PM10 A FROSINONE, ANCHE LA CENTRALINA DI VIALE MAZZINI SUPERA I LIMITI PER LA PRIMA VOLTA. 39 SUPERAMENTI ANNUI A CASSINO, "FARE VERDE" SCRIVE AL PREFETTO
di GIANPAOLO RUSSO e DOMENICO TORTOLANO
L’inquinamento arriva anche a Frosinone alta. La centralina di viale Mazzini ha misurato, infatti, la presenza di 59 microgrammi al metro cubo, 9 punti in più rispetto a limite massimo. Da quando, a settembre, è stata installata questa seconda centralina è la prima volta che le polveri sottili superano i livelli di guardia. Mentre in quella di via Puccini, allo Scalo, i superamenti sono quasi all’ordine del giorno.Il report di venerdì ha registrato il primo sforamento nella parte alta quando in molti iniziavano a ritenere che il centro storico di Frosinone fosse del tutto estraneo allo smog e all’inquinamento da pm10. Seppur rispetto al quartiere Scalo le differenze restano abbissali (nello stesso giorno in via Puccini la centralina ha misurato 113 microgrammi al metro cubo, questo primo campanello di allarme indurrà probabilmente al ripensamento quanti erano convinti che le misure restrittive, in termini di mobilità, potessero riguardare solo una parte della città. Per quanto riguarda la centralina di via Puccini, dall’inizio dell’anno sono state 87 le giornate di inquinamento. Rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso l’inquinamento sembra essersi ridotto. Nel 2009 sino al 9 dicembre furono 107 le giornate di smog. Il calo è di 20 giornate in meno sinora. Le piogge abbondanti di ottobre e novembre hanno di sicuro inciso nell’abbassamento delle polveri sottili ma hanno continuito il minor traffico sulla Monti Lepini e l’apertura della Sora-Ferentino. Indipendentemente dal lieve miglioramento Frosinone chiuderà l’anno con circa 100 giorni di smog, quasi un terzo dei giorni dell’anno a fronte di un limite massimo di 35 giorni in un anno solare. Trascorso dicembre che per le feste di Natale in corso trascorrerà senza divieti, a gennaio tornerà il calendario dei limiti: blocchi del traffico e targhe alterne accompagneranno i frusinati sino a primavera.
Inquinamento atmosferico in aumento a Cassino. Lo rileva l’Arpa Lazio che segnala lo sforamento della soglia di rischio del PM10 per 39 giorni fino al 10 dicembre scorso. Un dato allarmante per l’associazione ambientalista “Fare Verde” che ha scritto al Prefetto, alla sezione di Frosinone dell’Arpa Lazio, al Commissario del comune di Cassino ed al Procuratore della Repubblica. Il superamento della soglia di rischio per inquinamento da polveri sottili, quello da PM10, si ripete ormai da anni ma dal comune nessun intervento. Fino alla primavera scorsa gli ex amministratori si limitavano ad annunciare il blocco della circolazione nelle strade del centro ma senza mai prendere provvedimenti seri. La circolazione delle auto a targhe alterne, infatti, era soltanto sulla carta perché tutti circolavano regolarmente e né i vigili intervenivano per applicare l’ordinanza sindacale. L’ambientalista Salvatore Avella accusa il Comune sostenendo che “si è ancora dotato di tutti quegli strumenti di legge che servono agli automobilisti per prendere visione dei divieti di circolazione per inquinamento dell’aria”. In sostanza, mancherebbero tutti i segnali stradali e luminosi, necessari agli automobilisti per essere informati sui divieti di circolazione. Avella chiede alle autorità di accertare anche se esistano responsabilità per eventuali omissioni d’ufficio circa le precedenti denunce presentate dalla sua associazione in quattro anni contro il sindaco relativamente alla mancanza di adozione delle misure contro l’inquinamento da PM10. Nella richiesta presentata, inoltre, Avella fa rilevare che solo nel corso del 2010 il limite di rischio di inquinamento riferito al PM10 in città, secondo le rilevazioni dell’Arpa Lazio della centralina di viale Dante, è stato superate ben 39 volte. Nella giornata di giovedi il PM 10 ha fatto registrare una media di 23 mg mentre la soglia massima prevista non può superare i 50 microgrammi per metro cubo. A Frosinone scalo il superamento della soglia del PM 10 è di 89 giorni mentre a Frosinone via Mazzini un solo giorno, a Ceccano di 27, 14 ad Anagni, di 9 a Ferentino, 4 Alatri ed uno a Fontechiari.
CECCANO. SORPRESA: I CITTADINI NON RISPONDONO ALL'INVITO A SOTTOPORSI AD ANALISI PER IL BETA-HCH
La Provincia FR 12.12.10 p.37
Se da un lato l'impegno delle istituzioni nella questione ambientale in questo momento è al massimo lo stesso non si può dire della cittadinanza. La reazione al potenziamento e allargamento del monitoraggio sia nelle indagini epidemiologiche, sia sui terreni e le acque, è di quelle inaspettate. Proprio nella mattinata di ieri, infatti, dalla Asl di Frosinone è giunta una segnalazione affinché il sindaco promuova una campagna di sensibilizzazione per spingere i cittadini a sottoporsi ai controlli medici. Grazie all'intervento dell'amministrazione comunale l'indagine epidemiologica sulle presenze di beta esaclorocicloesano - che era partita con una campionatura di cento persone residenti entro il chilometro dal fiume (in tutta la fascia ripariale da Supino ad Isoletta) -, è stata allargata ad un altro centinaio di cittadini di Ceccano. Alle convocazioni inviate ai domicili degli utenti ceccanesi, però, fino ad oggi non ha risposto nessuno dei cittadini. Un fatto che lascia interdetti.
