FABIO DE ANGELIS: «I RIFIUTI DI ROMA? TRANQUILLI, NON VERRANNO QUI»
Il Messaggero Fr 30.12.2010, p.33
L’incontro tra il sindaco di Roma, Gianni Alemanno e la governatrice del Lazio, Renata Polverini, ha riacceso le preoccupazioni sull’eventualità che i rifiuti della capitale possano essere portati nelle province e, in particolare in Ciociaria (Roccaseccca).
La fumata nera dell’incontro tra Alemanno e Polverini è stata ufficializzata da un comunicato della Regione Lazio nel quale si dice, in sostanza, che per il Comune di Roma ”non esistono aree idonee” per creare nuovi impianti in grado di subentrare alla discarica di Malagrotta in via di chiusura.
Renata Polverini, chiaramente amareggiata e delusa da questa presa di posizione del sindaco, si è dunque recata a Palazzo Chigi per esaminare la situazione. Da questa situazione è scaturito l’allarme è lanciato da Anna Maria Tedeschi, consigliere regionale dell’Idv, che è quanto mai esplicita quando dice: «Polverini e Alemanno vogliono portare nelle province i rifiuti di Roma».
Sostiene infatti la Tedeschi: «Il Piano Rifiuti Regionale (secondo il quale i rifiuti devono percorrere il tratto più breve al fine di non gravare ulteriormente il territorio con il transito di mezzi pesanti carichi di immondizia) prevede una bella furbata: l’ATO unico regionale. La trovata regionale dell’ATO unico potrebbe essere un bell’escamotage per gabbare il principio di prossimità e portare in giro in tutta la regione l’immondizia di Roma. Sappiano Alemanno e la Polverini che i cittadini delle Province, e quelli ciociari in particolare, sono stanchi di essere vessati e presi in giro».
Ma è davvero così?
«Assolutamente no - replica il vice presidente della Provincia nonchè assessore all’Ambiente, Fabio De Angelis -. La verità è che sia Alemanno che la Polverini hanno già individuato la località che ospiterà la prossima discarica. Posso assicurare i cittadini, e con essi la Tedeschi, che si tratta di un paesino a ridosso della capitale; per cui questo grido d’allarme è fuori luogo. La provincia di Frosinone, lo ribadisco, non corre alcun rischio. E’ vero, invece, che la discarica di Malagrotta non avrà più alcuna proroga per cui, essendo ormai satura, è destinata inevitabilmente alla chiusura. Ma ripeto, in tutto questo discorso, la provincia di Frosinone non corre alcun rischio».
Il Messaggero Fr 30.12.2010, p.33
L’incontro tra il sindaco di Roma, Gianni Alemanno e la governatrice del Lazio, Renata Polverini, ha riacceso le preoccupazioni sull’eventualità che i rifiuti della capitale possano essere portati nelle province e, in particolare in Ciociaria (Roccaseccca).
La fumata nera dell’incontro tra Alemanno e Polverini è stata ufficializzata da un comunicato della Regione Lazio nel quale si dice, in sostanza, che per il Comune di Roma ”non esistono aree idonee” per creare nuovi impianti in grado di subentrare alla discarica di Malagrotta in via di chiusura.
Renata Polverini, chiaramente amareggiata e delusa da questa presa di posizione del sindaco, si è dunque recata a Palazzo Chigi per esaminare la situazione. Da questa situazione è scaturito l’allarme è lanciato da Anna Maria Tedeschi, consigliere regionale dell’Idv, che è quanto mai esplicita quando dice: «Polverini e Alemanno vogliono portare nelle province i rifiuti di Roma».
Sostiene infatti la Tedeschi: «Il Piano Rifiuti Regionale (secondo il quale i rifiuti devono percorrere il tratto più breve al fine di non gravare ulteriormente il territorio con il transito di mezzi pesanti carichi di immondizia) prevede una bella furbata: l’ATO unico regionale. La trovata regionale dell’ATO unico potrebbe essere un bell’escamotage per gabbare il principio di prossimità e portare in giro in tutta la regione l’immondizia di Roma. Sappiano Alemanno e la Polverini che i cittadini delle Province, e quelli ciociari in particolare, sono stanchi di essere vessati e presi in giro».
Ma è davvero così?
