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sabato 9 ottobre 2010

Rassegna stampa Retuvasa 9.10.10

LA "GUERRA" CONTRO IL PIANO DI RIORDINO OSPEDALIERO (PIANO SANITARIO) REGIONALE IN CIOCIARIA E NEL LAZIO, E PER SALVARE L'OSPEDALE DI ANAGNI
Fervono le nuove iniziative. Ce ne giunge notizia contemporaneamente dai due uomini in prima fila nella lotta per salvare l'ospedale di Anagni nel mondo dell'associazionismo e delle istituzioni, Alessandro Compagno, presidente della DAS, e Carlo Noto, sindaco di Anagni.
Ieri pomeriggio i lavoratori, insieme ai sindacati, hanno costituito un presidio permanente di lotta nell'ospedale cittadino.
Oggi si comunica il seguente calendario:
LUNEDì 11 OTTOBRE 2010: ore 18, piazza 6 dicembre, Frosinone: manifestazione di tutti i 91 Comuni della Ciociaria contro il piano sanitario della Regione Lazio.
MERCOLEDì 13 OTTOBRE 2010: 
ore 7: raduno al piazzale del cimitero di Anagni per prendere i pulmann per protesta davanti la sede della Regione Lazio (via della Pisana) mentre è in corso il Consiglio regionale
ore 7.45: raduno al casello autostradale di Anagni per chi si reca alla Pisana in auto
ore 16: i Sindaci saranno a Roma a Palazzo Chigi
Ricordiamo inoltre:
Per le altre iniziative locali ad Anagni e per aggiornamenti: www.dirittoallasalute.com

LA SAF REPLICA A FABIO DE ANGELIS CIRCA LA MANCANZA DI A.I.A. PER L'IMPIANTO DI COLFELICE: SIAMO IN REGOLA E SOTTO ATTACCO MEDIATICO. MA RESTANO FORTI DUBBI SULLA REGOLARITA' DELL'AUTORIZZAZIONE DELL'IMPIANTO.
Breve sintesi del comunicato stampa della società, pubblicato, sembra pressoché integralmente, su Ciociaria oggi p.8:
La SAF ha tutte le carte in regola, in quanto ha ottenuto la V.I.A. in una conferenza dei servizi regionale nel corso della quale non è stata richiesta l'A.I.A, che servirà per un successivo lotto dell'impianto. La società è sottoposta a continuo attacco mediatico. 
Interessante quanto aggiunge Il Messaggero Fr p.43, di cui riportiamo una sintesi: 
"'Questo impianto ce lo invidiano in tutta Italia', sbotta Cesare Fardelli. A sentire il presidente della Saf, la spa che gestisce l’impianto di Colfelice, l’accusa lanciata dal vice presidente della Provincia, Fabio De Angelis non sta in piedi. 'L’autorizzazione integrata ambientale ci servirà solo quando sarà entrato in funzione il 4° lotto dell’ampliamento, che per inciso dobbiamo ancora realizzare'. Eppure la situazione non sembra così semplice. L’impianto di Colfelice lavora da sempre senza ”Aia” sulla scorta di una documentazione che, in questi mesi, è stata passata al setaccio non solo dalla Provincia, ma anche dalla Procura della Repubblica che sulla Saf indaga da tempo. Carte alla mano sarebbero emerse forti perplessità sulla mancanza di questa certificazione che, per inciso, hanno tutti gli impianti omologhi a quello di Colfelice. Resta da capire come sia potuto accadere e soprattutto se, dopo la richiesta della Provincia, l’autorità giudiziaria non ritenga di dover sequestrare l’impianto fino al rilascio dell’autorizzazione."
Va detto inoltre che, come riportato nella rassegna stampa di ieri, sulla base de Il Messaggero FR, lo stesso neo direttore dell'ARPA Lazio sezione di Frosinone, Ennio Zaottini, ha dichiarato: “Quando l’ho saputo [della mancanza dell'A.I.A.] sono trasecolato, è gravissimo”. La risposta della SAF dunque non sembra a noi, come al giornalista de Il Messaggero, poter convincere che è davvero tutto a posto. 

Per concludere, La Provincia Fr p.11 riferisce anche che la SAF annuncia di riservarsi di agire nelle sedi opportune "per tutelare i propri interessi".
E' prevedibile che Fabio De Angelis a breve tornerà sull'argomento.

