REDAZIONE: FRANCESCO BEARZI, CRISTINA MATALONI, SARA DEODATI, VINCENZO LANDOLINA, ALBERTO VALLERIANI, ROCCO MARTUFI, GIULIO TIRINELLI

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giovedì 30 settembre 2010

Rassegna stampa Retuvasa 30.9.10

SI PROFILA UNA TRAGEDIA SANITARIA PER LA CIOCIARIA. Le notizie sul piano sanitario regionale  (piano di riordino della sanità regionale) presentato al governo sembrano delineare un quadro cupo, oltre ogni ragionevole previsione, incardinato su una sanità romano-centrica e sulla forte penalizzazione del settore pubblico.

Teleuniverso: via 24 ospedali nel Lazio, tra cui dal 1.o gennaio Pontecorvo e Anagni [22 dovrebbero essere "trasformati" in RSA???], 2865 posti letto in meno, di cui 302 in Ciociaria. Nel piano nessun DEA a Frosinone. Ma la Polverini: afferma "entro Natale Frosinone avrà il DEA di II livello". Inoltre afferma: "ad Anagni aprirà il nuovo ospedale". Ma come se avrà 0 posti letto?
Assemblea pubblica indetta dall'associazione DAS per sabato prossimo 2 ottobre alle ore 9 davanti all'ospedale di Anagni (fonte: il presidente Alessandro Compagno)
L'ira di Carlo Noto verso le scelte della Regione; il sindaco annuncia battaglia e la mobilitazione di tutto il comprensorio (ultimissime)
Convocato un consiglio comunale straordinario per sabato (Teleuniverso) 
Il presidente provinciale Antonello Iannarilli: "stiamo valutando con i tecnici quando previsto dal Piano, ma rimaniamo sconcertati dalla mancanza di confronto con il territorio. Vogliamo che il nostro territorio sia rispettato" (Teleuniverso)
Le smentite della Polverini alle schede sul piano sanitario anticipate dal centrosinistra non avevano fondamento (Teleuniverso)
Comunicato stampa Francesco De Angelis (il giornale nuovo)

BLITZ DELLA BRIGATA DELLA FINANZA DI CEPRANO AL TERMOCOMBUSTORE DI SAN VITTORE DEL LAZIO (La Provincia FR p.35
Sintesi:

Alle dieci in punto hanno varcato i cancelli dell'impianto di termocombustione di San Vittore del Lazio. I finanzieri della Brigata di Ceprano, ieri mattina, con un blitz a sorpresa, sono andati a controllare documenti e quanto viene lavorato quotidianamente lungo le linee di combustione.
Il personale del colonnello Giancostabile Salato, impegnato in una lunga e delicata inchiesta che ha visto coinvolto anche l'ex funzionario dell'Arpa di Frosinone, sta ripercorrendo a ritroso tutte le attività svolte dai principali impianti di raccolta e smaltimento rifiuti del basso Lazio. Quello che la Procura della Repubblica di Frosinone (il dottor Coletta titolare dell'inchiesta ha delegato le fiamme gialle nell'approfondimento delle verifiche) intende capire è se qualche controllo dell'Arpa negli anni passati,possa essere stato svolto dal funzionario infedele nel termocombustore di San Vittore, che funziona a pieno regime ed è considerato un fiore all'occhiello, con struttura di ultima generazione. Nel frattempo aumenta la paura degli agricoltori del pontecorvese che negli ultimi anni hanno più volte segnalato, attraverso denunce alla Procura della Repubblica di Cassino, l'inquinamento di corsi d'acqua e terreni. Anche su questo la Finanza intende fare chiarezza. Non è da escludere che due Procure (quella di Cassino e quella di Frosinone) possano decidere di unire le forze e lavorare in tandem.


IL "CASO ARPA" APPRODA IN REGIONE. LA NOTA DI ARPA LAZIO E L'INTERROGAZIONE DEL CONSIGLIERE ANNA MARIA TEDESCHI
sintesi da Il Messaggero Fr pp.37 (prima locale) e 40
Dopo l’arresto del direttore dell’Arpa di Frosinone, Vincenzo Addimandi, e l’iscrizione sul registro degli indagati di una dipendente, il caso approda in Regione. Il consigliere regionale dell’Italia dei Valori, Anna Maria Tedeschi, ha presentato un’interrogazione urgente a risposta scritta al presidente della giunta regionale e agli assessori all’Ambiente e Sviluppo sostenibile e alle Attività produttive e politiche dei rifiuti «per chiedere la verifica della validità e dello stato dei controlli di competenza dell’Arpa di Frosinone». «Considerato che - si legge nell’interrogazione - il 22 settembre veniva eseguita dalla Guardia di Finanza l’ordinanza di arresto a carico del dottor Vincenzo Addimandi, dirigente dell’Arpa di Frosinone, emessa dal Gip Annalisa Marzano per falso documentale ed abuso d’ufficio e che, secondo le notizie riportate dalla stampa, la Guardia di Finanza avrebbe scoperto notevoli anomalie in numerosi documenti riguardanti ispezioni e controlli che l’Arpa avrebbe compiuto in siti industriali della Provincia di Frosinone, si chiede quali siano i provvedimenti adottati al fine di consentire al nuovo dirigente subentrato una efficace ricognizione su tutta l’attività ispettiva svolta in passato». Il consigliere Tedeschi, inoltre, «chiede se, nell’ambito del piano di ricognizione sulle attività pregresse dell’Arpa, sia stata data priorità al controllo degli impianti di trattamento dei rifiuti presenti nella Provincia di Frosinone e quali provvedimenti verranno adottati in merito alla gestione futura dell’Arpa Provinciale». 
Sulla vicenda, intanto, è intervenuta la stessa agenzia regionale. «I gravi fatti attribuiti dalla Magistratura ai singoli operatori di Arpa Lazio di Frosinone - si legge in una nota - non debbono svilire l’attività che comunque l’Agenzia nel suo complesso svolge a tutela dell’ambiente». «Non è l’organo di controllo che non ha rispetto dell’incolumità dei cittadini - chiosa il commissario straordinario di Arpa Lazio, Corrado Carrubba - bensì singole persone che risponderanno del loro operato. Fortunatamente l’operato di Arpa Lazio è diviso tra vari centri di responsabilità, come nel caso del fiume Sacco, dove i controlli e le analisi sono svolti in gran parte anche dalla sezione provinciale Arpa di Roma». L’agenzia, inoltre, «ricorda che da ormai tre anni è in corso una importante opera di rafforzamento della struttura del frusinate e che da allora il dirigente inquisito e attualmente arrestato, non era più a capo dei servizi analitici; infatti dalla seconda parte del 2007 il laboratorio di Frosinone è stato affidato ad altri dirigenti».
Sul tema anche Ciociaria oggi p.27

