NASCE UNINDUSTRIA (CONFINDUSTRIA DI TUTTO IL LAZIO ESCLUSA LATINA), PRESIDENTE AURELIO REGINA.
La Provincia Fr 21.12.10 p.8
Il nuovo soggetto si chiamerà Unindustria e raccoglierà Confindustria Roma, Frosinone, Rieti e Viterbo. Presidente sarà Aurelio Regina, mentre gli attuali presidenti delle associazioni provinciali (tra i quali Marcello Pigliacelli) assumeranno l'incarico di vice.
Confindustria Latina, invece, ha fatto una scelta diversa.
Il tutto a partire dal primo gennaio.
E ieri Marcello Pigliacelli ha partecipato ad un vertice nella Capitale per firmare l'atto di fusione dei Confidi: Impresa Lazio e Fidindustria. Marcello Bertoni, direttore di Confindustria Frosinone, ha detto: «In questo modo avremo tutti più forza e maggiori garanzie».
Marcello Pigliacelli, nel tradizionale incontro di fine anno, ha detto che in provincia di Frosinone gli industriali «puntano sull'unità e cercheranno di coinvolgere tutti in un progetto comune». Spiegando: «L'incontro che si è svolto qualche settimana fa è stato importante. Innanzitutto perchè per la prima volta quattordici associazioni di categoria hanno sottoposto ai politici un documento comune. Credo che sia stato un banco di prova prima per il sistema imprenditoriale, capace di arrivare ad una determinazione unitaria. La classe politica non dà risposte che servono a questo territorio? Francamente resto fiducioso e ho 'captato' segnali importanti. C'è stato un successivo incontro, promosso dal presidente della Provincia Antonello Iannarilli: vedo segnali positivi, che certamente devono tramutarsi in progetti e fatti. Non bisogna aspettarsi cose enormi, penso che sia preferibile puntare su poche cose, ma fattibili. Allo stesso modo ritengo che in questa provincia si debba necessariamente provare ad ottenere maggiori finanziamenti europei. L'aeroporto di Frosinone? Il presidente della Provincia Antonello Iannarilli ha il diritto-dovere di concludere l'iter procedurale. Poi valuteremo se ci saranno imprenditori privati disposti ad investire, ma ritengo comunque che servirebbero pure capitali provenienti da fuori provincia» [SIC! ndr]
Confindustria Frosinone ha raccolto in un opuscolo le attività del 2010: le imprese associate sono 883 e si consolida un trend positivo di crescita che va avanti da anni sotto questo punto di vista. Sul Rapporto Ambiente e Sicurezza Confindustria scrive «di voler contribuire allo sviluppo economico del territorio nel rispetto dell'ambiente e delle normative in materia di sicurezza e salute sul lavoro. E' infatti convinta di essere parte attiva del sistema e, consapevole delle responsabilità, intende sempre partecipare ad un confronto su queste tematiche in maniera trasparente».
“Con questi emendamenti –continuano- si prospettava una nuova colata di cemento fuori da ogni vincolo e un ulteriore condono per regolarizzare i tanti abusi edilizi di vecchi e nuovi amici”.
“Gli obiettivi della maggioranza –proseguono- erano quelli di liberare intere aree dai vincoli dei piani paesistici, consentire l’edificabilità in zone agricole e cancellare il piano di delocalizzazione degli impianti di diffusione radiofonici e televisivi, lasciando su Monte Cavo tutte le antenne delle emittenze radio e tv, che sborsano per l’affitto dei terreni molti milioni di euro alla proprietà”.
“Nonostante l’annuncio della Presidente Polverini -dichiarano i consiglieri-, rimangono inalterate le preoccupazioni per il tentativo di abrogare le norme sul governo del territorio riguardanti le aree agricole”.
“Non vorremmo – concludono Peduzzi e Nobile- che qualcuno avesse pensato di realizzare un altro condono mascherato solo per sanare gli abusi edilizi già denunciati. Come quei fabbricati rurali di cui scrisse Gian Antonio Stella un po’ di anni fa sul Corriere della Sera, quando con un articolo sull’abusivismo a Fondi ci descrisse “la casupola contadina” del senatore Fazzone: tremila metri cubi, otto camere, cinque bagni e due salotti”.