«Assolutamente no - replica il vice presidente della Provincia nonchè assessore all’Ambiente, Fabio De Angelis -. La verità è che sia Alemanno che la Polverini hanno già individuato la località che ospiterà la prossima discarica. Posso assicurare i cittadini, e con essi la Tedeschi, che si tratta di un paesino a ridosso della capitale; per cui questo grido d’allarme è fuori luogo. La provincia di Frosinone, lo ribadisco, non corre alcun rischio. E’ vero, invece, che la discarica di Malagrotta non avrà più alcuna proroga per cui, essendo ormai satura, è destinata inevitabilmente alla chiusura. Ma ripeto, in tutto questo discorso, la provincia di Frosinone non corre alcun rischio».
Comune di Colleferro
Ufficio Stampa
P.zza Italia, 1 - Tel. 06/97.203.235
Colleferro, 30/12/2010
C O M U N I C A T O S T A M P A
CACCIOTTI: LA DISCARICA DI COLLE FAGIOLARA NON PUÒ SOSTITUIRE QUELLA DI MALAGROTTA
“La discarica di Colleferro non può sostituire Malagrotta, il nostro sito è in esaurimento”. Il Sindaco Mario Cacciotti risponde così all’ipotesi avanzata dal sindacalista Remo Cioce, secondo le dichiarazioni apparse questa mattina su un quotidiano.
Ufficio Stampa
P.zza Italia, 1 - Tel. 06/97.203.235
Colleferro, 30/12/2010
C O M U N I C A T O S T A M P A
CACCIOTTI: LA DISCARICA DI COLLE FAGIOLARA NON PUÒ SOSTITUIRE QUELLA DI MALAGROTTA
“La discarica di Colleferro non può sostituire Malagrotta, il nostro sito è in esaurimento”. Il Sindaco Mario Cacciotti risponde così all’ipotesi avanzata dal sindacalista Remo Cioce, secondo le dichiarazioni apparse questa mattina su un quotidiano.
“Remo Cioce farebbe bene a pensare a far pagare gli stipendi ai dipendenti del Gaia – prosegue il sindaco Cacciotti – e non rilasciare più dichiarazioni di questo tipo perché, lo sanno tutti, che Colle Fagiolara è ormai in fase di esaurimento ed è destinata alla
chiusura”.
chiusura”.
Da sempre il sindaco Cacciotti si è infatti dichiarato contrario a qualsiasi utilizzo della discarica oltre il limite già consentito. Anche rispetto alla ventilata possibilità di utilizzare le discariche laziali per risolvere il problema dell’immondizia a Napoli
aveva detto di non essere disponibile ad accogliere i rifiuti della Campania. “La solidarietà è una bella cosa – aveva detto in proposito il Sindaco – ma il nostro territorio è già duramente provato, non possiamo permettercela”.
aveva detto di non essere disponibile ad accogliere i rifiuti della Campania. “La solidarietà è una bella cosa – aveva detto in proposito il Sindaco – ma il nostro territorio è già duramente provato, non possiamo permettercela”.
EMERGENZA AMBIENTALE, BONELLI (VERDI): “NECESSARIO DICHIARARE VALLE DEL SACCO AREA A RISCHIO. CHIEDIAMO INDAGINI EPIDEMIOLOGICHE E SCREENING COSTANTI PER I CITTADINI
Ecco la notizia quotidiana, 30.12.2010
“Il sequestro effettuato dai Carabinieri di una struttura nella quale si era programmato in maniera scientifica di inquinare, saltando il sistema di depurazione, dimostra che sulla Valle del Sacco non è possibile abbassare la guardia ed è necessario intervenire in maniera tempestiva sia sul fronte della repressione, sia sui quello della bonifica dell’intera area. – afferma il Presidente nazionale dei Verdi e capogruppo in Consiglio regionale, Angelo Bonelli – Per questo motivo abbiamo presentato nei giorni scorsi un Ordine del Giorno che vuole impegnare in maniera netta e puntuale la Giunta nel dichiarare la zona della Valle del Sacco come area a elevato rischio di crisi ambientale, nella quale prima di tutto non deve essere più consentita la realizzazione di impianti industriali soggetti ad Autorizzazione Integrata Ambientale, mentre contemporaneamente deve essere avviata una seria, puntuale e accurata attività di bonifica, senza ignorare il fatto che tutta la popolazione dell’area dovrà essere interessata ad attività di screening e a indagini epidemiologiche costanti e prolungate nel tempo, per ridurre al massimo i rischi sanitari dovuti all’inquinamento che da troppi anni affligge i cittadini della Valle del Sacco”.
