REDAZIONE: FRANCESCO BEARZI, CRISTINA MATALONI, SARA DEODATI, VINCENZO LANDOLINA, ALBERTO VALLERIANI, ROCCO MARTUFI, GIULIO TIRINELLI

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venerdì 4 febbraio 2011

Rassegna stampa Retuvasa 04.02.11

IL CONSIGLIO COMUNALE STRAORDINARIO DI COLLEFERRO DEL 3.02.11 SUL "CASO FADDA"

ANAGNI. "NASO ELETTRONICO", SOPRALLUOGO TECNICO AD OSTERIA DELLA FONTANA. ALLO STUDIO ANCHE UN ALTRO SISTEMA DI MONITORAGGIO. IL COMITATO OSTERIA DELLA FONTANA RINGRAZIA PER L'IMPEGNO ISTITUZIONI E RETUVASA (Ciociaria oggi 04.02.11 p.22)
Articolo anche su Il Messaggero FR e La provincia FR

ANAGNI. IL COMUNE NEI GIORNI SCORSI SI E' COSTITUITO PARTE CIVILE AL PROCESSO PER L'INQUINAMENTO DELLA VALLE DEL SACCO
Ciociaria oggi 04.02.11 p.22 (incipit in ibidem)

ANCORA SUL "NASO ELETTRONICO"
Ecco la notizia quotidiana 04.02.11
Nei giorni scorso si è svolto il sopralluogo del prof. Antonio Palleschi, ordinario di Chimica Fisica presso l’Univ. di Roma “Tor Vergata”, nel quartiere di Osteria della Fontana, volto a predisporre l’installazione del sistema olfattivo artificiale (“naso elettronico”) – per cui l’università in questione è leader nel settore – prevista dall’assessorato all’ambiente della Provincia di Frosinone.
legale certificazione. Tale operazione richiederebbe una convenzione con l’Istituto Superiore di Sanità, l’Univ. di Roma “Tor Vergata”, la Provincia di Frosinone e il Comune di Anagni. A tal fine nei prossimi giorni l’assessore De Angelis e l’assessore Retarvi, che sta investendo del problema il sindaco Carlo Noto, hanno dato la loro disponibilità all’istituzione di un tavolo tecnico che studi tale ipotesi insieme all’Univ. di Roma “Tor Vergata”.
Il Comitato Osteria della Fontana, l’assessore De Angelis e l’assessore Retarvi hanno concordato
sull’opportunità di installare a breve il naso elettronico, e nel contempo di avviare il succitato tavolo tecnico.Il Comitato desidera infine sollecitare l’acquisizione delle analisi sulla polvere nera prelevata nel maggio 2010, non ancora inviati all’Assessorato all’ambiente provinciale dall’Arpa Frosinone.
L’incontro tra il docente universitario, una delegazione del Comitato Osteria della Fontana, l’assessore all’ambiente del Comune di Anagni Guglielmo Retarvi, il prof. Francesco Bearzi, coordinatore provinciale della Rete per la Tutela della Valle del Sacco, è stato organizzato da quest’ultimo in sinergia con l’assessorato all’ambiente della Provincia di Frosinone. Il Comitato desidera in primo luogo ringraziare il prof. Palleschi per la disponibilità e sollecitudine, avendo egli assicurato la sua presenza nonostante impedimenti personali; l’assessore provinciale all’ambiente Fabio De Angelis per l’attenzione da sempre dimostrata per la problematiche del quartiere; il prof. Bearzi per aver sempre collaborato con il Comitato per la presente e molte altre altre questioni ambientali; l’assessore comunale all’ambiente Retarvi, oltre che per la presenza, per gli aggiornamenti sulla situazione ambientale di Anagni offerti nella seconda parte dell’incontro. Nel corso del sopralluogo il prof. Palleschi ha spiegato quali sono le potenzialità e i limiti dello strumento di monitoraggio e raccolto gli elementi necessari per la sua installazione nel sito più idoneo a rilevare l’origine del fenomeno denunciato dal Comitato, che induce le istituzioni a identificarne la causa: la polvere nera che si concentra nella zona intorno alla chiesa di San Giuseppe, specie in direzione sud. Un importante elemento emerso nel corso del sopralluogo consiste nell’opportunità, evidenziata dal prof. Palleschi, di studiare un sistema di monitoraggio di più ampia portata, in grado di offrire indicazioni su tutti gli inquinanti potenzialmente presenti nell’aria del quartiere. Semplificando molto, si potrebbero installare dei deposimetri, una sorta di “scatolette” che raccolgono gli inquinanti, successivamente esaminati nella loro composizione chimica con esami di riconosciuta e legale certificazione. Tale operazione richiederebbe una convenzione con l’Istituto Superiore di Sanità, l’Univ. di Roma “Tor Vergata”, la Provincia di Frosinone e il Comune di Anagni. A tal fine nei prossimi giorni l’assessore De Angelis e l’assessore Retarvi, che sta investendo del problema il sindaco Carlo Noto, hanno dato la loro disponibilità all’istituzione di un tavolo tecnico che studi tale ipotesi insieme all’Univ. di Roma “Tor Vergata”.
Il Comitato Osteria della Fontana, l’assessore De Angelis e l’assessore Retarvi hanno concordato sull’opportunità di installare a breve il naso elettronico, e nel contempo di avviare il succitato tavolo tecnico.Il Comitato desidera infine sollecitare l’acquisizione delle analisi sulla polvere nera prelevata nel maggio 2010, non ancora inviati all’Assessorato all’ambiente provinciale dall’Arpa Frosinone.


ANCORA SUL"CASO FADDA"

