4.500 firme raccolte, 3 provincie, 40 banchetti solo nella città di Roma, quasi 400 ore di raccolta firme tra Roma, Viterbo e Latina, 19 giorni di fuoco e fatica, ma oggi sabato 27 febbraio alle ore 11:56 i delegati della Lista civica Rete dei Cittadini hanno depositato le firme.
Più di 4500 cittadini, di cui 2600 nella provincia di Roma, hanno firmato per la RETE DEI CITTADINI. Così, proprio ora, alle 11 e 56, sono state ufficialmente depositate le liste dei candidati della rete dei Cittadini.
E’ un primo risultato importante, frutto di più di un mese di impegno costante di dialogo e confronto con i cittadini.
Un confronto non facile, perchè abbiamo verificato quanto distacco e diffidenza sono ormai diffusi in tutti gli strati della popolazione verso la politica e i “politicanti”.
Questo è infatti il regalo più velenoso della degenerazione del nostro sistema democratico. L’idea che la politica sia una cosa sporca. Così le persone pulite si allontanano e si lascia più campo libero proprio alle persone “sporche”.
Noi pensiamo invece che occuparsi di politica sia una cosa nobile, prima ancora che un dovere e un diritto di ogni cittadino. Noi nasciamo per riprenderci il vero significato della politica. Noi pensiamo che la politica sia l’arte di occuparsi del bene comune. E come tale è diritto di ciascuno occuparsene e contribuire alle scelte della collettività. Noi vogliamo dare ai cittadini gli strumenti, normativi, poltici e tecnici perchè possano farlo, senza doversi sentire dire che invece devono delegare chi di competenza sempre e comunque.
E’ indicativo di questi tempi oscuri, che si sia costretti a ribadire queste ovvietà di base per la democrazia. La sovranità appartiene al popolo. I limiti e le forme in cui questa viene esercitata non possono essere tali da eliminarla. Noi lavoriamo per ridurli e per dare loro una forma che esalti la partecipazione invece di cancellarla.
Proprio per questo noi nasciamo e saremo sulle schede elettorali. Per ribadire il diritto di ogni cittadino a partecipare della gestione della cosa pubblica. E per offrire non solo parole, ma delle regole e un metodo pratico per realizzare questo. Non solo al momento delle elezioni, ma per tutto l’arco della legislatura
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