Ufficio Stampa Fds Regione Lazio
22.12.2010
Tel. 06/65.93.28.95
http://www.federazionesinistralazio.it/
Confindustria Latina, invece, ha fatto una scelta diversa.
Il tutto a partire dal primo gennaio.
E ieri Marcello Pigliacelli ha partecipato ad un vertice nella Capitale per firmare l'atto di fusione dei Confidi: Impresa Lazio e Fidindustria. Marcello Bertoni, direttore di Confindustria Frosinone, ha detto: «In questo modo avremo tutti più forza e maggiori garanzie».
Marcello Pigliacelli, nel tradizionale incontro di fine anno, ha detto che in provincia di Frosinone gli industriali «puntano sull'unità e cercheranno di coinvolgere tutti in un progetto comune». Spiegando: «L'incontro che si è svolto qualche settimana fa è stato importante. Innanzitutto perchè per la prima volta quattordici associazioni di categoria hanno sottoposto ai politici un documento comune. Credo che sia stato un banco di prova prima per il sistema imprenditoriale, capace di arrivare ad una determinazione unitaria. La classe politica non dà risposte che servono a questo territorio? Francamente resto fiducioso e ho 'captato' segnali importanti. C'è stato un successivo incontro, promosso dal presidente della Provincia Antonello Iannarilli: vedo segnali positivi, che certamente devono tramutarsi in progetti e fatti. Non bisogna aspettarsi cose enormi, penso che sia preferibile puntare su poche cose, ma fattibili. Allo stesso modo ritengo che in questa provincia si debba necessariamente provare ad ottenere maggiori finanziamenti europei. L'aeroporto di Frosinone? Il presidente della Provincia Antonello Iannarilli ha il diritto-dovere di concludere l'iter procedurale. Poi valuteremo se ci saranno imprenditori privati disposti ad investire, ma ritengo comunque che servirebbero pure capitali provenienti da fuori provincia» [SIC! ndr]
Confindustria Frosinone ha raccolto in un opuscolo le attività del 2010: le imprese associate sono 883 e si consolida un trend positivo di crescita che va avanti da anni sotto questo punto di vista. Sul Rapporto Ambiente e Sicurezza Confindustria scrive «di voler contribuire allo sviluppo economico del territorio nel rispetto dell'ambiente e delle normative in materia di sicurezza e salute sul lavoro. E' infatti convinta di essere parte attiva del sistema e, consapevole delle responsabilità, intende sempre partecipare ad un confronto su queste tematiche in maniera trasparente».
COMUNICATO STAMPA
FEDERAZIONE DELLA SINISTRA LAZIO
FEDERAZIONE DELLA SINISTRA LAZIO
[su urbanistica ed edificabilità, ndr]
Peduzzi-Nobile (FdS): “La dura opposizione sembra fermare la Polverini”
“Dopo la nostra dura opposizione, la Polverini ha annunciato di voler ritirare gli emendamenti con cui la maggioranza, su input dell’Udc, ha provato a scardinare le leggi che regolano l’urbanistica e l’edificabilità”. Lo affermano in una nota congiunta Ivano Peduzzi e Fabio Nobile , consiglieri regionali della Federazione della Sinistra. “Con questi emendamenti –continuano- si prospettava una nuova colata di cemento fuori da ogni vincolo e un ulteriore condono per regolarizzare i tanti abusi edilizi di vecchi e nuovi amici”.
“Gli obiettivi della maggioranza –proseguono- erano quelli di liberare intere aree dai vincoli dei piani paesistici, consentire l’edificabilità in zone agricole e cancellare il piano di delocalizzazione degli impianti di diffusione radiofonici e televisivi, lasciando su Monte Cavo tutte le antenne delle emittenze radio e tv, che sborsano per l’affitto dei terreni molti milioni di euro alla proprietà”.
“Nonostante l’annuncio della Presidente Polverini -dichiarano i consiglieri-, rimangono inalterate le preoccupazioni per il tentativo di abrogare le norme sul governo del territorio riguardanti le aree agricole”.
“Non vorremmo – concludono Peduzzi e Nobile- che qualcuno avesse pensato di realizzare un altro condono mascherato solo per sanare gli abusi edilizi già denunciati. Come quei fabbricati rurali di cui scrisse Gian Antonio Stella un po’ di anni fa sul Corriere della Sera, quando con un articolo sull’abusivismo a Fondi ci descrisse “la casupola contadina” del senatore Fazzone: tremila metri cubi, otto camere, cinque bagni e due salotti”.
