IN QUESTO POST:
I - INIZIATIVE PER LA PACE CON RETUVASA.
INCONTRO CON VAURO, GIORNALISTA E SOSTENITORE DI EMERGENCY - COLLEFERRO SABATO 18 DICEMBRE, ore 18
INCONTRO CON MASSIMO GHIRELLI, VENERDI’ 17 DICEMBRE SALA LUDUS, VIA L. DA VINCI, COLLEFERRO, ORE 18
II - GAIA, LA SITUAZIONE TORNA ALLA NORMALITA'
III - PIGLIO. L'ASSOCIAZIONE STRADA DEL CESANESE PROMUOVE L'ALBERGO DIFFUSO
IV - PROVINCIA DI FROSINONE. GRUPPI DI ACQUISTO SOLIDALE IN ESPANSIONE
V - FROSINONE. MARTEDI' 21 DICEMBRE ORE 9 PROTESTA SINDACATI PER PIANO DI RIORDINO OSPEDALIERO
VI - IL CONSIGLIERE REGIONALE ANNA MARIA TEDESCHI PRESENTA EMENDAMENTO PER DEA DI II LIVELLO A FROSINONE
VI BIS - ANAGNI, FIACCOLATA DEL COMITATO LIBERI CITTADINI PRO OSPEDALE
VII - COLLEFERRO, L'ENNESIMO DISASTRO AMBIENTALE
VIII - L’ APPELLO DI FAREAMBIENTE
Velluti:“L’assessore Mattei si faccia promotore della modifica della legge in materia di controlli”
IX - L'INAUGURAZIONE DI LIBER ANAGNI, MOSTRA MERCATO DELLA PICCOLA E MEDIA EDITORIA LAZIALE
X - PROVINCIA FROSINONE. PRIMA EDIZIONE DELLA FIERA DELL'ORA VERDE DELLA CIOCIARIA
XI - FROSINONE. TRE GIORNI ALLA VILLA COMUNALE SU PRODOTTI TIPICI CIOCIARI
XII - ANAGNI - Convegno "Valorizzazione dell'aroma e della capacità antiossidanti dell'Olio Extravergine d'Oliva"
XIII - EXTRA VALLE. LA CRISI DEL COMPARTO DEL LATTE DEL CASSINATE
SABATO 18 DICEMBRE, ore 18
Teatro Comunale Vittorio Veneto, Via dell'artigianato, 47, Colleferro, Roma
Associazione Culturale Gruppo Logos, Rete della Tutela della Valle del Sacco, Unione Giovani Indipendenti e Circolo Arci Evelyne di Anagni nell’ambito della manifestazione Gli Orrori della Guerra
presentano un incontro con
VAURO, giornalista e sostenitore di Emergency
“Gli altri bambini” - testimonianze di Vauro dagli ospedali di Emergency
COME ARRIVARE:
per chi arriva da Via Casilina, svoltare a sx alla prima rotatoria dentro Colleferro, avanti mt. 30, arrivo per chi arriva dalla stazione di Colleferro, arrivati alla prima rotatoria dentro Colleferro, avanti per mt. 30, arrivo
per chi arriva dal corso di Colleferro all'ultima rotatoria dentro Colleferro, svoltare a dx, avanti per mt. 30, arrivo
per chi arriva da Via Fontana dell'oste-zona Gulliver, alla fine della strada sulla sx
Ufficio Stampa Retuvasa
Vauro Senesi noto semplicemente come Vauro è un giornalista e disegnatore italiano. Vauro è stato allievo di Pino Zac, con il quale nel 1978 ha fondato Il Male. Dal 1986 al 2006 è stato editorialista e vignettista de il manifesto, collaborazione che prosegue tuttora in maniera più saltuaria. Le sue vignette sono state pubblicate sulle più importanti testate italiane e estere: Satyricon, Linus, Cuore, I Quaderni del Sale, L'Echo des Savanes, El Jueves e Il Diavolo Attualmente è vignettista e inviato di PeaceReporter e collabora con la ONG Emergency, occupandosi dell'informazione e della comunicazione. Da 2006 è nel cast della trasmissione televisiva di informazione AnnoZero, condotta da Michele Santoro.
per chi arriva dal corso di Colleferro all'ultima rotatoria dentro Colleferro, svoltare a dx, avanti per mt. 30, arrivo
per chi arriva da Via Fontana dell'oste-zona Gulliver, alla fine della strada sulla sx
Ufficio Stampa Retuvasa
Vauro Senesi noto semplicemente come Vauro è un giornalista e disegnatore italiano. Vauro è stato allievo di Pino Zac, con il quale nel 1978 ha fondato Il Male. Dal 1986 al 2006 è stato editorialista e vignettista de il manifesto, collaborazione che prosegue tuttora in maniera più saltuaria. Le sue vignette sono state pubblicate sulle più importanti testate italiane e estere: Satyricon, Linus, Cuore, I Quaderni del Sale, L'Echo des Savanes, El Jueves e Il Diavolo Attualmente è vignettista e inviato di PeaceReporter e collabora con la ONG Emergency, occupandosi dell'informazione e della comunicazione. Da 2006 è nel cast della trasmissione televisiva di informazione AnnoZero, condotta da Michele Santoro.
VENERDI’ 17 DICEMBRE SALA LUDUS, VIA L. DA VINCI, COLLEFERRO, ORE 18
Associazione
Culturale Gruppo Logos, Rete della Tutela della Valle del Sacco, Unione
Giovani Indipendenti e il circolo Arci Evelyne di Anagni nell’ambito
della manifestazione Gli Orrori della Guerra (dal 3 al 18 dicembre, Sala
Bianca, Colleferro)
presentano un incontro con
il dott. MASSIMO GHIRELLI, Presidente dell’Archivio dell’Immigrazione e con Katirisa Kahindo, coordinatrice dell’Associazione Società Civile Congolese d’Italia.
“I rifugiati in un mondo di conflitti”
Massimo Ghirelli
Giornalismo
Come giornalista, Massimo Ghirelli dirige il trimestrale di letteratura multiculturale “Caffè”, ha diretto la rivista di media e spettacolo “Replay”, ha fondato l’Agenzia Migra (Agenzia informazione immigrati associati) e ha collaborato a numerose testate nazionali: tra le più importanti, “Il Globo”, “Il secolo XIX”, “La Repubblica”, “Il Messaggero”, “Il manifesto”, “l’Unità”, l’Avanti!”, “Il Radiocorriere”, “L’Europeo”, il “Diario”, “Politica ed economia”, “La critica sociologica”..
Nel terzo settore, ha scritto per Scuola democratica, Mondodomani, Forum Valutazione, Rifugiati,
Cir notizie; e tenuto rubriche per Piroga (“Nel fiume dei media”, la Rivista del Volontariato
(“La foto racconta”), e Ilaria Cooperazione (“Voci dal campo”).
Ha curato la gabbia grafica di giornali e riviste quali “Replay”, “Roma Comune”, il periodico “Sete sois sete luas”, e il trimestrale “Caffè”.
Consulente per l’informazione
Ha lavorato per l’immagine di Organizzazioni internazionali (tra le quali l’Unicef e l’Oim) e di numerose Ong, ha partecipato come Esperto per i Media alla Conferenza Europea di Strasburgo e nella delegazione italiana alla Conferenza Onu contro il razzismo di Durban (2001).
Autore di programmi giornalistici
Ha realizzato numerosi documentari sul Terzo mondo (Sudafrica, Costa d’Avorio, Etiopia, Eritrea, Sahara occidentale, Capo Verde, Kurdistan), ha scritto programmi giornalistici per emittenti private, per la Tv svizzera, per la Rai. Ha curato dossier e speciali per il Tg2, ha ideato e realizzato per sei anni la rubrica giornalistica “Nonsolonero” su immigrazione e razzismo.
presentano un incontro con
il dott. MASSIMO GHIRELLI, Presidente dell’Archivio dell’Immigrazione e con Katirisa Kahindo, coordinatrice dell’Associazione Società Civile Congolese d’Italia.
“I rifugiati in un mondo di conflitti”
Massimo Ghirelli
Giornalismo
Come giornalista, Massimo Ghirelli dirige il trimestrale di letteratura multiculturale “Caffè”, ha diretto la rivista di media e spettacolo “Replay”, ha fondato l’Agenzia Migra (Agenzia informazione immigrati associati) e ha collaborato a numerose testate nazionali: tra le più importanti, “Il Globo”, “Il secolo XIX”, “La Repubblica”, “Il Messaggero”, “Il manifesto”, “l’Unità”, l’Avanti!”, “Il Radiocorriere”, “L’Europeo”, il “Diario”, “Politica ed economia”, “La critica sociologica”..
