REDAZIONE: FRANCESCO BEARZI, CRISTINA MATALONI, SARA DEODATI, VINCENZO LANDOLINA, ALBERTO VALLERIANI, ROCCO MARTUFI, GIULIO TIRINELLI

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giovedì 21 ottobre 2010

Rassegna stampa Retuvasa 21.10.10

AGGIORNAMENTI IN DIRETTA SULL'ACQUA INTERDETTA ALL'USO UMANO SU RIPULIAMO COLLEFERRO

Comunicato Stampa Retuvasa 21.10.10

Acqua nuovamente interdetta all’uso umano 
a Colleferro e dintorni

Acqua: un anno dopo, stessi problemi. Anzi, di più.

Ci risiamo: l'acqua proveniente dall’acquedotto gestito dalla società privata Italcogim SpA è nuovamente interdetta all'uso umano, come si legge sul sito del Comune di Colleferro. Stavolta però è tutta l'area servita ad essere interessata dal provvedimento, ad eccezione del IV Km (almeno questa se la risparmiano…). Ma, come un anno fa, non si possono non rilevare gravissime lacune nella pubblicizzazione del provvedimento: pochi manifesti, il già citato annuncio sul sito, null’altro.

Ci chiediamo che fine abbia fatto lo studio, commissionato dal sindaco ad un luminare del settore un anno fa, per ridisegnare e ammodernare la rete idrica di Colleferro (compito, tra l’altro, che dovrebbe competere per contratto all’attuale gestore); se e quali provvedimenti abbia preso Italcogim per far fronte al gravissimo problema; in quale conto siano state tenute le firme di molti cittadini recapitate al sindaco, che chiedevano più trasparenza, tempestività nella comunicazione, risoluzione del problema.

Infine, nel comunicato del Comune, si legge che ci sono discrepanze tra i risultati delle analisi effettuate dalla ASL, che ha chiesto l'interdizione dell’uso, e quelle del gestore, secondo il quale è tutto a posto: cosa dobbiamo pensare in proposito?

Risulta evidente che la decantata gestione privata non funziona, soprattutto per un bene così prezioso.

L'acqua, Signori Consiglieri e Assessori, Signor Sindaco, è vita. Abbiatene rispetto e tutela.

Valle del Sacco - Colleferro, 21.10.2010
Ufficio stampa Retuvasa - Alberto Valleriani, Francesco Bearzi, Cristina Mataloni


COLLEFERRO. CODICI: "BOLLETTE SALATE PER L'ACQUA CONTAMINATA?"
L'UNICO, 20.10.10

"Il Sindaco di Colleferro inviata a bollire l’acqua prima che questa venga utilizzata. Il motivo della precauzione, adottata giustamente dall’amministrazione Comunale, è dovuta alla presenza, seppur in piccole quantità, di batteri la cui origine non è stata ancora accertata dai tecnici. L’ATO 2 non è nuova a questo genere di problematiche. I Comuni ricadenti nell'Ambito Territoriale Ottimale spesso non solo devono pagare bollette salatissime ma ricevono un servizio scadente." È quanto dichiara Valentina Coppola, Segretario Provinciale CODICI Roma.
"Come se non bastassero i depuratori vecchi e inadatti, la tariffazione sulla base del Minimo Impegnato, illegittimo dall’entrata in vigore della famosa legge Galli – prosegue Coppola – ora anche l’acqua del rubinetto inquinata. L’esempio eclatante di acqua non utilizzabile e addirittura non bevibile dai ragazzi sotto i 14 anni, è quello della cittadina di Velletri, uno dei paesi in cui la bolletta è tra le più care, ma con una qualità dell’acqua tra le più carenti."
"Nella situazione specifica – conclude Coppola – l’ATO 2 intervenga con le autocisterne per l’erogazione dell’acqua potabile per far in modo che i cittadini non siano doppiamente penalizzati. Questo dell’acqua inquinata rischia di diventare, quindi, anche un problema di ordine economico che andrà a gravare pesantemente sulle tasche dei cittadini."

