REDAZIONE: FRANCESCO BEARZI, CRISTINA MATALONI, SARA DEODATI, VINCENZO LANDOLINA, ALBERTO VALLERIANI, ROCCO MARTUFI, GIULIO TIRINELLI

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martedì 16 novembre 2010

Rassegna stampa Rete per la Tutela della Valle del Sacco 16.11.10

IL NOSTRO COMUNICATO STAMPA DI IERI SU CIOCIARIA OGGI 16.11.10 P.24


(Fondazione Kambo)

(Fondazione Kambo)


LA REGIONE STA PIANIFICANDO I DISTRETTI AGRO-ENERGETICI

di ANNALISA MAGGI - Il Messaggero Fr 16.11.10 p.40

“Così come sono stati concepiti non funzionano, ci credo ma vanno modificati”. Ha intenzione di mettere mano alla legge che disciplina l’istituzione dei distretti agro-energetici del Lazio l’assessore regionale all’agricoltura, Angela Birindelli, che ieri, per la prima volta dal suo insediamento, ha visitato la Ciociaria accompagnata dal presidente del consiglio regionale Mario Abbruzzese. Prima tappa del tour frusinate, gli uffici dell’Area decentrata dell’agricoltura di Via Adige dove la Birindelli ha tenuto una conferenza stampa affollata soprattutto dal personale della struttura. “Credo molto nell’importanza dei distretti agro-energetici – ha detto la Birindelli – ma per come sono stati impostati finora non hanno portato a grandi risultati. Lavoriamo alla nascita di una Spa a partecipazione pubblica per i primi tre anni per poi affidarla ai privati”. Altro cambiamento annunciato a breve (tra la fine dell’anno e l’inizio del prossimo) l’avvicendamento al vertice del Distretto agro-energetico della Valle dei Latini (ex Valle del Sacco) attualmente presieduto da Giuseppe Sardone che venne nominato dall’ex assessore regionale Daniela Valentini.
A proposito del Master Plan per la ridefinizione del futuro della Valle dei Latini, al quale ha lavorato l’architetto di fama internazionale Andrea Kipar, l’assessore regionale ha ammesso di non conoscerlo nei dettagli. A tale proposito la Birindelli ha spiegato che se ne occuperà la commissione tecnica istituita per analizzare e fornire suggerimenti utili a riorganizzare i diversi segmenti del settore di sua competenza per i quali ha intenzione di snellire le varie procedure. Da Frosinone ad Atina dove l’assessore Birindelli e il presidente Abbruzzese hanno incontrato 25 sindaci del comprensorio della Val Comino che, stando alle rassicurazioni di Abbruzzese, “ha tutte le carte in regola per poter diventare distretto”. “La Val Comino - ha aggiunto il presidente del consiglio regionale - è un vero concentrato di ricchezze naturali, a partire dai suoi prodotti enogastronomici, prodotti pregiati come il Fagiolo Cannellino di Atina, che non più di qualche settimana fa ha ricevuto dall’Ue il marchio Dop Europeo. Sappiamo che la legge regionale 1/2006, quella per l’Istituzione dei distretti rurali e dei distretti agroalimentari di qualità, non è stata ancora completamente attuata. A tal proposito - ha ricordato Abbruzzese - in Commissione regionale Agricoltura è già stato aperto un tavolo di confronto per elaborare una nuova legge”.
Nei prossimi giorni l’assessore Birindelli tornerà a Frosinone per parlare del Piano Sviluppo Rurale 2007/2013. 


ANCORA UN APPELLO DI MASSIMO PIRAS (NON BRUCIAMOCI IL FUTURO) ALLA MOBILITAZIONE PER SALVARE LA LEGGE DI INIZIATIVA POPOLARE SUL MODELLO "RIFIUTI ZERO" (Ripuliamo Colleferro)

ANAGNI. ATTESA PER IL NASO ELETTRONICO AD OSTERIA DELLA FONTANA
Ciociaria oggi 16.11.10 p.23 - di Guglielmo Cecilia

PM10, LA SITUAZIONE A FROSINONE E NELLA PROVINCIA

Il Messaggero FR 16.11.10 p.38

Torna l’inquinamento in provincia di Frosinone. Le varie centraline dislocate sul territorio stanno, in queste ore, rilevando dati di polveri sottili nell’atmosfera ben oltre i limiti stabiliti per legge (50 microgrammi al metro cubo). Il dato più allarmante è stato fornito dalla strumentazione di Ceccano che ha rilevato nella giornata di domenica il valore di 103 mg/mc. Nella classifica della cattiva qualità dell’aria al secondo posto si pone il capoluogo con un valore di 98 mg/mc misurato dalla centralina di via Puccini, allo Scalo. Resiste ancora la nuova centralina di viale Mazzini, nella parte alta della città che, sinora, non ha mai superato i livelli di guardia. Sinora il capoluogo ha superato dall’inizio dell’anno 70 volte i limiti consentiti (contro i 35 previsti per legge). Rispetto ad un anno fa, nello stesso periodo, i giorni di inquinamento sono 13 in meno. Considerando che in questo periodo le Pm 10 iniziano a superare costantemente i limiti e rammentando che nel 2009 in totale furono 122 le giornate ad alto smog, Frosinone anche quest’anno si confermerà tra le città più inquinate d’Italia. Le uniche, parziali, consolazioni riguardano i valori medi diminuiti di circa 15 punti percentuale e la considerazione che l’inquinamento sia prevalentemente concentrato nella parte bassa della città mentre quella alta mantiene livelli di pm 10 mediamente inferiori della metà. Per quanto riguarda le altre città della provincia anche a Cassino le cose non vanno meglio: sono state segnalati 61 mg/mc mentre a Ferentino la centralina ha rilevato 53 mg/mc. Anche Anagni è prossima allo sforamento.
Gia.Rus.