Nel terzo settore, ha scritto per Scuola democratica, Mondodomani, Forum Valutazione, Rifugiati,
Cir notizie; e tenuto rubriche per Piroga (“Nel fiume dei media”, la Rivista del Volontariato
(“La foto racconta”), e Ilaria Cooperazione (“Voci dal campo”).
Ha curato la gabbia grafica di giornali e riviste quali “Replay”, “Roma Comune”, il periodico “Sete sois sete luas”, e il trimestrale “Caffè”.
Consulente per l’informazione
Ha lavorato per l’immagine di Organizzazioni internazionali (tra le quali l’Unicef e l’Oim) e di numerose Ong, ha partecipato come Esperto per i Media alla Conferenza Europea di Strasburgo e nella delegazione italiana alla Conferenza Onu contro il razzismo di Durban (2001).
Autore di programmi giornalistici
Ha realizzato numerosi documentari sul Terzo mondo (Sudafrica, Costa d’Avorio, Etiopia, Eritrea, Sahara occidentale, Capo Verde, Kurdistan), ha scritto programmi giornalistici per emittenti private, per la Tv svizzera, per la Rai. Ha curato dossier e speciali per il Tg2, ha ideato e realizzato per sei anni la rubrica giornalistica “Nonsolonero” su immigrazione e razzismo.
da Fiuggi -Annalisa Maggi
Il Messaggero FR 17.12.10 p.51
Crisi dei rifiuti, soluzione lampo a Fiuggi ma non per l’arrivo del primo bonifico effettuato da Sangemini verso Atf e quindi del Comune. A rasserenare gli animi dei lavoratori Gaia sul pagamento degli stipendi e della tredicesima mensilità ha contribuito anche la notizia dell’incontro fissato per lunedì prossimo tra i vertici dell’amministrazione fiuggina e il commissario Lolli sulle condizioni di pagamento del debito che sfiora i cinque milioni di euro.
An.Mag.
Il Tempo FR 18.12.10
Dunque bene ha fatto la direzione della Strada del cesanese a farsi carico anche di questa iniziativa che è strettamente correlata ai progetti che l’associazione vuole mettere in essere per meglio tutelare su tutto il territorio una rete sinergica al fine di dare attuazione ad un programma che possa vedere uniti i comuni al fine di offrire un completo pacchetto turistico di incaming, cosa mai avvenuta prima. L’attività dell’albergo diffuso, sta sempre più prendendo piede finalmente anche nei paesi del nord della Ciociaria e a sud di Roma, anche in virtù di quello che potrà portare il nuovo parco a tema di Valmontone, che conta di portare milioni di persone e soprattutto tantissime notti. Quindi un turismo legato alla nuova iniziativa di Valmontone, che si incontra per far meglio conoscere le peculiarità del territorio. Infatti, è noto che Valmontone il parco Giochi, ha tutta una sua visione turistica, quindi sono i comuni limitrofi che devono fare del tutto per inserirsi in questo contesto e chi meglio dell’associazione Strada del Vino Cesanese può fare. Insomma, una sinergia che può portare nuova economia e bene ha fatto la Strada del Cesanese a promuovere un incontro, presso la Sala Polivalente del Comune di Piglio, sabato 18 alle ore 16,30 per illustrare il progetto di ospitalità diffusa del Comune di Piglio, per fare “buone pratiche” di sviluppo di un sistema turistico locale che possa nel prossimo futuro essere motore di un rinnovato sistema economico-produttivo incentrato sul turismo del vino e dell’Olio.
IL CONSIGLIERE REGIONALE ANNA MARIA TEDESCHI PRESENTA EMENDAMENTO PER DEA DI II LIVELLO A FROSINONE
«Abbiamo proposto un emendamento specifico - spiega Tedeschi - in quanto nel bilancio non è previsto nessun capitolo riguardante la nuova struttura ospedaliera del capoluogo. Nel dettaglio, chiediamo di inserire nell'ambito del capitolo UPB H22, "Strutture Sanitarie e altri investimenti in sanità (c/capitale)" uno voce denominata "Finanziamento all'Azienda Ospedaliera Fabrizio Spaziani di Frosinone per realizzazione di opere e acquisto di attrezzature finalizzate all'acquisizione del Dea di II livello", per un importo del finanziamento pari a 15 milioni di euro. Un atto concreto - conclude l'esponente dell'Italia dei Valori - sul quale speriamo che converga anche la maggioranza. Il tanto sbandierato Dea di II livello, senza fondi non si può fare e senza questo emendamento la prossima inaugurazione dell'ospedale rischia di rappresentare solo uno spot».
An.Mag.
Il Tempo FR 18.12.10
PIGLIO. L'ASSOCIAZIONE STRADA DEL CESANESE PROMUOVE L'ALBERGO DIFFUSO
Ecco la notizia quotidiana 17.12.10
Ospitalità
diffusa, attraverso l’associazione Strada del Cesanese. E’ l’iniziativa
messa in campo da questa organizzazione consapevole anche del fatto,
che non solo il vino e l’olio ma lo sviluppo turistico in generale ha
bisogno di un nuovo turismo della città di Piglio. Dunque bene ha fatto la direzione della Strada del cesanese a farsi carico anche di questa iniziativa che è strettamente correlata ai progetti che l’associazione vuole mettere in essere per meglio tutelare su tutto il territorio una rete sinergica al fine di dare attuazione ad un programma che possa vedere uniti i comuni al fine di offrire un completo pacchetto turistico di incaming, cosa mai avvenuta prima. L’attività dell’albergo diffuso, sta sempre più prendendo piede finalmente anche nei paesi del nord della Ciociaria e a sud di Roma, anche in virtù di quello che potrà portare il nuovo parco a tema di Valmontone, che conta di portare milioni di persone e soprattutto tantissime notti. Quindi un turismo legato alla nuova iniziativa di Valmontone, che si incontra per far meglio conoscere le peculiarità del territorio. Infatti, è noto che Valmontone il parco Giochi, ha tutta una sua visione turistica, quindi sono i comuni limitrofi che devono fare del tutto per inserirsi in questo contesto e chi meglio dell’associazione Strada del Vino Cesanese può fare. Insomma, una sinergia che può portare nuova economia e bene ha fatto la Strada del Cesanese a promuovere un incontro, presso la Sala Polivalente del Comune di Piglio, sabato 18 alle ore 16,30 per illustrare il progetto di ospitalità diffusa del Comune di Piglio, per fare “buone pratiche” di sviluppo di un sistema turistico locale che possa nel prossimo futuro essere motore di un rinnovato sistema economico-produttivo incentrato sul turismo del vino e dell’Olio.
FROSINONE. MARTEDI' 21 DICEMBRE ORE 9 PROTESTA SINDACATI PER PIANO DI RIORDINO OSPEDALIERO
La Provincia FR 18.12.10 p.5
«Apre un nuovo ospedale ma si distrugge il resto della sanità provinciale». Questa, in sintesi. la motivazione che spingerà Cgil - Cisl e Uil di Frosinone, il prossimo martedì 21 dicembre dalle ore 9, a manifestare contro il Piano della Rete Ospedaliera decretato dal Commissario Polverini.
Polverini che appunto sarà presente martedì mattina a Frosinone per tagliare il nastro del nuovo nosocomio.
Ma i sindacati non ci stanno, e dopo la nutrita presenza di manifestanti dello scorso 9 dicembre, vogliono dare seguito a quella che è una vera e propria presa di responsabilità. Responsabilità e coerenza che De Santis, Maceroni e Stamegna, segretari di Cgil, Cisl e Uil chiedono a tutte le Istituzioni locali, ai parlamentari e consiglieri regionali eletti in Provincia di Frosinone.
I tre segretari generali sono altresì consapevoli dell'importanza dell'apertura del nuovo ospedale «ma questa - sottolineano - non è la panacea delle altre ingiustizie che si perpetrano nel Piano Polverini, un piano iniquo e deterrente per le Provincie e soprattutto per quella di Frosinone, continuano i Sindacati, e con questo sit - in, vogliamo ribadirne la nostra contrarietà, inoltre è inutile aprire un nuovo opedale e chiuderne sette, qui si stanno facendo economie dando meno servizi e chiedendo più balzelli.
Il sindacato non permetterà che un territorio falcidiato dalla crisi occupazionale, in sofferenza, debba rinunciare ad una Sanità di qualità pagando altresì più tasse, vedasi l'aumento dei ticket e delle addizionali.
Il Piano di riordino deve favorire le Province del Lazio oggi penalizzate dal Romanocentrismo e non deve toccarne il welfare e le sue funzioni vitali e centrali.
Siamo consapevoli - incalzano i Sindacati - che ci troviamo in un momento di grave penuria di risorse pubbliche, che la coperta è corta e che abbiamo un debito della Sanità ancora molto alto da pagare, ma se il debito non lo hanno fatto i cittadini perché devono pagarlo loro?