COLLEFERRO. CASO TURBOGAS, IL SINDACO CHIEDE LA SOSPENSIONE DEI LAVORI (Cinque giorni p.9)
A distanza di 24 ore, la mozione dell’opposizionesull'interruzione dei lavori alla Centrale Turbogas del IV Chilometro ha ottenuto già i suoi effetti sperati. Il sindaco di Colleferro ha infatti fatto sapere ieri attraverso un comunicato di aver inviato una lettera alla società con la quale chiede "di sospendere i lavori in attesa dell’incontro fissato con il Cnr, la Regione, la Provincia e l’Arpa per discutere del progetto". 

Vedi anche La Provincia FR p.21

LA PREOCCUPAZIONE DEGLI AGRICOLTORI DELLA VALLE DEL SACCO (Eccolanotizia quotidiana)

 COMUNICATO STAMPA COMUNE DI COLLEFERRO 29.9.2010: NEL CONSIGLIO COMUNALE DI DOMANI (STASERA PER CHI LEGGE) SERA SI PARLERÀ ANCHE DELLA CENTRALE TURBOGAS


La seduta consiliare che si terrà domani, giovedì 30 settembre, alle ore 18,00, è stata integrata di un ulteriore punto che verrà inserito agli altri già posti all’ordine del giorno. Si tratta del seguente: “Mozione presentata in data 28 settembre 2010, volta ad ottenere la sospensione dei lavori di costruzione della centrale turbogas in località IV Km”.
Sospensione dei lavori che lo stesso sindaco Mario Cacciotti ha richiesto ufficialmente alla Società in questione con una comunicazione invita il 27 settembre. “Lunedì scorso – dice infatti il sindaco Cacciotti - ho chiesto ufficialmente alla Società di sospendere i lavori in attesa dell’incontro fissato con il Cnr, la Regione, la Provincia e l’Arpa per discutere del progetto”. L’incontro si terrà a breve, precisamente martedì prossimo 5 ottobre.

LA MANIFESTAZIONE DELLA COLDIRETTI AL MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE (La Provincia FR p.5)

COLLEFERRO. FADDA ARRESTATO. RESISTENZA A PUBBLICO UFFICIALE DEL PASTORE CHE INVADE I TERRENI AVIO (sintesi da Il Messaggero 29.9.10 Area Metropolitana p.31) 
"Un braccio di ferro che ha visto più l’intervento delle forze dell’ordine, ma questa volta la situazione è evidentemente degenerata visto che i carabinieri hanno deciso di arrestarlo". 

LA COMMISSIONE UE AMMONISCE L'ITALIA CON UNA LETTERA DI COSTITUZIONE IN MORA: RISPETTARE LA NORMATIVA EUROPEA SULLO SMALTIMENTO DEI RIFIUTI O CI SARANNO SANZIONI. IL MONITO DELLA UE SUI RIFIUTI E' RIVOLTO IN PARTICOLARE ALLA REGIONE LAZIO (Reuters 17.32)
Estratto:
La Commissione europea ha chiesto all'Italia di ottemperare alla sentenza emessa dalla Corte di Giustizia europea nel settore dello smaltimento dei rifiuti. E' quanto si rileva da un documento diffuso oggi dalla Commissione Ue.
Nel 2007 la Corte di Giustizia ha accertato che non erano stati adottati i piani di gestione dei rifiuti previsti dalla direttiva quadro sui rifiuti e dalla direttiva sui rifiuti pericolosi, oppure che i piani esistenti non avevano attuato correttamente le direttive in alcune regioni e province italiane. Successivamente erano stati approvati i piani per il Friuli Venezia Giulia, la Puglia, Bolzano e Rimini.
Tuttavia, dice la nota, il piano programmatico esistente nel Lazio non è ancora conforme alla legislazione dell'Ue. Pertanto, la Commissione ha deciso di inviare una lettera di costituzione in mora, ai sensi dell'articolo 260 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea.
Qualora le autorità italiane non intraprendessero le azioni necessarie, la Commissione potrà decidere di adire di nuovo la Corte nei confronti dell'Italia per chiedere che sia condannata a sanzioni pecuniarie. 


FROSINONE. SEMINARIO PROMOSSO DA CONFINDUSTRIA SUL SISTRI, IL NUOVO SISTEMA SULLA TRACCIABILITA' DEI RIFIUTI (La Provincia FR p.6)
Estratto:
"Questa iniziativa - dichiara Marco Micheli, Vice Presidente di Confindustria Frosinone, con delega per l'Ambiente e la Sicurezza - si inserisce in un percorso formativo ed informativo concreto e teso anche a promuovere e valorizzare il rispetto dell'ambiente e della normativa in materia di sicurezza. In questo percorso assume un ruolo molto significativo la redazione del Rapporto Ambiente e Sicurezza, volto a rappresentare e diffondere le performance e i miglioramenti del mondo industriale locale riguardo l'approccio aziendale in termini proprio di ambiente e sicurezza".

