REDAZIONE: FRANCESCO BEARZI, CRISTINA MATALONI, SARA DEODATI, VINCENZO LANDOLINA, ALBERTO VALLERIANI, ROCCO MARTUFI, GIULIO TIRINELLI

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lunedì 28 febbraio 2011

Rassegna stampa 28.02.11

COLLEFERRO, IL RILANCIO DELLA VALLE DEL SACCO PASSA ATTRAVERSO LA PROMOZIONE DEI DEI SUOI PRODOTTI SUPER CONTROLLATI
“Solo adesso che abbiamo le certezze, ossia non c’è più inquinamento nella Valle del Sacco, bisogna pensare ad un progetto serio di rilancio di tutto in comprensorio” ha affermato l’on. Silvano Moffa intervenuto al convegno scientifico e politico: “Valle del Sacco: Una grande Opportunità” organizzato dalla XVIII Comunità Montana con il Presidente Loris Talone che rilancia l’idea del “marchio d’area”.
Ecco la notizia quotidiana 28.02.2011
Vogliamo che resti il nome “Valle del Sacco” ha affermato con fierezza Loris Talone chi si è detto convinto di voler gestire questo processo ed il rilancio della valle. “ Oggi non siamo più la valle dei veleni, come si vuol far passare, ma siamo la valle più monitorata d’Italia, anzi la più sicura. Ecco perché non ci possono essere persone che mistificano la verità, perché danni ne sono stati fatti moltissimi a tutti gli allevatori, una ottantina, che gravitano intorno alla nostra valle, ecco perché occorre creare un marchio d’area che garantisca i nostri prodotti”. Il Convegno, che si è svolto in mattinata presso la Sala del Cinema Vittorio Veneto, è stato moderato da Massimo Cacciotti (vice presidente dell’ente montano), che ha saputo ben gestire l’importante incontro e che ha lanciato la proposta con la quale la XVIII comunità montana può divenire una sorta di cabina di regia per il monitoraggio continuo nel percorso di completa bonifica della Valle del Sacc. Le conferme della bontà della Valle del Sacco, armai monitorata e messa in sicurezza sotto tutti gli aspetti tecnici, scientifici e giuridici perché diversi istituti statali stanno seguitando a studiare il fenomeno del Beta HCH (esaclorocicloesano), che ormai dal lontano 2005, è rientrato nei ranghi della legge e che solo nel 2000 la comunità Europea ha bandito, mentre alcuni valori sono presenti sia nei prodotti cinesi che americani che tutti i giorni arrivano sulle nostre tavole. Le certezze della bontà della bonifica di questa ampia zona sono arrivate dal dott. Spina (dell’Ufficio Commissariato Valle del Sacco) il quale con apposite slide ha illustrato nei dettagli l’opera di risanamento che è stata fatta ed ha ricordato che solamente quando vi è un’esondazione del fiume Sacco, si possono creare delle nuove presenze del fattore inquinante, presente in piccole quantità nel fondo dello stesso fiume. Il Dott. F. Micarelli del Servizio veterinario Asl RmG ha ricordato che si stanno facendo in continuazione monitoraggi preventivi circa 2000, a tutti i livelli, latte, uova, carne, formaggi nelle 20 aziende di competenza e tutto è nella normalità più assoluta”. Ma il più esaustivo e rassicurante è stato il dott. F. Blasetti, del dipartimento prevenzione Asl affermando che: “Tutti i prodotti che escono dalla Valle del Sacco sono garantiti. Le acque del comune di Colleferro non sono state contaminate dallo BetaHCH, le cui ricerche sono tutte pubbliche sul sito dell’Azienda Sanitaria”. Poi è stata la volta dei politici presenti. A fare gli onori di casa Mario Cacciotti, sindaco di Colleferro: “Siamo rimasti esterrefatti dall’oramai famoso servizio del TG1 andato in onda per ben tre giorni di seguito che ha rigettato fango sulla nostra valle. Gli uffici tecnici, hanno accertato che la moria delle pecore sulla via Ariana, non è stata causata dall’inquinamento ma da fatti naturali. Ovviamente, sono stati incaricati due legali per querelare la Rai ed il TG1, che con il loro modo di fare sprovveduto hanno creato danni ingentissimi, con disdette sulle prenotazioni alberghiere da tutta Italia. L’inquinamento in città, è come le altre città industriali e si sta lavorando con la italcementi anche per togliere le polveri sottili, che comunque sono diminuite. Si sta rivedendo il Piano Traffico che è quello ce inquina di più la città. Carlo Tiberi, ex sindaco nonché consigliere Comunale di Gavignano, ha rimarcato il fatto che gli agricoltori confinanti con il Sacco, con il cambio di piantagione, dal frumento per gli animali si è passati a piantare i platani per le biomasse, ci rimettono 500 mila euro ad ettaro. Ecco perché si deve intervenire nuovamente. Il Sindaco di Paliano Maurizio Sturvi, ha lamentato il fatto che il danno del TG1 è stato troppo grosso per gli agricoltori della zona e per questo ha lanciato il marchio comunale, per mettere sotto controllo, in modo ulteriore, tutti i prodotti. L’On. Antonio Paris, (presidente del gruppo misto del Consiglio Regionale del Lazio), ha affermato che la proposta dei Verdi di decretare la Valle del Sacco come un’area ad alta criticità ambientale, è molto lontana dalla realtà rappresentata questa mattina dai tecnici e che farà in modo di farla respingere, perché è convinto che dietro questa disinformazione ci siano coloro che non vogliono bene a questo territorio e perciò si farà promotore di una legge regionale per rilanciare la Valle del Sacco. In sala anche Angelo Miele, che non è voluto intervenire insieme ad altri amministratori locali ed ha concluso con molta lucidità l’On. Silvano Moffa: “senza Colleferro, non ci sarebbe stata una legge sulla bonifica, perché dal 1993 le aziende facevano uno scaricabarile sulle proprie responsabilità e non vuole speculazione da parte di nessuno, perché interessa risolvere il problema e guardare al futuro, finora c’è stata troppa approssimazione. Anche Moffa si è detto convinto che la Valle del Sacco deve restare con il suo nome originario perché Colleferro è una realtà industriale uguale a tutte le altre presenti in Italia”.
Giancarlo Flavi
 
BLOCCO DEL TRAFFICO, ELEVATE 166 MULTE
Il Messaggero FR, 28.02.11 p.45 
«Il bilancio della domenica ecologica può ritenersi soddisfacente: segno che i frusinati sono rispettosi dell’ordinanza comunale». E’ quanto ha affermato ieri sera il comandante della Polizia Locale di Frosinone, Francesco Delvino, al termine di una giornata di controlli che ha tenuto impegnate le pattuglie dei vigili urbani. Dalle 8 fino alle 18 di ieri, infatti, a Frosinone era previsto il blocco totale del traffico, una misura per combattere lo smog e la presenza delle polveri sottili nell’atmosfera. Nelle dieci ore di limitazioni alla viabilità, i vigili urbani hanno controllato 229 auto entrate nell’area urbana: in totale, sono state elevate 166 multe. «Quasi tutte per violazione dell’ordinanza di blocco del traffico - aggiunge Delvino -, in quanto non sono mancate contestazioni di altro tipo agli automobilisti». Il numero maggiore di infrazioni è stato registrato nel pomeriggio. Controlli nell’area urbana sono stati effettuati anche dalla Polstrada.

MULTE E PROTESTE. ARCHIVIATA LA TERZA DOMENICA ECOLOGICA

La Provincia FR, 28.02.11, p. 8, di Cesidio Vano

E' andata. Archiviata anche la terza domenica ecologica del 2011 con il blocco pressoché totale del traffico nel perimetro centrale di Frosinone. Alcune decine gli agenti di Polizia locale impegnati nel rispetto dell'ordinanza voluta dal sindaco Michele Marini e dall'assessore Francesco Raffa ma dettata anche dalle stringenti disposizioni e previsioni normative in caso di centri urbani (come da anni capita al capoluogo ciociaro) con una pessima qualità dell'aria. Duecentoventinove i veicoli controllati perché circolavano all'interno dell'area interdetta. Centosessantasei le contravvenzioni staccate dalle pattuglie dei vigili, principalmente per la violazione al blocco del traffico ma anche per altre violazioni al codice della strada (dalle cinture alla mancanza di documenti).

