ULTIMO MINUTO: ANAGNI. IL TAR DI ROMA APPLICA IL PRINCIPIO DI PRECAUZIONE E BOCCIA LA RICHIESTA DI SOSPENSIVA DA PARTE DELLA MARANGONI IN MERITO AL RICORSO CHE CHIEDEVA L'ANNULLAMENTO DELLA DECISIONE DELLA CONFERENZA DEI SERVIZI CONCLUSASI IL 14.6.10 CON LA BOCCIATURA DEL PROGETTO DI TERMOVALORIZZATORE DI CAR FLUFF
LA RASSEGNA STAMPA SULLA "AMBIENTOPOLI" CIOCIARA. L'INCHIESTA CHE HA PORTATO ALL'ARRESTO DEL DIRETTORE PROVINCIALE (FROSINONE) DELL'ARPA LAZIO VINCENZO ADDIMANDI. CHE CONTINUA AD ALLARGARSI
Sintesi de Il Messaggero FR, pp. 41 e 44.
LA RASSEGNA STAMPA SULLA "AMBIENTOPOLI" CIOCIARA. L'INCHIESTA CHE HA PORTATO ALL'ARRESTO DEL DIRETTORE PROVINCIALE (FROSINONE) DELL'ARPA LAZIO VINCENZO ADDIMANDI. CHE CONTINUA AD ALLARGARSI
Sintesi de Il Messaggero FR, pp. 41 e 44.
Un caso acclarato. Adesso vanno verificati gli altri maggiori episodi di inquinamento di cui si era occupato il dirigente dell’Arpa. E’ l’unica cosa che si lasciano scappare gli inquirenti.
Il prelievo in questione riguardava una ditta nella zona industriale di Anagni specializzata nella zincatura di tubi di acciaio.
I militari della guardia di Finanza, guidati dal colonnello Giancostabile Salato, non potevano credere ai loro occhi. Il valore dello zinco era stato abbattuto di mille volte. E così, l’acqua avvelentata risultava perfettamente pulita.
Adesso però inizia un lavoro che si annuncia lungo e complicato. I finanzieri hanno infatti sequestrato il computer di Addimandi e quello della dipendente indagata per passarli al setaccio. «Sospettiamo che fosse un vero e proprio sistema», ammettono gli inquirenti. «Vogliamo capire per quale motivo siano state modificate quelle analisi, se vi sia stata una contropartita», dicono gli investigatori. Ma soprattutto vogliono verificare se l’accusato avesse rapporti con le ditte oggetto della verifica. Sono almeno una decina i casi su cui si vuole fare luce: episodi di inquinamento finiti in una bolla di sapone dopo che le analisi avevano attestato la perfetta regolarità degli scarichi o dell’acqua prelevata lungo il Sacco nelle immediate vicinanze delle aziende.
I primi dubbi sull’operato del dirigente dell’Arpa erano emersi in occasione delle denunce presentate sulla Olivieri di Ceprano. C’erano ex dipendenti che avevano denunciato con precisione la presenza di perdite dai fusti interrati sull’argine, eppure le analisi sui campioni prelevati erano sempre ok. «Malgrado si vedessero gli scoli e l’acqua fosse torbida», spiegano i finanzieri. Così, si arrivò al blitz e immediatamente sono spuntati i fusti tossici. Da quel momento si è deciso di andare a fondo.
Sintesi de La Provincia FR pp. 1, 42:
Sono quasi tutti dislocati lungo la Valle del Sacco (nel comprensorio che si sviluppa da Anagni fino al confine con il territorio di Castro dei Volsci, concentrandosi tra Supino, Patrica e Ceccano) i siti oggetto degli accertamenti da parte degli uomini della Guardia di Finanza di Frosinone.
I militari della guardia di Finanza, guidati dal colonnello Giancostabile Salato, non potevano credere ai loro occhi. Il valore dello zinco era stato abbattuto di mille volte. E così, l’acqua avvelentata risultava perfettamente pulita.
Adesso però inizia un lavoro che si annuncia lungo e complicato. I finanzieri hanno infatti sequestrato il computer di Addimandi e quello della dipendente indagata per passarli al setaccio. «Sospettiamo che fosse un vero e proprio sistema», ammettono gli inquirenti. «Vogliamo capire per quale motivo siano state modificate quelle analisi, se vi sia stata una contropartita», dicono gli investigatori. Ma soprattutto vogliono verificare se l’accusato avesse rapporti con le ditte oggetto della verifica. Sono almeno una decina i casi su cui si vuole fare luce: episodi di inquinamento finiti in una bolla di sapone dopo che le analisi avevano attestato la perfetta regolarità degli scarichi o dell’acqua prelevata lungo il Sacco nelle immediate vicinanze delle aziende.
I primi dubbi sull’operato del dirigente dell’Arpa erano emersi in occasione delle denunce presentate sulla Olivieri di Ceprano. C’erano ex dipendenti che avevano denunciato con precisione la presenza di perdite dai fusti interrati sull’argine, eppure le analisi sui campioni prelevati erano sempre ok. «Malgrado si vedessero gli scoli e l’acqua fosse torbida», spiegano i finanzieri. Così, si arrivò al blitz e immediatamente sono spuntati i fusti tossici. Da quel momento si è deciso di andare a fondo.
