REDAZIONE: FRANCESCO BEARZI, CRISTINA MATALONI, SARA DEODATI, VINCENZO LANDOLINA, ALBERTO VALLERIANI, ROCCO MARTUFI, GIULIO TIRINELLI

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lunedì 13 dicembre 2010

Rassegna stampa Retuvasa 13.12.10

PROVINCIA DI FROSINONE. DEPURAZIONE DELL'ACQUA, CODICI AVVIA UNA CLASS ACTION CONTRO L'ATO
Il punto a mezzogiorno, 13.12.10
Numerosi cittadini di Frosinone si sono rivolti all’associazione CODICI per denunciare che ad oggi non è loro pervenuto alcun rimborso delle somme pagate e non dovute in merito all’assenza del servizio di depurazione e questo nonostante la normativa vigente in materia di restituzione delle somme della depurazione dell’acqua [...]


COLLEFERRO, GIROLAMI (IDV): “TROPPE PAROLE E POCHI FATTI PER LA SALVAGUARDIA AMBIENTALE”
Ecco la notizia quotidiana, 13.12.2010

La recente vicenda delle polveri nere portata alla ribalta dalla stampa, richiedono un immediato cambiamento- afferma Emanuele Girolami, capogruppo dell’IDV al consiglio comunale di Colleferro.I cittadini sono stufi della ennesima rassicurazione del Sindaco che, con le sue vuote parole, ci vuol far credere che l’amministrazione comunale si attiverà per individuare la causa delle emissioni e per farle cessare. Troppo forti sono i rapporti tra questa amministrazione e le industrie le quali sponsorizzano anche manifestazioni e piste di pattinaggio per pensare che veramente si vuol far qualcosa per l’ambiente [...]

COLLEFERRO. DOPO LA DENUNCIA DEL NOSTRO GIORNALE E I RISULTATI DELLE ANALISI IL PRIMO CITTADINO VUOL VEDERCI CHIARO.
POLVERI NERE, IL SINDACO CACCIOTTI CONVOCA LE DIREZIONI DELLE FABBRICHE