«Abbiamo assicurato il blocco della circolazione come il dispositivo comunale ha imposto - ha commentato il comandate della polizia locale frusinate Francesco Delvino -. Il numero delle multe è stato essenzialmente simile a quelle dell'altra domenica (erano 125, ndr) nonostante la stretta alla circolazione richiesta dall'amministrazione ed il fato che ci sono state autorizzazioni per meno di due terzi rispetto la passato e che sia stata una giornata di pioggia che "favoriva" la scelta di prendere l'auto e rischiare la multa». Insomma il comandate è soddisfatto del lavoro svolto assieme ai suoi uomini: «Un lavoro - sottolinea - fatto come sempre con un organico ridotto (il Corpo della Municipale non raggiunge le 50 unità e ieri impegnate in strada ce ne erano ovviamente molte meno, ndr) e puntando a risolvere i problemi evidenziatici la volta precedente». Il riferimento è alle deiezioni dei cavalli che, con la domenica ecologica, invadono la città per proporre passeggiate alternative. «Abbiamo stabilito il percorso che gli animali seguivano e disposto un servizio di pulizia tramite la società Sangalli - ha spiegato il comandante -. Ogni cacca è stata rimossa in massimo 30 minuti». Anche questa è organizzazione.
Le proteste degli automobilisti comunque non sono mancate neanche ieri, così come le proteste dei commercianti. Dal comando della municipale però la percezione è un po' diversa: «Gli automobilisti sono arrabbiati e protestano: è vero, ma sono anche consapevoli che questa è la conseguenza della situazione relativa all'inquinamento c'è c'è a Frosinone e non ce l'hanno né con gli amministratori o con i vigili, ma senz'altro sono scocciati». Insomma una sorta di incipiente rassegnazione.
Una particolare protesta però a cui diamo voce è che quella fattaci ieri dalla famiglia Plocco di Frosinone. Ad un loro congiunto portatore di handicap e non deambulante non è stato consentito di utilizzare l'auto per muoversi in città. L'ordinanza non lo prevede ed il tagliando arancione non consente di avere deroga alcuna. «Una vergogna dicono i familiari anche perché in città non ci sono mezzi pubblici attrezzati per chi è in carrozzella e di certo non mancano le barriere architettoniche». Risultato: l'uomo è dovuto rimanere a casa.

ALATRI. DA DOMANI BOLLINO BLU

La Provincia FR, 28.02.11, p. 13, di E.C.

A partire da domani è istituito il controllo dei gas di scarico obbligatorio per tutti i veicoli circolanti su tutto il territorio comunale, anche se immatricolati in altre province. Il controllo dovrà attestare il rispetto delle prescrizioni tecniche mediante l'esibizione del "Bollino Blu"». Pesanti saranno le sanzioni che potranno essere comminate. Per la lotta all'inquinamento atmosferico dopo i superamenti di Pm10 della centralina di Bitta è stata firmata una ordinanza ed arriva la domenica ecologica prevista per il 20 marzo con blocco totale della circolazione nell'area del centro storico e arterie circostanti. Un blocco uguale di fatto a quello che si effettua nella giornata del Venerdì Santo. «Infatti dalle ore 9 alle 13 e dalle ore 16 alle 19, è istituito il blocco totale della circolazione stradale nell'area individuata da Via Alcide De Gasperi, Via Circonvallazione Portadini, Porta San Nicola, Via Melegranate, Porta Portati, Via della Stazione. Restano percorribili le arterie esterne SR 155 La Donna, Via Madonna della Sanità, Via Chiappitto e Via La Stazza. Le limitazioni non riguardano servizi di polizia, servizi pubblici, sicurezza, protezione civile e servizi sanitari. La Polizia Locale potrà autorizzare la circolazione di veicoli non rispondenti alle caratteristiche sopra descritte per soddisfare specifiche ed eccezionali esigenze pubbliche e/o di interesse pubblico. I trasgressori alla presente disposizione saranno sanzionati ai sensi dell'articolo 7 comma 1 e comma 13 bis del Codice della Strada. Le limitazioni alla circolazione veicolare entrate in vigore dal 21 febbraio per i veicoli euro 0 ed euro 1 benzina ed euro 1 ed euro 2 diesel si applicano, fino a diversa disposizione, dal lunedì al venerdì, dalle ore 9 alle 13 e dalle 16 alle 19».


VEROLI. DISCARICHE, SI LAVORA PER COMBATTERE IL FENOMENO

La Provincia FR, 28.02.11, p. 15, di Nicoletta Fini

Bonificata la discarica in via Murate, a Castelmassimo, sotto il cavalcavia della superstrada Ferentino - Sora. La Società proprietaria dei terreni, dove erano stati abbandonati rifiuti di ogni genere, ha provveduto alla pulizia dell'area, dopo l'ordinanza emessa dall'amministrazione comunale. L'amministrazione comunale, assessorato all'ambiente, per contrastare il fenomeno delle discariche aveva infatti sollecitato i proprietari di siti inquinati alla pulizia. Nei giorni scorsi dunque la rimozione di calcinacci e materiale inerte proveniente da lavori edili, elettrodomestici, materassi, pneumatici. L'assessore all'ambiente, annunciando che verrà presto installata la cartellonistica di divieto di scarico rifiuti in tutto il territorio, si dice soddisfatto per l'area bonificata.

«I progressi avvengono lentamente, ma avvengono - ha detto l'assessore Lombardi.
Dopo la discarica a Casamari sotto il cavalcavia della strada che conduce a Scifelli, anche un tratto di area a Castelmassimo è stato ripulito. Stiamo lavorando per cercare di cambiare la cultura del paese. Abbiamo iniziato con la raccolta differenziata da qualche mese intrapresa sul territorio verolano che sta dando i suoi frutti, facendo registrare un significativo 10%».
Un altro obiettivo importante che l'amministrazione si è imposto è la realizzazione dell'Isola Ecologica «per la quale, assieme ai tecnici, stiamo lavorando senza sosta, e non escludiamo che dopo la sua creazione nel nostro paese la raccolta differenziata possa raggiungere una percentuale pari al 20%». Da sottolineare anche l'iniziativa che vede coinvolte le scuole del territorio «che hanno aderito alla campagna "Differenziamoci Veroli" e questo per noi rappresenta un grande successo, perché è proprio nelle giovani generazioni che dobbiamo investire se vogliamo domani un paese più pulito e più sano».
L'assessore ricorda ancora il numero verde per ritirare gli ingombranti e non abbandonarli, come è cattiva abitudine, sul territorio.
«Il servizio è gratuito basta contattare il numero verde della Sangalli 800.440.797».

CECCANO. ARIA IRRESPIRABILE

La Provincia FR, 28.02.11, p. 27, di M.L.L

Di qualità dell'aria, ma in termini decisamente diversi da quelli legati allo smog, parlano in questi giorni anche da Colle San Paolo dove i residenti lamentano il disagio di dover vivere tra continue folate irrespirabili. Un problema quello evidenziato con fervore ai nostri centralini che purtroppo non è una novità nella vasta area al confine con i territori di Patrica e Frosinone e che negli anni scorsi aveva portato addirittura alla costituzione di un comitato di zona. Il fenomeno, quindi, torna con prepotenza a colpire i residenti delle abitazioni (una settantina) delle contrade Colle San Paolo, Cese, e Morolense.

Per i diretti interessati si tratterebbe di un disagio mai risolto che obbliga la cittadinanza a tenere porte e finestre di casa costantemente serrate. Anche in questo periodo per l'arrivo della primavera, fatta eccezione per l'abbassamento repentino delle temperature di ieri e oggi.
«Più volte abbiamo evidenziato il nostro problema agli amministratori - hanno spiegato i residenti di Colle San Paolo - ma non siamo neanche presi in considerazione. Anzi addirittura sono più le volte che non ci ricevono al Municipio. Adesso, però, ci siamo stancati di essere ignorati».

domenica 27 febbraio 2011

Rassegna stampa 27.02.11 (integrazione)