Quindi per dire no a queste ingiustizie, martedì 21 dicembre dalle ore 9 saremo davanti il nuovo ospedale di Frosinone a contestare il Piano Polverini».
Polverini che appunto sarà presente martedì mattina a Frosinone per tagliare il nastro del nuovo nosocomio.
Ma i sindacati non ci stanno, e dopo la nutrita presenza di manifestanti dello scorso 9 dicembre, vogliono dare seguito a quella che è una vera e propria presa di responsabilità. Responsabilità e coerenza che De Santis, Maceroni e Stamegna, segretari di Cgil, Cisl e Uil chiedono a tutte le Istituzioni locali, ai parlamentari e consiglieri regionali eletti in Provincia di Frosinone.
I tre segretari generali sono altresì consapevoli dell'importanza dell'apertura del nuovo ospedale «ma questa - sottolineano - non è la panacea delle altre ingiustizie che si perpetrano nel Piano Polverini, un piano iniquo e deterrente per le Provincie e soprattutto per quella di Frosinone, continuano i Sindacati, e con questo sit - in, vogliamo ribadirne la nostra contrarietà, inoltre è inutile aprire un nuovo opedale e chiuderne sette, qui si stanno facendo economie dando meno servizi e chiedendo più balzelli.
Il sindacato non permetterà che un territorio falcidiato dalla crisi occupazionale, in sofferenza, debba rinunciare ad una Sanità di qualità pagando altresì più tasse, vedasi l'aumento dei ticket e delle addizionali.
Il Piano di riordino deve favorire le Province del Lazio oggi penalizzate dal Romanocentrismo e non deve toccarne il welfare e le sue funzioni vitali e centrali.
Siamo consapevoli - incalzano i Sindacati - che ci troviamo in un momento di grave penuria di risorse pubbliche, che la coperta è corta e che abbiamo un debito della Sanità ancora molto alto da pagare, ma se il debito non lo hanno fatto i cittadini perché devono pagarlo loro?
Quindi per dire no a queste ingiustizie, martedì 21 dicembre dalle ore 9 saremo davanti il nuovo ospedale di Frosinone a contestare il Piano Polverini».
IL CONSIGLIERE REGIONALE ANNA MARIA TEDESCHI PRESENTA EMENDAMENTO PER DEA DI II LIVELLO A FROSINONE
La Provincia FR 18.12.10 p.5
Il consigliere regionale dell'Italia dei valori, Anna Maria Tedeschi, ha presentato un emendamento al bilancio in discussione in questi giorni per assegnare i fondi che permettano all'ospedale di Frosinone di acquisire lo status di Dea di II livello. «Abbiamo proposto un emendamento specifico - spiega Tedeschi - in quanto nel bilancio non è previsto nessun capitolo riguardante la nuova struttura ospedaliera del capoluogo. Nel dettaglio, chiediamo di inserire nell'ambito del capitolo UPB H22, "Strutture Sanitarie e altri investimenti in sanità (c/capitale)" uno voce denominata "Finanziamento all'Azienda Ospedaliera Fabrizio Spaziani di Frosinone per realizzazione di opere e acquisto di attrezzature finalizzate all'acquisizione del Dea di II livello", per un importo del finanziamento pari a 15 milioni di euro. Un atto concreto - conclude l'esponente dell'Italia dei Valori - sul quale speriamo che converga anche la maggioranza. Il tanto sbandierato Dea di II livello, senza fondi non si può fare e senza questo emendamento la prossima inaugurazione dell'ospedale rischia di rappresentare solo uno spot».
COLLEFERRO, ENNESIMO DISASTRO AMBIENTALE
“E’ mai possibile che da anni la stampa denuncia una situazione ambientale insostenibile e che nessuno di loro abbia il coraggio di ammettere se non la propria complicità, la propria servile e disarmante inettitudine davanti al problema?”
La città metropolitana 17.12.2010, p. 13 - di Francesco Strangio
Se fosse un telefilm potrebbe benissimo essere una telenovelas. Non passa giorno che, dalla martoriata Valle del Sacco, e dal suo centro più rappresentativo Colleferro, non arrivi una notizia da suspance, esattamente come l’ennesima puntata di un reality. La scorsa settimana, a tenere viva la questione, un foglio locale che in un titolo a tutta pagina lanciava l’ennesimo allarme sulla pericolosità delle polveri nere che, sembrerebbe, alcune aziende nottetempo scaricherebbero nell’aria e che, in particolare avevano annerito macchine in sosta e davanzali. Una nota, quella del giornale che ha allarmato non poco i cittadini di Colleferro ormai stanchi della continua tensione ambientale che sembra nonaver fine.Una emergenza ambientale, quella Colleferrina che sembra non avere soluzione, se non a chiacchiere e proclami da parte dell’amministrazione comunale e della politica in generale, sempre tentata di portare acqua al proprio mulino. Cosicchè, per l’ennesima volta, assistiamo ad un fim (per rimanere in tema) già visto. La minoranza che attacca la maggioranza e quest’ultima che promette rigore e punizioni per chi inquina (anche impunemente). Ma dove vivono costoro? E’ mai possibile che sono anni che la stampa denuncia una situazione ambientale insostenibile e che nessuno di loro abbia il coraggio di ammettere se non la propria complicità, la propria servile e disarmante inettitudine davanti al problema? Vogliono forse far credere ai cittadini che non sanno, o non immaginano, ciò che succede a Colleferro e nella Valle del Sacco? E’ mai possibile che nessuno sappia che l’area di Colleferro è perennemente ricoperta da polveri (nemmeno tantosottili)? Provate ad immaginare da dove provengono. E che dire degli scarichi industriali che puntualmente ingrossano la magra portata del Sacco? O vogliamo affrontare il problema della bonifica. Chi è che effettua ( qualora lo si faccia) i controlli sulla regolarità dei lavori? Sono in linea con quanto previsto dalla legge o sono fatti in deroga? Ne è informato il sindaco di Colleferro, oppure ignora cosa sta avvenendo? Ci auguriamo che il suo ufficio tecnico, o chi per esso, lo informi, poichè non vorremmo ritrovarci, magari fra qualche mese o fra qualche anno a rincorrere le responsabilità di tizio o di caio e magari scoprire che i lavori di bonifica (che ricordiamo sono costati alla comunità milioni di euro e che continueranno a pesare, per molti anni a venire, sulle casse pubbliche) sono stati fatti all’acqua di rose, Sintomatica la dichiarazione del Commissario, rilasciata al quotidiano Il Messaggero, che i pioppi piantumati in decine di ettari di terreno non sono serviti a disinquinare, ma solo a rendere impossibile il pascolo di animali. Ma non ci era stato detto il contrario? Qeulla dei pioppi non doveva essere la panacea per tutti i mali? Nel frattempo però i soldi, tanti, sono stati spesi, con i risultati che sono sotto gli occhi di tutto. E che dire della continua moria, delle malformazioni e delle malattie di animali che si verificano( questa volta lontano dalle rive del Sacco) in alcune aree del territorio di Colleferro? Possibile che nessuno sappia e che nessuno si preoccupi? Prendiamo atto che il Sindaco, appresa la notizia dell’enessimo scempio ambientale, “ ha convocato immediatamente i rappresentanti della Asl, Arpa, Italcementi, EP Sistemi e Mobilservice, gestori dei termovalorizzatori” per cercare di capire chi era il biricchino di turno. Ovvia la risposta delle aziende. Nessuno di loro ne sapeva alcunchè. Tuttavia, riconoscendo “ l’importanza di tutelare la salute pubblica ( della quale ne è il primo responsabile), ha chiesto formalmente alle aziende presenti di fargli recapitare subito tutta la documentazione relativa alle emissioni degli ultimi tre mesi, al fine di effettuare una ricognizione aggiornata del periodo intorno al quale si riferisce l’episodio e ha esternato l’intenzione di richiedere altrettanti report anche alla Secosvim, per verificare le emissioni prodotte dalla centrale attualmente in funzione allo Scalo richiedendo al’Arpa Lazio e al Noe dei Carabinieri secondo le rispettive competenze, di effettuare immediatamente,una verifica diretta alle industrie in questione, per controllare le emissioni e le immissioni, ovvero le ricadute sul territorio. “Ma non mi fermo alla richiesta di una verifica straordinaria, ribadisce, chiederò anche di tenere sotto controllo queste aziende nel corso del tempo, per monitorare la situazione nei prossimi mesi". Il solito balletto che ha innescato la fila delle dichiarazioni scandalizzate. Ne riportiamo alcune. Pierluigi Sanna "Voglio la verità, chi apre di notte i filtri e avvelena la città?? - afferma sempre più indignato - chi dovrebbe controllare e invece dorme?? Sono anni che esprimo assieme a tanti i miei dubbi sugli inceneritori e sulle altre fonti inquinantii. Ora occorre trovare i colpevoli, gli "assassini" come qualcuno li ha chiamati, troppe volte abbiamo dichiarato colma la misura, ora siamo pronti a tutto, anche ad azioni forti e
fortissime..questa è si una città industriale ma questo non significa che si può attentare alla vita. Il sindaco smentisca se non è vero..faccio appello alle associazioni, alle parrocchie, ai partiti onesti di tenere alta la guardia in difesa della vita della città e di chi la abita". Paolo Renzi: "E’ davvero allarmante il dato che emerge dalle ultime rilevazioni circa la presenza di sostanze altamente tossiche nell’aria di Colleferro ed è sconcertante e vergognoso il comportamento negligente delle Amministrazioni che, nonostante il recente passato che ha visto la nostra città sulle cronache nazionali
per disastro ambientale, invece di attivarsi nel dotare le zone a rischio di centraline di controllo e di monitorare lo stato di salute dei residenti, non hanno vigilato, non hanno monitorato, non hanno risanato, ma hanno lasciato che la situazione degenerasse a vantaggio di chissà chi. Pertanto ritengo opportuno un intervento della Magistratura al fine di accertare le eventuali responsabilità". Emanuele Girolami I cittadini sono stufi della ennesima rassicurazione del Sindaco che, con le sue vuote parole, ci vuol far credere che l'amministrazione comunale si attiverà per individuare la causa delle emissioni e per farle cessare. Troppo forti sono i rapporti tra questa amministrazione e le industrie le quali sponsorizzano anche manifestazioni e piste di pattinaggio per pensare che veramente si vuol far qualcosa per l'ambiente. La vicenda del nulla-osta dato dal Sindaco all'Avio per realizzare la centrale turbogas, di nascosto a tutti, ne rappresenta un chiaro esempio. In questi anni nulla è stato fatto per chiudere la discarica, come invece promesso.