COLLEFERRO. BATTERI NELL'ACQUA, NUOVO DIVIETO
Trovati indici di contaminazione nei pozzi dell’acquedotto, oggi il risultato delle analisi Il sindaco precisa che si tratta solo di un intervento in via cautelativa perchè di piccola entità
Cinque giorni, 21.10.10, p.17
Codici invita intanto i cittadini ad avviare una causa legale per il pagamento delle bollette
S i tratta del quarto caso in poco più di dodici mesi, record assoluto dal 2004, anno della prima emergenza. Ieri mattina il sindaco di Colleferro Mario Cacciotti ha emanato una nuova ordinanza che vieta il consumo dell'acqua erogata dall’acquedotto comunale gestito dalla Italcogim Reti S.p.A. Il divieto riguarda le zone del territorio servite dal solo acquedotto ad esclusione del quartiere IV Chilometro. Nell'ordinanza diffusa ieri dal sindaco attraverso manifesti, si legge che «sarà possibile consumare l'acqua solo dopo la bollitura». «Le analisi hanno evidenziato indici di contaminazione batteriologica di piccola entità – precisa il sindaco
Mario Cacciotti – e, quindi, solo in via cautelativa ho disposto l’ordinanza. I tecnici sono già a lavoro per individuare l’origine erta della problematica che presumiamo sia addebitabile a una non proporzionata clorazione della rete». Oggi sono attese le prime analisi per localizzare l'originedel problema. Il Comune fa sapere
di avere incaricato una società di Milano e conta di definire tutto entro fine settimana. Sotto accusa è ancora l'intera rete idrica, da anni bisognosa di un intervento
manutentivo. «Ci incontreremo presto con Acea per definire il passaggio al nuovo gestore - spiega Cacciotti. Presto forniremo delle risposte». «Siamo stanchi delle promesse del primo cittadino - fa da contraltare il deputato e capogruppo in Consiglio comunale del Pd Renzo Carella - Sono anni che assistiamo ad annunci di soluzioni immediate che si ripetono puntualmente in occasione di una nuova emergenza. Dispiace prendere una posizione politica su quella che è una tragedia cittadina - aggiunge Carella - ma si tratta dell'ennesimo esempio di fallimento di questa giunta, attenta solo a progetti di lottizzazione e non ai veri problemi della gente». E sulla questione, Codici, l'associazione dei consumatori locale, ha invitato i cittadini ad avviare una causa legale. «Invitiamo tutti i cittadini di Colleferro a contattare l’associazione per avviare cause legali atte alla riduzione del costo dell’acqua - ha dichiarato ieri Ivano Giacomelli, segretario nazionale del Codici. Lo slogan sarà “Io pago quel che uso”. E’ infatti inammissibile che gli utenti continuino a pagare bollette salate e ingiustificate nonostante non usufruiscano al 100% del servizio». 

