DOPO IL CONSIGLIO DEI MINISTRI, LA POLVERINI FIRMA LE ORDINANZE PER ESTENDERE L'EMERGENZA DELLA VALLE DEL SACCO. SI COLTIVERA' SOLO NO FOOD FINO AL LIRI. RINNOVATO IL MANDATO ALL'UFFICIO COMMISSARIALE. ANDREAS KIPAR: ANDARE AVANTI.
POTERI DI CONTROLLO AI COMUNI, CON COORDINAMENTO DELL'UFFICIO EMERGENZIALE. COLDIRETTI PAVENTA RISCHI PER L'AGRICOLTURA E L'INFILTRAZIONE DELLA CRIMINALITA' ORGANIZZATA
Il servizio del TG3 22.11.10 ORE 14 SULL'INQUINAMENTO DELLA VALLE DEL SACCO
(segnalatoci da Claudio Martino, Eco della Rete)
POTERI DI CONTROLLO AI COMUNI, CON COORDINAMENTO DELL'UFFICIO EMERGENZIALE. COLDIRETTI PAVENTA RISCHI PER L'AGRICOLTURA E L'INFILTRAZIONE DELLA CRIMINALITA' ORGANIZZATA
Il servizio del TG3 22.11.10 ORE 14 SULL'INQUINAMENTO DELLA VALLE DEL SACCO
(segnalatoci da Claudio Martino, Eco della Rete)
Il Messaggero FR p.52 - di Denise Compagnone
L’estensione dei confini commissariali, decretato dal consiglio dei ministri qualche settimana fa, nei prossimi giorni si tramuterà da puro atto formale in azioni concrete. Renata Polverini ha firmato venerdì scorso, infatti, insieme al rinnovo per un anno dell’incarico per l’intero Ufficio commissariale per l’emergenza della Valle del Sacco, e quindi anche per il subcommissario Pier Luigi Di Palma, le ordinanze che permetteranno all’Ufficio di estendere anche oltre Morolo e fino alla confluenza con il Liri le prime disposizioni, per il momento di natura cautelare, finora adottate per la parte nord della provincia. Parliamo quindi di ordinanze che partendo dalla Pisana, verranno recapitate a tutti i comuni rivieraschi per l’immediata attuazione di quelle misure preventive che saranno attuate finalmente nella piena competenza e non con più carattere di eccezionalità. La prima azione riguarderà le coltivazioni entro cento metri dal fiume Sacco. Essendo questo un periodo autunnale e quindi non soggetto a semina, le disposizioni varranno in due diverse modalità: in questa prima fase gli ortaggi già piantati dovranno essere necessariamente sottoposti a controllo prima di poter essere immessi sul mercato. Sin dalla prossima semina, però, parliamo quindi della prossime primavera, le coltivazioni potranno essere solo no food. Niente più ortaggi, quindi, sulle sponde del fiume Sacco: i tanti coltivatori che fino ad ora producevano questo tipo di coltura, non solo per consumo familiare, ma anche come fonte di reddito, dovranno porsi il problema di come reinventare le proprie produzioni. Non solo coltivazioni, dunque. Ma altre misure verranno adottate: giovedì una riunione tecnica darà il via libera all’estendimento dell’extrapiano regionale sul controllo del latte, operazione che nell’area nord è costata circa 500mila euro. «Ma ha funzionato - spiega Di Palma - perché funge da monitoraggio sul grado di inquinamento di animali, che poi, messi in quarantena, evitano l’abbattimento».Altro servizio a p.52
La via di rinascita della Valle del Sacco nel segno del “verde” l’ha illustrata qualche giorno fa davanti ad una folta platea. Ora Andreas Kipar, l’architetto autore del masterplan, scrive e ringrazia, ma allo stesso tempo sollecita gli attori del territorio che sono chiamati in prima persona a compiere il secondo passo. Dopo la teoria, infatti, si deve passare alla pratica. «L’elaborazione di una strategia complessiva che porti all’avvio di progetti concreti richiede un notevole sforzo da parte di tutti gli attori coinvolti sul territorio - scrive Kipar nella sua lettera di ringraziamento - Il laboratorio FondaMenti e la prossima cabina di regia possono rappresentare gli strumenti giusti per proseguire questo percorso virtuoso, offrendo l’occasione per “tenere insieme” il territorio e proseguire con le attività di attuazione del masterplan, in modo da poter quanto prima offrire segni visibili dell’importante iniziativa intrapresa. Questo è il mio auspicio e il mio incoraggiamento a tutte le persone che attivamente hanno reso possibile questo primo passo - conclude -, nella speranza di poter presto proseguire il lavoro iniziato insieme».