GENAZZANO. QUINTA EDIZIONE DI FERMENTI, DEDICATA ALLA BIODIVERSITA'. DAL 17 OTTOBRE (di Marco Gasbarra - L'Empolitan

GENAZZANO. SUL NUOVO PRG, QUELLO CHE NON CI CONVINCE (dell'Arch. Luciano Moroncelli - L'Empolitan)

ANAGNI, E' POSSIBILE ARGINARE IL DEGRADO, ANCHE AMBIENTALE? INCONTRO AL CIRCOLO ARCI ALLE 20.30 (Anagni Caput Mundi)

mercoledì 29 settembre 2010

Rassegna stampa Retuvasa 29.9.10

IL PRESIDENTE PROVINCIALE DELLA CIA FROSINONE, MARIO MANCINI, CHIAMA IN CAUSA TUTTI GLI ENTI PER L'INQUINAMENTO DA BETA-HCH DELLA VALLE DEL SACCO
"Da anni ha subito un'aggressione senza precedenti".
"La presenza di sostanze nocive nel sangue di uomini e donne che risiedono nei comuni bagnati dal fiume Sacco è la conferma di una tragedia umana, sociale e ambientale che, per quanto dolorosa, non stupisce, non sorprende, non ci coglie impreparati".

Per anni – si legge nel comunicato – la Valle del Sacco e il suo fiume hanno subìto, nel silenzio colpevole e complice di molti, una aggressione senza precedenti nel nome di una industrializzazione selvaggia che ha lasciato sul campo morti e feriti, che ha devastato un territorio e le coscienze, distruggendo l'economia rurale e zootecnica che per decenni è stata una preziosa fonte di reddito per centinaia di famiglie e il migliore modello di produzione ecosostenibile. Oltre alla beffa, i danni. Capi di bestiame abbattuti a fronte di risarcimenti e indennizzi inesistenti, miseri e inadeguati, campi preclusi ad ogni coltivazione, contaminazione di uomini e animali. Una attualità che non offre certezze su quello che verrà, un quadro di desolazione che si trascina senza informazioni sullo stato di avanzamento di un intervento di bonifica che procede a singhiozzo.

Una ferita aperta, una sofferenza comune, diffusa, velata dal persistente ostracismo di autorità e istituzioni locali. Le recenti notizie sulla contaminazione di uomini e donne sono aggiornamenti che non possono lasciare indifferenti i sindaci, le autorità comunali, l'amministrazione provinciale, gli amministratori regionali. Vorremmo che l'emergenza ambientale e umana della Valle del Sacco tornasse a riempire le prime pagine delle agende degli assessori comunali, provinciali e regionali. Chiediamo a Comuni, Provincia e Regione la riapertura immediata di una sede di confronto presso la quale le istituzioni informino i cittadini della Valle del Sacco sull'iter della bonifica e sulle misure economiche, sanitarie e sociali che debbono urgentemente essere attivate a sostegno dei cittadini colpiti direttamente dall'emergenza (Il Tempo FR, 29.910)


LE DICHIARAZIONI DI PIERLUIGI DI PALMA, SUBCOMMISSARIO PER L'EMERGENZA DELLA VALLE DEL SACCO: "BETA-HCH, DATI CONFORTANTI"
Sintesi da Ciociaria oggi p.27
Tale il titolo della pagina in questione, tutta dedicata all'inquinamento da beta-hch. Per la precisione di Palma afferma: "L'istituto epidemiologico mi sta inviando proprio in queste ore i dati. Le notizie, come del resto era capitato anche in precedenza, sono arrivate prima ai giornali. Un fatto grave, perché mette in allarme le persone coinvolte, tutti volontari che hanno deciso di partecipare all'indagine epidemiologica. Dati comunque che per quanto mi è dato sapere riguardano 10 persone su 100, dunque confortante (sic, ndr nostra) in quanto sottolinea una storicità dell'avvelenamento e non una evoluzione".

FABIO DE ANGELIS, ASSESSORE PROVINCIALE ALL'AMBIENTE (in ibidem): "LE ANTICIPAZIONI  GIORNALISTICHE DEI RISULTATI DELLA CONTAMINAZIONE DA BETAESACLOROCICLOESANO NON FANNO CHE CONFERMARE QUANTO SOSTENUTO E ANTICIPATO DALL'ASSESSORATO ALL'AMBIENTE IN QUESTI MESI".
Da sempre abbiamo chiesto al subcommissario Di Palma - prosegue De Angelis - uno studio epidemiologico sui cittadini colpiti nella Provincia di Frosinone, convinti che anche qui si sarebbe riscontrata la contaminazione.
"Il problema da risolvere, posto al governo dallo stesso commissario Di Palma, rimane l'estensione dell'area commissariale nella nostra provincia fino alla confluenza del fiume Sacco nel Liri".
"Siamo certi che ulteriori esami siano utili ma, acclarata la contaminazione diffusa in tutta la Valle, è ora di iniziare l'attività di bonifica che solo le risorse a disposizione del Commissariato potranno avviare".

"Per troppi anni non si è fatto nulla [...], cominciamo a vedere una inversione di rotta, come dimostra la reazione alla realizzazione dell'inceneritore di car fluff ad Anagni. E' utile leggere, per comprendere il cambiamento di questo clima, la Valutazione di Impatto Ambientale della Regione Lazio e l'ordinanza del TAR che ha respinto il ricorso della Marangoni. Bisogna partire da questo dato per far capire, soprattutto ai nostri imprenditori, che da una grande criticità ambientale come la Valle del Sacco può nascere una occasione di rilancio per l'intera provincia".
"Mercoledì 6 ottobre, come già programmato, terremo con il commissario Di Palma una conferenza stampa per presentare i dati delle analisi e un programma di recupero della qualità agro-ambientale dell'area".

CODICI AGLI ORGANI COMPETENTI SU ANNI DI ANALISI DELL'ARPA CHE POTREBBERO ESSERE INATTENDIBILI : TUTTO VA RIVERIFICATO.
da Il Messaggero FR p.31
“Le maggiori preoccupazioni sono inerenti alla situazione ambientale della Valle del Sacco di cui, in tutti questi anni, si è occupata l’Arpa”. Codici, Codiciambiente, Aduc, Altroconsumo e Unuss, così, chiedono agli organi competenti e agli inquirenti di avviare gli opportuni accertamenti e di riverificare gli esiti delle analisi effettuate dall’Arpa Lazio “in modo da scongiurare omissioni o falsificazioni negli atti”.