FROSINONE. ENERGIA, AMBIENTE E IL PATTO DEI SINDACI
La Provincia FR, 27.02.11, p. 16
V
enerdì prossimo 4 marzo, presso il salone di rappresentanza dell'amministrazione provinciale di Frosinone, si terrà il Convegno "Il patto dei sindaci per lo sviluppo sostenibile della Provincia di Frosinone. Un impegno in Europa". A seguito della Conferenza internazionale sul Clima svoltasi a Cancun (Messico) nel dicembre 2010, i Governi locali hanno assunto la consapevolezza di rivestire un ruolo sempre più determinante nella lotta ai cambiamenti climatici assieme ai governi nazionali. Oltre 2000 città in Europa (circa 700 in Italia) hanno aderito al Patto dei Sindaci, confermando il proprio impegno nel perseguire gli ambiziosi obiettivi fissati dall'Unione Europea. La sfida è senz'altro quella di innescare un processo virtuoso e sinergico che veda convergere tra loro gli obiettivi vincolanti assunti dai paesi membri dell'UE con quelli volontari assunti dai Governi locali. Sono ancora molti i Comuni e le Città italiane da coinvolgere nel Patto dei Sindaci, soprattutto nel Centro-Sud del nostro Paese. Proprio per promuovere tale iniziativa, lanciata nel 2008 dalla Commissione Europea, è stata organizzata una serie di convegni specifici in tutta Italia ove esperti e funzionari provenienti dal settore pubblico e privato saranno a disposizione al fine di indirizzare gli amministratori locali che intendono aderirvi. In quest'ottica rientra il convegno, organizzato dall'Assessorato all'Ambiente della Provincia di Frosinone, con il coordinamento scientifico di SIPE (Studio d'Ingegneria per l'Efficienza Energetica in Edilizia) con il coordinamento Scientifico degli ingegneri Emiliano Gabriele e Angela Viscogliosi.
Dall'Assessorato provinciale all'Ambiente, particolarmente impegnato su questo tema, spiegano: «Lo sforzo organizzativo messo in atto da questa Amministrazione si concretizzerà con l'incontro del 4 marzo 2011 tra tutti i Sindaci della nostra Provincia e i massimi esperti in materia di sviluppo sostenibile, alcuni tra i quali rappresentanti del Ministero dell'Ambiente e del Comitato Economico e Sociale Europeo, già impegnati direttamente nelle attività intraprese da diverse Amministrazioni pubbliche. L'obiettivo primario di tutti i relatori sarà, pertanto, quello di illustrare le azioni da compiere per aderire al "Patto dei Sindaci" e per accedere conseguentemente agli strumenti finanziari europei rivolti direttamente ai Comuni». Sottoscrivendo il Patto dei sindaci i comuni assumono l'impegno "a preparare un inventario delle emissioni (baseline) come punto di partenza per le successive azioni; presentare un Piano d'Azione per l'Energia Sostenibile (PAES) entro un anno dalla formale ratifica del Patto dei Sindaci; adattare le strutture della città, inclusa l'allocazione di adeguate risorse umane, al fine di perseguire le azioni necessarie; a presentare, su base biennale, un Rapporto sull'attuazione del Piano d'Azione, includendo le attività di monitoraggio e verifica svolte, pena l'esclusione dall'Elenco delle città aderenti al Patto.
FONDAZIONE KAMBO. REALIZZEREMO UN LABORATORIO PER ILLUSTRARE LE BUONE PRATICHE DEL MASTER PLAN KIPAR
Il Messaggero FR 27.02.11 p.32
Il piano Kipar non decolla, ma la Fondazione Kambo non demorde. «Siamo pronti a partire, almeno lì dove non dobbiamo aspettare il via libera di enti o istituzioni», dice Daniela Bianchi, la consigliera delegata che per oltre un anno ha coordinato i lavori del tavolo tecnico che ha dato vita al Masterplan per la riqualificazione della Valle del Sacco. A distanza di quattro mesi dalla presentazione del progetto dell’architetto tedesco Andreas Kipar non è accaduto nulla: il tavolo provinciale che doveva farsi promotore del progetto non è mai stato convocato. A questo punto la Fondazione Kambo parte con un progetto di sostenibilità ambientale che trae origine proprio dall’esperienza del masterplan.
«Il Masterplan è cosa del 2010, ora siamo nel 2011 e dobbiamo pensare a cosa viene dopo - dice la Bianchi - Per questo abbiamo deciso di realizzare sui terreni della Fondazione Kambo un bosco energetico, un laboratorio in cui la fondazione traduce in azione le buone prassi mutuate dall’esperienza del masteplan Kipar».
Il bosco si trova alle porte del capoluogo, su terreni di proprietà della Fondazione al confine con l’area della cittadella sanitaria. «E’ un’area che non viene sistemata da anni e non riesce neppure più ad espletare la funzione essenziale di ecosistema. Intendiamo avviare una sistemazione del verde e soprattutto mettere a lavorazione il bosco, creando da una parte un percorso ludico didattico per i giovani e per la terza età, e dall’altra avviando la produzione di energia pulita. Dalla pulizia del bosco infatti puntiamo alla realizzazione di un mini impianto a biomasse per far vedere dal vivo come si produce energia con gli scarti di un bosco».
Ma non è tutto. «Vogliamo che il bosco diventi anche una grande area wi-fi, stiamo pendendo accordi con l’Università di Cassino visto che l’anello della banda larga di unicas passa a poca distanza».
Il terreno su cui sorge il bosco è contiguo con l’area che la fondazione ha concesso in diritto di superficie a Nuovi Orizzonti per la costruzione della ”Cittadella cielo”. «Abbiamo spiegato anche a loro questo progetto di sostenibilità e loro hanno sposato questa sollecitazione», racconta Daniela Bianchi.
Sarà un grande polmone verde a disposizione del capoluogo. Idealmente una prima cellula del progetto Kipar. «Non è inserita nel Masterplan - spiega la Bianchi - ma ci candidiamo ad essere un laboratorio per far vedere come trasformare le belle idee in opere». La Fondazione conta di presentare entro fine marzo il progetto definito per essere poi pronti a partire prima dell’estate.
IL MASTER PLAN INTERESSA LA REGIONE
Il Messaggero FR 27.02.11 p.32
Sul Masteplan Kipar è calato il silenzio. Perché? «Intanto - spiega Daniela Bianchi, consigliere delegato della Fondazione Kambo - abituiamoci all’idea che il processo del Mastrplan è un percorso lungo, da qui a 10 anni. Non do valutazioni su questo silenzio. Dico che non è facile avviare una operazione concertata su un programma di lavoro che mette insieme ambiente, sviluppo, turismo, cultura. L’importante è farlo disegnando il perimetro delle regole: il territorio non può diventare terra di conquista».
Chi assumerà la cabina di regia?
«A volte le idee camminano da sole, il Masterplan Kipar è sul tavolo dell’assessore regionale all’Ambiente ed è guardato con grande interesse perché è uno strumento di pianificazione che può facilmente diventare operativo. Non è importante decidere cosa fare sui 750 ettari lungo il Sacco, ma determinare delle regole per rilanciare il territorio. Per attrarre risorse servono obiettivi definiti, il Masterplan fornisce questo».
Delusi da come il masterplan è stato accolto dal territorio?
«No. Un anno di lavoro è servito ad elaborare proposte, per seminare. Faccio solo una considerazione di ordine pratico, l’operazione si è guadagnata un consenso territoriale molto ampio, mi interrogo sul perché non si sia ancora cavalcato quel forte consenso».
ANAGNI. TAVOLO TECNICO COMUNE, ASL, ARPA SUL MONITORAGGIO AMBIENTALE
Il Messaggero FR 27.02.11 p.32 - di Paolo Carnevale
Nuove analisi, nuove ricerche e nuovi investimenti, per approfondire lo studio della situazione della Valle del Sacco. Un impegno a 360° da parte di tutti gli enti preposti. Nella speranza che possa venir fuori quanto prima anche una cura per una zona che da anni appare ormai abbandonata a se stessa, sul piano della salvaguardia ambientale.
È il risultato della riunione tenutasi un paio di giorni fa al comune di Anagni tra gli amministratori della città dei Papi, gli esponenti dell’Asl veterinaria, dell’Asl igiene, e dell’Arpa Lazio. Sul terreno, le questioni relative al livello dell’inquinamento della zona. Sia per quanto riguarda lo stato dell’atmosfera cittadina, sia per quanto concerne invece la pulizia di terreni e corsi d’acqua. Alla luce anche degli ultimi recenti casi verificatisi in città; dai frequenti, purtroppo (tre volte nell’ultimo mese), interventi dei carabinieri, finanza e dell’Arpa sui fiumi della zona per analizzare schiume bianche fuoriuscite dall’acqua; ai cadaveri di animali trovati in diverse zone del territorio comunale. Sintomi evidenti di un degrado e di un malessere che parecchi ambientalisti della zona da anni denunciano. Chiedendo appunto che da parte delle istituzioni venga esercitato un controllo molto più stringente. Teso non solo a registrare quanto accade. Ma anche, se possibile, a scoprire chi sono i veri responsabili della situazione.
Il sindaco Carlo Noto alla fine della riunione ha voluto fare il punto sulla situazione: «Abbiamo ribadito l’importanza di un impegno a 360 gradi da parte di enti e istituzioni. Porteremo avanti progetti mirati finalizzati ad un’azione di monitoraggio e prevenzione».
FROSINONE. PETIZIONE PER SALVARE GLI ALBERI DI LARGO TURRIZIANI
Il Messaggero FR 27.02.11 p.32
Niente oltre alle promesse. Per questo è partita petizione popolare per salvare gli alberi di Largo Turriziani. «All’iniziativa hanno aderito molti negozianti del centro storico che si sono messi a disposizione per la raccolta delle firme e molti i cittadini che girano per la città con i fogli in tasca pronti a raccogliere le adesione», racconta il consigliere comunale Pdl, Fabio Bracaglia, artefice dell’iniziativa. «In pochi giorni sono già centinaia le firme raccolte per dire al primo cittadino di non tagliare, di non estirpare, di non uccidere quelle piante, fiore che sono il all’occhiello del centro storico cittadino e che per tanto tempo hanno reso meno brutta la nostra città».
«Qualche tempo fa, ho avuto modo e non senza qualche difficoltà - racconta Bracaglia - di visionare il progetto di riqualificazione dei Piloni e i sovrastanti giardini di Largo Turriziani, ed ho appreso con mio grande sgomento, che per la realizzazione di quel project financing, perche si tratta proprio di un’opera realizzata con finanza privata, verranno abbattute le piante di Largo Turriziani. I lavori sono partiti e sicuramente verrà realizzata una bella cosa; sicuramente verrà eliminato il degrado in cui oggi versano i Piloni, ma per fare ciò verranno tagliati gli alberi che oggi campeggiano sovrani in quei giardini e che tutti conosciamo ed amianto. Domanda? Ma per fare tutto ciò è veramente necessario tagliare quegli alberi. Io non sono un tecnico, né architetto, né agronomo, ma una cosa la so, e non parlo da politico, se si vuole, si può evitare quest’inutile massacro».
Bracaglia aveva chiesto al sindaco di provare a fare qualcosa. Michele marini aveva promesso il suo interessamento, ma non è accaduto nulla. «Caro sindaco - insiste Bracaglia - qualche tempo fa hai detto di essere d’accordo con me che quegli alberi vanno lasciati li dove si trovano, ma cosa stai facendo? Quale provvedimento hai adottato per far si che ciò avvenga? Hai parlato di riunioni e summit ma ad oggi nemmeno l’ombra di un invito ad un tavolo tecnico. Ed è proprio per questa tua indecisione, per questo tuo immobilismo, per questo tuo pressappochismo, che insieme a tanti concittadini abbiamo deciso di fare una petizione popolare, per dire a gran voce “salviamo gli alberi di Largo Turriziani”».