IL COMUNICATO STAMPA RETUVASA DEL 20.11.10 SU IL GIORNALINO
COLLEFERRO, COMITATO: "INDENNIZZO PER FOTOVOLTAICO"
COLLEFERRO - Retuvasa aderisce alla richiesta del Comitato residenti di Colleferro di poter intervenire nell'iter decisionale che porterà alla realizzazione di quattro impianti fotovoltaici di 24 MW. In particolare, il sottoimpianto da 6 MW denominato "Aria" sorgerà in località Fontana degli Angeli: ha già avuto il nulla osta relativamente alla VIA della Regione Lazio.
Ma ora gli abitanti immediatamente a ridosso del futuro impianto chiedono garanzie sull'applicazione delle misure di riduzione dell'impatto ambientale, la riduzione della superficie dell'impianto e un indennizzo per «il danno derivante dalla perdita di valore e/o deprezzamento del bene di proprietà, dovuto alla diminuzione del diritto di veduta di cui viene pregiudicato il godimento qualitativo per l’immediata vicinanza dell’impianto stesso alle abitazioni, dal peggioramento della attuale situazione ambientale rispetto allo stato precedente dei terreni. Infatti, quanto al pregiudizio panoramico, le residenze abitative si trovano su un piano più elevato a causa dell’inclinazione naturale del terreno».
I residenti chiedono di «localizzare il suddetto impianto in zone produttive pianificate o in cave già esistenti, escludendo le zone agricole e la messa a terra».
Gli altri tre sottoimpianti previsti dal progetto sono in attesa della verifica di impatto ambientale da parte della Regione.
FIRMA L'APPELLO PER DIFENDERE IL 5 PER MILLE ALLE ORGANIZZAZIONI DEL TERZO SETTORE
Sottoscrivi l'appello in difesa del 5 per 1000 su www.iononcisto.org.
Se entrerà in vigore la nuova "Legge per la stabilità" che mette un tetto al 5 per 1000, tutte le organizzazioni del terzo settore subiranno un taglio dei fondi del 75%.
Negli scorsi giorni, i giornali hanno riportato la notizia che la Commissione Bilancio della Camera dei Deputati ha esaminato il testo della nuova "legge per la stabilità". Tale legge limiterebbe a 100 milioni di euro i fondi da destinare al "5 per 1000" con una riduzione del 75% rispetto all'importo dell'anno precedente. Tale ulteriore taglio si aggiunge a quelli effettuati al bilancio della cooperazione internazionale italiana, ai contributi alle istituzioni internazionali che aiutano i paesi in via di sviluppo e a quelli per la ricerca scientifica, universitaria e sanitaria.
Questi tagli si ripercuotono significativamente sull'operatività delle organizzazioni del terzo settore, che hanno dimostrato una professionalità molto elevata, oggetto di apprezzamento in Italia e all'estero.
Tagliare i fondi a disposizione del "5 per 1000" significherebbe anche limitare drasticamente la libertà dei cittadini di decidere come destinare la propria quota dell'imposta sui redditi direttamente a sostegno degli operatori del terzo settore.
Per queste ragioni chiediamo al Parlamento Italiano di intervenire per eliminare, nel testo della legge di prossima discussione, il tetto di 100 milioni di euro da destinare al "5 per 1000" per l'anno 2011, ripristinando quanto meno l'importo dei fondi previsti nell'anno 2010.