L'AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI PALIANO: I NOSTRI PRODOTTI SONO OTTIMI
La Provincia Fr 04.02.11 p.27
Due incontri nel giro di pochi giorni per dire "basta a chi vuole solo screditare un territorio facendo leva sulla sensibilità dei consumatori".
L'amministrazione comunale di Paliano, guidata dal sindaco Sturvi, si è stretta intorno agli allevatori e ai produttori della Valle del Sacco, che ieri sera, insieme alle organizzazioni di categoria e al dott. Tiberi del Servizio Veterinario della Asl Roma G, hanno ribadito l'estraneità e la distanza, anche geografica, delle loro aziende dall'area di Colleferro (provincia di Roma) dove pascolano gli ovini dell'allevatore giunto alla ribalta della cronaca nazionale dopo un servizio al Tg1 delle 20.00 di sabato scorso.
All'incontro di ieri sera, per il Comune di Paliano, oltre al Sindaco, hanno partecipato gli Assessori all'agricoltura Giancarlo Massimi, l'Assessore alla Cultura e al Turismo, Simone Marucci, il coordinatore della lista civica Vincenzo Romagnoli. Erano presenti anche il Presidente della Cia di Frosinone, Mario Mancini, il Presidente dei giovani di Confagricoltura, Fabio Corsi, e Vinicio Savone per la Coldiretti.
Tra le preoccupazioni principali espresse dagli imprenditori agricoli c'è la necessità di fare chiarezza sulla confusione ingenerata negli spettatori/consumatori: "Le nostre aziende non hanno niente a che vedere con l'area dove l'allevatore di Colleferro ha portato le telecamere del Tg1 e soprattutto ci teniamo a sottolineare che i nostri prodotti - hanno insistito - sono sicuri". In effetti, le attività dei partecipanti al tavolo di ieri sera vengono si svolgono intorno all'area che orbita nella Valle del Sacco, "ma in ogni caso - chiariscono ancora - fuori dalla zona perimetrata a seguito dell'inquinamento da Beta-esaclorocicloesano" i cui livelli, come ha spiegato il dott. Tiberi, "si sono ridotti notevolmente dall'inizio dell'emergenza. In più, sulla zona oggi i controlli sono capillari e i valori dei prodotti rientrano tutti nei parametri di legge". A proposito dei capi di bestiame dell'allevatore che ha sporto autodenuncia, sempre dall'Asl Roma G, si è appreso che le analisi sui campioni di ovini, comprese qualche carcassa, ha sempre dato finora esito negativo circa la presenza di pesticidi. "Altre analisi sono in corso da parte dell'ufficio Commissariale - ha aggiunto Tiberi - sui terreni dove hanno pascolato gli ovini in questione".
Sgomberato, dunque, il campo da inutili allarmismi, dai produttori e dagli allevatori di Paliano, ai quali si è unito qualche imprenditore agricolo dei comuni limitrofi, è partita la proposta di creare un marchio, soggetto ad apposito disciplinare, dei prodotti della Valle del Sacco con la nascita di un organismo (Consorzio/Cooperativa) di tutela e di promozione sul quale garantirebbe il Comune di Paliano.
Dagli amministratori comunali, che danno appuntamento agli operatori del mondo agricolo e alle organizzazioni di categoria per venerdì 18 febbraio alle 21.00 presso la sala comunale, è stata assicurata la disponibilità a valutare la proposta: "Reagire agli intenti speculativi sul nostro territorio - ha commentato l'assessore Massimi - è diventato un imperativo. Lo sforzo degli allevatori intenzionati a girare pagina per non soccombere definitivamente è apprezzabile tanto che, come Amministrazione Comunale, abbiamo dato il nostro consenso ad aprire un tavolo per valutare proposte concrete utili a ripartire". "Da parte nostra, lo abbiamo già dimostrato in questi due anni, ci sarà sempre la disponibilità - ha aggiunto il Sindaco - a valorizzare le nostre risorse e l'agricoltura è una di queste".



L'OPINIONE DE IL GRILLO PARLANTE
La Provincia FR 04.02.11 p.27
La libera associazione onlus "Il Grillo Parlante" intende chiarire la sua posizione in merito ai fatti recentemente esposti nell'edizione serale del TG1 del 29 gennaio u.s. nel corso di un'intervista rilasciata dall'allevatore Raimondo Fadda, in cui si denunciava una situazione di estremo degrado ambientale venutasi a creare nei pressi di Colleferro (Rm), in località "Colle Ripi".
Si parlava di moria di bestiame, di inquinamento dei suoli, di contaminazione dei raccolti e di rischi per la salute di coloro che avessero consumato i prodotti di quei terreni.
"La nostra Associazione è stata contattata dalla stessa emittente Rai il 31 gennaio ed il suo Presidente ha rilasciato delle dichiarazioni nell'edizione delle 20,00 del TG1 in merito all'inquinamento della Valle del Sacco, ricapitolando notizie ormai note da tempo, ma specificando che occorre distinguere nettamente i danni prodotti dall'inquinamento del fiume da quelli denunciati dall'allevatore Fadda, per il semplice fatto che questi ultimi si sarebbero verificati (cosa ancora da accertare, peraltro) in una zona completamente diversa e diametralmente opposta rispetto a quella che si sta tentando di bonificare - si legge in un comunicato -. Pertanto, "Il Grillo Parlante" si riserva di assumere una posizione definita in merito solo dopo che verranno fornite notizie più precise e dettagliate sull'intera questione, che verrà esaminata in occasione del Consiglio comunale straordinario, convocato per domani 3 febbraio alle ore 17,30 nella Sala Consiliare di Colleferro".

CACCIOTTI E DI PALMA CONTRO LA "MANIPOLAZIONE MEDIATICA". MA LE ANALISI NON SONO CONCLUSE (titolo nostro)
“Quello che ci tranquillizza, che è stato messo anche per iscritto dalla Asl, è che gli esami fatti sul latte e sulle carcasse degli animali non hanno dato esiti allarmanti, non sono mai stati riscontrati agenti inquinanti chimici”. Il sindaco Mario Cacciotti, nel Consiglio comunale che aveva fatto convocare ieri sera, in seduta straordinaria, voluto per dare la massima informazione e trasparenza sulla notizia mandata in onda nei tg nazionali nei giorni scorsi sulla presunta moria di pecore di un allevatore locale, ha rassicurato sulla inconsistenza dell’allarme lanciato. “Si tratta di un attacco mediatico – dice in proposito – fatto ai danni della città. Ma ora basta, reagiremo. Certi giornalisti, prima di sparare a zero, dovrebbero informarsi correttamente, verificando le notizie e raccogliendo anche i dati degli enti coinvolti nel caso”. Dello stesso avviso era stato il Commissario dell’Ufficio commissariale per l’emergenza della Valle del Sacco, Pierluigi Di Palma, intervenuto ieri sera, che aveva parlato di “mistificazione mediatica”, in quanto l’azienda in questione “non c’entra niente con l’inquinamento della Valle del Sacco, quei terreni sono al di fuori dell’area perimetrata”. Inoltre, “nel latte del suo bestiame non è mai stata trovata traccia di lindano”. Ha spiegato come la bonifica dell’area stia procedendo correttamente, che l’inquinamento è stato da tempo bloccato e che tra due anni verrà restituita alla collettività, completamente bonificata, tutta l’area industriale oggetto dei lavori. E nonostante ciò, il sindaco Cacciotti, per dare maggiori garanzie alla popolazione e tutelarla ulteriormente, ha chiesto al Commissario Di Palma di allargare la caratterizzazione sui terreni dell’allevatore, i cui risultati sono previsti per giovedì prossimo. “Terreni – spiega il Sindaco – che sono distanti 6 km dal fiume e nulla hanno a che vedere con l’area contaminata. Un inquinamento che, ci tengo a ricordare, risale agli anni ’60 e non è stato provocato da questa Amministrazione, la quale, invece, ha portato ad avviare la bonifica, cosa che in 50 anni nessuno aveva fatto”. Presenti alla seduta consiliare anche i responsabili della Asl, dei Dipartimenti di Veterinaria e di Igiene pubblica, dott.ri Micarelli e Blasetti, che hanno assicurato come i controlli sull’azienda in questione siano stati fatti regolarmente senza aver mai riscontrato nulla di insolito e che sugli animali morti negli ultimi cinque anni, oggi denunciati dall’allevatore, non sia mai stata rilevata traccia di pesticidi, metalli pesanti etc. e quindi non c’è mai stato motivo di allarme. Il dott. Blasetti, inoltre, essendo stato sollevato l’argomento, ha voluto anche sottolineare che per quanto riguarda le acque potabili i controlli sono costanti e sistematici e non sono mai stati ravvisati problemi legati all’inquinamento del Sacco. Non solo i pozzi comunali sono costantemente sottoposti a controllo, ma per maggiore sicurezza della popolazione del territorio è stato fatto un censimento di tutti i pozzi e le sorgenti presenti nei comuni di Colleferro, Gavignano, Segni e dei paesi a sud della provincia di Frosinone. Il controllo delle acque, dunque, è sistematico e non desta alcuna preoccupazione. Al termine del Consiglio, infine, è stato approvato un ordine del giorno nel quale, tra le altre cose, si chiede “l’istituzione di un Tavolo a cadenza mensile con l’Autorità commissariale, la ASL, l’Ufficio Veterinario, atto a verificare l’azione di bonifica attualmente in essere sul nostro territorio attraverso la Commissione consiliare competente”. 