Quotidiano sera, 13.12.2010, p. 1 - di Gigi Carone  
Dopo la pubblicazione “bomba” nell’edizione straordinaria di Giovedì scorso 9 Dicembre riguardante
l’emissioni di polveri nere da parte di un’industria locale (la cui individuazione precisa spetterà agli organismi competenti), il sindaco di Colleferro Mario Cacciotti si è immediatamente attivato per iniziare a comprendere meglio la delicatissima vicenda e ricercare la verità su quanto accaduto così gravemente nella sua città. Presto, secondo noi,
dovranno uscire fuori i colpevoli dell’episodio al di là di ogni puerile giustificazione (e paventate minacce di qualcuno..).
Ineccepibile, comunque, dal punto di vista etico-amministrativo l’atteggiamento di Mario Cacciotti. L’ incontro al Comune, per chiarire l’episodio sulle polveri nere da noi denunciate, c’è stato ed anche in maniera fulminea. Mario Caacciotti li ha chiamati tutti a rapporto: presunti colpevoli e...innocenti, senza sparare nel mucchio ma ribadendo a chiare note che così non si può andare avanti e, chi ha sbagliato, dovrà pagarla cara. Diverse sono state le reazioni, a quanto pare, dei presenti alla riunione, i quali, ovviamente, hanno ufficializzato (tutti!-n.d.r.) la propia “estraneità” ai fatti contestati. Ed allora, ci chiediamo di chi è stata la colpa? La “faccia tosta”,anche davanti all’evidenza, diventa pateticamente più manifesta, impenetrabile, “bronzea”, forse troppo “sottile di spessore” tanto da rischiare di sgretolarsi sempre più facendo fuoriuscire invece (e stavolta non solo dalle ciminiere!) tutta la sacrosanta verità.Ecco perchè l’altra mattina, la massima autorità locale anche in fatto di “ambiente e salute”, il sindaco Mario Cacciotti, ha parlato chiaro (e senza remore ed anzi un po’ arrabbiato) a tutti i convocati (e cioè i rappresentanti della Asl, Arpa, Italcementi e EP Sistemi e Mobilservice, gestori dei termovalorizzatori), per affrontare il caso riscontrato nei giorni scorsi circa la presenza sui davanzali di alcune case (e non solo!) all’ingresso della città di una nociva polvere nera. E’ chiaro che a questa riunione non erano presenti solo coloro i quali potrebbero forse (!?!) essere stati i “colpevoli”, ma anche i tecnici e gli esperti
che dovranno cercare di sbrogliare il filo della matassa, ed al più presto. La “tiratina d’orecchie”, comunque, c’è stata per tutti! All’incontro in municipio erano presenti anche un consigliere di opposizione (Mattoccia) e il rappresentante della Associazione ambientalista dell’ Ugi. Nel corso della riunione le aziende presenti hanno dichiarato, come dicevamo, di essere in regola (...) e di non avere mai superato i livelli imposti dalla normativa vigente. Ma la maggior parte della gente di Colleferro (che proprio proprio fessacchiotta non è), al di là di tutto, già si è fatta una idea di chi possa essere stato e di come tutto ciò possa essere avvenuto. Ovviamente, a qualcuno, l’ipocrisia torna sempre comodo come espediente estremo e giustificazione ad atti illeciti compiuti. Tuttavia, il sindaco Cacciotti è stato più che esplicito, considerando in primis l’importanza di tutelare la salute pubblica; non si è accontentato affatto delle rassicurazioni offerte (poichè di certo anche lui avrà fatto delle personali e private considerazioni) ed ha chiesto formalmente alle aziende presenti di fargli recapitare subito tutta la documentazione relativa alle emissioni degli ultimi tre mesi, al fine di effettuare una ricognizione aggiornata del periodo intorno al quale si riferisce l’episodio e ha esternato l’intenzione di richiedere altrettanti report anche alla Secosvim, per verificare le emissioni prodotte dalla Centrale attualmente in funzione allo Scalo. Contestualmente il sindaco Cacciotti ha comunicato di avere deciso di scrivere oggi stesso al’Arpa Lazio e al Noe dei Carabinieri per chiedere, secondo le rispettive competenze, di effettuare immediatamente, già da questa settimana, una verifica diretta alle industrie in questione, per controllare le emissioni e le immissioni, ovvero le ricadute sul territorio. L’iniziativa di Cacciotti, a nostro avviso, non fa una grinza e ben s’inserisce nell’azione di un sindaco secondo il ruolo e le prerogative che devono competere ad un simil rappresentante delle istituzioni locali.
Resta tuttavia il fatto, consentitecelo, di tener presente che probabilmente, i sistemi di “scarico” di talune fabbriche locali probabilmente non daranno più problemi del genere per chissà quanto tempo... Ogni nuovo controllo, in questi giorni, allora potrebbe anche non riscontrare nulla... Non lo sappiamo anche perchè se è vero che ”errare umanum est” e altrettanto pensabile che si possa arrivare al “...perseverare diabolicum....”