COLLEFERRO. TURBOGAS, IL BLOCCO DELLA CENTRALE E' ANCORA POSSIBILE (Cinque giorni - pp. 1 e 9) 
Provincia di Roma e Comune di Colleferro si dichiarano disponibili a un confronto sulla realizzazione dell’impianto. La palla ora passa alla Regione. 

COLLEFERRO. IMPIANTO DI TRATTAMENTO MECCANICO BIOLOGICO, ANCORA SEI GIORNI PER LE OSSERVAZIONI (Cinque giorni - p. 9)
"[...] Ieri la Rete per la tutela della Valle del Sacco ha
lanciato un appello anche a tutte le amministrazioni comunali del comprensorio per contribuire al blocco del progetto giudicato "non conforme alle direttive europee".

GIALLO SUL PIANO SANITARIO REGIONALE. SI TAGLIANO SETTE OSPEDALI CIOCIARI? 
Sintesi da Il Messaggero FR pp.29-30
«Diciassette ospedali da chiudere a partire da gennaio 2011 e 3.068 posti letto da tagliare, di cui 1.623 nella riabilitazione e la lungodegenza». «Non è vero, numeri falsi, ma denunceremo chi li ha fatti uscire». E’ il botta e risposta tra gli esponenti Pd e Renata Polverini.
«Solo in provincia Frosinone il piano taglia 345 posti letto per acuti - si indigna il consigliere regionale Francesco Scalia - in questo modo il rapporto posti letto abitanti precipita sotto quota due per mille che era già deficitaria rispetto a Roma. Ma poi non riusciamo a comprendere perché, se il Governo aveva chiesto il taglio di 2.500 posti letto per arrivare al rapporto 4 posti letto ogni mille abitanti, la Polverini presenta un piano con 3.068 posti letto in meno».
«Numeri falsi», insiste la Polverini che annuncia una denuncia contro ignoti per capire da dove siano uscite queste tabelle (che allora, forse così false non sono). Di certo la sanità ciociara, se sarà questo il piano presentato al Governo, ne uscirà profondamente modificata. Sette gli ospedali che chiuderanno i battenti. Sei mesi fa Alfredo Pallone immaginava una provincia con tre soli ospedali di eccellenza, al momento dovrebbero restarne aperti quattro. Dalle indiscrezioni spariranno l’ospedale ”Del Prete” di Pontecorvo (con i suoi 119 posti letto per acuti), Ceprano (12), Ferentino (12), Ceccano (49), Arpino (20), Atina (15). Ma a sorpresa nell’elenco spunta anche l’ospedale di Anagni con i suoi 81 posti letto. Salvo, invece, quello di Alatri, più grande ma decisamente meno baricentrico rispetto ad Anagni. Vittima dei tagli anche Sora che perderebbe 19 posti letto.
Sorriderebbero solo Cassino (che avrà 92 posti letto in più) e Frosinone (86 posti letto in più per il nuovo ospedale). «Ma questi sono posti letto già previsti - incalza Scalia».
Dalle indiscrezioni tagli in vista anche la sanità privata: il San Raffaele di Cassino si vedrebbe togliere 122 posti letto tra riabilitazione e lungodegenza (su 273) e la Città Bianca di Veroli ne perderà 50 (su 103).

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martedì 28 settembre 2010

Rassegna stampa Retuvasa 28.9.10

CECCANO. IL SUBCOMMISSARIO PER L'EMERGENZA DELLA VALLE DEL SACCO PIERLUIGI DI PALMA  COMINCIA A UFFICIALIZZARE I RISULTATI DELLE ANALISI: I CONTAMINATI DA BETA-HCH SONO IL 10%
Sintesi de Il Messaggero FR p.29 (prima taglio alto) e p.30
«E’ vero, la contaminazione c’è. Ma in proporzione è inferiore ai dati raccolti a Colleferro. Qui siamo sul 10% del totale dei campioni analizzati».
«A quanto pare abbiamo riscontrato - ha spiegato Di Palma - che la fonte originaria dell’inquinamento era proprio Colleferro e l’area nord con l’area industriale e le discariche interrate. Man mano che ci si allontana da quella fonte la percentuale diminuisce fino ad arrivare, in questo caso, al 10% circa di positività sull’intero campione. Rimane comunque la storicità del dato»
Campione costituito, per questa prima fase del monitoraggio, da circa cento persone, selezionate come rappresentative dell’intera popolazione - per fasce d’età, genere, posizione sociale - residente a diversi gradi di vicinanza con il fiume Sacco. L’indagine complessivamente coinvolgerà 500 persone, da Morolo fino ad Isoletta d’Arce. in questa prima fase si è concentrata in maniera più specifica su Ceccano, interamente attraversata dal fiume Sacco, e sui Comuni circostanti. Tutti però non inclusi nell’area commissariale per l’emergenza. «Lo so bene - risponde Di Palma - Già un anno fa abbiamo fatto richiesta al Ministero per estendere i confini dell’area comprendendo tutti i comuni che si affacciano sul Sacco. [...] Eppure anche su Ceccano e dintorni servirebbe un’attività di monitoraggio più intensa». Che succederà una volta ufficializzati i dati? «C’è già un protocollo, messo a punto all’epoca del monitoraggio su Colleferro. Useremo lo stesso, anche con le stesse strutture (parliamo del dipartimento di epidemiologia della Asl RmE, ndr Mes.) visto che si tratta di poche persone coinvolte. I cittadini interessati verranno contattate personalmente tramite il presidio medico di competenza e potranno usufruire in maniera gratuita e competente di tutti i controlli del caso».
«E’ gravissimo - ha commentato il sindaco di Ceccano Antonio Ciotoli - E’ l’ulteriore conferma della necessità che Ceccano venga inserita nell’area per l’emergenza. Richiesta che facciamo da anni e che è sempre stata snobbata». Accuse arrivano dall’opposizione: «Dal 2003 chiedo invano analisi specifiche del Cnr sui fanghi e sui terreni del Sacco - ha ricordato Angelino Stella - Avremmo scoperto con anni di anticipo, i veleni emersi solo nel 2008 attraverso le indagini del Ministero dell’Ambiente contenuti lungo il fiume». Stella chiede così la proclamazione di “stato di calamità” e di erogare i fondi necessari alla bonifica di migliaia di tonnellate di terra contaminata lungo il fiume.

