattro "nasi elettronici" acquistati dalla Provincia. Si tratta di strumenti in grado di analizzare la composizione chimica dell'aria e gli odori (SUL TEMA VEDI QUESTO LINK)

Tra qualche giorno (lo segnaliamo in anteprima perché da domani siamo in vacanza per una settimana) le notizie relative al Comitato si potranno seguire sul SITO DEL COMITATO DI QUARTIERE OSTERIA DELLA FONTANA (in corso di allestimento) 

RICORDIAMO INFINE:
ASSEMBLEA GENERALE 
COMITATO OSTERIA DELLA FONTANA
15 OTTOBRE 2010
Sala parrocchiale di San Giuseppe
ODG:
- presentazione sito web
- analisi attività svolte
- programmazione nuove attività
- surroga dei membri del consiglio direttivo
Sono invitati alla partecipazione tutti gli iscritti e gli abitanti del quartiere

TG3 LAZIO ORE 14 (seconda notizia in scaletta):
LA PROTESTA-MANIFESTAZIONE BIPARTISAN (ma soprattutto dell'opposizione) DEI SINDACI A ROMA CONTRO IL PIANO SANITARIO REGIONALE; DECINE DI PRIMI CITTADINI (in prima fila per la Ciociaria ovviamente Anagni e Pontecorvo) E CENTINAIA  E CENTINAIA DI MANIFESTANTI
GRAZIE AI CONCITTADINI DEL VERSANTE CIOCIARO DELLA VALLE DEL SACCO CHE CI SONO STATI PER NOI (ndr)
Renata Polverini, in visita al San Filippo Neri: "Nessuna manifestazione ci fermerà. Ma siamo pronti a discutere miglioramenti" (finalmente, ndr)
Ma aggiunge l'ex sindacalista: "Non capisco queste persone che remano contro la Regione e l'economia". Se il piano non è approvato entro il 31 ottobre perderemo i fondi europei e dovremo aumentare le tasse.
Vedi i servizi di Omniroma, Adnkronos e FiuggiWeb tv
Per altre notizie consulta come sempre il sito DAS