FROSINONE. LA SITUAZIONE DEL CICLO DEI RIFIUTI TRA RITARDO DEI PAGAMENTI DEI COMUNI ALLA SAF, COSTI DI SMALTIMENTO CHE NON CALANO E DIFFERENZIATA CHE NON DECOLLA
Il Messaggero Fr 04.02.11 p.34 - di Vittorio Buongiorno
La produzione di rifiuti non diminuisce, la differenziata non decolla, ma soprattutto i costi per lo smaltimento non calano e, già oggi, i Comuni fanno una gran fatica a pagare la Saf. Nella migliore delle ipotesi sono in ritardo di sei mesi. La Società Ambiente Frosinone ha già inviato decine di lettere di messa in mora, il ritardo medio è di circa sei mesi, con il caso ”disperato” del Comune di Fiuggi che deve ancora saldare fatture del 2005. «Una situazione disastrosa - ammette il direttore amministrativo della saf, Manzi - Complessivamente i Comuni sono in ritardo per una cifra che si aggira intorno al fatturato di un anno, circa 20 milioni. Ma non possiamo fare molto di più delle diffide. Fermare i camion? Sarebbe interruzione di pubblico servizio. Ma del problema abbiamo interessato la prefettura. E’ ingiusto che i cittadini paghino la Tarsu e che poi i Comuni non abbiano l’obbligo di utilizzare quei soldi per pagare lo smaltimento».
Situazione complicata, anche perché a differenza di quanto si creda una raccolta differenziata virtuosa non abbatte i costi. Cerchiamo di capire il perché. I criteri generali sono fissati da una legge nazionale, poi la Regione stabilisce le tariffe per il conferimento dei sovvalli in discarica o del cdr (combustibile da rifiuto) ai termovalorizzatori. In Ciociaria la Saf paga alla Mad per conferire i rifiuti nella discarica di Cerreto 59 euro a tonnellata. Mandare il cdr a San Vittore costa invece 54 euro a tonnellata. E’ vietato, nel Lazio, conferire direttamente i rifiuti tal quali in discarica: altrove, dove è possibile, c’è un sovrapprezzo, la cosiddetta ”Ecotassa” di circa 30 euro. Ma veniamo alla differenziata: per conferire una tonnellata di umido i rifiuti pagano - spiegano dalla Saf - 73 euro a tonnellata. Più che per l’indifferenziata. Un prezzo che potrà essere abbattuto solo quando Colfelice produrra un compost di qualità e sarà quindi autorizzato a rivendere. Al momento sta aspettando il via libera di Regione, Arpa e Provincia, ma è già iscritto all’albo del ministero dell’Agricoltura. Teoricamente andrà meglio per plastica, vetro e carta: i Comuni li conferiscono gratis alla Saf e ne riceveranno indietro (dopo la vendita ai Consorzi) il 40% di quanto la spa avrà incassato. ma attenzione: tutta la differenziata dovrà risultare con presenze di impurità inferiori al 5%, altrimenti va tutto in discarica con costi aggiuntivi. Per ora comunque si parla di quantità irrisorie. «Siamo pronti a smaltire 40 mila tonnellate annue di differenziata, lo scorso anni i Comuni ne hanno inviati 3 milioni». Con un ricavo inferiore ai 20 mila euro. Ecco perché le bollette Tarsu, almeno per ora, resteranno salate.

FROSINONE. ANCORA ATTACCHI DELLA SAF A FABIO DE ANGELIS
Il Messaggero Fr 04.02.11 p.34
Raccolta differenziata, impianti di smaltimento, ma soprattutto cattivi odori emanati dal sito di Colfelice e dalla discarica di Roccasecca. E sullo sfondo l’indagine della Magistratura in corso. Lo scontro tra la Provincia e la Società Ambiente Frosinone ha avuto un nuovo atto ieri mattina a palazzo Gramsci in commissione ambiente, dove il presidente Saf Cesare Fardelli è stato convocato per fare il punto sulla situazione: in primis sugli adeguamenti strutturali per i quali all’impianto di Colfelice nel corso di questi anni sono arrivati 20 milioni di euro. Secondo De Angelis quegli adeguamenti non sono serviti a molto visto che l’impianto non va ancora a pieno regime. La Saf, invece, ieri ha elencato una per una le cifre che dimostrerebbero come invece le cose sono migliorate.
Lo scontro più duro si è consumato sulla questione delle esalazioni che anche i residenti di quelle zone spesso lamentano. Disagi portate alla luce spesso anche dal vicepresidente della provincia Fabio De Angelis e dalla consigliera regionale Annamaria Tedeschi. Sono accuse secondo la Saf infondate, tanto che i due si sono presi una querela da Fardelli. «Ho convocato i tecnici di entrambi le parti (rispettivamente dell’Università Tor Vergata per la Provincia e di Milano per la Saf) in una prossima seduta di commissione giovedì prossimo - ha spiegato il presidente della commissione Silvio Tagliaferri - per capirci qualcosa di più preciso al di là delle accuse reciproche. Poi, se necessario, faremo anche un sopralluogo, sempre con i tecnici, sul posto». Anche sul futuro della gestione della raccolta rifiuti si è consumato lo scontro, stavolta proprio all’interno della stessa maggioranza: il consigliere Eligio Ruggeri ha proposto di avviare subito un piano generale che faccia una ricognizione delle criticità per poi decidere come risolvere, ma sulla raccolta differenziata le divergenze si sono riscontrate tra lo stesso presidente Tagliaferri e il vicepresidente Fabio De Angelis. «Che senso ha costruire ex novo degli impianti per lo smaltimento della differenziata come vuole il vicepresidente - ha detto Tagliaferri -, tra l’altro non si sa ancora con quali fondi visto che non ci sono, quando c’è l’impianto Saf che può accogliere fino a 40mila tonnellate di differenziata e oggi ne smaltisce solo 10mila?». 

