Concordo in pieno e condivido i principi generali esposti nella Piattaforma della “Rete per la Tutela della Valle del Sacco”, che privilegia la qualità della vita, che non va intesa solo come risultato dello sviluppo e della sola ricchezza, ma soprattutto come dispiegamento delle potenzialità creative fisiche e spirituali dell’uomo posto in relazione con l’ambiente, inteso come tutela dell’equilibrio tra la Terra e la biodiversità.
Ritengo fondamentale che il cittadino partecipi ai processi decisionali affinché prevalga il bene comune, e non interessi particolaristici, e perché venga favorita l’innovazione e la creatività dei singoli. Concordo che bisogna promuovere l’integrazione sociale delle persone, purtroppo ancora oggi emarginate per costruire un domani di pace, giustizia e non violenza.
Mi pare interessante l’intuizione che la Valle del Sacco potrebbe diventare il laboratorio della “Green Economy italiana”, con la determinazione e la volontà degli amministratori e soprattutto con un adeguato intervento di bonifica.
E’ importante, come sostenuto nella Piattaforma, che si argini il fenomeno della perdita dei posti di lavoro, dovuto alla chiusura delle fabbriche, tramite lo sviluppo di un settore finora trascurato: il turismo. Non solo orientato verso la conoscenza dei monumenti, ma anche dell’ambiente naturale, che si presenta ricco e interessante, nonché dei prodotti tipici della cucina, molto apprezzati dagli intenditori. Anche lo sviluppo delle fonti rinnovabili di energia potrebbe determinare il reimpiego dei tanti lavoratori che hanno perso il posto di lavoro e nel contempo salvaguardare l’ambiente senza ricorrere al nucleare che la popolazione non gradisce in alcun modo, avendo già espresso il suo parere negativo con un Referendum.
Anche il progetto relativo al miglioramento della qualità della vita nella macroarea nord della Valle del Sacco è molto interessante, soprattutto per ciò che concerne l’istituzione di un polo informatico agricolo comprensoriale, volto a salvaguardare, a preservare le caratteristiche e a creare nuovi impianti che siano in equilibrio con un ambiente particolarmente invitante.
Vorrei concludere col dire che l’obiettivo degli amministratori di questi territori deve essere quello di rispondere alle esigenze reali dei cittadini di oggi, e nel contempo quello di preparare alle generazioni future un ambiente sano e sicuro e soprattutto un sistema di democrazia partecipata.
Gianluca Gabriele, classe 1975, laureato presso la facoltà di Scienze Politiche dell’Un. “La Sapienza “ di Roma, ha concentrato le sue attenzioni sulla storia localistica pre e post-unitaria della Valle del Liri.
Opera principale - Elites industriali e politiche in Terra di Lavoro tra Restaurazione e Regno d’Italia: Giuseppe Polsinelli, Un. “La Sapienza” 2002.
Gianluca Gabriele