COLLEFERRO. GIROLAMI RICHIEDE CONSIGLIO COMUNALE STRAORDINARIO SULLA TURBOGAS
Girolami: «Non dobbiamo perdere tempo, i lavori alla “turbogas” vanno fermati!». Così l’avv. Emanuele Girolami, leader dell’opposizione colleferrina
Ben pochi a Colleferro, e chissà per quali motivi, vogliono una centrale “turbogas” o...similare
Cronache cittadine, 20.10.2010 p. 1
«Abbiamo richiesto, invano, da oltre una settimana la convocazione del consiglio comunale per votare l’ordine del giorno finalizzato alla sospensione dei lavori della centrale turbogas - afferma Emanuele Girolami,capogruppo dell’ IdV al consiglio comunale di Colleferro. Non dobbiamo perdere altro
tempo! In questo modo, ogni consigliere comunale, potrà pronunciarsi su questa altra ciminiera che il sindaco ha voluto di nascosto e senza la partecipazione democratica dei cittadini, delle associazioni e dei partiti. La città è ora stufa dei giochetti di Cacciotti...». «Ha ragione l’on. Carella quando afferma che il sindaco
non ha mantenuto la parola che aveva dato circa il fatto che i lavori sarebbe stati sospesi. Io era presente a quell’incontro - continua il consigliere Girolami - ed, in quell’occasione, anche l’assessore provinciale Civita si è pronunciato favorevolmente per una sospensione, precisando inoltre, che l’ubicazione della centrale e la sua potenza sono state decise dall’amministrazione comunale». «Il sindaco - prosegue l’avvocato Girolami - tenta di fare lo scarica barile tra la Provincia e la Regione. La verità è che, in tutte le città d’Italia, il primo cittadino, come a Terzigno ed in Val di Susa, è sempre vicino alla popolazione per tutelare il territorio, mentre a Colleferro autorizza, all’insaputa del consiglio comunale, un’altra ciminiera di chi vuole fare business vendendo l'energia prodotta. Con la votazione dell’ordine del giorno vedremo concretamente con i fatti e non con le chiacchiere, i consiglieri che sono a favore e quelli che sono contro la turbogas.
Gli studi condotti dal dipartimento di epidemiologia della Asl Rm hanno riscontrato nel nostro sangue la presenza di diossina e di pesticidi mai riscontrati in altri studi.
Spero che il Consiglio si metta una mano sulla coscienza! La nostra città non può sostenere ulteriori rischi ambientali. Infine vogliamo chiarire -conclude Girolami- che noi non siamo assolutamente contro i lavoratori dell’Avio. Anzi evidenziamo che in passato i primi a pagare, sulla propria pelle, le conseguenze dell’inquinamento sono stati proprio coloro che erano impegnati direttamente nella lavorazione dell’amianto e dei prodotti chimici. Questi lavoratori, che hanno gli uffici a pochi metri dalla centrale, hanno diritto a non correre rischi per la loro salute..!».

COLLEFERRO, TURBOGAS: CACCIOTTI CONTRO GIROLAMI... IN ATTESA DELLE RISPOSTE DEI TECNICI
“Mi vedo costretto ancora una volta ad intervenire per sconfessare le infondate dichiarazioni di qualche consigliere, in questo caso di Girolami, che non perde occasione per carpire la buona fede della gente”. Il sindaco Mario Cacciotti interviene a seguito delle dichiarazioni del consigliere Girolami sulla Centrale cogenerativa nel comprensorio industriale di Colleferro, al IV Km, apparse sulla stampa locale. “Mi riprometto di tornare sulla questione più dettagliatamente nei prossimi giorni – dice il Sindaco – ma intanto non posso non disapprovare certe sue dichiarazioni che non rispondono al vero. Girolami sa benissimo che non posso prendere decisioni per il fermo dei lavori in quanto le autorizzazioni della centrale sono di competenza regionale e provinciale. Quell’impianto è stato infatti autorizzato, lo ribadisco ancora una volta, dall’assessore regionale Zaratti (Verdi) e dall’assessore provinciale Civita (PD). Per quanto riguarda quest’ultimo, a dispetto di quello che dice Girolami, quando gli ho chiesto di bloccare i lavori, se lo riteneva necessario, mi ha detto che non poteva farlo, perché non ci sono i presupposti, il progetto è in regola e l’autorizzazione tiene conto anche della tutela della salute della popolazione. Inoltre, sempre per ammissione di Civita, la tecnologia utilizzata è tra le migliori che esistono oggi sul mercato e quindi sicura e affidabile”.
“Vorrei anche ricordare a Girolami – prosegue il sindaco Cacciotti – perché fa finta di averlo dimenticato, che quello di cui si parla non è un impianto industriale nuovo che si aggiunge agli altri esistenti, infatti una centrale c’è già ed è obsoleta, sicuramente più inquinante di quella che si andrebbe a costruire in sostituzione di quella esistente e non è un particolare da poco. Girolami deve onestamente riconoscere, ma non lo fa, che senza quella centrale alcune delle nostre aziende, come l’Avio, la Simmel, sarebbero destinate a chiudere. Infine, prima di sparare a zero sull’amministrazione, accusandola di non convocare il consiglio comunale, potrebbe ricordare che una seduta è già prevista non appena, a giorni, riceverò i risultati dell’indagine che ho commissionato al CNR e all’Università La Sapienza di Roma, come avevo già promesso e come lui ben sa”.