L'acqua è stata ripetutamente dichiarata non potabile. L'Osservatorio Ambientale, che era stato creato, con tanta fatica, è morto e sepolto senza che neanche sia riuscito a presentare in consiglio uno straccio di relazione. Il Delegato all'Ambiente si è dimesso ormai da due anni. In consiglio è stato bocciato l'ordine del giorno, per chiedere la sospensione della turbogas che rappresenta un ulteriore fattore di rischio.Purtroppo la realtà, fatta di polveri sui davanzali e della puzza dell'aria in alcune giornate, è amaramente diversa. Non si può continuare a far finta di non vedere e sentire niente. Quanto si verifica a Colleferro desta ormai preoccupazione anche nei Comuni limitrofi ed alle critiche dei primi cittadini di Paliano ed Artena si sono aggiunte ora quelle recenti del Sindaco di Genazzano che ha chiesto la convocazione di un tavolo istituzionale per comprendere cosa succede nella nostra città.” Non fanno eccezione le associazioni ambientaliste alle quali riconosciamo prezioso ruolo di denuncia e di infromazione. Da Il Grillo Parlante, arriva la notizia che in data 27 agosto 2008 la proprietaria della società Martini Motors Srl in via Casilina aveva scritto all'Arpa per segnalare uno strato di cemento sulle autovetture in sosta all'esterno dell'autosalone. "Un evento che avviene spesso - si legge nella lettera - poiché durante le ore notturne tale materiale immesso nell'aria viene sistematicamente a depositarsi sulle carrozzerie delle auto con gravi disagi per la nostra attività. Nella circostanza pero' oltre al consueto sedimento grigiastro e poroso, erano evidenti tracce di un colore scuro (marrone) di dimensioni dal microscopico variabili fino ad un massimo di mezzo millimetro che si erano saldamente ancorate alle carrozzerie delle auto e che, una volta rimosse, lasciavano un alone marroncino e difficilmente asportabile se non con l'intervento di una pasta abrasiva, quindi non solubili con lavaggio". In quell'occasione furono avvertiti i carabinieri di Colleferro e la Asl che ha rimandato all'Arpa. Ma da quello che è emerso non si è andati oltre. Così come rimangono inascoltate le decine di segnalazioni di semplici cittadini.
“E’ mai possibile che da anni la stampa denuncia una situazione ambientale insostenibile e che nessuno di loro abbia il coraggio di ammettere se non la propria complicità, la propria servile e disarmante inettitudine davanti al problema?”
La città metropolitana 17.12.2010, p. 13 - di Francesco Strangio
Se fosse un telefilm potrebbe benissimo essere una telenovelas. Non passa giorno che, dalla martoriata Valle del Sacco, e dal suo centro più rappresentativo Colleferro, non arrivi una notizia da suspance, esattamente come l’ennesima puntata di un reality. La scorsa settimana, a tenere viva la questione, un foglio locale che in un titolo a tutta pagina lanciava l’ennesimo allarme sulla pericolosità delle polveri nere che, sembrerebbe, alcune aziende nottetempo scaricherebbero nell’aria e che, in particolare avevano annerito macchine in sosta e davanzali. Una nota, quella del giornale che ha allarmato non poco i cittadini di Colleferro ormai stanchi della continua tensione ambientale che sembra nonaver fine.Una emergenza ambientale, quella Colleferrina che sembra non avere soluzione, se non a chiacchiere e proclami da parte dell’amministrazione comunale e della politica in generale, sempre tentata di portare acqua al proprio mulino. Cosicchè, per l’ennesima volta, assistiamo ad un fim (per rimanere in tema) già visto. La minoranza che attacca la maggioranza e quest’ultima che promette rigore e punizioni per chi inquina (anche impunemente). Ma dove vivono costoro? E’ mai possibile che sono anni che la stampa denuncia una situazione ambientale insostenibile e che nessuno di loro abbia il coraggio di ammettere se non la propria complicità, la propria servile e disarmante inettitudine davanti al problema? Vogliono forse far credere ai cittadini che non sanno, o non immaginano, ciò che succede a Colleferro e nella Valle del Sacco? E’ mai possibile che nessuno sappia che l’area di Colleferro è perennemente ricoperta da polveri (nemmeno tantosottili)? Provate ad immaginare da dove provengono. E che dire degli scarichi industriali che puntualmente ingrossano la magra portata del Sacco? O vogliamo affrontare il problema della bonifica. Chi è che effettua ( qualora lo si faccia) i controlli sulla regolarità dei lavori? Sono in linea con quanto previsto dalla legge o sono fatti in deroga? Ne è informato il sindaco di Colleferro, oppure ignora cosa sta avvenendo? Ci auguriamo che il suo ufficio tecnico, o chi per esso, lo informi, poichè non vorremmo ritrovarci, magari fra qualche mese o fra qualche anno a rincorrere le responsabilità di tizio o di caio e magari scoprire che i lavori di bonifica (che ricordiamo sono costati alla comunità milioni di euro e che continueranno a pesare, per molti anni a venire, sulle casse pubbliche) sono stati fatti all’acqua di rose, Sintomatica la dichiarazione del Commissario, rilasciata al quotidiano Il Messaggero, che i pioppi piantumati in decine di ettari di terreno non sono serviti a disinquinare, ma solo a rendere impossibile il pascolo di animali. Ma non ci era stato detto il contrario? Qeulla dei pioppi non doveva essere la panacea per tutti i mali? Nel frattempo però i soldi, tanti, sono stati spesi, con i risultati che sono sotto gli occhi di tutto. E che dire della continua moria, delle malformazioni e delle malattie di animali che si verificano( questa volta lontano dalle rive del Sacco) in alcune aree del territorio di Colleferro? Possibile che nessuno sappia e che nessuno si preoccupi? Prendiamo atto che il Sindaco, appresa la notizia dell’enessimo scempio ambientale, “ ha convocato immediatamente i rappresentanti della Asl, Arpa, Italcementi, EP Sistemi e Mobilservice, gestori dei termovalorizzatori” per cercare di capire chi era il biricchino di turno. Ovvia la risposta delle aziende. Nessuno di loro ne sapeva alcunchè. Tuttavia, riconoscendo “ l’importanza di tutelare la salute pubblica ( della quale ne è il primo responsabile), ha chiesto formalmente alle aziende presenti di fargli recapitare subito tutta la documentazione relativa alle emissioni degli ultimi tre mesi, al fine di effettuare una ricognizione aggiornata del periodo intorno al quale si riferisce l’episodio e ha esternato l’intenzione di richiedere altrettanti report anche alla Secosvim, per verificare le emissioni prodotte dalla centrale attualmente in funzione allo Scalo richiedendo al’Arpa Lazio e al Noe dei Carabinieri secondo le rispettive competenze, di effettuare immediatamente,una verifica diretta alle industrie in questione, per controllare le emissioni e le immissioni, ovvero le ricadute sul territorio. “Ma non mi fermo alla richiesta di una verifica straordinaria, ribadisce, chiederò anche di tenere sotto controllo queste aziende nel corso del tempo, per monitorare la situazione nei prossimi mesi". Il solito balletto che ha innescato la fila delle dichiarazioni scandalizzate. Ne riportiamo alcune. Pierluigi Sanna "Voglio la verità, chi apre di notte i filtri e avvelena la città?? - afferma sempre più indignato - chi dovrebbe controllare e invece dorme?? Sono anni che esprimo assieme a tanti i miei dubbi sugli inceneritori e sulle altre fonti inquinantii. Ora occorre trovare i colpevoli, gli "assassini" come qualcuno li ha chiamati, troppe volte abbiamo dichiarato colma la misura, ora siamo pronti a tutto, anche ad azioni forti e
fortissime..questa è si una città industriale ma questo non significa che si può attentare alla vita. Il sindaco smentisca se non è vero..faccio appello alle associazioni, alle parrocchie, ai partiti onesti di tenere alta la guardia in difesa della vita della città e di chi la abita". Paolo Renzi: "E’ davvero allarmante il dato che emerge dalle ultime rilevazioni circa la presenza di sostanze altamente tossiche nell’aria di Colleferro ed è sconcertante e vergognoso il comportamento negligente delle Amministrazioni che, nonostante il recente passato che ha visto la nostra città sulle cronache nazionali
per disastro ambientale, invece di attivarsi nel dotare le zone a rischio di centraline di controllo e di monitorare lo stato di salute dei residenti, non hanno vigilato, non hanno monitorato, non hanno risanato, ma hanno lasciato che la situazione degenerasse a vantaggio di chissà chi. Pertanto ritengo opportuno un intervento della Magistratura al fine di accertare le eventuali responsabilità". Emanuele Girolami I cittadini sono stufi della ennesima rassicurazione del Sindaco che, con le sue vuote parole, ci vuol far credere che l'amministrazione comunale si attiverà per individuare la causa delle emissioni e per farle cessare. Troppo forti sono i rapporti tra questa amministrazione e le industrie le quali sponsorizzano anche manifestazioni e piste di pattinaggio per pensare che veramente si vuol far qualcosa per l'ambiente. La vicenda del nulla-osta dato dal Sindaco all'Avio per realizzare la centrale turbogas, di nascosto a tutti, ne rappresenta un chiaro esempio. In questi anni nulla è stato fatto per chiudere la discarica, come invece promesso.