. Ma, d’altra parte, ora, che cos’altro potrebbe fare un sindaco attanagliato anche da chi, approfittando della delicata circostanza, vorrebbe “tagliargli la testa” anche in vista delle prossime elezioni amministrative? Purtroppo anche le strumentalizzazioni del caso sono in agguato. “...Non mi fermo di certo alla sola richiesta di una verifica straordinaria - dice indignato Mario Cacciotti - ...ed è per questo che chiederò anche di tenere sotto controllo certe aziende nel corso del tempo, per monitorare più a fondo la situazione nei prossimi mesi...». In pratica, lo ricordiamo, ciò che ha fatto il nostro giornale effettuando accurate indagini nel pieno rispetto del suo specifico ruolo professionale, del diritto di cronaca e soprattutto di critica, della sacrosanta libertà di stampa e delle pubbliche prerogative attribuiti agli operatori dell’informazione (sancite da un codice deontologico scritto nello statuto dell’ordine professionale), lo avrebbero dovuto fare gli altri e cioè gli organismi preposti alle verifiche e ai controlli. Costoro sono vieppiù pagati dalla collettività per fare questo ed è inammissibile che ciò debba essere fatto invece solo da privati cittadini o dalla stampa!!! Orbene, cosa deve pensare a tal riguardo la pubblica opinione? Quale fiducia in taluni organismi preposti potrà avere a tal riguardo d’ora in poi? Sono tutti interrogativi che attendono chiare risposte al di là della buona volontà e al di là delle parole... Siamo convinti che anche il sindaco Mario Cacciotti, sulla cui buona fede non vi sarebbe dubbio, possa essere stato tratto in inganno subendo la stessa “sorte” e il medesimo “sconcerto” di tanti colleferrini. Tuttavia, ora che i buoi sono scappati dalla stalla, c’è ben poco da fare riguardo a quello che sfortunatamente è accaduto; ma almeno dovrà rimanere la fermezza e la convinzione che d’ora in poi, assolutamente, nulla del genere potrà continuare a succedere. Speriamo... Certo, le direzioni aziendali realmente olpevoli, cercheranno di “alzare la voce”, di ”sbraitare”, di “minacciare”, di “gridare a squarciagola” la loro estraneità, di ”minimizzare” senza sapere ormai che “il dado è tratto” e nulla mai toglierà dalla testa dei colleferrini la realtà dei fatti. Questa è la sola forza e la potenza della “verità” assoluta che tutti conoscono bene. C’è poco da fare...e, attenzione alle cosiddette “code di paglia” che altro non fanno che determinare vistosissimi e vergognosi “autogol”. E non ci si può quindi, come qualcuno ha grossolanamente tentato di fare, scagliare contro la “vis” giornalistica di un titolo così essenziale, anche se crudo nella sua esposizione concettuale, che parla di “Assassini” poichè di assassinio ambientale in realtà si parla al di là dei linguaggi più o meno coloriti (ma certe volte assai efficaci) nei giornali sempre a fianco della gente e contro i prepotenti ed arroganti di ogni “rango” e “risma”. E a Colleferro, purtroppo, ce ne sono a “iosa” spalleggiati, secondo noi, da ”foraggiati” vecchi (soprattutto) e...nuovi. «La nostra azione futura - ha detto Cacciotti - non si esplicherà solo attraverso i controlli regolari, come si fa anche adesso di norma, secondo legge, bensì, piuttosto con verifiche a sorpresa, a qualsiasi ora, del giorno o della notte. E’ l’ulteriore garanzia per certificare che non vengano effettuate emissioni non consentite... ». A noi, comunque, basterebbe che certi ”trasgressori” viaggiassero sempre, come si dice, “sul filo del rasoio...” senza “sgrarrare”. «Tutto questo - afferma Cacciotti - è un impegno preso personalmente da ora ancor di più a tutela dei cittadini tutti. Intendo chiedere, poi, che questi controlli vengano estesi anche alle altre realtà industriali presenti sul nostro territorio”. Il sindaco di Colleferro ha infine accolto la richiesta di istituire un numero verde dedicato alla cittadinanza al quale rivolgersi per segnalazioni e quant’altro. Ci sembra una buona idea, un primo passo concreto verso il diretto coinvolgimento della pubblica opinione su un fatto di primaria importanza come quello della salute pubblica, e non solo...Ma, ci chiediamo, come saranno attuate nei tempi e nei
modi le relative verifiche? Un’altra proposta, forse un po’ provocatoria, ma sicuramente significativa ai fini delle valutazioni umane e sociali, potrebbe essere quella riguardante l’offerta da fare ai dirigenti di taluni stabilimenti locali, che generalmente non vivono con le famiglie a Colleferro, di trasferirsi in alloggi gratuiti messi a disposizione dell’amministrazionecomunale per decenni, ed in forma del tutto gratuita, ubicate nei quartieri dello Scalo, di Piazza Matteotti (Colosseo), Piazza Mazzini, Colle S. Antonino e aree limitrofe. Sarebbero d’accordo costoro di far respirare ai loro figli la stessa aria che respirano i nostri? Quella sarebbe, probabilmente, la nostra migliore ”garanzia”. Vogliamo infine chiudere queste nostre considerazioni precisando, fin d’ora, che tutte le aziende chiamate in causa nella primaria fase di individuazione delle responsablità di emissioni contro legge, dovranno fin d’ora sentirsi assolutamente estranee da ogni ipotetica e reale azione di accusa, diretta o indiretta nel pieno rispetto della famosa frase scritta anche nei titoli dei grandi film che recita “...ogni riferimento a fatti e persone, è puramente casuale”. Ed allora solo quando si saprà con precisione da dove provengono queste polveri nere (secondo noi già inequivocabilmente firmate, filmate e sottoscritte nelle rispettive componenti chimico-fisiche) si potrà finalmente ”tirare” un sospiro (stavolta d’aria buona) ridando a chi lavora, nel pieno rispetto delle regole, grande dignità senza più il pericolo di farsi trascinare dai veri colpevoli nel profondo baratro della vergogna! L’ultimo “spauracchio” , di vigliacca natura, potrebbe esssere rappresentato dai cosiddetti “ricatti ocupazionali”...Non gli date retta poichè nessuno ci sta facendo regali! Anzi!!! E si ricordi che certe “ciminiere”.... la stanno e gli “asini”...non volano.