COMUNICATO ASSOCIAZIONI AMBIENTALISTE COLLEFERRO
TURBOGAS: TUTTI CONVOCATI


Tutti convocati, ricercatori del cnr, consiglieri dell’opposizione, di maggioranza, tecnici della turbogas, sindacalisti, ambientalisti e assessori provinciali, regionali e comitati di cittadini. Assente non convocato, il Comune di Artena, forse per la posizione assunta nei confronti dell’impianto. La convocazione, frutto della pressione degli ambientalisti che per primi hanno soccorso i cittadini, dimostra che quando voluta, la democrazia partecipata è un percorso sempre attivabile. Solo che cercarla ora, scandita dal conto alla rovescia delle ore concesse e con l’autorizzazione già rilasciata, rappresenta tutto, tranne la restituzione del diritto leso. Metaforicamente si può affermare che il “bagno di sangue” è assicurato ed anche chi lo versa, rimangono da stabilire le modalità. Due gli scenari possibili: o revocare l’autorizzazione pagando un risarcimento super milionario a favore della Termica Colleferro, con soldi pubblici, in altre parole nostri, oppure tenere la borsa chiusa e scaricare il danno su ambiente e salute, sempre dei cittadini. Vedremo cosa sceglieranno. Per evitare che i cittadini rimangano vittime di simili procedure, stiamo valutando con i nostri legali, di sollecitare l’apertura di una procedura d’infrazione contro l’Italia da parte della Direzione Generale Ambiente della Commissione Europea con riferimento all’avvio delle procedure autorizzative per la turbogas, in palese violazione alla Convenzione di Aarhus, per poi chiedere alla Corte dei Conti che il danno erariale derivato dalla sanzione sia risarcito dai singoli responsabili amministrativi. Pensare che il vicolo cieco nel quale siamo stati messi, si poteva evitare con l’esercizio tempestivo del buon senso, rende ancora più amara questa vicenda. L’istallazione di fonti di energia rinnovabili, ad esempio, avrebbe ridotto il fabbisogno energetico complessivo ed azzerato, per quota parte, sia l’emissioni nocive, sia l’impiego di fonti fossili. La turbogas, presentata come la tecnologia più efficiente per produrre energia, e prevista all’interno del comprensorio industriale Secosvim produrrà elettricità e vapore, quest’ultimo, necessario principalmente all’Avio SpA. La responsabilità per un concreto miglioramento ambientale, sanitario ed energetico, se estesa anche alle imprese, determina interventi sui processi industriali al fine di renderli meno “energivori”e dunque meno impattanti. Provvedimento che, se adottato dall’Avio, avrebbe due effetti: ulteriore riduzione del fabbisogno energetico e garanzia occupazionale. Per quanto non di nostra specifica competenza, l’ultimo aspetto, offre un elemento di riflessione sia ai sindacati sia ai lavoratori. Quando un imprenditore smette di investire nella sua impresa, è sempre un segnale negativo. Il doppio ruolo, infatti, della Avio come principale consumatore di vapore da una parte e socio turbogas (per il 40%) dall’altra, ci induce a ritenere che l’operazione in atto, altro non è che un’esternalizzazione dei costi. Si abbattono i costi del vapore e aggiungono i ricavi, fuori del “core business” aziendale, della vendita dell’energia elettrica. Uno scenario che spianerebbe all’impresa, la strada per una futura delocalizzazione. L’incremento del 1150% di potenza elettrica, in una situazione di consumo che rimane stabile, è un altro elemento che il buon senso avrebbe potuto intercettare sollevando almeno un interrogativo. Una maggiore attenzione, inoltre, nella lettura dello Studio di Impatto Ambientale, redatto dalla società proponente, avrebbe permesso l’individuazione di altri punti meritevoli di approfondimento. Per esempio, tra pag. 58 e 61 si legge “ si quantifica in 18 t/h il fabbisogno di vapore alle utenze del consorzio”, successivamente “ Data la notevole estensione del comprensorio non esiste una rete di raccolta delle condense. Tuttavia la Centrale è predisposta per poter ricevere le condense, fino al 100% del vapore inviato, qualora in futuro fosse realizzata la rete di raccolta. La Centrale inoltre è predisposta per servire una futura rete di teleriscaldamento” ed infine, “ Come detto precedentemente la Centrale è predisposta a riutilizzare, reintroducendola nel ciclo termico, l’acqua di condensa di ritorno dal comprensorio, fino al 100% del vapore inviato, qualora in futuro fosse realizzata la rete di raccolta”. Alla faccia dell’efficienza energetica ! questo appare un inutile e clamoroso spreco di ben 18 tonnellate/ora di vapore. Sempre sullo studio, pag. 81 si evince che la quantità annua emessa di monossido di carbonio aumenterà nonostante la diminuzione della sua concentrazione nei fumi di scarico, sorprende che nessun Ente locale abbia sentito la necessità di approfondire quest’aspetto chiedendo una riduzione percentuale quantitativa almeno pari a quella delle concentrazioni, avallando, di fatto, emissioni nocive a scopo di lucro. Sempre sul monossido di carbonio a pag. 150 dello studio ci si limita a presentare il dato triennale rilevato dalla centralina posta in Via Oberdan, ma non si riportano le previsioni nello scenario di progetto. Lo studio riporta l’oggettivo incremento complessivo dei fumi emessi nello scenario di progetto, ma sorvola sulla quantità di anidride carbonica (CO2) e sul particolato fine e relative conseguenze sanitarie, che invece meritano specifici approfondimenti. Sull’incremento di CO2 occorre ricordare l’esistenza di un protocollo d’intesa sottoscritto da molti Comuni della provincia che si sono impegnati a perseguirne la riduzione. Nel caso di specie, con una mano si sottoscrive un impegno e con l’altra si contraddice. Il confronto vero, però, non è sul piano tecnologico, ma culturale. E’ tra due letture diverse dello stesso problema. L’una enfatizza la necessità di produrre energia, l’altra propone la sostenibilità dei consumi attraverso l’efficienza energetica, il rispetto e difesa di ambiente e salute e ponendo attenzione all’uso razionale delle risorse, che non sono infinite, da lasciare alle future generazioni ed è a quest’ultima che come ambientalisti siamo orientati.. Non trascurabile inoltre, è il probabile costo, a totale carico pubblico, del danno sanitario ed ambientale causato dalle emissioni dell’impianto che stimiamo essere mediamente di circa 350.000,00 euro l’anno. Paradossalmente se la “bolletta” energetica dell’azienda al netto degli interventi sopra citati di riduzione del fabbisogno, fosse inferiore al danno, converrebbe offrire un contributo per risparmiare soldi pubblici e sofferenze ai cittadini, oppure richiederli all’azienda per i futuri impieghi. Per ultimo, ma non per importanza, è il danno patrimoniale che la prossimità dell’impianto al recente insediamento abitativo, recherà ai residenti. I tecnici della turbogas minimizzano, in tal caso non dovrebbe costituire un problema il rilascio di garanzie reali a favore dei residenti, nell’eventualità, si verifichi il danno. Ci appelliamo, dunque, a tutti i cittadini, associazioni e forze politiche che non intendono consolidare una cultura insostenibile a danno dei cittadini violandone i diritti, a sottoscrivere la petizione popolare che in questi giorni ha preso il via nei Comuni di Artena e Colleferro

Le Associazione ambientaliste del territorio


FROSINONE. PROJECT FINANCING DELLO STADIO CASALENO, PUNTO DI SVOLTA? (La Provincia FR p.2)
Sul tema vedi ultimo articolo di questo post

ANAGNI. RIMBORSO ACEA ATO 5 PER MANCATA DEPURAZIONE: PENSARCI BENE A CHIEDERLO SE SI E' PRIVI DI IDONEO IMPIANTO DI SMALTIMENTO (La Provincia FR p.21)

LEGAMBIENTE PREMIA I NOVE COMUNI "RICICLONI" DEL LAZIO (naturalmente nessuno nella Valle del Sacco, ndr)
Ampia sintesi da Cinque giorni p. 4 
Premiati ieri mattina dal consigliere regionale Lidia Nobili e dalla Vice Presidente della Fondazione Regionale Re.Se.T., Grazia Maria Traina, i Comuni “ricicloni” del 2010. Secondo Legambiente, i più virtuosi nella raccolta e nella gestione integrata dei rifiuti. Premiati, presso la V Comunità Montana del Montepiano Reatino, con un diploma e con il Testo Unico delle Autonomie Locali commentato da Riccardo Carpino, Capo di Gabinetto del Ministro per gli Affari Regionali, i Comuni di Lenola (Lt), Acquapendente (Vt), Nepi (Vt), Monte San Biagio (Lt), Trevignano Romano (Rm), Monterosi (Vt), Oriolo Romano (Vt), Roccagorga e Sermoneta (Lt).