L'acqua è stata ripetutamente dichiarata non potabile. L'Osservatorio Ambientale, che era stato creato, con tanta fatica, è morto e sepolto senza che neanche sia riuscito a presentare in consiglio uno straccio di relazione. Il Delegato all'Ambiente si è dimesso ormai da due anni. In consiglio è stato bocciato l'ordine del giorno, per chiedere la sospensione della turbogas che rappresenta un ulteriore fattore di rischio.Purtroppo la realtà, fatta di polveri sui davanzali e della puzza dell'aria in alcune giornate, è amaramente diversa. Non si può continuare a far finta di non vedere e sentire niente. Quanto si verifica a Colleferro desta ormai preoccupazione anche nei Comuni limitrofi ed alle critiche dei primi cittadini di Paliano ed Artena si sono aggiunte ora quelle recenti del Sindaco di Genazzano che ha chiesto la convocazione di un tavolo istituzionale per comprendere cosa succede nella nostra città.” Non fanno eccezione le associazioni ambientaliste alle quali riconosciamo prezioso ruolo di denuncia e di infromazione. Da Il Grillo Parlante, arriva la notizia che in data 27 agosto 2008 la proprietaria della società Martini Motors Srl in via Casilina aveva scritto all'Arpa per segnalare uno strato di cemento sulle autovetture in sosta all'esterno dell'autosalone. "Un evento che avviene spesso - si legge nella lettera - poiché durante le ore notturne tale materiale immesso nell'aria viene sistematicamente a depositarsi sulle carrozzerie delle auto con gravi disagi per la nostra attività. Nella circostanza pero' oltre al consueto sedimento grigiastro e poroso, erano evidenti tracce di un colore scuro (marrone) di dimensioni dal microscopico variabili fino ad un massimo di mezzo millimetro che si erano saldamente ancorate alle carrozzerie delle auto e che, una volta rimosse, lasciavano un alone marroncino e difficilmente asportabile se non con l'intervento di una pasta abrasiva, quindi non solubili con lavaggio". In quell'occasione furono avvertiti i carabinieri di Colleferro e la Asl che ha rimandato all'Arpa. Ma da quello che è emerso non si è andati oltre. Così come rimangono inascoltate le decine di segnalazioni di semplici cittadini.
L’ APPELLO DI FAREAMBIENTE
Velluti:“L’assessore Mattei si faccia promotore della modifica della legge in materia di controlli”
La città metropolitana 17.12.2010, p. 13 - di Francesco Natile
“E’ assurdo che i dati delle emissioni prodotte dalle aziende vengano comunicate dalle stesse e che le istruttore per la certificazione della Via e della Vas vengano prodotte dai soggetti attuatori, sulla base delle quali gli Enti preposti (Regione, Provincia e Comuni) rilasciano le autorizzazioni d i permessi a costruire” E’ quanto dichiara il Responsabile Nazionale di FareAmbiente, Sergio Velluti. “ E’ pur vero che l’ Arpa Lazio ha il compito di controllare, ma è anche vero che spesso ciò non avviene e che si è creato un clima non sopportabile. Quanto sta avvenendo a Colleferro e nella Valle del Sacco deve far riflettere . Se veramente si vuole tutelare la salute dei cittadini non si può sopportare oltre che le aziende, fidando nei mancati controlli dell’Arpa, facciano il bello ed il cattivo tempo, non solo per quello che riguarda
le emissioni nell’aria, ma anche per ciò che concerne le acque ed il suolo.” “Sono passati quasi otto mesi dal suo insediamento - continua il responsabile di FareAmbiente e crediamo sia ora che l’assessore Marco Mattei metta mano
alla legislazione in materia. Non si può continuare a gestire, esclusivamente, le emergenze. E’ necesssario dare un respiro strategico alla questione ambientale e quello della modifica della legge è prioritaria.” “Qualora ciò non dovesse succedere, in tempi rapidissimi FareAmbiente si farà portatrice di una proposta di legge di iniziativa popolare “ continua
Sergio Velluti. “ Nel frattempo chiediamo all’ assessore Mattei ed alla presidente Polverini di potenziare i controlli dell’ Arpa Lazio sopratutto nell’area della Valle del Sacco e di Colleferro in particolare, attraverso la creazione di una task force che intervenga rapidamente sulle innumerevoli emergenze che affliggono il territorio”. “Non di meno - continua- chiediamo all’assessore Mattei, vista la manifesta incapacità degli Enti locali del territorio di affrontare la questione ambientale, di applicare i poteri sostitutivi (così come è successo per l’arsenico nell’acqua) per un monitoraggio ed un controllo efficace delle aree interessate”. “In ultimo - conclude Vellutichiediamo a Marco Mattei e a Renata Polverini di rendere noti i dati relativi all’azione di bonifica della Valle del Sacco dell’Ufficio Commissariale e di esercitare il potere di controllo su quanto già fatto e su quanto si dovrà fare”. Fin qui la dichiarazione dell’associazione Ambientalista che entra a gamba tesa sulla questione della bonifica della Valle del Sacco e sulle emergenze ambientali dell’area Colleferrina. Sembra di capire, al di la della richiesta di modifica della legge che regola le emissioni inquinanti, che FareAmbiente intende, al pari di altre associazioni ambientaliste, fare chiarezza sulle molte omissioni di questi ultimi anni e lanciare un preciso segnale ai Sindaci del territorio. Di fatto, l’associazione ambientalista boccia la loro apatia e la loro inettitudine e chiede alla nuova giunta regionale un autorevole intervento che possa ridare speranza alla decine di migliaia di cittadini che a Colleferro e nella Valle del Sacco, vivono e lavorano e che possibilmente vorrebbero continuare a farlo.