CIOCIARIA. TAGLI DELLA REGIONE A OPERE AMBIENTALI
da Il Messaggero Fr p.37
«La mannaia della presidente Polverini è calata senza senno su strutture per bambini, anziani, monumenti, viabilità e pesantemente anche su opere di risanamento ambientale», commenta anche il consigliere regionale di Sinistra ecologia e Libertà, Filiberto Zaratti. Tagliati i fondi per le reti fognarie di Colfelice, Frosinone, Gallinaro.«Soppressi circa 2 milioni di euro per opere di difesa del suolo - prosegue Zaratti - ad Aquino e Ferentino. Azzerati i finanziamenti per circa 720.000 euro alle Comunità Montane (Aurunci, Aniene, Ernici, Valle Liri).

INTERVISTA AD ALBERTO VALLERIANI SULL'INQUINAMENTO DELLA VALLE DEL SACCO (Il Tempo Fr 20.10.10

FROSINONE, NUOVA FILOSOFIA NEI "CLAN EDILIZI"? (Eco della Rete 20.10.10

FROSINONE. SANITA', IANNARILLI CONDIVIDE I TIMORI DEL VESCOVO
Le parole del vescovo di Frosinone, Veroli e Ferentino, monsignor Ambrogio Spreafico, a quanto pare hanno fatto riflettere più di tante manifestazioni e proteste. Il presule martedì ha espresso la sua preoccupazioni sul piano sanitario, in particolar modo in riferimento alla diminuzione di posti per la riabilitazione e alla necessità di applicare sul territorio una rete capillare ed efficiente di assistenza domiciliare per gli anziani. Ieri il presidente della Provincia Antonello Iannarilli ha concordato: «E’ una perplessità che io stesso ho avuto - ha detto -. L’assistenza per chi ha più bisogno, di qualsiasi tipo sia questo bisogno, deve essere una priorità anche nella sede tecnica di confronto che avremo tra qualche giorno». E qui Iannarilli fa riferimento all’equipe di tecnici regionali e provinciali che nel giro di breve si attiveranno per cercare di rimodulare (sempre all’interno dei tagli stabiliti dal piano Polverini) l’offerta sanitaria della provincia di Frosinone. «Miriamo a ottenere equità nella ristrettezza e oculatezza nelle scelte - ha confermato Iannarilli -. Ci sentiamo in perfetta sintonia con Monsignor Spreafico e molto presto, nella sede del confronto, presenteremo le nostre istanze in tal senso e testeremo la natura delle disponibilità». Il presidente della Provincia si mostra più ottimista e “congela” l’ipotesi del ricorso al Tar contro il piano. «Tutti siamo consapevoli di dovere accettare una dieta dimagrante delle risorse».

LAZIO, QUALE FUTURO PER LA SANITA'? (Das - da Inform@attiva

MENTRE SI CONTINUA A FARNETICARE SULL'AEROPORTO DI FROSINONE, L'ULTIM'ORA DAL TAR SU CIAMPINO:
(ANSA) - ROMA, 21 OTT, 21.04 - Il silenzio dell'Enac sulla diffida ad adottare un'ordinanza a tutela della salute pubblica per ridurre il numero dei voli commerciali nell'aeroporto 'G.B. Pastine' di Ciampino e' stato contestato oggi al Tar del Lazio dai comuni di Ciampino e Marino. Dopo la discussione, i giudici si sono riservati di emettere in tempi brevi la sentenza.
Secondo i ricorrenti e' dimostrato ''dal monitoraggio 'Cristal' eseguito da Arpa Lazio che i limiti dell'inquinamento acustico sono ogni giorno superati'.

lunedì 27 settembre 2010

Rassegna stampa Retuvasa 27.9.10

CS Retuvasa Colleferro Osservazioni TMB Colleferro 27.09.10                                                               
Comunicato Stampa Retuvasa

Osservazioni all’impianto 
di Trattamento Meccanico Biologico 
di Colleferro

Il 25 Aprile 2009 l’amministrazione comunale di Colleferro, nel corso della trasmissione televisiva “Ambiente Italia”, in diretta nazionale, affermò che la responsabilità del riavvio degli inceneritori di Colleferro, dopo il sequestro per i fatti di Marzo, spettava alla Regione Lazio.