Eppure l'argomento per anni è stato al centro di tutti i dibattiti politici e non. E non si può certo dire che non si sia fatta adeguata informazione al riguardo: tra convegni, consigli comunali, diverse campagne elettorali tutti i ceccanesi hanno imparato che cos'è il beta esaclorocicloesano. E allora?
FROSINONE. GLI INSEGNANTI DELL'ITAS INSORGONO: SALVARE BIOTECNOLOGIE AMBIENTALI
Il Messaggero Fr 12.12.10 p.43
Gli insegnanti dell’ITAS di Frosinone non ci stanno. Il piano di dimensionamento presentato dall’assessorato alla Pubblica istruzione della Provincia penalizza l’istituto di via Roma e il territorio di Frosinone. Da qui l’accorato appello a tutte le forze politiche, istituzionali e sociali affinché, quella che ritengono sia una ingiustizia, non si porti a termine. Il piano, proposto dalla Provincia e che sarà varato a livello regionale, prevede infatti la sopressione dell’indirizzo linguistico ex Erica, ovvero “Relazioni interenazionali finanza e marketing”, senza la compensazione di una nuova articolazione, quale “Biotecnologie ambientali”, da affiancare alle già lanciatissime “Biotecnologie sanitarie”. L’articolazione ambientale è stata richiesta infatti per la sola sede di Sora, nonostante sia stata avanzata dalla dirigenza per entrambe le sedi. I docenti Itas (con la riforma denominato Tecnologico ad indirizzo chimica, materiali e biotecnologie), fanno notare come così, verrebbe meno per il capoluogo ed i comuni del suo bacino d’utenza scolastica, che vantano la presenza di istituzioni pubbliche e private naturale sbocco occupazionale per i diplomati del settore, l’importante offerta formativa già maturata in decenni di attività o, come nel caso, delle biotecnologie ambientali, naturale sviluppo dell’attuale offerta formativa. I docenti, molti dei quali rischiano di diventare sovrannumerari se questo piano sarà portato a termine, chiedono di conservare l’articolazione linguistica e di considerare la legittima richiesta sulla articolazione delle “Biotecnologie ambientali”.
CECCANO. SORPRESA: I CITTADINI NON RISPONDONO ALL'INVITO A SOTTOPORSI AD ANALISI PER IL BETA-HCH
La Provincia FR 12.12.10 p.37
Se da un lato l'impegno delle istituzioni nella questione ambientale in questo momento è al massimo lo stesso non si può dire della cittadinanza. La reazione al potenziamento e allargamento del monitoraggio sia nelle indagini epidemiologiche, sia sui terreni e le acque, è di quelle inaspettate. Proprio nella mattinata di ieri, infatti, dalla Asl di Frosinone è giunta una segnalazione affinché il sindaco promuova una campagna di sensibilizzazione per spingere i cittadini a sottoporsi ai controlli medici. Grazie all'intervento dell'amministrazione comunale l'indagine epidemiologica sulle presenze di beta esaclorocicloesano - che era partita con una campionatura di cento persone residenti entro il chilometro dal fiume (in tutta la fascia ripariale da Supino ad Isoletta) -, è stata allargata ad un altro centinaio di cittadini di Ceccano. Alle convocazioni inviate ai domicili degli utenti ceccanesi, però, fino ad oggi non ha risposto nessuno dei cittadini. Un fatto che lascia interdetti.
Eppure l'argomento per anni è stato al centro di tutti i dibattiti politici e non. E non si può certo dire che non si sia fatta adeguata informazione al riguardo: tra convegni, consigli comunali, diverse campagne elettorali tutti i ceccanesi hanno imparato che cos'è il beta esaclorocicloesano. E allora?
FROSINONE. GLI INSEGNANTI DELL'ITAS INSORGONO: SALVARE BIOTECNOLOGIE AMBIENTALI
Il Messaggero Fr 12.12.10 p.43
Gli insegnanti dell’ITAS di Frosinone non ci stanno. Il piano di dimensionamento presentato dall’assessorato alla Pubblica istruzione della Provincia penalizza l’istituto di via Roma e il territorio di Frosinone. Da qui l’accorato appello a tutte le forze politiche, istituzionali e sociali affinché, quella che ritengono sia una ingiustizia, non si porti a termine. Il piano, proposto dalla Provincia e che sarà varato a livello regionale, prevede infatti la sopressione dell’indirizzo linguistico ex Erica, ovvero “Relazioni interenazionali finanza e marketing”, senza la compensazione di una nuova articolazione, quale “Biotecnologie ambientali”, da affiancare alle già lanciatissime “Biotecnologie sanitarie”. L’articolazione ambientale è stata richiesta infatti per la sola sede di Sora, nonostante sia stata avanzata dalla dirigenza per entrambe le sedi. I docenti Itas (con la riforma denominato Tecnologico ad indirizzo chimica, materiali e biotecnologie), fanno notare come così, verrebbe meno per il capoluogo ed i comuni del suo bacino d’utenza scolastica, che vantano la presenza di istituzioni pubbliche e private naturale sbocco occupazionale per i diplomati del settore, l’importante offerta formativa già maturata in decenni di attività o, come nel caso, delle biotecnologie ambientali, naturale sviluppo dell’attuale offerta formativa. I docenti, molti dei quali rischiano di diventare sovrannumerari se questo piano sarà portato a termine, chiedono di conservare l’articolazione linguistica e di considerare la legittima richiesta sulla articolazione delle “Biotecnologie ambientali”.
ANAGNI. IMPORTANTI INIZIATIVE PER VALORIZZARE PRODOTTI AGRICOLI E GASTRONOMICI LOCALI
Per la degustazione dell'olio d'oliva, appuntamento il 18.12 alle ore 10 alla Sala della Ragione.