Ti chiediamo una mano: per dare più forza alla nostra richiesta serve anche la tua firma. Se sei d'accordo con noi, sottoscrivi l'appello su www.iononcisto.org e aiutaci a diffondere la notizia.
COLLEFERRO, COMITATO: "INDENNIZZO PER FOTOVOLTAICO"
COLLEFERRO - Retuvasa aderisce alla richiesta del Comitato residenti di Colleferro di poter intervenire nell'iter decisionale che porterà alla realizzazione di quattro impianti fotovoltaici di 24 MW. In particolare, il sottoimpianto da 6 MW denominato "Aria" sorgerà in località Fontana degli Angeli: ha già avuto il nulla osta relativamente alla VIA della Regione Lazio.
Ma ora gli abitanti immediatamente a ridosso del futuro impianto chiedono garanzie sull'applicazione delle misure di riduzione dell'impatto ambientale, la riduzione della superficie dell'impianto e un indennizzo per «il danno derivante dalla perdita di valore e/o deprezzamento del bene di proprietà, dovuto alla diminuzione del diritto di veduta di cui viene pregiudicato il godimento qualitativo per l’immediata vicinanza dell’impianto stesso alle abitazioni, dal peggioramento della attuale situazione ambientale rispetto allo stato precedente dei terreni. Infatti, quanto al pregiudizio panoramico, le residenze abitative si trovano su un piano più elevato a causa dell’inclinazione naturale del terreno».
I residenti chiedono di «localizzare il suddetto impianto in zone produttive pianificate o in cave già esistenti, escludendo le zone agricole e la messa a terra».
Gli altri tre sottoimpianti previsti dal progetto sono in attesa della verifica di impatto ambientale da parte della Regione.
SGURGOLA. ALLA FAMIGLIA CIASCO, NEL CENTRO STORICO, L'ACQUA PUBBLICA ARRIVA SOLO 2 ORE AL GIORNO
La Provincia Fr 22.11.10 p.23FIRMA L'APPELLO PER DIFENDERE IL 5 PER MILLE ALLE ORGANIZZAZIONI DEL TERZO SETTORE
Sottoscrivi l'appello in difesa del 5 per 1000 su www.iononcisto.org.
Se entrerà in vigore la nuova "Legge per la stabilità" che mette un tetto al 5 per 1000, tutte le organizzazioni del terzo settore subiranno un taglio dei fondi del 75%.
Negli scorsi giorni, i giornali hanno riportato la notizia che la Commissione Bilancio della Camera dei Deputati ha esaminato il testo della nuova "legge per la stabilità". Tale legge limiterebbe a 100 milioni di euro i fondi da destinare al "5 per 1000" con una riduzione del 75% rispetto all'importo dell'anno precedente. Tale ulteriore taglio si aggiunge a quelli effettuati al bilancio della cooperazione internazionale italiana, ai contributi alle istituzioni internazionali che aiutano i paesi in via di sviluppo e a quelli per la ricerca scientifica, universitaria e sanitaria.
Questi tagli si ripercuotono significativamente sull'operatività delle organizzazioni del terzo settore, che hanno dimostrato una professionalità molto elevata, oggetto di apprezzamento in Italia e all'estero.
Tagliare i fondi a disposizione del "5 per 1000" significherebbe anche limitare drasticamente la libertà dei cittadini di decidere come destinare la propria quota dell'imposta sui redditi direttamente a sostegno degli operatori del terzo settore.
Per queste ragioni chiediamo al Parlamento Italiano di intervenire per eliminare, nel testo della legge di prossima discussione, il tetto di 100 milioni di euro da destinare al "5 per 1000" per l'anno 2011, ripristinando quanto meno l'importo dei fondi previsti nell'anno 2010.
Ti chiediamo una mano: per dare più forza alla nostra richiesta serve anche la tua firma. Se sei d'accordo con noi, sottoscrivi l'appello su www.iononcisto.org e aiutaci a diffondere la notizia.