Rassegna stampa 26-27.02.11

COLLEFERRO. PARCO FOTOVOLTAICO, IL CASO APPRODA ALLA CAMERA
Cinque giorni, 26.02.11, p. 16
Il deputato Angelo Alessandri ha presentato un’interrogazione parlamentare sul nuovo impianto.
Contestato l’impatto ambientale sull’area. La Regione rianalizzerà l’iter urbanistico. Il comitato dei residenti prepara un esposto alla Procura della Repubblica: «Ci sono diverse anomalie nelle mappe».
La voce del comitato dei residenti di via Palianense ha raggiunto la Camera dei deputati. Mercoledì scorso l'onorevole Angelo Alessandri, presidente della commissione permanente Ambiente e Tutela del Territorio e del Mare, ha presentato un'interrogazione parlamentare sulla realizzazione di un parco fotovoltaico in località Fontana degli Angeli, a confine con il territorio del Comune di Paliano. «Un impianto di potenza nominale 6.014,25 kWp, che si affianca a altri tre impianti di analoga potenza e tipologia cosa peraltro di dubbia conformità all’attuale normativa - si legge nel testo dell'interrogazione. L’area individuata per l’installazione dei quattro impianti fotovoltaici è inserita entro un perimetro la cui superficie è di 71,54 ettari, una superficie superiore a quella della centrale nucleare di Montalto di Castro, che si trova inoltre a soli 2 chilometri di distanza dal centro abitato di Colleferro a nord e ad appena 150 metri dall’Autostrada del Sole, A1». Diverse le obiezioni al progetto a cominciare dalle «reali condizioni del territorio, sul quale insistono abitazioni civili». Il presidente della commissione Ambiente ha ritenuto «auspicabile che si accertasse, per i profili di competenza, se e quali eventuali ulteriori impatti evitabili il predetto parco fotovoltaico potrebbe avere sul contesto agricolo, ambientale e socio-culturale del luogo in cui dovrebbe essere realizzato ». Un eventuale intervento è rimandato per ora alla Regione Lazio che in accordo con Comune e Provincia ha deciso di rianalizzare il caso. Dovrà essere la società proponente, la Sedicesima Sun del Gruppo Solesa Green Power, a presentare un eventuale progetto di delocalizzazione, ma al momento pare non esistano aree adatte ad accogliere un impianto di questa portata. Sconsolati i residenti dell'area che preparano un esposto alla Procura contro l'iter urbanistico, già approvato in sede di conferenza di servizi a maggio dello scorso anno. «Abbiamo riscontrato diverse anomalie nella documentazione della società - spiega Ina Camilli rappresentante del comitato. Le mappe sono prive di date e rappresentano per giunta solo lo stato futuro e non quello attuale dell'area. I legali hanno espresso molti dubbi a tal proposito. Ci batteremo per far valere le nostre ragioni». 

Extra TV 22.02.11 - da Eco della Rete

ANAGNI. INDAGINI SULL'IMPIANTO DI BETONAGGIO
La Provincia FR 27.02.11 p.23
Inchiesta ambientale su impianto di betonaggio, in Procura le indagini della Forestale e della Polizia Locale. Nei giorni scorsi la pattuglia di PG del Comune di Anagni, assieme al Corpo Forestale dello Stato rappresentato dall'Isp. Castellucci ed i suoi collaboratori, hanno ultimato la pratica relativa ad un impianto di betonaggio, situato ai confini Nord del territorio anagnino.
Potrebbe essere la fase conclusiva di una vicenda che si trascina da anni; il proprietario di immobili e terreni nei pressi dell'impianto, ha lamentato da sempre invivibilità provocata dalla dispersione di polvere di calcare, dal rumore, e da altri elementi.
Quando pareva che l'impianto avesse chiuso i battenti, decretando la fine della diatriba, ecco che appaiono nuovi gestori, intenzionati a rimettere in funzione l'impianto, demolendo le speranze della famiglia di M.N.. Oltre agli aspetti legati all'ambiente, già delicati, l'interesse degli inquirenti dalla cui bocca nulla trapela, potrebbero essersi incentrati su alcuni aspetti urbanistici, degni di nota.
Pare infatti che l'impianto originario, con i lavori per la realizzazione della linea ferroviaria ad alta velocità, sia stato considerato demolito e risarcito. L'abbattimento dei fabbricati, data la vicinanza col fiume Sacco, avrebbe impedito la loro ricostruzione, di fatto invece avvenuta, nonostante lamentele e denunce dei vicini. Il Magistrato della Procura frusinate, che riceverà a breve il corposo fascicolo, vorrà vederci chiaro, e non è escluso che si registreranno clamorosi sviluppi.

LAGO DI CANTERNO. ALLARME PER L'ABBASSAMENTO DEL LIVELLO
La Provincia FR 27.02.11 p.23
"Sono ormai anni che i Verdi Canterno e l'Associazione ambientalista Amici Lago di Canterno, lanciano il loro grido di allarme per il disastro ambientale ed economico che ogni anno avviene nel serbatoio di Canterno, a causa dell'indifferenza di chi è preposto al controllo di questo territorio".
La denuncia arriva da Enzo Pirazzi, co-portavoce Verdi per la Costituente Ecologista Frosinone.
"In questi giorni l'Enel ha iniziato lo sfruttamento del serbatoio di Canterno ed è stato sufficiente abbassare il livello dell'acqua di 60 cm, per ridurre la lunghezza del serbatoio di 200 Mt. Ciò ha impedito che l'acqua raggiungesse la zona umida della riserva dove si sarebbe creato l'habitat naturale per la nidificazione e riproduzione degli uccelli acquatici.
A parere di Pirazzi "tutto ciò rappresenta anche un danno economico per le realtà turistiche ed economiche dei paesi Rivieraschi la cui unica fonte di guadagno è il turismo ecologico .
Noi Verdi chiediamo quando tempo occorre per capire che gli accordi per lo sfruttamento del serbatoio di Canterno devono essere rivisti perchè sono cambiate le condizioni del serbatoio stesso. Infatti svuotando annualmente il serbatoio di Canterno, si è dato modo alle sostanze limose e ai fanghi che provenivano dal fosso del Diluvio potessero raggiungere il centro del lago innalzando il fondo di circa 5 mt, riducendo di fatto la capacità di stoccaggio, tenendo presente che, originalmente la profondità del serbatoio era di 12 mt, quindi oggi si possono utilizzare solo 7 mt. Chiediamo se il valore che si ricava dallo sfruttamento del serbatoio è superiore al valore di una riserva naturale con i suoi 6 km di lunghezza e 500 mt di larghezza media con tutte le specie di uccelli che in essa vivono, con tutte le bellezze ambientali storiche e culturali che la circondano".

In azione carabinieri e tecnici Arpa
BLITZ SUI CAMION SAF: ANALISI SUL CDR INVIATO AL TERMOVALORIZZATORE

Il Messaggero FR, 25.02.11 p.39
Blitz dei carabinieri e dei tecnici dell’Arpa per verificare la qualità del materiale uscito dalla saf e diretto al termovalorizzatore di San Vittore. Mercoledì e giovedì, infatti, in località San Cesareo, a San Vittore del Lazio i militari della Compagnia di cassino dei carabinieri, unitamente al personale dell’Arpa Lazio, hanno proceduto al controllo degli autoarticolati provenienti dall’impianto della Saf (la Società Ambiente di Frosinone che gestisce l’impianto di selezione dei rifiuti a Colfelice). I camion erano carichi di cdr, il combustibile da rifiuto prodotto a Colfelice, e diretti all’impianto di termovalorizzazione della società Eall spa che si trova proprio a San Vittore del Lazio. I controlli non erano casuali, ma tesi a verificare la qualità del combustibile derivato da rifiuti. Per questo i tecnici dell’Arpa Lazio, l’Agenzia regionale per l’ambiente, hanno provveduto a prelevare dei campioni del materiale che è stato poi trasferito ai laboratori Arpa per essere analizzato.
Le operazioni si sono poi spostate presso lo stabilimento Saf, dove il materiale campionato è stato trasferito per la triturazione e per essere a quel punto trasferito presso i laboratori dell’Arpa Lazio.
Controlli non casuali, dicevamo. Da tempo infatti è in corso una inchiesta della Procura della Repubblica tesa ad acclarare se i lavori di miglioramento dell’impianto di Colfelice, costati milioni di euro, siano realmente serviti a migliorare la capacita di differenziare i rifiuti e la qualità della produzione di Cdr e di compost.