FROSINONE. CONFERENZA STAMPA AEROPORTUALE
La Provincia FR 04.02.11 p.7
Conferenza stampa " Sistema aeroportuale del Lazio meridionale - iniziative e strategie". Si terrà lunedì alle ore 10,00 presso la nuova sede operativa sita in Frosinone, Via A. Moro n. 465, per l'illustrazione delle iniziative intraprese dalla ADF spa negli ultimi mesi ed in particolare: 1.Aeroporto Regionale Frosinone (aviazione commerciale). 2.Aeroporto leggero/eliporto Frosinone (aviazione generale). 3.Aeroporto turistico/sportivo Aquino. 4.Nuova stazione ferroviaria Frosinone. 5.Aumento di capitale. 6.Finanziamenti. 

CASSINO. "CASO ADDIMANDI", LE ANALISI 2005-2007 TUTTE DA RIPETERE 
La Provincia FR 04.02.11 p.31
Tutti gli accertamenti svolti dall'Arpa nel Cassinate all'interno di importanti aziende, nel biennio 2005-2007, saranno nuovamente ripetuti. La Procura della Repubblica di Frosinone, infatti, ha inviato per competenza ai colleghi del tribunale di Cassino gli atti inerenti una parte dell'indagine portata avanti dalla Guardia di Finanza e che ha portato, lo scorso anno, all'arresto dell'ex direttore dell'Arpa ed all'iscrizione nel registro degli indagati, di alcuni suoi collaboratori. Il sospetto della magistratura è che, probabilmente, gli ex responsabili dell'Agenzia Regionale Protezione Ambiente di Frosinone possano aver assunto lo stesso presunto atteggiamento di compiacenza come avvenuto anche nel nord della provincia. Risultati degli esami alterati o visite ispettive comunicate per tempo. Per questo motivo le Fiamme Gialle del colonnello Salato stanno accertando se eventuali simili favoritismi possano aver agevolato chi, invece, aveva l'obbligo di rispettare la normativa sull'Ambiente. Analoghi controlli in questi giorni vengono effettuati anche dal Corpo Forestale dello Stato. Il personale investigativo del Nipaf, infatti, sta passando al setaccio industrie e aziende con depuratori e con scarichi sospetti. L'area del Cassinate, oramai da troppo tempo, è stata "eletta" a pattumiera. Le microdiscariche aumentano a vista d'occhio nonostante i servizi di prevenzione e controllo portati avanti dalle forze dell'ordine. Ruscelli, corsi d'acqua e fiumi sono divenuti ricettacolo di ogni sorta di rifiuto speciale: dall'amianto, alle sedie, dai parcometri alle macchinette dei videopoker. Tutti abbandonati al calar delle tenebre, tutti lasciati senza nessun criterio. A questo si aggiunge la pessima abitudine di sversare le acque nere senza tener conto del danno che si arreca all'ambiente ed all'ecosistema. Le ispezioni nei giorni scorsi hanno toccato anche siti da bonificare. Questo per capire se in quelle aree, forse dichiarate non a rischio, possano invece essere stati scaricati o magari sotterrati, fusti o materiale considerato a rischio per la collettività.
Angela Nicoletti

COMUNICATO STAMPA TRASPORTI


Peduzzi-Nobile (FdS): “Bene agenzia unica ma regionale”

“Accogliamo con favore l’iniziativa sostenuta dalla Provincia di Roma nel convegno tenutosi il 2 febbraio scorso, di un’agenzia unica per la rete della mobilità. Tuttavia, come evidenziato nel confronto tra forze sociali e politiche intervenute al convegno organizzato dalla Federazione della Sinistra, “Trasporto Pubblico. Per il diritto alla mobilità”, l’esigenza è quella di un’agenzia unica a carattere regionale”. Lo dichiarano, in una nota congiunta, Ivano Peduzzi e Fabio Nobile, capogruppo e consigliere regionale della Federazione della Sinistra.

“Bene l’agenzia pensata come strumento di pianificazione –proseguono- ma per tutto il territorio regionale. Occorre infatti far dialogare le varie voci del trasporto della nostra regione per gestire l’intera rete della mobilità laziale. Occorre un ente unico nelle cui competenze rientri anche e soprattutto il trasporto sul ferro, vista la sua importanza primaria”.

“La nostra proposta –concludono Peduzzi e Nobile- è quella di far partire un tavolo interistituzionale che raccolga tutte le realtà che curano, gestiscono e lavorano per il trasporto della nostra regione, per valutare le reali possibilità di avviare il progetto di un unico organismo di gestione dell’intera rete laziale”.


Ufficio Stampa Fds Regione Lazio


Tel. 06/65.93.28.95

http://www.federazionesinistralazio.it/

 


COMUNICATO STAMPA
L’Associazione Culturale Gruppo Logos con il patrocinio della Regione Lazio e del Comune di Artena

presenta

nell’ambito del progetto culturale “Le lingue der Monno”

Li Romani in Russia

di Elia Marcelli

adattamento di Marcello Teodonio

con Maurizio Mosetti e Marcello Teodonio
regia
Maurizio Mosetti

LI ROMANI IN RUSSIA ricostruisce, con la forma tipica del genere epico, e cioè le

ottave classiche, la disastrosa campagna di Russia, che durante la seconda guerra
mondiale costò la vita a più di 200.000 ragazzi italiani. Quest'opera rappresenta uno dei momenti più importanti della letteratura in romanesco della seconda metà del Novecento.

La storia di Remo, Peppe, Mimmo, Sarvatore, Nicola, er Professore, e soprattutto
Giggi, l'amico più fraterno della voce narrante, è raccontata rispettando dunque
assolutamente la verità della storia, che viene ricostruita con assoluto rigore e
documentazione, alternando i registri stilistici, dal narrativo al grottesco, dal lirico al
tragico, in un dialetto chiaro ed essenziale.