CODICI E LUIGI GABRIELE IN PRESSING SULLA LINEA FERROVIARIA SORA-ROCCASECCA-CASSINO PER I DISAGI DEI PENDOLARI (ultimissime

ANAGNI. I PORTAVOCE DEI CITTADINI DELLA LOCALITA' "QUATTROSTRADE", DOMENICO DE CAROLIS, VINCENZO PETITTI, LETIZIA ROCCASECCA,  RINGRAZIANO L'ASSESSORE PROVINCIALE ALL'AMBIENTE FABIO DE ANGELIS, IL CONSIGLIERE REGIONALE FRANCO FIORITO, L'ASSOCIAZIONE CODICI, I VIGILI DEL FUOCO E LA PREFETTURA, E IN  PARTICOLAR MODO IL SINDACO DI ANAGNI CARLO NOTO, PER LA VERTENZA AMBIENTALE  CAR FLUFF/MARANGONI, DOPO IL PRONUNCIAMENTO DEL TAR SUL RICORSO (Ciociaria oggi

COLLEFERRO. IL CONSIGLIERE DI OPPOSIZIONE EMANUELE GIROLAMI RISPONDE AD UNA LETTERA DEI CITTADINI DEL IV KM, RIPERCORRE IL SUO OPERATO CONTRO I PROGETTI AD ALTO IMPATTO AMBIENTALE E RIVOLGE PESANTI CRITICHE ALL'AMMINISTRAZIONE COMUNALE (Eccolanotiziaquotidiana)

APPELLO: AIUTA A NON FAR FERMARE IL PROGETTO DELLA CITTA' DELL'ALTRAECONOMIA
FIRMA L'APPELLO. 
PARTECIPA ALLA MANIFESTAZIONE DEL 29 SETTEMBRE.
L’Amministrazione comunale di Roma intende chiudere il progetto della Città dell’Altreconomia, ogni strada tentata in passato per fermare questa scelta non ha avuto esito.

Per questo abbiamo deciso di lanciare in queste ultime settimane una forte mobilitazione, e vedremo cosa succederà. Vi chiediamo di diffondere ovunque possiate questo appello (mail list facebook e sui vostri siti ) e di seguire questa vicenda come se fosse un impegno di tutti/e, per provare a fermare questa scelta che mira ad interrompere un'esperienza che con grande fatica ha provato a costruire una proposta per la nostra città che mettesse al centro nuovi stili di vita, per un economia di giustizia orientata al "bene comune".

29 settembre - Grande assemblea cittadina a partire dalle ore 17.30 nella giornata di possibile “chiusura” della CAE da parte della Amministrazione comunale che l'aveva inaugurata solo tre anni fa. Siete tutti/e invitati ad intervenire a questo confronto pubblico. Dopo l’assemblea ci sarà anche un momento di convivialità e di festa con musica, teatro, incontri, attività ludiche e laboratori per i bambini, ed assaggi gastronomici bio-equi.

Sul sito Cae è stata lanciata una Petizione: Non Fermate il Progetto Città dell'Altreconomia.

Cos'è la Città dell’Altra Economia?


Questo spazio non è stato un semplice “centro commerciale sostenibile”, un aggregato di uffici e luoghi di lavoro e di consumo responsabile. E’ stato, secondo un preciso progetto avviato dalle oltre 60 realtà che hanno animato il Tavolo dell’Altra Economia cittadino e condiviso con il Comune, uno “luogo” pubblico importante per Roma. Sale, piazzale, spazi di mostra e di vendita sono stati frequentati con regolarità da centinaia di migliaia di persone nel corso dello scorso anno, hanno ospitato oltre 500 eventi tra convegni, conferenze stampa, eventi, spettacoli, mostre, incontri,
dibattiti, presentazioni, seminari, laboratori, corsi. Centinaia di bambini e ragazzi delle scuole romane ma non solo hanno imparato in queste occasioni come crescere, studiare, vivere in modo più consapevole e sostenibile.

La Città dell’Altra Economia, dunque, è un processo, non un semplice incubatore di progetti e di imprese di “green economy”, come invece pensa il Comune. Alle richieste di chiarimenti rivolte all’amministrazione, infatti, l’amministrazione attuale ha risposto che intende procedere con i nuovi bandi all’insediamento “aperti ad imprese della filiera agricola e biologica e alle nuove tecnologie per l’ambiente e l’energia”. Mentre per la gestione degli spazi comuni ad uso pubblico (sala conferenza, spazi espositivi sale riunioni e piazzale antistante) l’amministrazione non intende più assumersi la responsabilità della cogestione, ma vuole affidare a terzi la loro gestione, privatizzando di fatto questi spazi.

La realtà è che così facendo questo progetto verrebbe chiuso perché i nuovi bandi limiterebbero a sole due aree tra quelle elencate nella Legge regionale sull'Altra Economia la possibilità di fare attività; quindi nella città di Roma verrebbe meno quella vetrina che fino ad oggi ha avuto il compito di mostrare ai visitatori in un sol colpo d'occhio tutto l'articolato sistema di attività sulle quali poggia l'Altraeconomia.

I nuovi bandi ad oggi non sono ancora usciti. Questo ha creato e continua a creare un crescente livello di precarietà per le realtà che animano la CAE, nonché' per i loro lavoratori e lavoratrici. Non è chiaro fino ad oggi, poi, come il comune intenda gestire la transizione dalla vecchia alla nuova gestione, che potrebbe facilmente durare lunghi mesi, durante i quali, evidentemente, la CAE potrebbe rimanere chiusa o priva della maggior parte delle attività economiche che operano al suo interno.

E' evidente quindi che il progetto della Città dell’Altra Economia per la sua storia ad oggi non è riducibile a questa semplificazione. Chi ha varcato le sue porte ha avuto la possibilità di partecipare alle oltre 30 linee di
attività - tra cui l’agricoltura biologica, il commercio equo e solidale, il riuso e riciclo, le energie alternative, il consumo critico, la finanza etica, il teatro, l’arte, la formazione, la comunicazione e il software libero, il turismo responsabile - che si sono ispirate ai principi e ai criteri di lavoro della Carta approvata nel 2004 dal Tavolo dell’Altra
economia e che hanno caratterizzato la vita della Città da quando ha aperto i battenti il 29 settembre del 2007.