FROSINONE. GESTIONE RIFIUTI, PARLANO AMENDOLA E DE FALCO
Il Messaggero FR, 25.02.11 p.39
“La nuova gestione dei rifiuti” è il titolo del convegno che per tutta la giornata di oggi, al Multisala Sisto, aggiornerà gli addetti ai lavori sui mutamenti del Testo Unico in materia. «In quest’ultimo anno abbiamo assistito ad uno stravolgimento del quadro normativo - dice Roberto Mastracci, amministratore unico della Atena Consulting, la società che ha organizzato il convegno con Provincia e consorzio Asi - Questo convegno, quindi, era doveroso». La giornata si apre alle ore 9: da allora sul palco si alterneranno tecnici e magistrati che forniranno indicazioni su come sono cambiate le norme per quanto riguarda la gestione dei rifiuti e il trattamento di siti da bonificare. Sono previsti gli interventi di Gianfranco Amendola, procuratore della Repubblica esperto in disciplina ambientale; Giuseppe De Falco e Luca Ramacci, magistrati; Mauro Sanna, chimico esperto in materia ambientale; Giuseppe Minnini, ricercatore per il Cnr.

venerdì 25 febbraio 2011

Rassegna stampa 25.02.11


ANAGNI. INCONTRO SULL’AMBIENTE
La Provincia FR, 25.0211, p. 21
Ambiente: vertice in Comune. Ieri pomeriggio si è tenuta nella sala di rappresentanza comunale, un'importante riunione per discutere sulla situazione ambientale della Valle del Sacco. Nell'incontro, al quale hanno preso parte, oltre agli Amministratori anche rappresentanze della Ausl Veterinaria, della Ausl Igiene e dell'ArpaLazio, sono stati esaminati i dati raccolti sul territorio, le criticità dovute all'inquinamento e soprattutto avanzate nuove proposte di intervento. «In merito alla situazione della Valle del Sacco - ha detto il Sindaco Carlo Noto sintetizzando l'esito della riunione - abbiamo ribadito l'importanza di un impegno a 360 gradi da parte di tutti gli Enti e le Istituzioni preposte. Porteremo avanti progetti mirati finalizzati ad un'azione di monitoraggio e prevenzione, naturalmente sostenendo forme di sostegno territoriale e favorendo la predisposizione di programmi di protezione e risanamento ambientale». Nessun cenno alle recenti "conferenze dei servizi", tenutesi per dibattere su proposte e progetti destinati a mutare l'aspetto del territorio, e ad aumentare il numero dei siti da tenere sotto osservazione. Martedì scorso, dopo i precedenti incontri che avevano al centro la realizzazione di almeno due "parchi fotovoltaici", la conferenza tenutasi a Roma aveva come oggetto un sito dove depositare materiali pericolosi. Neppure gli uffici preposti avevano spiegato meglio la situazione, e all'interno della stessa maggioranza s'era creata fibrillazione, in attesa del confronto di ieri pomeriggio. Nessun cenno alla materia, ma siamo certi di poter raccogliere dati che, oltre al quadro tecnico, serviranno di lettura alla situazione interna alla maggioranza. 

ANAGNI - IN COMUNE SI PARLA DI AMBIENTE
Ultimissime.net, 25.02.11
Ambiente: vertice in Comune. Si è tenuta nelle sale di rappresentanza un’importante riunione per discutere sulla situazione ambientale della Valle del Sacco. Nell’incontro, al quale hanno preso parte, oltre agli Amministratori anche rappresentanze della Ausl Veterinaria, della Ausl Igiene e dell’ArpaLazio, sono stati esaminati i dati raccolti sul territorio, le criticità dovute all’inquinamento e soprattutto avanzate nuove proposte di intervento.

ANAGNI. BRUCIAVANO MATERIALE PLASTICO, TRE PERSONE DENUNCIATE DAI CARABINIERI
Il punto a mezzogiorno, 25.02.11
In Anagni, decorsa serata, i Militari della locale Stazione, nel corso di predisposto servizio per il controllo del territorio, hanno denunciato in stato di libertà R.G. 46 enne, P.D.G. 45 enne e P.P. 34 enne, due cittadini Rumeni ed uno Italiano, tutti e tre domiciliati in comuni del Frusinate, perché responsabili di emissioni di fumi inquinanti in atmosfera. I tre sono stati sorpresi dai Militari operanti, nel mentre erano intenti a bruciare materiale plastico proveniente da lavorazione industriale, all’interno di una impresa edile della provincia Frusinate.
 
FROSINONE. RACCOLTA DEI RIFIUTI INGOMBRANTI
La Provincia FR 25.0211, p. 3
Torna a Frosinone anche per questo mese la raccolta degli ingombranti e dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche.
La campagna di sensibilizzazione ‘Liberati dei tuoi ingombranti', organizzata dall'Amministrazione comunale, assessorato all'Ambiente, responsabile Francesco Raffa, torna sabato dalle ore 7,30 alle ore 13,30 in via Tiburtina presso il parcheggio Cotral che si trova a 300 metri dopo il piazzale De Matthaeis vero Madonna della Neve.
«L'abbandono di rifiuti per strada è certamente un segno di inciviltà, un problema per l'ambiente e il decoro della città». Scrive nella nota di presentazione dell'evento l'assessore Francesco Raffa.
«Per questi motivi l'Amministrazione comunale di Frosinone, oltre ad offrire un servizio di ritiro gratuito a domicilio, a seguito di prenotazione telefonica, ha programmato delle giornate nelle quali puoi "liberarti dei tuoi ingombranti".
Un recupero corretto dei beni durevoli permette di recuperare materie prime e salvaguardare l'ambiente.
In questa occasione i cittadini di Frosinone possono conferire gratuitamente, dalle ore 07.30 alle ore 13.30, tramite il personale dell'Impresa Sangalli presente sul posto, esclusivamente le seguenti tipologie: Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (RAEE): televisori, apparecchi radio, registratori, lavatrici,condizionatori, lavastoviglie, frigoriferi, aspirapolvere, personal computer, mouse e tastiere, stampanti e monitor, apparecchiature di illuminazione comprese le lampade e i neon. Rifiuti ingombranti: mobili, poltrone, materassi, brande, serramenti, infissi, biciclette, sedie, specchi (sono esclusi calcinacci). Aiutaci a tenere pulita la nostra città porta i tuoi rifiuti oppure chiama il numero verde 800-440.797 per prenotare il ritiro davanti casa tua, il servizio è gratuito e si svolge con frequenza giornaliera».

BOVILLE ERNICA. PRESTO INSTALLATA CENTRALINA PER CONTROLLO INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO
La Provincia FR, 25.0211, p. 17 di Egidio Cerelli
Il sindaco Piero Fabrizi scende in campo contro chi vorrebbe lanciare falsi allarmi sulla problematica "Antenne di Cologni". Lo fa quasi con rabbia, spiegando però la reale situazione.
«La nostra Amministrazione ha tenuto in debita considerazione la spinosa problematica legata all'inquinamento elettromagnetico; è inconfutabile tale nostra attività, suffragata da tutte le azioni messe in atto, di concerto con l'Università degli Studi di Cassino, Laboratorio di Compatibilità Elettromagnetica, che hanno permesso l'elaborazione di una completa mappatura del territorio comunale».
Non solo ma anche individuando qualcosa di interessante.
«Sì, il luogo ove installare un primo sistema di monitoraggio permanente dei livelli di inquinamento elettromagnetico».
Una sorta di centralina di controllo.
«Esatto! Essa verrà installata a breve (entro un mese circa) e darà la possibilità a tutti i cittadini di controllare i livelli di inquinamento semplicemente collegandosi al sito internet dell'Università di Cassino, la quale curerà il report dei risultati rilevati».
Una interessante ed importante iniziativa, dunque.
«Il nostro Comune è stato il primo, con quello di Cassino, ad attuare tale tipo di soluzione che prevede il permanente controllo dei livelli di inquinamento».
Quali i passaggi che vi hanno portato a tanto?
«Tale traguardo è stato raggiunto con dedizione e determinazione, in prima battuta, con la partecipazione diretta dell'attuale Amministrazione in tutti i tipi di manifestazioni messe in atto dai cittadini, con l'apice raggiunta nell'incontro tenutosi presso la Prefettura di Frosinone, due anni fa precisi, facendo registrare anche la partecipazione del Questore e del Procuratore della Repubblica di Frosinone». Quindi è stato immediatamente coinvolto il Consiglio Comunale.
«E proprio nel maggio dell'anno scorso è stato approvato il necessario regolamento per l'installazione e la verifica degli impianti di telecomunicazioni. E' forse il caso di far notare, invece, che la precedente Amministrazione comunale, guidata dall'ex Sindaco Rotondi, non ha nemmeno tentato di predisporre gli atti necessari per giungere all'adozione di tale fondamentale strumento. Eppure risulta agli atti dell'Ente che l'allora capogruppo di opposizione aveva presentato all'Amministrazione, sulla base delle sollecitazione da parte dei cittadini di Cologni, una bozza del regolamento, volta a disciplinare le procedure di installazione dei nuovi apparati, che non è stata per nulla analizzata nel merito, in barba alle esigenze dei cittadini della contrada Cologni ed alla salvaguardia della salute di tutti».
Il riferimento è per il problema dell'inquinamento elettromagnetico.
«Che non è nato solo da qualche mese, come potrebbe sembrare da qualche servizio giornalistico, direi improprio o meglio poco attendibile».
Forse parla del comunicato stampa del giovane Simone Venditti.
«Mi riferisco all'antenna del campo Sportivo Montorli che è stata installata nel rispetto di quanto stabilito con il Piano antenne ed è del tipo WI-FI, per collegamenti ad Intenet della struttura ed a servizio della zona S. Liberata; è bene si sappia, comunque, che tale tipo di tecnologia raggiunge bassissimi livelli di emissioni delle onde nella scala dei valori-limite stabiliti dall'attuale normativa in materia.Mi auguro che, a breve, i giovani del Pdl di Boville Ernica possano scalare le più alte gerarchie del loro partito che, non va dimenticato, è stato l'artefice principale del recente innalzamento dei limiti legali di emissione delle onde (vedasi Legge Gasparri), raddoppiando gli stessi da 3V/m a 6 V/m.»
Il sindaco Fabrizi è anche medico e quindi può aggiungere qualcosa in merito.
«Inviterei tutti a ponderare attentamente le dichiarazioni rilasciate in merito che, se non pertinenti o palesemente infondate, producono come unico risultato quello di creare falsi allarmismi; ritengo opportuno, invece, attuare politiche sinergiche che, come nel caso della preziosa collaborazione instaurata con l'Università degli Studi di Cassino, possano favorire il raggiungimento di significativi risultati tendenti a salvaguardare ed innalzare la qualità della vita dei nostri cittadini».
Il parlare del dottor Fabrizi, appare molto chiara ed evidente, dicendo, more suo, le cose come stanno senza tentennamenti o sotterfugi. E di questi tempi può anche apparire cosa rara. Ma non per lui!