Artena (Rm)

Granaio Borghese

domenica 13 febbraio 2011 - ore 17.30


ingresso libero

(notizie che completano la Rassegna stampa di ieri) 

REGIONE. VOTATA DAL CONSIGLIO PER IL TERRITORIO DEL BACINO DEL FIUME
Un odg sulla istituzione di un’area ad elevato rischio per la Valle del Sacco
Quotidiano sera 03.02.11, p. 1
La Giunta della Regione Lazio dovrà approvare entro sei mesi la dichiarazione di area a elevato rischio di crisi ambientale per il territorio del bacino del fiume Sacco. A disporlo è un ordine del giorno - sottoscritto da Angelo Bonelli (Verdi), Ivano Peduzzi (FdS) e Annamaria Tedeschi (Idv) - votato a maggioranza dal Consiglio regionale del Lazio. La zona destinataria della dichiarazione è quella che coincide con la perimetrazione compiuta già nel Gennaio 2008 da un decreto del Ministero dell’ambiente. L’ordine del giorno, approvato in queste ore, parte dalla premessa che l’area è caratterizzata “da gravi alterazioni degli equilibri ecologici nei corpi idrici e nel suolo, con rischio per la popolazione e l’ambiente”. «Chiedo all’assessore all’ambiente - ha poi concluso Bonelli - che il commissario straordinario informi il Consiglio dei risultati ottenuti». Un confronto da estendere in commissione, ha aggiunto Peduzzi, anche ai sindaci e ai rappresentanti delle comunità locali. Secondo l’esponente della FdS un ulteriore inquinamento sarebbe infatti in corso. A seguito anche dei recenti servizi televisivi su un pastore di Colleferro, i consiglieri della Lista Bonino-Pannella, Rocco Berardo e Giuseppe Rosso-Divita, hanno depositato un’interrogazione all’assessore Mattei per avere urgentemente queste risposte. Tedeschi, infine, ha denunciato la situazione - a suo dire - di “illegalità” dei controlli nella zona. «Vogliamo una prospettiva nuova per questo territorio», ha detto, chiedendo più risorse per l’Arpa e per la bonifica. Bonifica reclamata pure da Giuseppe Celli (Lista civica Cittadini).
Carlo De Romanis (Pdl), ha annunciato voto favorevole, ma con una precisazione: «Noi approveremo la proposta del consigliere perché la riteniamo valida e già la giunta Polverini si sta occupando del caso, ma chiediamo al consigliere Bonelli come mai questi problemi
escono solo ora e non con la precedente giunta?». Angelo Miele (Lista Polverini) non si è detto favorevole alla dichiarazione, ma piuttosto ha proposto una conferenza interprovinciale. Dello stesso parere è stato Antonio Paris (Misto), che ha dichiarato il proprio voto contrario. Francesco Scalia (Pd), nell’annunciare il voto a favore del Pd, si è mostrato preoccupato perché l’ordine del giorno avrebbe potuto essere utilizzato come “pretesto” per bloccare le attività industriali e, nello stesso tempo, ostacolare le riconversioni.


FROSINONE. IL COMUNE E LA PROVINCIA ORGANIZZANO UN CONVEGNO NAZIONALE “VAS E CITTA’ MEDIO-PICCOLE: LA DECLINAZIONE PER PIANI E PROGAMMI QUALI IL CONTRATTI DI FIUME E DI PAESAGIO”
La Provincia FR, 03.02.11, p. 7
Il Comune e la Provincia organizzano per il giorno, domani, un Convegno Nazionale "Vas e Città Medio-Piccole: la declinazione per Piani e Programmi quali il contratto di Fiume e di Paesaggio".
Durante la mattinata, ore 9.00, presso la sala convegno della Villa Comunale, saranno presentate le nuove procedure di Valutazione Ambientale Strategica (VAS) come strumento di pianificazione territoriale e dei Contratti di Fiume.
Nel pomeriggio, ore 16.00, presso la sala del consiglio provinciale, si terrà una tavola rotonda per la sottoscrizione del Protocollo di intesa del Contratto di Fiume per il Fiume Cosa, tra i Comuni, la Provincia, La XII Comunità Montana del Lazio -Monti Ernici, Il Magnifico Rettore dell'Università studi di Cassino.
Tale documento consentirà di costruire uno scenario strategico e condiviso di sviluppo sostenibile del territorio coniugando sicurezza e qualità ambientale con i seguenti obiettivi:
conoscenze, criticità e patrimonio progettuale già esistente;
tutela, riqualificazione e qualità ambientale del Fiume Cosa;
riqualificazione dei sistemi ambientali e paesistici, architettonici e archeologici, afferenti al corso d'acqua;
manutenzione diffusa del territorio mediante il monitoraggio continuo e la prevenzione dei fenomeni di dissesto;
riduzione dell'inquinamento del fiume, attraverso il continuo monitoraggio delle acque;
riequilibrio ecologico del bacino idrico dell'area interessata agli interventi;
promozione, fruizione e valorizzazione economica con particolare attenzione alla valorizzazione turistica del bacino idrografico; riduzione e prevenzione del rischio idraulico; Parteciperanno all'evento Michele Marini : Sindaco di Frosinone.
Antonello Iannarilli : Presidente della Provincia
Francesco Raffa ; Assessore alle politiche ambientali Comune di Frosinone:
Fernando Picchi : Assessore all'Urbanistica del Comune di Frosinone :
Gianluca Quadrini : Assessore pianificazione del territorio della Provincia di Frosinone:
Fabio De Angelis : Assessore alle politiche Ambientali della Provincia di Frosinone.