Colleferro, discarica di Colle Fagiolara chiusa con gli operai del GAIA in sciopero, appello alla Regione Lazio
 
Ecco la notizia quotidiana 13.12.10 - di Giancarlo Flavi
Discarica di Colle Fagiolara chiusa per gli operai di Gaia in scioperano perché non ci sono le certezze del pagamento dello stipendio e tredicesima. Intanto, il Sindaco di Colleferro, Mario Cacciotti, ha convocato i sindaci inadempienti per le 18 di questa sera presso il suo comune. La protesta andrà avanti fino al pagamento almeno della tredicesima, che secondo i sindacati, che fanno appello alla Regione Lazio, che deve riscuotere l’ecotassa di circa 2,5 milioni di euro visto che per tutte le competenze ci vogliono almeno 4,5 milioni di euro. Il Sindaco di Colleferro è deciso: “ Siamo solidali con i lavoratori e propongo all’azienda di non far scaricare i comuni inadempienti, coloro che non pagano neanche l’ordinaria amministrazione”. Gli operai, circa 540, in mattinata sono stati affiancati dalle organizzazioni sindacali rappresentate da Paolo Calvario CGIL, Antonio Parodi Cisl, Remo Croce Ugl e Stefano Bertinelli Uil, e sul posto poi sono arrivati anche il direttore tecnico di Gaia Ing. Marino Galluppo e il direttore del personale Daniele Adamo, i quali hanno riferito che presso la discarica colleferrina vengono scaricati circa 500 tonnellate di rifiuti al giorno, che i comuni morosi devono dare circa 50 milioni di euro e nonostante il conto economico sia in attivo, però manca la liquidità di cassa che non consente appunto il pagamento degli stipendi e che essendo l’azienda in amministrazione controllata con il commissario Lolli, questo non può accedere a richiedere anticipazioni di cassa a banche. Sul posto poi sono arrivati anche il Sindaco di Colleferro, il vice sindaco Giorgio Salvitti, molto adirati per questa nuova situazione che si sta creando nella loro cittadina e subito si sono messi a disposizione, degli operai. Insomma, dipendenti che fanno il loro lavoro e che non vengono rispettati nei loro doveri, ecco perché c’è la rabbia e non è escluso che la protesta possa essere ancora più clamorosa nei prossimi giorni, considerato anche che il 15 di dicembre chiudono tutte le segreterie contabili amministrative per il bilancio annuale ed il Sindaco di Colleferro ha preannunciato che dai fondi dello stato che sono arrivati proprio questa mattina, si è visto mancare circa 600.000 euro, stessa cosa capiterà a tutti gli altri comuni. Una situazione davvero complessa, anche perché sarebbe giusto che gli operai del Gaia possano trascorre in serenità le feste natalizie che si avvicinano. Nella discarica di Colle Fagiolara, proprio dirimpetto alla Selva, viene scaricata l’immondizia di 29 comuni, 20 direttamente gestiti da Gaia e altri nove provenienti da comuni che non usufruiscono del servizio Gaia, ma sfruttano la discarica come Palestrina, Valmontone Velletri Lariano ecc, per la provincia di Frosinone: Fiuggi (che deve all’azienda circa 5 milioni di euro), Trevi nel Lazio e Acuto. Ci ha riferito Galluppo che almeno una volta a settimana fa la spola con il Tribunale di Velletri per attivare atti ingiuntivi ai comuni inadempienti. Sul posto a controllare la situazione i Carabinieri e la Polizia di Stato di Colleferro, anche perché gli autocarri fermi hanno fatto fare una coda lunga più di qualche chilometro in attesa di poter scaricare.
  
IL CONSIGLIERE REGIONALE ANNA MARIA TEDESCHI: PREOCCUPAZIONE PER IL RISCHIO ARRIVO RIFIUTI DALLA CAMPANIA E L'ATO UNICO PROVINCIALE

Il Messaggero Fr 12.12.10 p.51 - di D.Tor.