Velluti:“L’assessore Mattei si faccia promotore della modifica della legge in materia di controlli”
La città metropolitana 17.12.2010, p. 13 - di Francesco Natile
“E’ assurdo che i dati delle emissioni prodotte dalle aziende vengano comunicate dalle stesse e che le istruttore per la certificazione della Via e della Vas vengano prodotte dai soggetti attuatori, sulla base delle quali gli Enti preposti (Regione, Provincia e Comuni) rilasciano le autorizzazioni d i permessi a costruire” E’ quanto dichiara il Responsabile Nazionale di FareAmbiente, Sergio Velluti. “ E’ pur vero che l’ Arpa Lazio ha il compito di controllare, ma è anche vero che spesso ciò non avviene e che si è creato un clima non sopportabile. Quanto sta avvenendo a Colleferro e nella Valle del Sacco deve far riflettere . Se veramente si vuole tutelare la salute dei cittadini non si può sopportare oltre che le aziende, fidando nei mancati controlli dell’Arpa, facciano il bello ed il cattivo tempo, non solo per quello che riguarda
le emissioni nell’aria, ma anche per ciò che concerne le acque ed il suolo.” “Sono passati quasi otto mesi dal suo insediamento - continua il responsabile di FareAmbiente e crediamo sia ora che l’assessore Marco Mattei metta mano
alla legislazione in materia. Non si può continuare a gestire, esclusivamente, le emergenze. E’ necesssario dare un respiro strategico alla questione ambientale e quello della modifica della legge è prioritaria.” “Qualora ciò non dovesse succedere, in tempi rapidissimi FareAmbiente si farà portatrice di una proposta di legge di iniziativa popolare “ continua
Sergio Velluti. “ Nel frattempo chiediamo all’ assessore Mattei ed alla presidente Polverini di potenziare i controlli dell’ Arpa Lazio sopratutto nell’area della Valle del Sacco e di Colleferro in particolare, attraverso la creazione di una task force che intervenga rapidamente sulle innumerevoli emergenze che affliggono il territorio”. “Non di meno - continua- chiediamo all’assessore Mattei, vista la manifesta incapacità degli Enti locali del territorio di affrontare la questione ambientale, di applicare i poteri sostitutivi (così come è successo per l’arsenico nell’acqua) per un monitoraggio ed un controllo efficace delle aree interessate”. “In ultimo - conclude Vellutichiediamo a Marco Mattei e a Renata Polverini di rendere noti i dati relativi all’azione di bonifica della Valle del Sacco dell’Ufficio Commissariale e di esercitare il potere di controllo su quanto già fatto e su quanto si dovrà fare”. Fin qui la dichiarazione dell’associazione Ambientalista che entra a gamba tesa sulla questione della bonifica della Valle del Sacco e sulle emergenze ambientali dell’area Colleferrina. Sembra di capire, al di la della richiesta di modifica della legge che regola le emissioni inquinanti, che FareAmbiente intende, al pari di altre associazioni ambientaliste, fare chiarezza sulle molte omissioni di questi ultimi anni e lanciare un preciso segnale ai Sindaci del territorio. Di fatto, l’associazione ambientalista boccia la loro apatia e la loro inettitudine e chiede alla nuova giunta regionale un autorevole intervento che possa ridare speranza alla decine di migliaia di cittadini che a Colleferro e nella Valle del Sacco, vivono e lavorano e che possibilmente vorrebbero continuare a farlo.
L'INAUGURAZIONE DI LIBER ANAGNI, MOSTRA MERCATO DELLA PICCOLA E MEDIA EDITORIA LAZIALE (Anagni Caput Mundi)
IL PROGRAMMA E LE INIZIATIVE (Anagni Scuola Futura)
PROVINCIA FROSINONE. PRIMA EDIZIONE DELLA FIERA DELL'ORA VERDE DELLA CIOCIARIA
La Provincia FR 18.12.10 p.6
L'olio extravergine d'oliva sarà protagonista insieme ai prodotti tipici d'eccellenza della provincia di Frosinone della I edizione della Fiera dell'oro verde della Ciociaria, in programma domani, 19 dicembre, presso il palazzo dell'amministrazione provinciale di Frosinone. L'iniziativa è promossa dal presidente della Provincia di Frosinone Antonello Iannarilli e dall'assessore all'agricoltura Giovanni Melone che invitano tutti a partecipare alla manifestazione e a regalare i prodotti tipici ciociari di qualità per le prossime festività natalizie. Durante la giornata mostra e degustazione dei prodotti, convegni, musica popolare e piatti tipici della tradizione ciociara. Saranno presenti circa trenta aziende della provincia di Frosinone.
«Mi sono accorto, e ne sono molto lieto, che parlare di olio della Ciociaria, come del suo vino del resto, è diventata cosa consueta. Ebbene, per noi, - ha commentato il presidente Iannarilli - già questo è un risultato perché è dai tempi del mio assessorato regionale all'Agricoltura che ho iniziato un percorso soprattutto di divulgazione di una certa cultura, laddove invece mi trovavo di fronte, inspiegabilmente, un deserto cognitivo. Per dirla più semplicemente non riuscivo a spiegarmi come mai, in una terra dove l'olivo fa parte del paesaggio più comune e dove l'olio di oliva è così abbondante e così buono, non si riuscisse a far girare un'economia vera e propria intorno a questo prodotto. E inoltre, perché non si parlasse quasi mai nelle sedi ufficiali di questo stato di cose. Ora, da presidente della Provincia, ho favorito e continuerò a favorire il lavoro iniziato presso l'asessorato regionale. Infatti, è per il secondo anno consecutivo che per le festività natalizie, insieme all'assessore all'Agricoltura, Giovanni Melone, promuoviamo l'olio extravergine della Ciociaria come regalo da mettere sotto l'albero. Un grande, ricco e salutare regalo: per chi lo riceve, per chi lo effettua e per l'economia della nostra terra.
Di progressi ne stiamo facendo molti. Ricordo la mia esperienza a Vinitaly nell'ultima edizione, dove l'olio ciociaro, tra l'altro prodotto nella mia città, Alatri, ha vinto su tutto il resto del mondo. La Ciociaria ha trionfato su tutti , e io mi sono sentito parte di questo successo, perché non solo è da millenni che i nostri avi coltivano l'olivo ma io, da assessore regionale, avevo dato il "la" per alcune operazioni strutturali che si sono rivelate poi vincenti».
«Sono orgoglioso - ha sottolineato l'assessore Melone - di presentare questa seconda edizione della manifestazione dedicata a quello che noi chiamiamo "l'Oro verde della Ciociaria", e cioè l'olio extravergine di oliva. Siamo in una fase di espansione della coltura dell'olivo e della sua cultura. E' innegabile come, nonostante tutti i venti di crisi facciano sentire il loro morso e anche il mercato dell'olio ne abbia risentito, dal punto di vista culturale, del miglioramento della qualità, dell'affezione al nostro prodotto, si siano compiuti e si continuino a compiere degli importanti passi avanti. E dove c'è qualità non si deve temere, anzi, si devono triplicare gli sforzi per migliorare sempre più e venire fuori con un risultato positivo, perché anche i venti di crisi, se si hanno delle buone capacità interpretative, offrono degli spunti
vantaggiosi- Vino, olio e prodotti della nostra terra sono ormai tra i protagonisti in qualità a livello nazionale. La nostra sfida ora è soprattutto interna al territorio. Penso, per esempio, che ogni ristorante della provincia di Frosinone debba fare la propria parte e mettere in cantina vini della nostra terra e sulle tavole olio ciociaro. Ce ne gioveremmo tutti e noi cercheremo come al solito di fare la nostra parte. Il Presidente Iannarilli ha posto da subito l'accento sulla necessità di attuare un federalismo dei consumi che porta vantaggi immediati per l'economia interna della nostra provincia. Comprate e regalate per Natale l'olio extravergine ciociaro e i prodotti agricoli eccellenti della nostra terra: non è solo un modo di fare un regalo originale, ma fa bene all'economia della nostra terra. Io credo che siamo sulla strada giusta perché abbiamo svolto un buon lavoro.
Insieme ai vini, che ormai con la doc di Atina e la docg di Piglio sono una sicurezza del nostro territorio, l'olio di alcuni produttori si distingue a livello internazionale e nazionale; abbiamo portato almeno altri dieci prodotti nelle sedi deputate, compreso il Vinitaly 2010, senza soffrire di fronte a nessun competitore nazionale e, anzi, ottenendo successi. Dobbiamo ben presto essere in grado di mettere in piedi veri e proprio prodotti turistici legati alla nostra enogastronomia».
«Mi sono accorto, e ne sono molto lieto, che parlare di olio della Ciociaria, come del suo vino del resto, è diventata cosa consueta. Ebbene, per noi, - ha commentato il presidente Iannarilli - già questo è un risultato perché è dai tempi del mio assessorato regionale all'Agricoltura che ho iniziato un percorso soprattutto di divulgazione di una certa cultura, laddove invece mi trovavo di fronte, inspiegabilmente, un deserto cognitivo. Per dirla più semplicemente non riuscivo a spiegarmi come mai, in una terra dove l'olivo fa parte del paesaggio più comune e dove l'olio di oliva è così abbondante e così buono, non si riuscisse a far girare un'economia vera e propria intorno a questo prodotto. E inoltre, perché non si parlasse quasi mai nelle sedi ufficiali di questo stato di cose. Ora, da presidente della Provincia, ho favorito e continuerò a favorire il lavoro iniziato presso l'asessorato regionale. Infatti, è per il secondo anno consecutivo che per le festività natalizie, insieme all'assessore all'Agricoltura, Giovanni Melone, promuoviamo l'olio extravergine della Ciociaria come regalo da mettere sotto l'albero. Un grande, ricco e salutare regalo: per chi lo riceve, per chi lo effettua e per l'economia della nostra terra.