CODICI. “IL PRESIDENTE IANNARILLI ABBANDONA LA STRADA DEL DIALOGO”  
La Provincia FR, 03.02.11, p. 10
«Il presidente Iannarilli abbandona la strada del dialogo. Avvieremo le opportune azioni per far valere le ragioni dei cittadini». Lo dicono dal Codici, il comitato per i diritti dei cittadini che già da tempo ha segnalato tutti i pericoli che potrebbero derivare agli utenti in caso di risoluzione del contratto di gestione del servizio idrico.
«Non possiamo che esprimere i nostri dubbi in merito a come il Presidente Iannarilli sta conducendo l'ormai nota questione del servizio idrico nell'Ato5 - dicono dal Codici -. Ci saremmo aspettati, come più volte è stato richiesto, un maggiore dialogo e mediazione tra le parti in gioco, purtroppo le aspettative nostre e dei cittadini sono state disattese. In particolare, il Presidente Iannarilli, le cui recenti dichiarazioni lasciano poco spazio alla mediazione, ha con troppa fretta abbandonato la strada del dialogo, trascurando di confrontarsi con i consumatori. Naturalmente le conseguenze di questa condotta - commenta Luigi Gabriele, Segretario Provinciale Codici Frosinone -, che va nella direzione della risoluzione del contratto con Acea, andranno direttamente a colpire gli utenti sia economicamente, con un aggravio sulla tariffa, sia con le prevedibili inefficienze che dalla recessione deriveranno. I cittadini, in particolare, finiranno con l'avere una rete idrica che non verrà ammodernata prima di 3/4 anni (18 mesi per la gestione ordinaria, più il periodo per la nuova gara e la presa in carico da parte del nuovo gestore). Il prossimo passo di Iannarilli sarà quello di presentare ai sindaci dei pareri legali per poter iniziare la recessione da Acea. Chi saranno i legali che redigeranno i pareri e soprattutto quali competenze hanno nel settore del servizio idrico? - conclude Gabriele - non possiamo, infine non notare la grande assente: la Regione Lazio che dovrebbe assumere quasi il ruolo di arbitro».
Visto un tale contesto, il Codici ribadisce che avvierà «ogni possibile azione per far valere le ragioni dei cittadini al di là delle logiche delle parti contro ogni decisione che potrebbe mettere a rischio la tenuta organizzativa del servizio idrico e provocare danni economici alle amministrazioni e ai cittadini stessi».

SPORTELLI LOCALI CHIUSI:LA STO DIFFIDA ACEA
La Provincia FR, 03.02.11, p. 10
«Apprendo dalla stampa locale e dal sito www.aceaato5.it che l'Acea Ato5 Spa ha chiuso diversi sportelli al pubblico sul nostro territorio. Tale iniziativa è già stata contestata con lettera dalla Segreteria tecnica operativa». Lo afferma in un comunicato il presidnete della provincia Antonello Iannarilli che prosegue: «L'Acea, infatti, ha unilateralmente adottato la decisione della chiusura degli sportelli di Fiuggi, Pontecorvo e Sora ed ha lasciato in funzione solo quelli di Frosinone e Cassino. Con ciò si intendono chiusi anche tutti gli altri sportelli presidiati e di appoggio, come in precedenza la società in questione aveva minacciato. L'Acea non poteva chiudere quegli sportelli perché - sostiene Iannarilli e la Sto - il Piano d'Ambito sottoscritto da Acea insieme alla Convenzione di gestione, costituisce a tutti gli effetti vincolo contrattuale per la Società e, nello stesso Piano sono previsti n.5 uffici commerciali con sportelli presidiati (Frosinone, Cassino, Pontecorvo, Sora-Isola Liri, Anagni) e n. 10 uffici con sportelli di appoggio (Paliano, Fiuggi, Alatri, Ceccano, Pastena, Rocca d'Arce, San Donato Val di Comino, Atina, Acquafondata, Vallemaio). Dunque - conclude Iannarilli - l'iniziativa di Acea, come la Sto ha comunicato, contravviene agli obblighi contrattuali sottoscritti». La ha diffidato Acea a ripristinare gli sportelli entro 10 giorni.

VEROLI. REALIZZAZIONE DI UN PROGETTO DI EDUCAZIONE AMBIENTALE PRESSO LE SCUOLE
La Provincia FR, 03.02.11, p. 16 di Nicoletta Fini
Verrà siglato questa mattina l'accordo del programma che vede coinvolte varie istituzioni del territorio per la realizzazione di un progetto di educazione ambientale, presso le scuole locali. Obiettivo è quello di educare ad una corretta separazione dei rifiuti ed alla relativa raccolta differenziata. L'appuntamento è fissato alle ore 9,30 presso i locali della Galleria La Catena. L'amministrazione D'Onorio, in particolare l'assessorato all'ambiente, cui ha delega il dott. Egidio Lombardi, ha sempre sostenuto l'importanza di infondere nei minori il senso di responsabilità e di rispetto per l'ambiente e la natura, perché proprio loro sono i futuri cittadini. Dunque dopo la raccolta differenziata partita al Giglio in via sperimentale da circa un mese e che giorno dopo giorno sta ottenendo ottimi riscontri, un altro importante traguardo è stato raggiunto dall'Amministrazione D'Onorio, in materia di salvaguardia e tutela dell'ambiente. Promossa dal Comune di Veroli, l'iniziativa ha avuto l'importante e fondamentale collaborazione dell'ufficio scolastico regionale per il Lazio - ufficio XI ambito territoriale per la Provincia di Frosinone, di Unindustria - Confindustria di Frosinone, dell'impresa Sangalli e delle scuole del territorio ( 1° e 2° circolo didattico, scuola media e liceo scientifico), ognuno nell'ambito delle proprie funzioni istituzionali e competenze.
Progetto che si fonda sulla convinzione che le iniziative di educazione ambientale e di sviluppo sostenibile vadano svolte sulla base degli obiettivi comuni non solo a livello nazionale, regionale e provinciale, ma anche e soprattutto a livello comunale, in coerenza con le politiche dell'Unione Europea e degli orientamenti degli organismi internazionali. L'evidenza e l'importanza attribuita dagli adulti e dalle istituzioni al rispetto dell'ambiente ed alla tematica della gestione dei rifiuti è un elemento necessario per il consolidamento nei giovani di comportamenti attivi e responsabili.
«Questa Amministrazione - sottolinea l'assessore all'ambiente Lombardi - è stata sempre molto attenta alle problematiche legate all'ambiente, ed è convinta che il primo passo da fare per avere un paese più pulito e sano sia l'educazione ambientale, da realizzarsi soprattutto nelle scuole, in modo da infondere nei minori il senso di responsabilità e di rispetto per l'ambiente e la natura. La crescente produzione di rifiuti e la loro necessaria gestione risultano oggi gli anelli principali della lunga catena delle problematiche ambientali che il nostro paese deve farsi carico di affrontare e risolvere nel prossimo futuro. Prendere in esame, insieme alle giovani generazioni, le problematiche legate allo smaltimento dei rifiuti partendo da una concreta e strutturata raccolta differenziata all'interno delle scuole - prosegue - vuol significare sensibilizzare, educare e formare ad una coscienza attenta alle problematiche ambientali, affinché si solidifichi il senso di responsabilità individuale e collettiva verso un bene che deve essere gelosamente custodito: l'ambiente. Vogliamo coinvolgere soprattutto le scuole - conclude - poiché il ‘modello' che permette di veicolare dall'alunno alle famiglie l'acquisizione di buone pratiche per costruire uno sviluppo che apporti il più alto livello di benessere possibile a tutti gli esseri umani, compatibile con le risorse a disposizione e lo sviluppo sostenibile».