Ecco la notizia quotidiana 16.11.10


Riceviamo e pubblichiamo dal Forum Antiusura Bancaria
COMUNICATO STAMPA
Il 21.11.2010, in occasione dalla 1^ Convention Nazionale del Forum Antiusura Bancaria, tutela Consumatori e Contribuenti, che si terrà in Roma presso il Circolo Ufficiali delle Forze Armate, Palazzo Barberini, via XX Settembre, n. 2, l’On.le Dr. Domenico Scilipoti, consegnerà ed illustrerà ai responsabili Regionali e Provinciali del Forum la denuncia per Associazione per Delinquere nei confronti delle Banche aderenti all’A.B.I., da depositare presso tutte le Procure della Repubblica.
Tale denuncia si fonda sul presupposto che, gli Istituti Bancari aderenti all’Associazione Bancaria Italiana (ABI) avrebbero organizzato e posto in essere un accordo associativo per l’attuazione di programmi delittuosi finalizzati alla elusione delle norme bancarie – in particolare della L. 154/92 e del Testo Unico Bancario D.Lgs. 385/93, che resero “NULLE” e da considerare “NON APPOSTE” le clausole contrattuali di rinvio agli usi piazza per la determinazione dei tassi di interesse –, al fine di sottrarsi alla restituzione dei maggiori interessi applicati allo sterminato numero dei propri correntisti, con ciò appropriandosi indebitamente di miliardi di Euro .
In sintesi, la denuncia chiede di accertare se risponda al vero che le Banche aderenti all’ABI, avrebbero costituito un CARTELLO -una ASSOCIAZIONE PER DELINQUERE-, prevista e punita dall’articolo 416 del codice penale, finalizzata a commettere più delitti, al fine di conseguire immensi profitti, abusando del proprio potere dominante e dello stato di sudditanza e di necessità, oltre che di indigenza e di bisogno, di milioni di loro utenti .
La legge 154/92, trasfusa nel Testo Unico Bancario del 1993, sconosciuto alla sterminata massa dei correntisti, ma non alle Banche, ha regolato, in maniera oltremodo chiara ed insuscettiva di equivoci sul punto, le modalità con le quali le Banche avrebbero dovuto provvedere alla sostituzione dei tassi di interesse fino ad allora applicati e facenti riferimento alle condizioni praticate usualmente sulla piazza, c.d. “uso piazza”.
Per effetto delle indicate norme, tutte le Banche avrebbero dovuto compulsare la rinegoziazione dei precedenti contratti indeterminati ed ancora in atto, e, per i nuovi rapporti, avrebbero dovuto stipulare contratti con l’indicazione esatta e puntuale, sia degli interessi che degli altri costi applicati.
Ciò avrebbe comportato la restituzione, in favore dei correntisti, dei maggiori interessi (cosiddetti ultralegali) - con tutte le spese e commissioni non espressamente pattuite in forma scritta - applicati fino all’entrata in vigore della Legge 154/92, corrispondenti a svariati miliardi di Euro, che dovevano gravare sui bilanci delle Banche stesse.
Alla luce delle risultanze emerse nei procedimenti giudiziari civili, instaurati al fine del recupero degli interessi ultra legem e di opposizione alle azioni monitorie inopinatamente promosse dagli Istituti bancari, emerge in maniera evidente come la pressoché totalità degli Istituti di Credito non si è MAI uniformata alle statuizioni del TUB, che sanciscono, come detto, la nullità degli interessi “uso piazza”.
Calcolando i rischi ed i guadagni, appare evidente come la scelta delle Banche, di non uniformarsi ai precetti indicati dal TUB, ha comportato, da un lato, l’appropriazione in proprio favore di ingenti capitali, per miliardi di Euro, dall’altro, l’instaurarsi di contenziosi civili che, qualora tempestivamente proposti, hanno comportato e comportano un irrilevante obbligo risarcitorio in capo agli Istituti stessi.
Appare di elementare comprensione il fatto che, a fronte di tale deduzione, alle Banche sia convenuto non applicare la legge, e tanto hanno fatto consapevolmente, in danno soprattutto dei consumatori e delle piccole e medie imprese, con ripercussioni sull’intera economia nazionale, allo scopo evidente di conseguire immensi profitti.
La denuncia è analitica e documentata al fine di evidenziare la responsabilità delle Banche che, per mezzo delle denunciate attività illecite, hanno distrutto migliaia di realtà imprenditoriali ed artigianali, contribuendo in maniera sostanziale a determinare l’attuale crisi economico finanziaria del Paese .
On.le Domenico SCILIPOTI