Nei giorni scorsi, durante un incontro pubblico con i cittadini al IV Km, la stessa amministrazione ha sottolineato che la responsabilità dell’autorizzazione della centrale a turbogas AVIO va attribuita alla Provincia di Roma.

A questo punto sorge spontanea una domanda. Un’amministrazione che non ha poteri decisionali sul proprio territorio, al punto da subire passivamente progetti che potrebbero avere pesanti impatti ambientali, ricadenti sulla salute della collettività, serve veramente a qualcosa?

Il 20 Agosto 2010 la società Agensel del gruppo GAIA ha presentato lo Studio di Impatto Ambientale per il progetto sull’impianto di Trattamento Meccanico Biologico (di seguito TMB), di fronte alla discarica di Colle Fagiolara. Tale studio prevede che il 25% del Rifiuto Solido Urbano entrante sia destinato a preselezione di Combustibile Derivato da Rifiuto (CDR) per l’incenerimento; gli impianti di Colle Fagiolara potrebbero dunque rimanere attivi per altri 30 anni a servizio dello stesso TMB.

Per tale progetto, l’Amministrazione di Colleferro si è espressa positivamente in Consiglio Comunale (deliberazione n.5 del 12 Febbraio 2010), controdeducendo le nostre osservazioni. La posizione che ne risulta circa il ciclo dei rifiuti pare interpretare in modo soggettivo la direttiva della Comunità Europea sulla gerarchia del rifiuto, che prevede agli ultimi posti il recupero per produzione di energia e l’utilizzo di discariche, e invece ai primi il recupero, il riciclo e il riuso.

E’ opportuno in tal senso che le amministrazioni, a tutti i livelli, si facciano carico di produrre un nuovo piano dei rifiuti regionale rispondente alle direttive europee, soprattutto alla luce dei rapporti annuali ISPRA, che evidenziano il mancato rispetto delle previsioni, in particolar modo sulla raccolta differenziata.

Chiediamo pertanto che le amministrazioni limitrofe al territorio di Colleferro si rendano parte attiva nella presentazione di osservazioni al progetto TMB presso gli uffici regionali di Valutazione di Impatto Ambientale entro i 45 giorni previsti dalla legge. La Rete per la Tutela della Valle del Sacco mette a disposizione il proprio archivio documentale per facilitare tale compito.

Valle del Sacco - Colleferro, 27.09.10


Ufficio Stampa Retuvasa 

CECCANO. DOPO LUNGA ATTESA, PRIME INDISCREZIONI SUI RISULTATI DELLE ANALISI SULLA PRESENZA DI BETA-HCH SUL CAMPIONE LOCALE. CI SAREBBERO DIVERSI CASI POSITIVI, MA SI  AVANZANO DUBBI SULLA RAPPRESENTATIVITA' DEL CAMPIONE.
Sintesi de Il Messaggero FR p.42:
Le analisi sono state effettuate su un campione rappresentativo di cento persone. Sono state condotte dalla Asl di Frosinone, per verificare la presenza nel sangue umano di beta-hch (il sottoprodotto dell’insetticida lindano, dichiarato fuorilegge dal 2001, e trovato in quantità (enormemente, ndr) superiori al consentito nelle acque del fiume Sacco. 
Così come a Colleferro, anche in Ciociaria ci sarebbero persone contaminate. Si parla di poche unità. 
Soprattutto, però, si osserva che i dati potrebbero essere non effettivamente rappresentativi, a causa dell’esiguità del numero dei soggetti esaminati.
Questi dati, esito della prima tranche del monitoraggio, infatti, andrebbero poi omogeneizzati con i risultati del resto del campione per poter tracciare un bilancio complessivo. 
Il campione complessivo è invece costituito da 500 persone, selezionate per rappresentare in maniera omogenea tutte le generazioni e tutte le condizioni sociali in tutti i Comuni a ridosso del Sacco, fino ad Isoletta D’Arce.  
La notizia circa il campione di Ceccano è circolata nei giorni scorsi. Non confermano, ma neppure smentiscono, dall’Istituto Maugeri di Pavia, la clinica che ha analizzato i campioni. E stretto riserbo sulla questione, in attesa di ufficializzare il tutto, anche da parte della cittadella sanitaria di via Armando Fabi. 
La analisi epidemiologiche condotte del Frusinate prendono spunto da quella effettuata dal dipartimento di epidemiologia della Asl RmE, diretta da Carlo Perucci, che già si era occupato della questione con i monitoraggi nelle campagne di Colleferro, Segni e Gavignano.