MONTE SAN GIOVANNI CAMPANO: SI ESTENDE IL ‘PORTA A PORTA’
La Provincia FR, 03.02.11, p. 18
La raccolta differenziata ‘porta a porta' prende il via anche nella contrada Girate. L'altra sera è stato presentato il progetto ai residenti della zona e con un altro incontro, previsto per questa sera alle ore diciotto, si concluderà la fase illustrativa. Per l'amministrazione comunale erano presenti il sindaco Antonio Cinelli, il suo vice Mario Mastrantoni, l'assessore all'ambiente Emiliano Cinelli, l'assessore Giorgio Bottoni. Per la Sangalli il responsabile provinciale Giuseppe Longo, il quale ha spiegato nei dettagli il progetto, con gli orari e i giorni di raccolta e le diverse tipologie.
Il primo cittadino, portando il saluto ai presenti, ha evidenziato quanto sia necessaria la collaborazione dei cittadini per la riuscita dell'iniziativa.
«Uno dei problemi più gravi del mondo occidentale è la difficoltà di smaltire i rifiuti, il superfluo - ha detto il primo cittadino -. Il rischio di questi anni è quello di rovinare l'ambiente in cui viviamo, dove dovranno vivere i nostri figli. Un progetto ambizioso che richiede la collaborazione di tutti. Raccolta differenziata, ‘porta a porta', numero verde per gli ingombranti, isole ecologiche, sorveglianza e rispetto delle regole con apposite sanzioni, tutto tenderà ad un unico fine, tenere pulito il mondo in cui viviamo. Le prime settimane saranno dure, molti avranno voglia di mollare, ma la posta in gioco è la salvaguardia del nostro mondo, è questa forse una delle poche battaglie che ancora vale la pena combattere, affinché un giorno i nostri bambini possano dirci grazie per averci creduto». Il sindaco ha evidenziato più volte il numero verde della Sangalli per la raccolta dei rifiuti ingombranti, assolutamente gratuita, 800.440.797».
Numero evidenziato anche dall'assessore Emiliano Cinelli per evitare soprattutto le frequenti discariche che purtroppo devastano il territorio. Il delegato all'ambiente ha fatto un excursus del progetto partito il primo marzo scorso: «Si è partiti dal 3% e ad oggi siamo arrivati al 20% con duemila famiglie. Con la buona volontà dei cittadini si potranno raggiungere risultati migliori». L'assessore ha ribadito anche come la cittadinanza stia rispondendo in maniera positiva all'iniziativa, nonostante le difficoltà iniziali. Dati confortevoli confermati anche da Fontana, uno degli operatori che si occupa del servizio sul territorio monticiano, il quale ha evidenziato una buona partecipazione anche da parte degli anziani. Dopo Girate la raccolta verrà estesa alle zone di Panicelli e Ripiano per poi raggiungere anche le campagne e toccare quindi la totalità dei cittadini.
Nicoletta Fini
ANAGNI. AMBIENTE E TERRITORIO, BASTA COI VELENI
La Provincia FR, 03.02.11, p. 22
Ambiente e territorio, basta coi veleni. Veleni riferiti non soltanto alle sostanze che le analisi identificano come tali, ma anche alle turpi abitudini di chi, forse godendo nel diffondere notizie esageratamente allarmanti, ama ciurlare nel manico. La Valle del Sacco necessita di cure drastiche, e qualcosa si sta facendo. Il Comune di Anagni, lavorando a riflettori spenti, sta intervenendo su situazioni incancrenite, che le stesse autorità sanitarie avevano trascurato.
Come "un albero che cade fa più rumore di una foresta che cresce", dati negativi vengono strombazzati con gioiosa isteria, rispetto a risultati di analisi che, in molte occasioni, possono far ben sperare. Tra le battaglie che l'assessore Guglielmo Retarvi combatte senza risparmiarsi, ci sono la lotta agli inquinatori "minori", ma non per questo non meno dannosi. Le officine meccaniche ed attività equiparate, stanno per ricevere una circolare predisposta da Retarvi, il quale nel ricordare gli obblighi di legge, sollecita il massimo rispetto per gli adempimenti previsti per ognuno.
Le associazioni di categoria potranno collaborare con il Comune, per quella che si prospetta come "la primavera dell'Ambiente anagnino". Naturalmente gli industriali faranno la loro parte, e molti si stanno già adoperando. Un attacco a testa bassa riguarderà Radicina, di cui si stanno occupando in questi giorni i Carabinieri del cap. Airoldi, e le discariche abusive disseminate sul territorio.
"È l'inizio di una battaglia - sostiene Retarvi - che combatteremo assieme al sindaco Noto ed alle forze che vorranno unirsi a noi, per una Anagni libera da livori ed inquinamento".

ANAGNI. RADICINA, CERCHIAMO DI RICORDARE
La Provincia FR, 03.02.11, p. 22
Radicina, cerchiamo di ricordare. Nell'anno 1996, c'era nel Lazio l'emergenza rifiuti. L'immondizia non poteva essere trasportata fuori regione, ma nel Lazio scarseggiavano i siti atti a riceverla. La discarica Casermette era pressoché esaurita, e il Comune di Anagni decise di approntarne una provvisoria. Il 4 aprile 1996 al periodico "gare ed appalti" venne inviata la documentazione di gara per la realizzazione di una discarica provvisoria. La gara non venne mai esperita, e il 25 luglio 1996, con delibera di giunta 707, l'amministrazione affidò a trattativa privata i lavori ad un'impresa locale. I lavori vennero iniziati tra polemiche ed episodi vari, e nella primavera successiva, con l'impianto ancora da ultimare e collaudare, il presidente Badaloni decise di trasferirvi i rifiuti dell'intera provincia di Frosinone. L'ordinanza n. 28 dell'11 marzo 1997 (art. 13 decreto Ronchi), prevedeva il deposito a Radicina dei sovvalli provenienti da Colfelice, dove si stava per realizzare una discarica a servizio dell'impianto medesimo. Iniziò l'inferno: giorno e notte decine e centinaia di camion trasportavano e scaricavano balle che, definiti "sovvalli" quindi privi di materiali pericolosi organici ed altro, contenevano quelli che alcuni denunciarono subito come rifiuti.
L'11 luglio 97 il comune di Ferentino (vice sindaco Fabio Magliocchetti) richiedeva interventi al sistema di drenaggio e di captazione del percolato, denunciando esalazioni nauseabonde. Il 31 luglio 97 un consigliere comunale di maggioranza denunciava al sindaco il deposito di rifiuti e non di sovvalli. Il 12 agosto 97 con ordinanza 118 il sindaco sospendeva il conferimento dei "sovvalli" per esaurimento delle due vasche. Il 13 agosto scoppia un incendio a Colfelice, e con ordinanza 119 dello stesso giorno, il sindaco ordina il deposito dei rifiuti presso la ex discarica Casermette, che appena una settimana prima esperti avevano ispezionato dichiarando la presenza "inusitata in impianti Rsu" di esalazioni di acidi a base zolfo. Il 2 settembre, altre segnalazioni denunciavano il conferimento di rifiuti da Colfelice a Radicina. Il 20 settembre 97 con ordinanza sindacale 156, veniva ripreso il conferimento dei sovvalli. Il 3 12 97 a seguito della verifica da parte dell'Asl "l'eccessivo accumulo dei rifiuti ha reso inagibile la vasca di accumulo del percolato…", con ordinanza sindacale 216 veniva sospeso il conferimento dei sovvalli. Il 5 dicembre 97 il Consorzio garantiva l'esecuzione dei necessari interventi di bonifica.
Il 9 dicembre 97 con ordinanza sindacale 221 veniva ripresa l'attività di conferimento. Con nota datata 6 aprile 1998, tutti i dipendenti di BW Italia denunciavano esalazioni pestifere, provenienti da Casermette e Radicina. Il 9 aprile '98, il sindaco veniva informato da un consigliere comunale della fuoriuscita di liquami e percolato dal deposito di Radicina. Il rivolo terribile non si arresta, e le autorità preposte alla verifica ed al controllo, brillano da allora per l'assenza. Fin dal giorno della sua nomina, Retarvi sta cercando di risalire la china, avendo effettuato analisi e richiesto l'intervento di chi ne ha la competenza.