Sintesi de La Provincia FR pp. 1, 42:
Sono quasi tutti dislocati lungo la Valle del Sacco (nel comprensorio che si sviluppa da Anagni fino al confine con il territorio di Castro dei Volsci, concentrandosi tra Supino, Patrica e Ceccano) i siti oggetto degli accertamenti da parte degli uomini della Guardia di Finanza di Frosinone.
Si parte da mercoledì scorso e si va a ritroso nel tempo, al 2007, quando in seguito ad una serie di gravi episodi legati alle continue morie di pesci (l'ultima delle quali verificatesi ad Anagni e venuta alla luce grazie ad Alessandro Eziandi e al Comitato Vox Populi, ndr) e alle numerose morti registrate negli allevamenti zootecnici della zona, scattano le verifiche ed i controlli da parte degli uomini della Guardia di Finanza di Frosinone. E pian piano il lavoro degli uomini del colonnello Salato si concentra su tre siti in particolare, uno sul territorio anagnino, uno su quello patricano ed un terzo su quello ceccanese, rigirati come calzini e tuttora nelle maglie delle fiamme gialle.
L'ASSESSORE ALL'AMBIENTE FABIO DE ANGELIS RICORDA IL GRANDE LAVORO GIA' FATTO NELL'AMBITO DEL CICLO DEI RIFIUTI, IL SUO IMPEGNO PER STRUTTURE DI CONTROLLO PIU' ADEGUATE, E ANNUNCIA PROSSIME NOVITA' SULLE PROCEDURE DI AUTORIZZAZIONE DEGLI IMPIANTI (Ciociaria oggi p.33):
"Pur essendo profondamente garantista rispetto ad ogni vicenda giudiziaria, in qualità di assessore all'ambiente, ho da sempre segnalato, anche alle autorità regionali, l'inadeguatezza delle strutture di controllo ambientale e l'anomalia di alcuni controlli nel ciclo dei rifiuti provinciale. Per questo motivo la Provincia di Frosinone autonomamente ha iniziato una serie di controlli sia delle procedure di autorizzazione che dello stato di salute dell'ambiente degli impianti realizzati sul nostro territorio. Proprio per quanto riguarda le procedure di autorizzazione ci saranno importanti novità che è opportuno non anticipare e che coinvolgono importanti impianti della provincia. Mentre, per quanto riguarda i controlli ambientali, proprio oggi verranno installati altri quattro nasi elettronici in prossimità dell'impianto SAF di Colfelice e della discarica MAD a Roccasecca"
L'ASSESSORE ALL'AMBIENTE FABIO DE ANGELIS RICORDA IL GRANDE LAVORO GIA' FATTO NELL'AMBITO DEL CICLO DEI RIFIUTI, IL SUO IMPEGNO PER STRUTTURE DI CONTROLLO PIU' ADEGUATE, E ANNUNCIA PROSSIME NOVITA' SULLE PROCEDURE DI AUTORIZZAZIONE DEGLI IMPIANTI (Ciociaria oggi p.33):
"Pur essendo profondamente garantista rispetto ad ogni vicenda giudiziaria, in qualità di assessore all'ambiente, ho da sempre segnalato, anche alle autorità regionali, l'inadeguatezza delle strutture di controllo ambientale e l'anomalia di alcuni controlli nel ciclo dei rifiuti provinciale. Per questo motivo la Provincia di Frosinone autonomamente ha iniziato una serie di controlli sia delle procedure di autorizzazione che dello stato di salute dell'ambiente degli impianti realizzati sul nostro territorio. Proprio per quanto riguarda le procedure di autorizzazione ci saranno importanti novità che è opportuno non anticipare e che coinvolgono importanti impianti della provincia. Mentre, per quanto riguarda i controlli ambientali, proprio oggi verranno installati altri quattro nasi elettronici in prossimità dell'impianto SAF di Colfelice e della discarica MAD a Roccasecca"
AUDIZIONE SULLA GESTIONE COMMISSARIALE DI ARPA LAZIO IN COMMISSIONE AMBIENTE AL CONSIGLIO REGIONALE DEL LAZIO (La Provincia FR p.43)
IL COMUNICATO STAMPA RETUVASA DI IERI SUL TEMA. E' PRESENTE INTEGRALMENTE SU CIOCIARIA OGGI P.5 E PARZIALMENTE, IN AMPIO ARTICOLO, SU IL TEMPO FR P.6
(DA ARTENA ON-LINE)
COMUNICATO AI CITTADINI
Il Sindaco Mario Petrichella e l’Amministrazione Comunale di Artena
DICHIARANO
La loro ASSOLUTA opposizione al progetto della Centrale Termoelettrica a Ciclo Combinato (TURBOGAS) in località IV Km.
Questo progetto è piovuto dall’alto senza coinvolgere le popolazioni, anzi CONTRO la volontà dei cittadini residenti, che ancora una volta vengono assolutamente ignorati.
“L’Amministrazione di Artena – dice il Sindaco Petrichella - intende tutelare il diritto di ogni cittadino, anche delle generazioni future, a vivere in un ambiente sano.
Questa Amministrazione si impegnerà e farà tutto ciò che è in suo potere per assicurare la salute e il benessere per le persone e per l’ambiente”.
Artena 24/09/2010
VOLANTINO
COMITATO DI QUARTIERE IV CHILOMETRO ARTENA NO TURBOGAS
PRIMA FESTA DEL VOLONTARIATO E DELLA SOLIDARIETA' AD ANAGNI, 10 ottobre 2010 (Das)