ANAGNI. IL CONSIGLIERE REGIONALE DI IDV ANNA MARIA TEDESCHI: DIALOGO CON LA MARANGONI
Sintesi de La Provincia Fr p.18:
"Le considerazioni di carattere economico-aziendale sono complesse: anche le aziende svolgono una funzione che ha rilevanza pubblica sotto il profilo economico-occupazionale, ma occorre rilevare che la stessa rilevanza pubblica si riscontra nell'impatto che l'attività aziendale ha sull'ambiente. Sono ben consapevole della necessità di sviluppare l'attività aziendale, ma questo non può e non deve avvenire a discapito di un'intera comunità già fortemente penalizzata da un inquinamento ampiamente documentato.
Nel corso dell'ultima Conferenza dei Servizi cui ho partecipato come consigliere regionale, ho riscontrato una forte distanza tra le posizioni dei vertici della Marangoni e le posizioni delle altre parti intervenute. Pertanto se oggi accolgo con soddisfazione il pronunciamento del Tar, auspico altresì una possibilità di dialogo aperto e concreto tra Azienda e Territorio"

Si legge inoltre su Ciociaria oggi p.17:
[...] come vice-presidente della Commissione (regionale, ndr) industria, invito la Marangoni "a presentare progetti di sviluppo della loro attività, perché chi già da tanti anni ha investito nella nostra provincia deve poter considerare ancora attrattiva questa terra. Rivolgo l'invito nella certezza che le competenze della funzione Ricerca & Sviluppo dell'azienda sapranno produrre progetti alternativi a quelli del car fluff"

IL DIRETTORE PROVINCIALE DI COLDIRETTI  FROSINONE, GIANNI LISI, SUL "CASO ARPA"
Sintesi de Il Messaggero FR p.42:
«Come Coldiretti stigmatizziamo con forza quanto sembra sia accaduto nelle fasi dei controlli compiuti dall’Arpa di Frosinone  [...]. E’ assurdo che siano ancora una volta gli imprenditori agricoli ad essere colpiti da leggerezza ed atteggiamenti a dir poco inquietanti che, se confermati, metterebbero in seria discussione le tanto pubblicizzate opere di bonifica compiute sino ad oggi ed i remunerativi controlli richiesti. Insomma come organizzazione chiediamo e pretendiamo a questo punto massima severità nei controlli, ringraziamo forze dell’ordine e Procura, ma chiediamo anche a chi di dovere di aprire una pagina nuova fatta di trasparenza, lealtà e correttezza da parte degli istituti deputati ai controlli. Non solo per il bene ed il futuro delle imprese agricole ma anche e soprattutto per i cittadini - consumatori di questo territorio».