ANAGNI: FOTOVOLTAICO NEL MIRINO, I CARABINIERI MULTANO DUE DITTE
La Provincia FR, 03.02.11, p.22
Ieri mattina i Carabinieri della Compagnia di Anagni si sono recati a Colle Ticchio, per effettuare controlli e verifiche sulla regolarità del cantiere per la installazione di un numero enorme di pannelli fotovoltaici.
Si tratta di una superficie di circa venti ettari, destinata a produrre energia elettrica per una quantità definita "gigantesca" di kilowatt. I militari hanno riscontrato a carico di due ditte impegnate nell'esecuzione di lavori violazioni amministrative per un totale di euro 15.000,00.
Entro la giornata di oggi, le conclusioni dell'attività di controllo, all'interno di una ampia strategia che, oltre ad accertare la buona conduzione dei grossi cantieri, tende alla prevenzione nei confronti della possibile infiltrazione, nella zona cuscinetto tra Roma e Napoli, di associazioni malavitose.
Sempre ieri gli stessi carabinieri di Anagni hanno avanzato una proposta di emissione della misura di prevenzione del rimpatrio con foglio di via obbligatorio nei confronti di quattro cittadini stranieri, tutti residenti a Roma, che gravati da pregiudizi penali e ritenuti pericolosi per la sicurezza pubblica, si aggiravano con fare sospetto nei pressi obiettivi sensibili del luogo.

PRIMO CONSIGLIO PER LA XVIII COMUNITA’ MONTANA DEI LEPINI
La Provincia FR, 03.02.11, p. 24
Non accennano a placarsi le polemiche sul caso sollevato dall'allevatore di ovini in Località Colle Lepre il quale, nel corso di un servizio andato in onda sul TG1 nazionale nei giorni scorsi, aveva denunciato la presenza di materiale contaminante sui terreni ove pascolano le sue pecore. Proprio per discutere di questo argomento, il presidente del consiglio comunale di Colleferro, Remo Paniccia, d'accordo con il sindaco Mario Cacciotti, ha convocato per oggi alle ore 17.30 una seduta dell'assise civica con il seguente punto all'ordine del giorno: "Esame e valutazioni di episodi di inquinamento in agro di Colleferro - Località Colle Lepre, riportati da notiziari televisivi".
"La seduta - spiega il primo cittadino Mario Cacciotti - servirà a fare chiarezza sulla vicenda, che è assurta agli onori delle cronache nei giorni scorsi, e a permettere di dare la massima informazione alla cittadinanza. Per tale motivo sono stati invitati a partecipare i tecnici della Asl e dell'Ufficio commissariale per l'emergenza della Valle del Sacco, per avere la possibilità di acquisire ogni informazione utile alla conoscenza più specifica dei fatti e dell'indagine che è stata svolta in questi giorni".
Intanto ieri mattina lo stesso primo cittadino ha emanato una ordinanza dai contenuti forti e chiari. Infatti, a seguito di sopralluogo ispettivo effettuato dai Nas, dalla Polizia Locale e da altri enti, una vasta superficie, oltre 10.000 mq di terreno, di proprietà di una società industriale ma utilizzata dal pastore Fadda Raimondo, è risultata invasa da rifiuti di ogni genere, da elettrodomestici dismessi ad automezzi, da pneumatici a materiali vari. Rinvenuti pure 3 serbatoi in eternit, contenenti amianto. A seguito della verifica, il Comune ha ordinato al Fadda ed alla società proprietaria la rimozione e la bonifica del sito, concedendo 15 giorni di tempo per la effettuazione delle operazioni. Della serie "chi di spada ferisce…".

“E' NECESSARIO AGIRE IMMEDIATAMENTE: COLLEFERRO PUO’ DIVENTARE UNA CITTA’ SANA” DICHIARA PAOLO RENZI DEL PD
La Provincia FR, 03.02.11, p. 24

"E' necessario agire immediatamente: Colleferro può diventare una città sana" dichiara Paolo Renzi del Pd.
"Se i cittadini mi legittimeranno prima con le primarie e poi con il voto di primavera ad amministrare Colleferro sarà il mio primo obiettivo quello del risanamento ambientale, perché - continua Renzi - gli strumenti e le capacità ci sono, ma l'attuale amministrazione non li vuole mettere in campo preferendo investire in altre direzioni più redditizie per i "soliti noti"…. . Giace, infatti, da tanto tempo, in Comune - spiega Renzi- un validissimo progetto per la "realizzazione di un sistema di sorveglianza ambientale - sanitaria " presentato da grandi esperti in materia ambientale e sanitaria, tra i quali il dott. Blasetti, autorevole dirigente della Asl di Colleferro. Questo progetto prevede la divisione del territorio comunale in aree che, a seconda del livello di inquinamento e di rischio per i residenti, verrebbero monitorate e sottoposte agli opportuni interventi. E' questo un progetto che se fossi io il Sindaco di Colleferro realizzerei immediatamente perché il primo valore da salvaguardare in ogni campo, in ogni caso è la vita umana".