Ufficio Stampa Fds Regione Lazio
22.12.2010
Tel. 06/65.93.28.95
http://www.federazionesinistralazio.it/
FROSINONE. ISOLE PEDONALI, FROSINONE SE LA CAVA. I CONSIGLI DI ACI E LEGAMBIENTE PER FARE DI PIU'
La Provincia FR 21.12.10 p.6
Era
il 30 dicembre 1980 quando a Roma venne istituita la prima isola
pedonale d'Italia, nell'area del Colosseo. A distanza di trent'anni su
100 centri urbani monitorati da Aci (Automobile Club d'Italia) e
Legambiente sono 92 i capoluoghi di provincia che dispongono di isole
pedonali e sono in media 34 ogni 100 abitanti i metri quadrati riservati
esclusivamente ai pedoni.
Frosinone si posizione al 48esimo posto con i suoi 21 metri quadrati per ogni 100 abitanti, insieme a Pistoia, Vercelli, seguita da Modena, Ancona... I comuni di Venezia, Verbania, Cremona e Terni addirittura superano la soglia di 100 metri quadrati ogni 100 abitanti. E' quanto è emerso in occasione del trentennale dell'istituzione della prima isola pedonale, Automobile Club d'Italia e Legambiente hanno presentato "La città ai nostri piedi", storia e numeri delle aree chiuse al traffico, condividendo l'esigenza di affrontare in modo incisivo i problemi legati alla mobilità e al trasporto urbano, aumentando al contempo la sicurezza e la qualità ambientale delle città. In questo senso l'isola pedonale rientra tra le strategie che gli amministratori possono adottare per migliorare la mobilità urbana. Se ben progettata e ben inserita, infatti, l'isola pedonale ha dimostrato di produrre effetti positivi nell'immediato e sul lungo periodo: da subito una riduzione dei livelli di smog e rumore accompagnato da una crescita del numero di utenti del trasporto pubblico e poi una miglior tutela di monumenti e patrimonio storico-artistico, una valorizzazione turistica, un generale aumento della vivibilità cittadina. A questo si aggiunge il miglioramento della sicurezza stradale, dal momento che è nei centri urbani che si verifica il maggior numero di incidenti (più di tre quarti del totale), con 1.892 morti e 223.166 feriti nel 2009, pari rispettivamente al 44,7% ed al 72,6% del totale. "La gestione della mobilità in ambito urbano è d'importanza strategica - scrivono Aci e Legambiente - in considerazione del fatto che nelle aree urbane avviene la maggior parte degli spostamenti e che sempre nelle città risultano più evidenti i fenomeni di congestione, inquinamento derivante dalle diversi fonti e incidentalità stradale, con pesanti ricadute in termini di costi sociali. E' necessario, pertanto, calibrare le politiche di intervento tenendo presente la funzione e l'uso di tutte le componenti del sistema: le strade e le loro diverse categorie, il trasporto pubblico su ferro e su gomma, i parcheggi pubblici e privati su strada ed in struttura".
Alcune proposte di ACI e Legambiente:
- Attivare una authority o cabina di regia nazionale che, attraverso gli strumenti della programmazione e della concertazione tra le diverse componenti pubbliche e private, locali e nazionali, indirizzi in modo uniforme le scelte e le politiche in tema di mobilità e trasporti. Aumentare l'estensione delle corsie preferenziali del TPL e migliorare l'offerta di km percorsi. - Potenziare in tal modo l'accessibilità ai centri urbani e solo dopo valutare l'introduzione nelle grandi aree del road pricing. - Finanziare il potenziamento e la realizzazione di parcheggi di scambio e residenziali non su strada. - Ampliare il numero e l'estensione delle isole pedonali e delle "zone 30", nonché la diffusione di sistemi razionali di sosta a pagamento, con tariffe differenziate per zona e orario. - Realizzare vie verdi - strade dove vietare la sosta e la fermata. - Assicurare particolare attenzione agli utenti deboli della strada (pedoni, ciclisti, disabili ecc.), con assegnazione di risorse adeguate,
- Formare ed educare il cittadino ad un uso responsabile del mezzo privato in ambito urbano, riducendo gli spostamenti con l'automobile se non strettamente necessari.