FIUGGI-TORRE CAJETANI. AMIANTO, PARTITI I SOPRALLUOGHI SUI FABBRICATI
La Provincia FR 25.0211, p. 22
Si sono svolti ieri mattina a Fiuggi e a Torre Cajetani tre sopralluoghi congiunti tra Forestale, Vigili del Fuoco e Dipartimento Prevenzione ASL, al fine di accertare se le coperture in amianto di tre capannoni, rappresentano un pericolo per la salute delle persone e dell'ambiente naturale circostante di notevole pregio paesaggistico. L'intervento è stato richiesto dall'Ispettore Capo Biagio Celani Comandante della Stazione Forestale di Fiuggi, a seguito di segnalazioni pervenute a questo Comando da parte di alcuni cittadini, preoccupati nel vedere queste strutture in stato di abbandono con coperture in lastre di eternit. Il primo intervento è stato eseguito su un capannone, in località le Fontanelle del Comune di Torre Cajetani, gli altri sono stati effettuati in località le Cese all'interno del Golf residence in territorio del Comune di Fiuggi, ove sulle coperture in amianto di due strutture, sono stati prelevati dei campioni di materiale per essere successivamente analizzati. In tutti e tre i sopralluoghi è stata necessaria ed opportuna la presenza dei Vigili del fuoco del distaccamento di Fiuggi, che hanno dovuto far ricorso ai loro mezzi in dotazione, per poter eseguire i prelievi dei campioni considerata l'altezza dei fabbricati. Tra qualche settimana verrà reso noto l'esito delle analisi, come ha dichiarato la d.ssa Rosa Ferri responsabile del Dipartimento Prevenzione Progetto Amianto dell'ASL di Frosinone; in base al responso verranno adottati provvedimenti per la bonifica dei siti.
 
CECCANO. IL GIALLO DEI FUSTI
La Provincia FR 25.0211, p. 40 di M. L. L.
Inquinamento e mistero. Un binomio che continua a caratterizzare la città di Ceccano, almeno fino a quando la reazione dei cittadini non sovvertirà gli eventi. Perché sono sempre di più quelli interessati alla questione ambientale, sempre più attenti alla cronaca che negli ultimi mesi ha messo Ceccano al centro di preoccupanti fenomeni di inquinamento. Da più di un mese si attende l'esito dell'esame del liquido raccolto nei fusti ‘sospetti' recuperati dal Sacco lo scorso 18 gennaio? Il paradosso aumenta con il passare dei giorni visto che per la risposta bisognerà attendere ancora parecchio. I due fusti pieni di liquido (forse carburante?) recuperati nel fiume il 18 gennaio scorso ed il terzo recuperato il giorno dopo, sono ancora intatti nel ricovero trovato dalle forze dell'ordine all'interno delle strutture comunali. Nonostante i fax inviati all'Arpa e all'Asl a poche ore dal ritrovamento, ripetuti dal comando della polizia locale e ignorati come le successive comunicazioni ufficiali. Lo abbiamo già detto (e continueremo a farlo): nessuno si è mosso fino ad oggi per effettuare i prelievi che sicuramente potranno svelare sia la natura delle sostanze gettate nel fiume Sacco, sia l'identità degli inquinatori che, infischiandosene del ‘caldo' momento che il territorio sta vivendo sul fronte ambientale, continuano a mettere a repentaglio la salute di tutta la popolazione che vive lungo le sponde del corso idrico.
Non solo ceccanesi, ma anche castresi, cepranesi e a seguire tutti i cittadini fino al territorio di Isoletta. Un bel peso sul groppone per i malviventi (ancora senza volto) di ultima generazione, quelli specializzati nei reati ambientali.

Anagni, nuovo monitoraggio per la ricerca delle cause della diossina in località "Quattro Strade" e vertice tecnico sull'inquinamento


giovedì 24 febbraio 2011

Rassegna stampa 24.02.11

ANAGNI. NO AI RIFIUTI AL CASTELLACCIO
Ciociaria oggi 23.02.11, p.20

In merito alla presunta richiesta inoltrata dal Comune di Paliano alla Direzione regionale Attività produttive e Rifiuti per l’inserimento nel Piano rifiuti di un impianto di TMB a Castellaccio (presso l'abitato di San Bartolomeo), l’assessore provinciale ai lavori pubblici Alessandro Cardinali e il presidente del consiglio comunale di Anagni Marco Cesaritti esprimono contrarietà a tale piano “sciagurato e lesivo del sacrosanto diritto alla salute spettante ad ogni cittadino”. Invitano l’amministrazione di Paliano a un ripensamento, condividendo peraltro le “giuste lamentele legate alla discarica di Colle Fagiolara”, e minacciano azioni clamorose.

PALIANO-ANAGNI. RIFIUTI, VA FATTA CHIAREZZA
La Provincia FR 24.02.11, p. 19

Paliano, Anagni e rifiuti a Castellaccio, proviamo la sintesi. La diatriba sorta dopo la rivelazione della richiesta del Comune di Paliano alla regione Lazio, di realizzare un impianto di trattamento rifiuti a Castellaccio, sta acuendo l'iniziale nervosismo. Il sindaco Sturvi ha ammesso l'esistenza di una proposta di cui, al momento, non si conoscono i dettagli operativi.

Si tratterebbe infatti della istanza del Comune, interessante un sito di proprietà Ener Combustibili (Acea), già di per sé una perplessità. Le caratteristiche dell'impianto proposto, studiate ed analizzate da esperti, ne sconsigliano assolutamente la collocazione in luoghi non isolati e lontani, e particolarmente a debita distanza da corsi d'acqua. In materia di trattamento rifiuti, sulla effettiva efficacia della raccolta differenziata esistono pareri discordi; figuriamoci sul ritorno alla "indifferenziata" ed al suo discutibile trattamento. Forse la soluzione migliore per disfarsi dei rifiuti, recuperate le parti vistose (metalli e vetro), risulterà la combustione del "rifiuto tal quale", effettuata in maniera seria e controllata.
Nel frattempo, Paliano non può pensare di eliminare il bubbone Fagiolara, appestando gli anagnini. Salvo che, visto che Sturvi esterna cattivi pensieri, il sospetto di numerosi "nipoti di Bonifacio" non sia meno fumoso di quanto appaia: Acea è interessata all'acquisto di Gaia; con la conclusione dell'affare (peraltro già sperato con l'intesa romana del 2004), il cerchio si completerebbe (discarica, produzione di Cdr e termovalorizzatori). Evitando di proseguire nel rimpallo di sospetti, il sindaco Sturvi potrebbe descrivere lo stato della pratica.