Di progressi ne stiamo facendo molti. Ricordo la mia esperienza a Vinitaly nell'ultima edizione, dove l'olio ciociaro, tra l'altro prodotto nella mia città, Alatri, ha vinto su tutto il resto del mondo. La Ciociaria ha trionfato su tutti , e io mi sono sentito parte di questo successo, perché non solo è da millenni che i nostri avi coltivano l'olivo ma io, da assessore regionale, avevo dato il "la" per alcune operazioni strutturali che si sono rivelate poi vincenti».
«Sono orgoglioso - ha sottolineato l'assessore Melone - di presentare questa seconda edizione della manifestazione dedicata a quello che noi chiamiamo "l'Oro verde della Ciociaria", e cioè l'olio extravergine di oliva. Siamo in una fase di espansione della coltura dell'olivo e della sua cultura. E' innegabile come, nonostante tutti i venti di crisi facciano sentire il loro morso e anche il mercato dell'olio ne abbia risentito, dal punto di vista culturale, del miglioramento della qualità, dell'affezione al nostro prodotto, si siano compiuti e si continuino a compiere degli importanti passi avanti. E dove c'è qualità non si deve temere, anzi, si devono triplicare gli sforzi per migliorare sempre più e venire fuori con un risultato positivo, perché anche i venti di crisi, se si hanno delle buone capacità interpretative, offrono degli spunti
vantaggiosi- Vino, olio e prodotti della nostra terra sono ormai tra i protagonisti in qualità a livello nazionale. La nostra sfida ora è soprattutto interna al territorio. Penso, per esempio, che ogni ristorante della provincia di Frosinone debba fare la propria parte e mettere in cantina vini della nostra terra e sulle tavole olio ciociaro. Ce ne gioveremmo tutti e noi cercheremo come al solito di fare la nostra parte. Il Presidente Iannarilli ha posto da subito l'accento sulla necessità di attuare un federalismo dei consumi che porta vantaggi immediati per l'economia interna della nostra provincia. Comprate e regalate per Natale l'olio extravergine ciociaro e i prodotti agricoli eccellenti della nostra terra: non è solo un modo di fare un regalo originale, ma fa bene all'economia della nostra terra. Io credo che siamo sulla strada giusta perché abbiamo svolto un buon lavoro.
Insieme ai vini, che ormai con la doc di Atina e la docg di Piglio sono una sicurezza del nostro territorio, l'olio di alcuni produttori si distingue a livello internazionale e nazionale; abbiamo portato almeno altri dieci prodotti nelle sedi deputate, compreso il Vinitaly 2010, senza soffrire di fronte a nessun competitore nazionale e, anzi, ottenendo successi. Dobbiamo ben presto essere in grado di mettere in piedi veri e proprio prodotti turistici legati alla nostra enogastronomia».
FROSINONE. TRE GIORNI ALLA VILLA COMUNALE SU PRODOTTI TIPICI CIOCIARI
La Provincia FR 18.12.10 p.6
"Agricoltura e dintorni"... la villa comunale di Frosinone ospita una tre giorni dedicata ai prodotti tipici del Lazio organizzata dall'associazione culturale ‘Sviluppo Italia' in collaborazione con la Coldiretti Frosinone e il patrocinio dell'assessorato all'Agricoltura della Regione Lazio.
Ieri mattina il primo appuntamento con il convegno dal titolo ‘Agricoltura ciociara, quali sviluppi?'. Un appuntamento moderato dalla giornalista Emanuela Di Giacomo e che ha visto la presenza del direttore provinciale di Coldiretti, Gianni Lisi, dell'assessore provinciale alle attività produttive, Francesco Trina e del presidente di Agrimercato Frosinone Cristina Scappaticci.
«Questo è un territorio che spesso sottovaluta non solo le sue bellezze, ma anche i suoi prodotti. E' invece importante sviluppare interesse nei confronti delle nostre eccellenze, come sta facendo la Coldiretti. E' chiaro, però - ha commentato l'assessore Trina - che l'interesse non può essere lasciato solo nelle mani delle associazioni di categoria. Le istituzioni sono chiamate a fare interventi di promozione ed ecco perché, come Provincia, abbiamo messo in piedi una serie di iniziative interessanti.
Intanto vogliamo mettere in piedi un fondo ad hoc per gli imprenditori agricoli e poi c'è il problema del prezzo del latte, e dunque è nostra intenzione sostenere i produttori che vogliono portare avanti delle iniziative interessanti, come ad esempio quella dei distributori del latte.
La prossima settimana inoltre - ha aggiunto l'assessore - convocherò un tavolo per cominciare ad ‘inventarci' qualcosa a livello promozionale. Trovo assurdo, ad esempio, che moltissimi locali e ristoranti della zona non abbiano i nostri vini, che per qualità hanno nulla da invidiare ai toscani o ai piemontesi. Si potrebbero allora suggerire delle cene promozionali o qualcosa del genere...».
Idee interessanti cui si è aggiunta quella di Cristina Scappaticci, che ha rilanciato lo slogan ‘Consumare e regalare ciociaro', per invogliare ad acquistare prodotti a chilometri zero, secondo la campagna lanciata da Coldiretti.
Ha chiuso il convegno il direttore provinciale Gianni Lisi, accompagnato dal suo vice Andrea Renna. Lisi ha iniziato un po' polemizzando per la serie di iniziative organizzate in questi giorni e tutte più o meno simili. «In questa maniera - ha commentato - non mandiamo un messaggio univoco. Questa provincia ha invece bisogno di unificare gli sforzi.
Credo sia giunto il momento di dare dignità ai territori che mantengono quel carattere distintivo delle loro tradizioni. E' ora di uscire dal cono d'ombra di Roma ed è importante che vini, oli, formaggi, mozzarella e quant'altro abbiano la dignità che meritano». Il direttore di Coldiretti ha poi rilanciato sulla trasparenza delle produzioni e l'etichettatura, lanciando nuovamente segnali allarmanti. «Solo quest'anno in Europa il falso made in Italy ha portato a casa qualcosa come 53 miliardi di euro, tutti tolti a questo Paese e quindi anche alla Ciociaria. E' necessario fare una sana competizione con chiarezza nella provenienza e nell'origine».
Oggi e domani, nell'ambito di "Agricoltura e dintorni", già dalla mattinata saranno aperti il primo salone dei vini laziali a cura dell'Aies (Associazione Internazionale Enogastronomi e Sommelier) con la presenza dei più apprezzati sommelier della regione e la prima mostra dell'olio extravergine di oliva - Alla scoperta dell'oro della ciociaria.
Sperando in un tempo migliore di quello di ieri, all'esterno della villa comunale sono stati allestiti degli stands dove esporranno i propri prodotti le principali aziende agricole e vinicole della regione e della nostra provincia, mentre gli spazi interni del plesso saranno adibiti per la visita ai saloni del vino e dell'olio.
Ieri mattina il primo appuntamento con il convegno dal titolo ‘Agricoltura ciociara, quali sviluppi?'. Un appuntamento moderato dalla giornalista Emanuela Di Giacomo e che ha visto la presenza del direttore provinciale di Coldiretti, Gianni Lisi, dell'assessore provinciale alle attività produttive, Francesco Trina e del presidente di Agrimercato Frosinone Cristina Scappaticci.
«Questo è un territorio che spesso sottovaluta non solo le sue bellezze, ma anche i suoi prodotti. E' invece importante sviluppare interesse nei confronti delle nostre eccellenze, come sta facendo la Coldiretti. E' chiaro, però - ha commentato l'assessore Trina - che l'interesse non può essere lasciato solo nelle mani delle associazioni di categoria. Le istituzioni sono chiamate a fare interventi di promozione ed ecco perché, come Provincia, abbiamo messo in piedi una serie di iniziative interessanti.
Intanto vogliamo mettere in piedi un fondo ad hoc per gli imprenditori agricoli e poi c'è il problema del prezzo del latte, e dunque è nostra intenzione sostenere i produttori che vogliono portare avanti delle iniziative interessanti, come ad esempio quella dei distributori del latte.