Frosinone si posizione al 48esimo posto con i suoi 21 metri quadrati per ogni 100 abitanti, insieme a Pistoia, Vercelli, seguita da Modena, Ancona... I comuni di Venezia, Verbania, Cremona e Terni addirittura superano la soglia di 100 metri quadrati ogni 100 abitanti. E' quanto è emerso in occasione del trentennale dell'istituzione della prima isola pedonale, Automobile Club d'Italia e Legambiente hanno presentato "La città ai nostri piedi", storia e numeri delle aree chiuse al traffico, condividendo l'esigenza di affrontare in modo incisivo i problemi legati alla mobilità e al trasporto urbano, aumentando al contempo la sicurezza e la qualità ambientale delle città. In questo senso l'isola pedonale rientra tra le strategie che gli amministratori possono adottare per migliorare la mobilità urbana. Se ben progettata e ben inserita, infatti, l'isola pedonale ha dimostrato di produrre effetti positivi nell'immediato e sul lungo periodo: da subito una riduzione dei livelli di smog e rumore accompagnato da una crescita del numero di utenti del trasporto pubblico e poi una miglior tutela di monumenti e patrimonio storico-artistico, una valorizzazione turistica, un generale aumento della vivibilità cittadina. A questo si aggiunge il miglioramento della sicurezza stradale, dal momento che è nei centri urbani che si verifica il maggior numero di incidenti (più di tre quarti del totale), con 1.892 morti e 223.166 feriti nel 2009, pari rispettivamente al 44,7% ed al 72,6% del totale. "La gestione della mobilità in ambito urbano è d'importanza strategica - scrivono Aci e Legambiente - in considerazione del fatto che nelle aree urbane avviene la maggior parte degli spostamenti e che sempre nelle città risultano più evidenti i fenomeni di congestione, inquinamento derivante dalle diversi fonti e incidentalità stradale, con pesanti ricadute in termini di costi sociali. E' necessario, pertanto, calibrare le politiche di intervento tenendo presente la funzione e l'uso di tutte le componenti del sistema: le strade e le loro diverse categorie, il trasporto pubblico su ferro e su gomma, i parcheggi pubblici e privati su strada ed in struttura".
Alcune proposte di ACI e Legambiente:
- Attivare una authority o cabina di regia nazionale che, attraverso gli strumenti della programmazione e della concertazione tra le diverse componenti pubbliche e private, locali e nazionali, indirizzi in modo uniforme le scelte e le politiche in tema di mobilità e trasporti. Aumentare l'estensione delle corsie preferenziali del TPL e migliorare l'offerta di km percorsi. - Potenziare in tal modo l'accessibilità ai centri urbani e solo dopo valutare l'introduzione nelle grandi aree del road pricing. - Finanziare il potenziamento e la realizzazione di parcheggi di scambio e residenziali non su strada. - Ampliare il numero e l'estensione delle isole pedonali e delle "zone 30", nonché la diffusione di sistemi razionali di sosta a pagamento, con tariffe differenziate per zona e orario. - Realizzare vie verdi - strade dove vietare la sosta e la fermata. - Assicurare particolare attenzione agli utenti deboli della strada (pedoni, ciclisti, disabili ecc.), con assegnazione di risorse adeguate,
- Formare ed educare il cittadino ad un uso responsabile del mezzo privato in ambito urbano, riducendo gli spostamenti con l'automobile se non strettamente necessari.
INTERROGAZIONE DEL CONSIGLIERE REGIONALE SCALIA SUI FONDI REGIONALI DESTINATI AL TRASPORTO PUBBLICO LOCALE
Garanzie
sulla questione dei finanziamenti al trasporto pubblico locale. È
questo l'oggetto dell'interrogazione urgente presentata oggi dal
consigliere regionale del Pd Francesco Scalia all'Assessore alle
Politiche della Mobilità e del Trasporto Pubblico Locale Francesco
Lollobrigida, a seguito dell'allarme lanciato la scorsa settimana dallo
stesso Scalia sull'incertezza legata ai trasferimenti regionali
destinati agli enti locali per il TPL nel 2011 [...]