ECO DELLA RETE SULLA LACUNOSA TRASPARENZA AMMINISTRATIVA A FROSINONE, SPECIE SULL'EDILIZIA, NONOSTANTE IL LAVORO DI MASSIMO PARLANTI

FERENTINO. BLOCCO AUTO INQUINANTI, SESSANTA MULTATI
Pugno di ferro dei vigili contro i trasgressori dopo la prima giornata di tolleranza
Il Messaggero FR 24.02.11, p.38 – di Emiliano Papillo
Seconda giornata con il blocco per le auto più inquinanti, ieri nel centro storico di Ferentino. A differenza di mercoledì scorso dove c’è stata massima tolleranza, ieri si è registrata una raffica di multe da parte dei vigili urbani che hanno emesso oltre 60 sanzioni per il mancato rispetto del divieto di transito nella “Zona Rossa” alle auto fino ad Euro 2 ed ai ciclomotori più inquinanti. L’area delimitata va da via Casilina (interna) dall’intersezione con via Stazione fino all’intersezione con via Aldo Moro (Ponte Grande); Via San Rocco Terravalle, dall’intersezione con l’omonima strada (Pietralata) fino all’intersezione con viale Marconi (Collepero); viale Marconi, dall’intersezione con via Croce Tani Fumone e Croce Tani Torre Noverana fino a termine strada; Via Pettorini, dal civico 27 fino all’intersezione via Casilina Interna (località Santo Nicola); Via Chivi san Benedetto, dall’intersezione con via Casilina Interna fino all’intersezione con viale Marconi (Giardinetti Collepero) fino all’intersezione con via Casilina Nord (Località la Villetta); Via Belvedere, dall’intersezione con via Tofe Morolo fino all’intersezione con via Casilina. In pratica tutta l’area attorno a Sant’Agata dove c’è la centralina per la misurazione della qualità dell’aria. Il comune ernico per abbassare il livello delle polveri sottili che dall’inizio dell’anno hanno superato per 29 giorni i limiti consentiti, contro il massimo di 35 consentito dalla legge ha istituito, per la prima volta nella sua storia la “Zona Rossa-Ztl” tutti i mercoledì fino al 15 aprile 2011. Preoccupano anche i valori di No2 (Biossido di Azoto) che per quattro volte dall’inizio dell’anno hanno superato i valori massimi contro i 18 giorni consentiti dalla legge. I cittadini lamentano scarsa informazione da parte del comune, ma il sindaco Piergianni Fiorletta ieri si è detto soddisfatto delle prime due giornate di blocco delle auto più inquinanti, non escludendo però altri provvedimenti più drastici.

Contestata l’ordinanza
FROSINONE. I COMMERCIANTI: «BASTA CON LE TARGHE ALTERNE CI ROVINANO». IL COMUNE: «DITELO ALLA REGIONE»

Il Messaggero FR 24.02.11, pp.37 (prima) e 38 - di Gianpaolo Russo
«Questi provvedimenti stanno arrecando solo danno». Le targhe alterne in vigore da lunedì stanno scatenando un putiferio di proteste. Al di là delle file al comando di polizia locale per cercare di ottenere il pass (oltre 300 richieste) in molti stanno lamentando difficoltà agli spostamenti ed alcune categorie lamentano affari in netto calo. In particolare i commercianti di Frosinone criticano l’amministrazione comunale per i provvedimenti antismog adottati e ieri hanno indirizzato una lettera al sindaco e all’assessore Raffa. «Chiediamo la sospensione del provvedimento relativamente alle targhe alterne - scrive in una nota il presidente dell’Unione Commercianti, Florindo Buffardi - e di costituire una tavola rotonda al fine di mettere insieme iniziative, non sporadiche, volte alla risoluzione del problema. Solo qualche giorno fa uno studio dell’Università di Cassino sul problema polveri sottili ha evidenziato come il problema inquinamento non si può risolvere con il blocco del traffico. Gli imprenditori di Frosinone, in qualità di cittadini, chiedono di essere tutelati». «Sono provvedimenti di legge -  ribatte l’assessore all’Ambiente Francesco Raffa - pertanto è la Regione Lazio che deve essere destinatario delle proteste. Ricordiamo che rispetto al piano abbiamo trovato soluzioni più morbide. In questi primi giorni comunque riscontro una diminuzione dei volumi di traffico». C’è poi una richiesta avanzata dal consigliere di terza circoscrizione Daniele Forestiero (Pdl) che individua una falla nell’ordinanza stilata dal comune: «Invito l’amministrazione comunale - spiega - a rivedere un passaggio che è sfuggito a chi ha formulato l’ordinanza n.84/2011. In sostanza chi deve partecipare ad un rito funebre non è esentato dall’obbligo di rispetto dell’ordinanza (così come confermato telefonicamente dalla Polizia Municipale), a meno che non chiami lo stesso corpo di polizia e chieda un particolare permesso. A Frosinone vi sono in media due riti funebri al giorno con relativo seguito di 30/40 familiari e conoscenti. Immaginiamo cosa accadrebbe se il centralino della Polizia Municipale venisse contattato quotidianamente con questa frequenza, senza parlare del fatto che chi è assorto dal pensiero di aver perso un caro familiare o amico di certo non ha la lucidità per ricordarsi dell’ordinanza e delle targhe alterne. La richiesta di non rispetto dell’ordinanza perché non farla formulare in maniera cumulativa dall’agenzia funebre che si occuperà dell’organizzazione del rito funebre?»
Sul fronte inquinamento i dati sono in miglioramento ma giudicando i valori registrati in tutta la provincia e che riguardano anche i comuni dove non sono in corso i provvedimenti anti smog sembra che più che dai divieti a circolare il calo di Pm 10 sia dovuto alle mutate condizioni meteorologiche e ad una maggiore ventilazione. Al momento Frosinone è quindi ferma a 45 giorni di inquinamento dall’inizio dell’anno. Oggi circolazione libera mentre domani non potranno viaggiare le auto con targa dispari. Domenica, infine, blocco totale. Ma le polemiche sembrano destinate a continuare anche perché la coperta dei provvedimenti anti smog è sempre troppo corta. 

FROSINONE. TARGHE ALTERNE, ECCO LA SOLUZIONE
La Provincia FR 24.02.11, p. 8
Terzo giorno di targhe alterne nel Capoluogo. Ieri hanno circolato le targhe dispari, oggi giornata libera come sabato mentre domenica è previsto il blocco totale. Venerdì targhe pari. Cittadini anche ieri abbastanza disciplinati. Nonostante qualche mugugno si sono ben comportati, hanno rispettato il provvedimento.
L'incubo delle targhe alterne però, può essere superto, dotando la propria auto disiel del Fap, il filtro antiparticolato chetrattiene le polveri sottili. L'ordinanza emessa dal Comune, prevede libero accesso non solo alle auto gpl, metano ed elettriche ma anche a quelle dotate di Fap. Quindi anche le più vecchie se dotate di questo dispositivo possono circolare.
Come fare. Prima di tutto bisogna recarsi presso il proprio concessionario per verificare o meno la possibilità di poter installare il dispositivo. Il rivenditore potrà anche consigliare il cliente il filtro giusto da utilizzare sulla propria auto. Il passaggio successivo sarà il montaggio, al termine del quale il cliente dovrà farsi rilasciare la certificazione attestante l'avvenuta installazione. L'automobilista dovrà poi recarsi alla motorizzazione per richiedere il collaudo. Al termine del quale verrà rilasciato il libretto di circolazione con la modifica eseguita. I costi sono abbastanza contenuti. Variano dagli 800 ai 1200 euro. A questi si vanno ad aggiungere circa 60 euro per la richiesta di collaudo da destinare alla Motorizzazione pagabili in due bollettini.

FROSINONE. TORNA LA DOMENICA ECOLOGICA…
La Provincia FR 24.02.11, p. 8
Domenica, in occasione del nuovo blocco del traffico previsto dalle ore 8 alle 18, l'assessorato allo Sport diretto da Angelo Pizzutelli, riempirà la città di eventi al fine di promuovere il coinvolgimento dei ragazzi e bambini verso lo sport.
«Un nuovo impegno che si va a sommare a quello delle precedenti domeniche ecologiche, che si auspica di riempire la città con la gioia e spensieratezza dei più giovani. Grazie alla fattiva collaborazione di società sportive e associazioni, la Città di Frosinone ospiterà iniziative ludiche e ricreative che di certo saranno partecipate come le precedenti ».
Il programma prevede: presso il parcheggio dell'ascensore inclinato l'Asd Equimport Village in collaborazione con Aics Frosinone riorganizza il "Villaggio pony". Dalle ore 10.00/13.30 inizio delle attività presso il "Villaggio pony": pony games, battesimo della sella, ludoteca equestre. Dalle ore 15.00 attività presso il "villaggio pony". La Gsd Frosinone 2000 farà esibire i bambini e ragazzi in attività dimostrative per il gioco del calcio dalle ore 10.30 alle ore 12.00 presso il parcheggio di piazza Vi dicembre.Sempre nella parte alta in l.go Turriziani l'associazione Giocosì intende proporre un laboratorio di riciclo rivolto a bambini e ragazzi in Largo Turriziani dalle ore 10:30 alle ore 12:30. Tale attivita' creativa consisterà nella realizzazione di maschere e gadgets creati con materiali riciclati. L'obiettivo è quello di sensibilizzare i ragazzi rispetto al tema della tutela ambientale, attraverso la sperimentazione delle proprie abilità manipolative e creative. Il Team Claudio Nereggi dell'ASD Garofalo Mobili promuoverà il ciclismo con una pedalata ecologica di bambini e bambine in bicicletta dalla Villa Comunale per via Aldo Moro e ritorno. L'iniziativa è aperta a tutti i ragazzi muniti di bicicletta e casco. L'appuntamento è alle 10.30 nel parcheggio difronte alla Villa Comunale. Dalle 11 alle 13 presso la Villa Comunale un laboratorio di calcografia e stampa gratuito organizzato dalla Ludoteca Comunale Acuna Matata di Frosinone. I bambini saranno accolti dal personale della ludoteca che offrirà la possibilità di scoprire le suggestioni emotive del processo creativo della stampa e della calcografia producendo piccoli capolavori di grande qualità educativa e culturale. Il mondo che vorrei, associazione culturale, organizza dalle ore 10 alle 13 e tra le 15 e le 17 organizza un incontro artistico rivolto ai giovani studenti presso il parcheggio dell'ascensore inclinato. A questi si aggiunge un appuntamento sportivo presso il bocciodromo di San gerardo, il locale Circolo Bocciofico organizza il torneo interregionale "Memorial Senatore Dante Schietroma".