La prossima settimana inoltre - ha aggiunto l'assessore - convocherò un tavolo per cominciare ad ‘inventarci' qualcosa a livello promozionale. Trovo assurdo, ad esempio, che moltissimi locali e ristoranti della zona non abbiano i nostri vini, che per qualità hanno nulla da invidiare ai toscani o ai piemontesi. Si potrebbero allora suggerire delle cene promozionali o qualcosa del genere...».
Idee interessanti cui si è aggiunta quella di Cristina Scappaticci, che ha rilanciato lo slogan ‘Consumare e regalare ciociaro', per invogliare ad acquistare prodotti a chilometri zero, secondo la campagna lanciata da Coldiretti.
Ha chiuso il convegno il direttore provinciale Gianni Lisi, accompagnato dal suo vice Andrea Renna. Lisi ha iniziato un po' polemizzando per la serie di iniziative organizzate in questi giorni e tutte più o meno simili. «In questa maniera - ha commentato - non mandiamo un messaggio univoco. Questa provincia ha invece bisogno di unificare gli sforzi.
Credo sia giunto il momento di dare dignità ai territori che mantengono quel carattere distintivo delle loro tradizioni. E' ora di uscire dal cono d'ombra di Roma ed è importante che vini, oli, formaggi, mozzarella e quant'altro abbiano la dignità che meritano». Il direttore di Coldiretti ha poi rilanciato sulla trasparenza delle produzioni e l'etichettatura, lanciando nuovamente segnali allarmanti. «Solo quest'anno in Europa il falso made in Italy ha portato a casa qualcosa come 53 miliardi di euro, tutti tolti a questo Paese e quindi anche alla Ciociaria. E' necessario fare una sana competizione con chiarezza nella provenienza e nell'origine».
Oggi e domani, nell'ambito di "Agricoltura e dintorni", già dalla mattinata saranno aperti il primo salone dei vini laziali a cura dell'Aies (Associazione Internazionale Enogastronomi e Sommelier) con la presenza dei più apprezzati sommelier della regione e la prima mostra dell'olio extravergine di oliva - Alla scoperta dell'oro della ciociaria.
Sperando in un tempo migliore di quello di ieri, all'esterno della villa comunale sono stati allestiti degli stands dove esporranno i propri prodotti le principali aziende agricole e vinicole della regione e della nostra provincia, mentre gli spazi interni del plesso saranno adibiti per la visita ai saloni del vino e dell'olio.
ANAGNI - Convegno "Valorizzazione dell'aroma e della capacità antiossidanti dell'Olio Extravergine d'Oliva"
Olio Extra Vergine di Oliva: l'Oro Verde della Ciociaria. Quale appellativo migliore per un prodotto così genuino e soprattutto nostrano come l'olio prodotto dagli ulivi ciociari? E tanta preziosità si arricchisce ulteriormente se all'aroma dal gusto intenso si aggiungono delle qualità da studiare scientificamente per la loro peculiarità. Questi i temi su cui si argomenterà oggi sabato 18 dicembre nella Sala della Ragione del Palazzo Comunale di Anagni, quando, a partire dalle ore 10,00 prenderanno il via i lavori del Convegno intitolato "Valorizzazione dell'aroma e della capacità antiossidanti dell'Olio Extravergine d'Oliva". Il Sindaco Carlo Noto e l'Assessore alla Promozione dei Prodotti Tipici Giuseppe Viti invitano con entusiasmo tutta la cittadinanza a partecipare all'iniziativa che si presenta densa di appuntamenti e sorprese all'insegna, naturalmente, del buon gusto e dei sapori. Il programma sarà così scandito: alle ore 10;00 il Sindaco di Anagni farà il Saluto di Benvenuto agli ospiti; alle ore 10;45 l'Assessore Giuseppe Viti aprirà i lavori; il progetto pilota per la valorizzazione e la certificazione dell'olio extravergine di oliva sarà approfondito a partire dalle ore 11 con Relatore il Dott. Giovanni Pastore, Primo ricercatore all'Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione; interverranno il Direttore Regionale APOL, Alberto Savone, e l'Assessore all'Agricoltura del Comune di Alatri, Avv. Enrico Pavia. La conclusione spetterà all'Assessore Provinciale all'Agricoltura Giovanni Melone. Soddisfazione ed entusiasmo per l'Assessore Viti, con delega alla promozione dei Prodotti Tipici: «Si tratta di una iniziativa settoriale - spiega - che prevede la realizzazione di un progetto pilota per la valorizzazione e commercializzazione dell'Olio Extra Vergine di oliva del nostro territorio. L'Olio Extra vergine di oliva, è stato definito potenziale "Oro Verde" dalle istituzioni preposte: proprio per questo si è iniziato un percorso di carattere scientifico che mantenga ed esalti le qualità organolettiche dello stesso attraverso un processo di lavorazione idoneo e conforme alla norma. Grazie alla disponibilità dell'Amministrazione Provinciale, Assessorato all'Agricoltura, e all'Istituto Nazionale di Ricerca per l'Alimentazione e la Nutrizione di Roma sono stati visitati numerosi frantoi e produttori di olive per attuare una procedura canonica per l'OTTIMIZZAZIONE del processo di gramolatura, al fine di esaltare la formazione dell'aroma e mantenere il potenziale antiossidante dell'olio extra vergine di oliva. Sono stati prelevati, inoltre, dei campioni di olio che verranno analizzati dall'importante Istituto, i cui risultati scientifici verranno ufficializzati in occasione del convegno che si terrà, alla presenza delle massime autorità politiche e settoriali della Regione Lazio». Al termine dei lavori, inoltre, ci sarà una Degustazione molto particolare: "Primi Piatti" della Regione Lazio con le peculiarità dei capoluoghi laziali, prodotti e vini tipici, e dolci nostrani.
EXTRA VALLE. LA CRISI DEL COMPARTO DEL LATTE DEL CASSINATE
Il Tempo Fr 17.12.10
I motivi della crisi generalizzata che sta investendo il settore è da ricercare in primis nella concorrenza europea, soprattutto dei paesi dell'est, ma anche nell'esponenziale crescita dei costi di produzione alle stelle, cui non è seguito nel corso degli anni un aumento del prezzo d'acquisto ai produttori. Tutto ciò sta mettendo a repentaglio l'economia del cassinate, soprattutto nel pontecorvese, dove fino a qualche anno fa erano oltre 400 le aziende che producevano latte: oggi si rischia il corto circuito. Attualmente la zona sud della provincia produce circa 5.000 quintali di latte al giorno, per un fatturato che si aggira intorno ai tre milioni di euro. Insomma, un settore nel quale molte aziende agricole si sono buttate a capofitto dopo la fine della produzione del tabacco, ma che oggi si è trasformato in un vicolo cieco. «Le nostre aziende sono sull'orlo del fallimento, i costi sono elevatissimi, con i ricavati copriamo solo le spese, anzi andiamo in perdita il più delle volte. Se a tutto ciò aggiungiamo che molte società cooperative non pagano, il dato è tratto», riferiscono alcuni produttori della zona Melfi a Pontecorvo, fra cui Dino Cerro. Analizzando i numeri si comprende al meglio lo stato di crisi: un litro di latte in media viene pagato 35 centesimi, ma il costo di produzione è vicino ai 40, un dato che manda le aziende in perdita. Un'azienda medio-piccola in un anno riesce a fatturare anche 60.000 euro, quelle più grandi da 150 a 200.000 euro. Un settore che ha visto la lievitazione dei costi del 400% mentre il prezzo del latte è sceso del 20%. «Al momento non abbiamo ancora lasciato le nostre attività per tradizione, ma la fortuna per molti è quella di avere altre fonti di reddito, come i cereali e gli ortaggi. Con il latte non si arriverebbe a fine mese», riferiscono altri produttori della zona Ravano, a confine con Pignataro Interamna. Le associazioni di categoria hanno stilato varie proposte per uscire dalla sofferenza: la Copagri, tramite il responsabile tecnico Donato Galeone, invita «i produttori di latte a integrare la loro attività con i bovini da carne, puntando sulla qualità». La Confcooperative, invece, punta sul blocco delle importazioni del latte. «Non possiamo permetterci più di acquistare il latte dai paesi dell'est a 24 centesimi al litro», dice Gino Trotto, che rappresenta il 90% delle cooperative della Provincia, il quale aggiunte, «i distributori di latte risolvono i problemi nei piccoli centri, ma non quello generalizzato». La Coldiretti propone il tavolo interprofessionale anche a livello regionale dove poter fissare il prezzo del latte. «Solo in questo modo si potrà uscire dallo stato di crisi e dare dignità al settore, solo successivamente si può parlare di libero mercato, attualmente siamo in emergenza», afferma Gianni Lisi, direttore provinciale di Coldiretti. Insommna, occorre una via d'uscita prima del tracollo. Definitivo.