REFRESH. ANAGNI. APRE LO SPORTELLO RECLAMI ACQUA PUBBLICA, IN COLLABORAZIONE CON RETUVASA 
In collaborazione con la Rete per la Tutela della Valle del Sacco, ha aperto lo scorso sabato ad Anagni lo Sportello Reclami Acqua Pubblica.
L’iniziativa è coordinata dal Forum Acqua Pubblica di Frosinone, che lo scorso 11 settembre 2010 ha tenuto una giornata di formazione presso il circolo Arci Evelyne di Anagni.
Lo sportello sarà per il momento il punto di riferimento per tutta l’area nord della provincia di Frosinone, e si trova in via San Michele 21, presso la sede dell’associazione culturale Humanitas.
L’orario provvisorio di apertura al pubblico è sabato 10-12.30 e 15-18.
Lo sportello offre consulenza gratuita sull’interpretazione delle fatture, sul calcolo delle somme effettivamente dovute ad Acea Ato 5, sulla presentazione di eventuale ricorsi nei confronti del gestore.

Valle del Sacco - Anagni
Ufficio Stampa Retuvasa

COLLEFERRO. PIANO DI RIDIMENSIONAMENTO SANITARIO REGIONALE IN ZONA CESARINI, L'OSPEDALE CITTADINO "PARODI DELFINO" IN CROCE. IL SINDACO E L'OPPOSIZIONE: PRONTI ALLA PIAZZA (Cinque giorni p.17)

SIGLATO L'ACCORDO ROMA PROVINCIA "ETERNIT FREE" (Corriere della Sera)

LA FINESTRA DI ECO DELLA RETE: Luci ed ombre della Woodstock del Movimento 5 Stelle

martedì 23 febbraio 2010

Comunicato stampa Retuvasa 23.2.10 - solidarietà ai lavoratori Gaiagest

CS Retuvasa_Colleferro_Solidarietà Lavoratori Gaiagest                                                              

giovedì 4 febbraio 2010

Comunicato stampa 4.2 Retuvasa - Anagni Viva - DAS - Comitati Osteria della Fontana - Vox Populi - Ponte del Papa


In considerazione della crescente e allarmante gravità della condizione di inquinamento industriale del territorio di Anagni, in particolare nei Centri abitati della zona Quattro Strade e limitrofe, fino all’ Osteria della Fontana, le  Associazioni  Rete per la Tutela della Valle del Sacco, Anagni  Viva, Diritto alla Salute ( DAS ) e i Comitati Osteria della Fontana, Vox Populi, Ponte del  Papa, 


Chiedono al Sindaco e al Consiglio Comunale, nelle sue componenti di maggioranza e opposizione:

1)       di  prendere  atto che i valori forniti dalle analisi effettuate nel periodo novembre-dicembre2009 su campioni animali e vegetali, prelevati nell’area suddetta, confermano la  presenza di Diossina, PCB, e metalli pesanti, al di fuori dei limiti di Legge.
2)      di  procedere alle analisi  sulle persone residenti  e, per comparazione, su persone residenti in altre aree del territorio di Anagni, come da richiesta già avanzata nel Consiglio Comunale del 13 ottobre 2009.

Si ritiene, infatti, che l’indagine sulle persone non sia più eludibile, né rinviabile, per fornire strumenti di sostegno e credibilità alle iniziative intraprese dall’ Amministrazione, le quali  dovranno proseguire, senza colpevoli indugi, con rafforzato impegno.

Si comunica, inoltre, che le Associazioni e i Comitati informeranno i cittadini, attraverso la diffusione con altoparlante, dell’avvio dal prossimo sabato 6 febbraio, di una raccolta di firme, con autentica notarile, che proseguirà nelle settimane successive,  allo scopo di  opporsi al rilascio dell’ autorizzazione da parte della regione Lazio alla richiesta presentata dalla Soc. Maind srl, controllata dalla Soc. Marangoni Tyre spa , di avviare, in via definitiva, lo svolgimento dell’attività di incenerimento di car-fluff.

Tale attività comporterebbe l’ulteriore aggravamento della contaminazione di un  territorio, dove è scientificamente accertato, ormai da anni, un livello elevatissimo di inquinamento, con un’incidenza  crescente di danni alla salute, in particolare per l’aumento delle patologie tumorali e respiratorie.

Anagni, 4.2.10