«Nella discarica di Cerreto potrebbero arrivare non solo i rifiuti di Roma o di tutto il Lazio ma anche da Napoli. E’ quello che ha fatto intendere la Polverini ma noi dell’Idv siamo pronti alla battaglia». Lo ha detto ieri a Roccasecca il consigliere regionale dell’Italia dei Valori Anna Maria Tedeschi spiegando quali sono a suo avviso le insidie per il territorio frusinate contenute nel piano regionale dei rifiuti.
Oggi in consiglio regionale Tedeschi ha annunciato che chiederà la parola per contestare quel piano regionale e il pericolo che viene da Napoli.
«Siccome l’argomento non è all’ordine del giorno - osserva - sicuramente mi toglieranno la voce al microfono. Comunque la Polverini come per la sanità anche per i rifiuti ci sta prendendo in giro. Siamo ancora nella fase iniziale perché il piano deve passare in Giunta, nelle commissioni consiliari e poi in Consiglio regionale per gli emendamenti e io ne presenterò diversi. Nelle sue linee principali il piano prevede soprattutto la raccolta differenziata, il trattamento meccanico-biologico, e la produzione del compost di qualità, condizioni per un uso ridotto delle discariche e dei termovalorizzatori». L’ambizioso obiettivo, si ricorderà, è di arrivare al 60% di raccolta differenziata.
Per Anna Maria Tedeschi, però, non è proprio così perché la maggiore insidia sta nella creazione dell’Ato (Ambito territoriale ottimale) unico nella regione e di sub-Ato provinciali. Secondo il principio di prossimità, previsto dal piano, i rifiuti dovrebbero viaggiare il meno possibile per non inquinare ma in base all’Ato i rifiuti possono essere trasportati da una parte all’altra della regione e stessa cosa per l’utilizzo delle discariche. In questo caso i rifiuti possono andare in qualsiasi discarica della regione. E la Tedeschi ha già fatto notare come questa novità porterà in Ciociaria i rifiuti di Gaeta che nel periodo estivo non sono quelli prodotti dai 20 mila abitanti, ma dalle centinaia di migliaia di turisti che affollano il litorale.
«Nel piano non è specificato - avverte la Tedeschi - ma l’insidia è forte perché i rifiuti di Roma o di altre province della regione potrebbero arrivare a Roccasecca e viceversa. Ancora una insidia per l’ambiente deriva dal termocombustore di San Vittore dove arriverà tutto il cdr dalla regione e le ceneri finiranno nella discarica di Cerreto».
La Tedeschi rivela anche che è stata ascoltata dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere in merito al sequestro dei mesi scorsi della discarica di Cerreto e poi dissequestrata. «Quanto ai rifiuti di Napoli siamo tutti allarmati - conclude - perché potrebbero arrivare entro la settimana. Noi siamo pronti alla contestazione”.

VILLA SANTA LUCIA. IL 10 NOVEMBRE PRESENTATA DA "PROGETTO IMMOBILIARE" L'AIA ALLA REGIONE PER L'IMPIANTO DI SMALTIMENTO AMIANTO, AVVERTE "VILLA NO AMIANTO". NON E' ANCORA FINITA. 

Il Messaggero Fr 12.12.10 p.51 - di Domenico Tortolano
Torna l’incubo dell’impianto per lo smaltimento delle lastre d’amianto nell’area industriale di Villa Santa Lucia. Il problema lo ha portato di nuovo all’attenzione dell’opinione pubblica il comitato “Villa no-amianto” che ha partecipato ieri mattina al comizio del consigliere regionale dell’Idv Anna Maria Tedeschi. La stessa Tedeschi ha ribadito che bisogna di nuovo seguire questa vicenda nonostante le assicurazioni date a giugno scorso dalla società e dal presidente del consiglio regionale Mario Abbruzzese.
Infatti nella riunione del 18 giugno scorso alla Regione Lazio il titolare della società “Progetto Immobiliare” del ferrarese comunicò al presidente Abbruzzese, al sindaco di Villa Santa Lucia Antonio Iannarelli e ai rappresentanti del comitato che l’impianto non sarebbe stato più costruito. «Invece non è vero - dice Clementina D’Aguanno, presidente del comitato - perché questa società, passato il clamore della vicenda, il 10 novembre scorso ha presentato nuovamente alla Regione una domanda (nota di protocollo n. 21261) in cui richiede l’autorizzazione di integrazione ambientale (Aia) necessaria per poter iniziare la costruzione della struttura nei pressi dello stabilimento Fiat. La notizia l’abbiamo appresa dal Dipartimento Rifiuti della Regione Lazio, insospettiti dal lungo silenzio e ad una nostra lettera di informazioni sugli esiti della vicenda non abbiamo avuto alcuna risposta dalla regione e né tanto meno dalla società. Solo il sindaco Iannarelli ci ha risposto affermando di non avere notizie in merito. Ci avevano detto che stava tutto a posto e che l’impianto non si sarebbe fatto. E allora questa domanda a che serve? Vigileremo attentamente».
Il progetto della società prevedeva di costruire un impianto, su un terreno di 20 mila metri quadri acquistato da un privato, per la distruzione di 60 mila tonnellate annue di lastre d’amianto provenienti da tuta Italia. Nella primavera scorsa, però, il progetto venne subito contestato dagli abitanti del cassinate e dagli ambientalisti. Lo stesso sindaco Iannarelli venne accusato di aver informato in ritardo gli abitanti del progetto con rischio di inquinamento ambientale del territorio per la tossicità della lavorazione delle lastre d’amianto. Nel mirino finì anche Mario Abbruzzese allora come presidente del Cosilam per aver dato il parere sull’area industriale, parere poi revocato.