Vi chiediamo di sottoscrivere questo appello per chiedere insieme a noi che questo laboratorio vada avanti, e che il Sindaco Alemanno chiarisca pubblicamente le motivazioni che lo portano, nei fatti, a chiuderlo.

Puoi firmare a QUESTO LINK

lunedì 27 settembre 2010

Rassegna stampa Retuvasa 27.9.10

CS Retuvasa Colleferro Osservazioni TMB Colleferro 27.09.10                                                               
Comunicato Stampa Retuvasa

Osservazioni all’impianto 
di Trattamento Meccanico Biologico 
di Colleferro

Il 25 Aprile 2009 l’amministrazione comunale di Colleferro, nel corso della trasmissione televisiva “Ambiente Italia”, in diretta nazionale, affermò che la responsabilità del riavvio degli inceneritori di Colleferro, dopo il sequestro per i fatti di Marzo, spettava alla Regione Lazio.

Nei giorni scorsi, durante un incontro pubblico con i cittadini al IV Km, la stessa amministrazione ha sottolineato che la responsabilità dell’autorizzazione della centrale a turbogas AVIO va attribuita alla Provincia di Roma.

A questo punto sorge spontanea una domanda. Un’amministrazione che non ha poteri decisionali sul proprio territorio, al punto da subire passivamente progetti che potrebbero avere pesanti impatti ambientali, ricadenti sulla salute della collettività, serve veramente a qualcosa?

Il 20 Agosto 2010 la società Agensel del gruppo GAIA ha presentato lo Studio di Impatto Ambientale per il progetto sull’impianto di Trattamento Meccanico Biologico (di seguito TMB), di fronte alla discarica di Colle Fagiolara. Tale studio prevede che il 25% del Rifiuto Solido Urbano entrante sia destinato a preselezione di Combustibile Derivato da Rifiuto (CDR) per l’incenerimento; gli impianti di Colle Fagiolara potrebbero dunque rimanere attivi per altri 30 anni a servizio dello stesso TMB.

Per tale progetto, l’Amministrazione di Colleferro si è espressa positivamente in Consiglio Comunale (deliberazione n.5 del 12 Febbraio 2010), controdeducendo le nostre osservazioni. La posizione che ne risulta circa il ciclo dei rifiuti pare interpretare in modo soggettivo la direttiva della Comunità Europea sulla gerarchia del rifiuto, che prevede agli ultimi posti il recupero per produzione di energia e l’utilizzo di discariche, e invece ai primi il recupero, il riciclo e il riuso.

E’ opportuno in tal senso che le amministrazioni, a tutti i livelli, si facciano carico di produrre un nuovo piano dei rifiuti regionale rispondente alle direttive europee, soprattutto alla luce dei rapporti annuali ISPRA, che evidenziano il mancato rispetto delle previsioni, in particolar modo sulla raccolta differenziata.

Chiediamo pertanto che le amministrazioni limitrofe al territorio di Colleferro si rendano parte attiva nella presentazione di osservazioni al progetto TMB presso gli uffici regionali di Valutazione di Impatto Ambientale entro i 45 giorni previsti dalla legge. La Rete per la Tutela della Valle del Sacco mette a disposizione il proprio archivio documentale per facilitare tale compito.

Valle del Sacco - Colleferro, 27.09.10


Ufficio Stampa Retuvasa 

CECCANO. DOPO LUNGA ATTESA, PRIME INDISCREZIONI SUI RISULTATI DELLE ANALISI SULLA PRESENZA DI BETA-HCH SUL CAMPIONE LOCALE. CI SAREBBERO DIVERSI CASI POSITIVI, MA SI  AVANZANO DUBBI SULLA RAPPRESENTATIVITA' DEL CAMPIONE.
Sintesi de Il Messaggero FR p.42:
Le analisi sono state effettuate su un campione rappresentativo di cento persone. Sono state condotte dalla Asl di Frosinone, per verificare la presenza nel sangue umano di beta-hch (il sottoprodotto dell’insetticida lindano, dichiarato fuorilegge dal 2001, e trovato in quantità (enormemente, ndr) superiori al consentito nelle acque del fiume Sacco. 
Così come a Colleferro, anche in Ciociaria ci sarebbero persone contaminate. Si parla di poche unità. 
Soprattutto, però, si osserva che i dati potrebbero essere non effettivamente rappresentativi, a causa dell’esiguità del numero dei soggetti esaminati.
Questi dati, esito della prima tranche del monitoraggio, infatti, andrebbero poi omogeneizzati con i risultati del resto del campione per poter tracciare un bilancio complessivo. 
Il campione complessivo è invece costituito da 500 persone, selezionate per rappresentare in maniera omogenea tutte le generazioni e tutte le condizioni sociali in tutti i Comuni a ridosso del Sacco, fino ad Isoletta D’Arce.  
La notizia circa il campione di Ceccano è circolata nei giorni scorsi. Non confermano, ma neppure smentiscono, dall’Istituto Maugeri di Pavia, la clinica che ha analizzato i campioni. E stretto riserbo sulla questione, in attesa di ufficializzare il tutto, anche da parte della cittadella sanitaria di via Armando Fabi. 
La analisi epidemiologiche condotte del Frusinate prendono spunto da quella effettuata dal dipartimento di epidemiologia della Asl RmE, diretta da Carlo Perucci, che già si era occupato della questione con i monitoraggi nelle campagne di Colleferro, Segni e Gavignano.