ANAGNI. GLI SCAVI ALLA RICERCA DI RIFIUTI TOSSICI
L'odierno articolo sul tema nella pagina della cronaca di Anagni di Ciociaria oggi riprende sostanzialmente quanto inserito nella rassegna stampa di ieri, e non ci risultano in generale novità sul tema.
Ci limitiamo dunque a ricapitolare quanto emerso dalle varie fonti mediatiche finora disponibili (per cui vedi la rassegna stampa 8.8.10 e 7.8.10), in maniera piuttosto disorganica.
- (forse dietro esposto di un ex dipendente) sono stati condotti scavi  in area limitrofa a un'azienda farmaceutica sita tra l'autostrada e il fiume Sacco, alla ricerca di "rifiuti tossici"
- gli scavi sono stati compiuti dal nucleo batteriologico e radiologico dei Vigili del Fuoco, fino a una profondità di 4 metri
- quanto prelevato è in corso di analisi
- sulla natura di quanto prelevato, Omniroma 8.8.10 13.34 avanza l'ipotesi si tratti di "resine a scambio ionico usate come filtraggio per la lavorazione degli antibiotici il cui principio attivo è quello della cefalosporina, e sarebbero lì fin dagli anni '70. Ad occhio nudo è apparso agli operatori come materiale granuloso tipo terriccio di colore beige. Reflui chimici che dopo aver esaurito il ciclo produttivo devono essere regolarmente smaltiti"
- ma dove si trova tale sito? I quotidiani sembrano restii a  collegarlo a qualche azienda, quasi reticenti. Eppure circolano nel web varie foto del sito. Che convergono con quanto riferitoci da alcuni testimoni oculari: si tratta di area prossima allo stabilimento anagnino della ACS Dobfar
- oltre alla questione di presunti rifiuti tossici interrati da illo tempore, se ne profila un'altra che pare molto rilevante, quella di preoccupazioni legate al ciclo alimentare.
Leggiamo infatti sui giornali che:
"Sempre nel corso di questa operazione, la polizia avrebbe colto in flagranza due mezzi che stavano illecitamente smaltendo fanghi inquinati, all'interno di un altro fondo privato per conto della stessa azienda farmaceutica. La zona in questione è caratterizzata da numerosi terreni agricoli sui quali viene prodotto foraggio per gli animali da allevamento e dove spesso si recano i pastori a far pascolare i propri capi di bestiame" (corsivo nostro)
e ancora il citato Omniroma
"Fino ad oggi, quel terreno, poco distante dal fiume Sacco, è stato coltivato a mais"
Abbiamo riunito questi fili a scopo divulgativo, perché riteniamo che è bene tutti sappiano cosa sta succedendo.  La nostra sensazione è che in questo caso più la cittadinanza è informata, più gli organi competenti possono contare sulla sua segnalazione e partecipazione (come giustamente si legge ne La Provincia Fr p.24, ad Anagni, come nella Valle del Sacco, pare essersi incrinato il muro di omertà).
Insomma, non ci sembra di compromettere la riservatezza delle indagini (che ormai tanto riservate non sono), casomai di agevolarle dando maggiore senso logico a quelle che altrimenti sarebbero una sequela di voci confuse.
Del resto, in genere le indagini ambientali di Retuvasa e le sue segnalazioni agli organi di controllo e agli inquirenti si svolgono in silenzio.

LA CIOCIARIA IN RIVOLTA PER IL PIANO SANITARIO REGIONALE
FONDAMENTALE LETTERA APERTA DEL PRESIDENTE DELL'ORDINE DEI MEDICI DELLA PROVINCIA DI FROSINONE FABRIZIO CRISTOFARI AL PRESIDENTE DELLA REGIONE LAZIO (La Provincia Fr p.7)
Le altre notizie (La Provincia Fr pp.8-9):
- Il prefetto di Frosinone si mobilita e cerca di intervenire sul presidente della Regione
- I 91 sindaci della provincia annunciano si autosospenderanno in mancanza di risposte
- molti sindaci ritengono più efficace (anche se drammatica) la strada delle dimissioni formali
- contestano in particolare le macroaree che accorpano parte della sanità ciociaria alle strutture della capitale, e fanno scendere il rapporto posti/letto abitanti al 2permille, mentre l'obiettivo dovrebbe essere il 4permille
- intanto la Polverini rifiuta di ricevere una ventina di sindaci romani e viterbesi recatisi senza invito in Regione, e li invita poi a "rileggere bene il piano sanitario" (comportamento reiterato e piuttosto soprendente da parte di una ex sindacalista, ndr)
altre notizie in La Provincia Fr pp.10-11

PIERLUIGI DI PALMA, SUB-COMMISSARIO PER L'EMERGENZA DELLA VALLE DEL SACCO COMMENTA IN MANIERA DECISAMENTE OTTIMISTICA I DATI SULLA CONTAMINAZIONE DA BETA-HCH NEL CAMPIONE DI POPOLAZIONE CONSIDERATO (Cinque giorni p.17)