ANCORA DICHIARAZIONI DEL SINDACO DI PALIANO STURVI SULL'ACQUISTO DE LA SELVA DA PARTE DELLA REGIONE
(INEDITA LA SECONDA PARTE, CHE QUI PUBBLICHIAMO, RISPETTO AL COMUNICATO STAMPA DEL COMUNE DI PALIANO DELL'11.12.10)
LA SELVA DI PALIANO – FINALMENTE MONUMENTO NATURALE

Ricostruzione del "Borgo" e la zona servizi;
Area Direzionale, Ricettività Sociale, Vivaio, Commercio Equo Solidale;
Strutture per Educazione Ambientale, Zona Parcheggi e area Camper;
Strutture di servizio per la fruizione del Bosco;
Zona di Commercializzazione e/o degustazione Vini;
Biovillaggio e la zona della Fattoria Didattica;
Strutture di supporto all'incubatoio Ittico, Strutture di supporto alle attività Ippiche;
Residenze Agricole, Parco naturalistico dell'avifauna Bosco della Selva;
Museo Internaz. con spazio espositivo permanente (Centro Ricerca Educazione Ambientale);
Uffici di gestione del Monumento Naturale, Il Centro Tematico sulla "allodiversità";
Vivaio Acquatico Scientifico, Incubatoio ittico, Cantina Sociale e punto degustazione;
Strutture di accoglienza Agrituristica, Farmer Market (Mercatino agricolo);
L'acquacultura, Funzioni connesse con le attività di Sport e tempo libero;
Parco Naturalistico per il tempo libero, Area per eventi all'aria aperta;
Circuiti ciclabili, Circuiti ippici, Strutture di supporto all'ippodromo;
Area per campeggi, Area Camper, Parco acquatico, Villaggio Astronomico;
Parco attrezzato per bambini, Attività commerciali al dettaglio e servizi di supporto;
Ristorazione, Servizi informativi, Villaggio Biologico, con attività agricole annesse;
Edilizia Sperimentale Bioenergetica, Microproduzione di Energia Eolica e Fotovoltaico;
Strutture Congressuali, Attività Artistiche, Area per eventi all'aria aperta;
Eventi Musicali e Teatrali,Centro di ricerca e sviluppo di attività economiche legate alla risorsa ambiente, e tantissime altre cose che ancora si possono fare;
A partire da dall’aprile 2011 saranno circa 5 milioni di visitatori che
giungeranno al Parco a tema di Valmontone.
La distanza in linea d’area tra il parco a tema e La Selva è di circa 1.8 Km. Abbiamo in mente di coinvolgere il Comune di Valmontone per costruire un corridoio diretto per poter agevolare lo spostamento dei visitatori tramite, bici, macchine elettriche, navette ecc. evitando di transitare per la Via Casilina nel pieno rispetto dell’ambiente tema a noi sempre molto caro.
Il ventaglio dell’offerta turistica aumenterebbe dando la possibilità al visitatore di legare l’aspetto ludico all’aspetto naturalistico considerando la vicinanza di una città come Roma.
Abbiamo le idee chiare su cosa fare e come farlo al di là delle baggianate che volutamente chi vuol contrastare la Lista Civica mette in atto al solo scopo di denigrare o distorcere verità incontrovertibili.
Questa è una grande opportunità per la Città di Paliano, c’è bisogno
dell’impegno di tutti partendo dall’imprenditoria locale, dai  commercianti, dagli artigiani, i quali avranno modo di sviluppare le loro attività.
Continuiamo a preferire i fatti alle chiacchiere.
Il Sindaco Maurizio Sturvi.

LiberAnagni
Prima Mostra-Mercato della piccola e media editoria laziale
Anagni, 17-18-19 dicembre 2010