ANAGNI. IL CONSIGLIERE REGIONALE DI IDV ANNA MARIA TEDESCHI: DIALOGO CON LA MARANGONI
Sintesi de La Provincia Fr p.18:
"Le considerazioni di carattere economico-aziendale sono complesse: anche le aziende svolgono una funzione che ha rilevanza pubblica sotto il profilo economico-occupazionale, ma occorre rilevare che la stessa rilevanza pubblica si riscontra nell'impatto che l'attività aziendale ha sull'ambiente. Sono ben consapevole della necessità di sviluppare l'attività aziendale, ma questo non può e non deve avvenire a discapito di un'intera comunità già fortemente penalizzata da un inquinamento ampiamente documentato.
Nel corso dell'ultima Conferenza dei Servizi cui ho partecipato come consigliere regionale, ho riscontrato una forte distanza tra le posizioni dei vertici della Marangoni e le posizioni delle altre parti intervenute. Pertanto se oggi accolgo con soddisfazione il pronunciamento del Tar, auspico altresì una possibilità di dialogo aperto e concreto tra Azienda e Territorio"

Si legge inoltre su Ciociaria oggi p.17:
[...] come vice-presidente della Commissione (regionale, ndr) industria, invito la Marangoni "a presentare progetti di sviluppo della loro attività, perché chi già da tanti anni ha investito nella nostra provincia deve poter considerare ancora attrattiva questa terra. Rivolgo l'invito nella certezza che le competenze della funzione Ricerca & Sviluppo dell'azienda sapranno produrre progetti alternativi a quelli del car fluff"

IL DIRETTORE PROVINCIALE DI COLDIRETTI  FROSINONE, GIANNI LISI, SUL "CASO ARPA"
Sintesi de Il Messaggero FR p.42:
«Come Coldiretti stigmatizziamo con forza quanto sembra sia accaduto nelle fasi dei controlli compiuti dall’Arpa di Frosinone  [...]. E’ assurdo che siano ancora una volta gli imprenditori agricoli ad essere colpiti da leggerezza ed atteggiamenti a dir poco inquietanti che, se confermati, metterebbero in seria discussione le tanto pubblicizzate opere di bonifica compiute sino ad oggi ed i remunerativi controlli richiesti. Insomma come organizzazione chiediamo e pretendiamo a questo punto massima severità nei controlli, ringraziamo forze dell’ordine e Procura, ma chiediamo anche a chi di dovere di aprire una pagina nuova fatta di trasparenza, lealtà e correttezza da parte degli istituti deputati ai controlli. Non solo per il bene ed il futuro delle imprese agricole ma anche e soprattutto per i cittadini - consumatori di questo territorio».

REFRESH. ANAGNI. APRE LO SPORTELLO RECLAMI ACQUA PUBBLICA, IN COLLABORAZIONE CON RETUVASA 
In collaborazione con la Rete per la Tutela della Valle del Sacco, ha aperto lo scorso sabato ad Anagni lo Sportello Reclami Acqua Pubblica.
L’iniziativa è coordinata dal Forum Acqua Pubblica di Frosinone, che lo scorso 11 settembre 2010 ha tenuto una giornata di formazione presso il circolo Arci Evelyne di Anagni.
Lo sportello sarà per il momento il punto di riferimento per tutta l’area nord della provincia di Frosinone, e si trova in via San Michele 21, presso la sede dell’associazione culturale Humanitas.
L’orario provvisorio di apertura al pubblico è sabato 10-12.30 e 15-18.
Lo sportello offre consulenza gratuita sull’interpretazione delle fatture, sul calcolo delle somme effettivamente dovute ad Acea Ato 5, sulla presentazione di eventuale ricorsi nei confronti del gestore.

Valle del Sacco - Anagni
Ufficio Stampa Retuvasa

COLLEFERRO. PIANO DI RIDIMENSIONAMENTO SANITARIO REGIONALE IN ZONA CESARINI, L'OSPEDALE CITTADINO "PARODI DELFINO" IN CROCE. IL SINDACO E L'OPPOSIZIONE: PRONTI ALLA PIAZZA (Cinque giorni p.17)

SIGLATO L'ACCORDO ROMA PROVINCIA "ETERNIT FREE" (Corriere della Sera)

LA FINESTRA DI ECO DELLA RETE: Luci ed ombre della Woodstock del Movimento 5 Stelle

domenica 26 settembre 2010

Rassegna stampa Retuvasa 26.9.10 (con integrazioni serali)

NEL MOMENTO IN CUI LA CREDIBILITA' NELL'ARPA VACILLA, ECCO IL NUOVO COMANDANTE DOC DELLA COMPAGNIA DEI CARABINIERI DI ANAGNI, COSTANTINO AIROLDI (La Repubblica.it Napoli - adnkronos, 24 settembre ore 17.50)
Dopo 4 anni trascorsi al Comando provinciale dei carabinieri di Caserta, al Comando del Nucleo informativo, il capitano Costantino Airoldi lascia l'incarico per andare a dirigere la compagnia di Anagni. L'ufficiale diresse le indagini che a gennaio 2009 portarono all'arresto di uno dei piu' sanguinari killer del clan dei Casalesi, Giuseppe Setola, accusato di almeno 18 omicidi. Il capitano Airoldi ha coordinato le indagini per l'arresto di altre decine di eccellenti della cosca dei Casalesi e degli altri clan dell'area casertana.

Da Il Tempo FR 31.8.10:
A Cassino il capitano Francesco Maceroni, in partenza per Termoli, sarà sostituito dal tenente Massimo Esposito. 
Al Norm della compagnia di Pontecorvo, fino ad oggi in rosa con il tenente Vincenza Sannino, che andrà al comando provinciale di Roma, arriva il tenente Sebastiano Maieli. 
Cambio anche al vertice della compagnia carabinieri di Anagni: il capitano Aldo Iorio lascerà il posto al capitano Costantino Airoldi, nativo di Aquino
La serie di novità, come detto, si concluderà con la partenza del colonnello Luigi Sparagna, comandante provinciale dell'Arma. Al suo posto, fra un paio di settimane circa, arriverà il colonnello Antonio Menga, da tempo comandante del nucleo ecologico dei carabinieri di Roma
Dopo tre anni di ininterrotto lavoro il colonnello Sparagna, nativo di Pontecorvo, a seguito di ampi successi investigativi, lascia la Ciociaria per un altro incarico nella Capitale. Cambiano i vertici, mutano le facce e gli sguardi, ma il passo non verrà segnato dacchè la storia e la tradizione dell'Arma insegna che la sintonia, ai normali avvicendamenti, è pressoché totale. Gli obiettivi, la lotta alla criminalità e la vicinanza ai cittadini, saranno sempre gli stessi. Così come l'impegno e la dedizione al lavoro. 