COLLEFERRO, PREOCCUPAZIONE DEI GIOVANI DEMOCRATICI PER I CONTINUI SUPERAMENTI DELLA SOGLIA DELLA SOGLIA DELLE PM10
Ecco la notizia quotidiana 24.02.2011
Gli ultimi dati dell’Arpa Lazio (www.arpalazio.it), relativi all’inquinamento dell’aria, hanno evidenziato come nella nostra Città – spiegano in una nota alla stampa Rosaria Dibiase e Pierluigi Sanna dei Giovani Democratici di Colleferro – nei primi quarantotto giorni del 2011, abbiamo sforato per ben trentasei volte il limite di polveri sottili (PM10) consentito dalla legge. Se si pensa che il massimo di superamenti permessi è di trentacinque volte in un intero anno il quadro è inquietante. I trentasei superamenti dimostrano la straordinarietà negativa del dato e ascoltare, in consiglio comunale, il sindaco Cacciotti che al fine di giustificarsi paragona il traffico colleferrino a quello delle grandi città come Milano o Roma, è inammissibile. E’ scandaloso che nella Città cinquantaseiesimo sito d’interesse nazionale per l’inquinamento ambientale si continui a negare l’evidenza sulle questioni base che riguardano la salute dei cittadini. Noi ci chiediamo perchè il centro destra tutto, in un ventennio di governo della Città, non abbia dotato il tessuto urbano di Colleferro di un’ampia ed efficiente rete di trasporto pubblico (dal potenziamento della circolare all’uso di mezzi elettrici)? Non abbia istallato più centraline di rilevazione? Non abbia mai preso alcun provvedimento sul traffico (neppure una semplice domenica a piedi)? O magari si pensa che bloccando il traffico la situazione non cambi perchè vi sono altre fonti responsabili (ad esempio gli inceneritori)?
In vent’anni mai è stata fatta un indagine seria delle fonti e presi validi provvedimenti a parte le buffonate tipo il bollino blu. E’ evidente che al centro destra queste questioni non interessano. Sicuramente ora, in campagna elettorale, falchi colombe e piccioni riempiranno i loro becchi di buoni propositi ma noi che siamo stati presenti su questi temi con competenza abbiamo memoria lunga e buona mira. E’ essenziale creare una coscienza ambientale con gesti ed iniziative forti che vadano dal dotare i cittadini di strumenti adeguati che disincentivino l’utilizzo delle automobili a seri controlli delle emissioni industriali e dello stato di salute della comunità.
I giovani democratici denunciano così per l’ennesima volta la sordità vigliacca di certa politica sulle questioni vitali come l’aria che respiriamo. Auspicano poi che le forze oneste presenti in città inizino un percorso di collaborazione con movimenti ed associazioni ambientaliste per porre le basi di un programma ambientale che porti in Città un miglioramento della qualità della vita. Questi sono i temi veri da trattare in questi mesi, senza affondare nella palude della solita campagna elettorale che dimentica l’ambiente, i giovani, il futuro e privilegia la saccoccia”. 

ALATRI. DE SANCTIS (UDC): “PM10, QUESTA VOLTA SONO D’ACCORDO CON L’ASSESSORE ALL’AMBIENTE”
La Provincia FR 24.02.11, p. 22
«Questa volta sono d'accordo con l'assessore all'ambiente. Non si può sempre dire "piove, governo ladro"». Lo afferma Gianfranco De Santis dell'UdC in merito alla questione delle misure adottate contro l'inquinamento. Quindi De Santis prosegue: «L'inquinamento da polvere sottili registrato nella nostra città dalla centralina di Bitta è conseguenza delle emissioni di Pm 10 che prima, come dice l'assessore, non venivano monitorate. Il bollino blu è senz'altro una misura preventiva, ma, come afferma lo stesso Pavia, non serve a reprimere il fenomeno. E allora? L'area dove è ubicata la centralina è molto sensibile per la forte concentrazione di traffico anche pesante, la presenza di scuole e molti edifici residenziali, per cui occorre individuare misure urgenti a tutela della salute pubblica. La qualità dell'aria che respiriamo, la nostra salute, non può essere "regolata" da una centralina! Dobbiamo essere in grado noi di organizzare un sistema di mobilità della città che riduca al minimo l'inquinamento dell'aria. Cominciamo a dare il buon esempio rinnovando il parco macchine comunale con auto a gas metano, così come il trasporto urbano (il gestore ha già iniziato con qualche mezzo, ma vanno aumentati), incentiviamo gli allacci alla rete del gas metano e le sostituzioni delle caldaie con quelle a gas. In alcune scuole è stato lasciato l'allaccio per la rete del gas metano (come previsto nel disciplinare di contratto con la Italcogim), ma i riscaldamenti funzionano ancora a gasolio con le vecchie caldaie. Con un po' di buona volontà si può fare molto senza far polemiche, ma ognuno dando il proprio contributo, "affrontando serenamente e pacatamente la questione senza enfatizzarla", come dice l'assessore all'ambiente. Condivido molto di quello che ha detto su questa questione, ma sia ben chiaro non significa anche un riconoscimento politico. Alatri ha bisogno di un piano della mobilità, intendendo anche i parcheggi. La tangenziale, che era una strada di penetrazione, adesso è una via completamente urbanizzata. C'è bisogno di uno studio delle percorrenze, dei sensi di marcia. Questo - conclude Gianfranco De Santis - noi dell'UdC e di AlatriOltre proporremo nel nostro programma elettorale».

FILETTINO. DISCARICA ABUSIVA, SEQUESTRATA UN’AREA DI 500 METRI
Il Messaggero FR 24.02.11, p.39
I carabinieri di Filettino, nell’ambito di un servizio per il controllo del territorio, finalizzato a contrastare il fenomeno dei reati ambientali, hanno individuato o un appezzamento di terreno, posto a ridosso della Strada provinciale 30, adibito a discarica abusiva.
L’area, dell’estensione di circa 500 metri quadrati, è risultata essere interessata dall’abbandono incontrollato di rifiuti eterogenei, costituiti da elettrodomestici, pneumatici, eternit e materiale inerte provenienti da cicli di lavorazioni edili per un volume di circa 20 metri cubi. L’intero sito sottoposto a sequestro. Ora le indagini proseguono per individuare il proprietario dell’area e gli autori di questi abbandoni di materiale. 

FILETTINO. SCOPERTA L’ENNESIMA DISCARICA ABUSIVA
La Provincia FR 24.02.11, p. 21

Ieri mattina a Filettino, i carabinieri della locale stazione, nell'ambito di uno dei tanti servizii per il controllo del territorio finalizzato a contrastare il fenomeno dei reati ambientali, hanno individuato un appezzamento di terreno, posto a ridosso della strada provinciale numero 30, adibito a discarica abusiva.

L'area, dell'estensione di circa 500 metri quadrati, è risultata essere interessata dall'abbandono incontrollato di rifiuti eterogenei, costituiti da elettrodomestici, pneumatici, eternit e materiale inerte provenienti da cicli di lavorazioni edili per un volume di circa 20 metri. L'intero sito è stato naturalmente sottoposto a sequestro.
Dunque, gli uomini dell'Arma hanno scoperto, sul territorio ciociaro, l'ennesima discarica abusiva a testimonianza della vastità e della pervasività (oltre che della sua crescita esponenziale) di un fenomeno decisamente criminoso come quello dell'abbandono indiscriminato di rifiuti. Perché di ciò si tratta e non vi è chi non veda la gravità di comportamenti del genere nocivi per la salute di tutti.
Quello della presenza di siti ad alto tasso di potenziale contaminazione (si pensi solamente alla presenza ricorrente su terreni di eternit, materiale di straordinaria pericolosità come a tutti dovrebbe essere noto) sta diventando un fenomeno decisamente preoccupante. E bene fanno le Forze dell'Ordine ha rinforzare i controlli ed a porre i sigilli a quelle aree.