“Il sequestro effettuato dai Carabinieri di una struttura nella quale si era programmato in maniera scientifica di inquinare, saltando il sistema di depurazione, dimostra che sulla Valle del Sacco non è possibile abbassare la guardia ed è necessario intervenire in maniera tempestiva sia sul fronte della repressione, sia sui quello della bonifica dell’intera area. – afferma il Presidente nazionale dei Verdi e capogruppo in Consiglio regionale, Angelo Bonelli – Per questo motivo abbiamo presentato nei giorni scorsi un Ordine del Giorno che vuole impegnare in maniera netta e puntuale la Giunta nel dichiarare la zona della Valle del Sacco come area a elevato rischio di crisi ambientale, nella quale prima di tutto non deve essere più consentita la realizzazione di impianti industriali soggetti ad Autorizzazione Integrata Ambientale, mentre contemporaneamente deve essere avviata una seria, puntuale e accurata attività di bonifica, senza ignorare il fatto che tutta la popolazione dell’area dovrà essere interessata ad attività di screening e a indagini epidemiologiche costanti e prolungate nel tempo, per ridurre al massimo i rischi sanitari dovuti all’inquinamento che da troppi anni affligge i cittadini della Valle del Sacco”.
“Finalmente arrivano nuovi controlli, nel bacino del Sacco sono fondamentali per restituire decenza a quei corsi d'acqua troppo carichi di inquinanti. E ben vengano anche i sequestri per reprimere reati e fatti seri. - così commenta Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio, il sequestro dell’impianto di depurazione di un’industria vinicola effettuato dai Carabinieri ad Anagni- E' scandaloso che le forze dell'ordine abbiano verificato l'esistenza di un sistema utilizzato per saltare il ciclo di depurazione, per sversare direttamente gli scarti industriali nel Rio Mola Santa Maria.
IL SERVIZIO SUL TEMA SU EXTRA TV 30.12.10 - inviato da Claudio martino, Eco della ReteAGLI ULTIMI POSTI PER LA RACCOLTA DIFFERENZIATA
ROCCASECCA L'ultimo ampliamento della discarica di Cerreto risale a sei mesi fa, quando la società che la gestisce ha fatto richiesta alla Regione Lazio per ulteriori 900.000 metri cubi, una nuova vasca dove poter scaricare rifiuti solidi urbani.
Da più parti si è sostenuto che il ciclo dei rifiuti della provincia di Frosinone è collaudato ma non pronto a dare aiuto ad altri territori. Attualmente è cosi gestito: i comuni con i propri mezzi scaricano i rifiuti raccolti dai cassonetti nell'impianto di Colfelice della Società Ambiente Frosinone. Qui avviene una selezione, l'umido viene scartato, il solido trasformato in cdr, che poi viene trasferito nel termovalorizzatore di San Vittore del Lazio dove viene prodotta energia. Lo scarto della lavorazione di Colfelice finisce nella discarica di Cerreto, la quale per il 50 per cento è riservata al pubblico, il restante al privato. Il vero neo del ciclo dei rifiuti ciociaro è la raccolta differenziata, pari solo al 3 per cento, che andrebbe potenziata. Anzi, attivata.
Da più parti si è sostenuto che il ciclo dei rifiuti della provincia di Frosinone è collaudato ma non pronto a dare aiuto ad altri territori. Attualmente è cosi gestito: i comuni con i propri mezzi scaricano i rifiuti raccolti dai cassonetti nell'impianto di Colfelice della Società Ambiente Frosinone. Qui avviene una selezione, l'umido viene scartato, il solido trasformato in cdr, che poi viene trasferito nel termovalorizzatore di San Vittore del Lazio dove viene prodotta energia. Lo scarto della lavorazione di Colfelice finisce nella discarica di Cerreto, la quale per il 50 per cento è riservata al pubblico, il restante al privato. Il vero neo del ciclo dei rifiuti ciociaro è la raccolta differenziata, pari solo al 3 per cento, che andrebbe potenziata. Anzi, attivata.
Vin.Car.
FROSINONE - CONTROLLI ANTIBRACCONAGGIO DELLA POLIZIA PROVINCIALE
Ultimissime.net 29.12.10
Proseguono i controlli antibracconaggio da parte della Polizia Provinciale di Frosinone agli ordini del comandante Massimo Belli, controlli che si sono intensificati già nel momento in cui è stato ritrovato un capriolo vittima dei bracconieri [...]