REFRESH: COINCIDENZE AEROPORTUALI, about Pierluigi Di Palma  (Rassegna stampa Retuvasa)

Da Il Messaggero FR del 26.9.10, p.39 (prima della cronaca locale):
Riguardo al Project Financing per l'aeroporto di Frosinone, "...fino ad oggi, gli unici a farsi avanti sono quegli imprenditori, alcuni dei quali, finiti sotto i riflettori della cronaca per l’inchiesta fiorentina sulla cosiddetta “cricca”. Nelle intercettazioni di quell’indagine si parlava dell’aeroporto di Frosinone a più riprese senza che sia poi emerso al momento nulla di penalmente rilevante. Ma tutta quella pubblicità alle imprese non è piaciuta e sullo scalo è calato il silenzio. Almeno fino ad oggi".
Tale è la chiusa dell'articolo dedicato alla: 

MOZIONE DEL CONSIGLIERE REGIONALE 
FRANCESCO SCALIA 
PER LA REALIZZAZIONE DELL'AEROPORTO DI FROSINONE (SIC! - NDR)

Al Presidente del Consiglio
Dott. Mario Abbruzzese

MOZIONE
(art. 30, c o. 2, dello Statuto ed artt. 91, 93.97 del reg. cons.).
Oggetto: sistema aeroportuale del Lazio

premesso e considerato che le Linee Guida del Piano Generale della Mobilità pubblicate dal Ministero dei Trasporti nell’ottobredel 2007 evidenziano che il forte sviluppo del traffico aereo impone una politica di pianificazione di tale traffico a livello nazionale e regionale;
in base agli studi condotti dall’ENAC e compendiati nel dossier “Potenzialità e limiti della rete aeroportuale nella Regione Lazio”, la domanda di trasporto aereo interessante il bacino della Capitale si assesterà nel 2020 a 50 milioni circa di passeggeri l’anno, per raggiungere la quota di 115 milioni di passeggeri nel 2040, secondo un trend di crescita continuo rispetto all’attuale volume di traffico che, nel corso del 2006, è stato di circa 35 milioni di passeggeri;
tali previsioni, stando alle dichiarazioni recentemente rese dal direttore generale di ADR, Franco Giudice, (cfr. OMNIROMA del 14.9.2010) sarebbero addirittura sottostimate, in quanto per il 2010 è previsto un traffico nel sistema aeroportuale di Fiumicino e Ciampino superiore ai 40 milioni di passeggeri, con un trend di crescita del 6,5% e con un volume previsto per il 2020 di circa 60 milioni di passeggeri;
l’attuale assetto del sistema aeroportuale della Capitale, incentrato sui due aeroporti di Fiumicino e Ciampino, è inidoneo a fronteggiare lo sviluppo previsto della domanda di traffico aereo; infatti, il dossier dell’ENAC su citato evidenzia che, rispetto alle capacità ricettive dei due scali, al 2020 si registrerebbe un esubero della domanda di circa 6-8 milioni di passeggeri, ovvero addirittura di 16-18 milioni di passeggeri, stando alle più aggiornate previsioni del direttore generale di ADR;
la situazione dell’aeroporto di Ciampino è già oggi insostenibile sotto i profili ambientale e della sicurezza, insistendo l’area del sedime aeroportuale in un contesto territoriale altamente urbanizzato, tanto che a più riprese l’Amministrazione Comunale di Ciampino ha chiesto la chiusura dell’aeroporto al traffico civile;
al fine di individuare la soluzione più appropriata alla questione di cui sopra, nel marzo 2007 è stata istituita in seno al Ministero dei trasporti una apposita Commissione, che ha concluso i lavori nel novembre 2007 con la redazione di una relazione sull’“Ampliamento del sistema aeroportuale laziale”;
dai lavori della detta Commissione è emersa l’impraticabilità di una soluzione diretta a localizzare funzionalmente sull’aeroporto di Roma-Fiumicino il traffico aereo commerciale ad oggi insistente sull’aeroporto “Giovan Battista Pastine” di Roma-Ciampino; ciò in ragione del fatto che l’incremento atteso della domanda di traffico aereo nel medio-lungo termine è tale da non potere essere assorbito integralmente dallo scalo intercontinentale, generando in prospettiva un eccesso della domanda rispetto alle capacità aeroportuali di tale scalo;
per contro solo attraverso la delocalizzazione funzionale del traffico aereo commerciale dell’aeroporto di Ciampino in sito idoneo è possibile garantire condizioni di compatibilità ambientale ed assicurare la risposta alla crescente domanda di trasporto aereo interessante il bacino della Capitale;
quindi, la Commissione ministeriale, nel procedere all’individuazione del sito più opportuno per un nuovo scalo in grado di soddisfare la domanda di traffico prevista, ha svolto un’istruttoria incentrata sulla valutazione comparativa, in base a requisiti prestabiliti, degli altri siti aeroportuali esistenti sul territorio della Regione Lazio (Frosinone, Guidonia, Latina e Viterbo), individuando Viterbo come il sito che meglio risponde ai requisiti richiesti, seguito nella graduatoria finale da Frosinone;
il Ministro dei trasporti, con nota prot. N. 83/07 del 26 11 2007, nell’ambito dei propri poteri di pianificazione generale e di settore, ha scelto il sito di Viterbo quale sede di un nuovo aeroporto di interesse nazionale, impegnandosi a procedere al necessario accordo programmatico;
con o.d.g. n. 117, approvato nella seduta del 6.12.2007, il Consiglio Regionale ha impegnato il Presidente della Regione a dare corso alle procedure per il nuovo scalo di Viterbo e ad avviare l’individuazione di un terzo scalo, a valenza regionale, nel sud della Regione;
su questi presupposti, in data 31.1.2008 il Ministro dei trasporti ed il Presidente della Regione Lazio hanno siglato un atto di intesa programmatica;
in precedenza, la Regione Lazio, con l'art. 27, comma 1°, L. reg. 16.2.2000, n. 12, aveva istituito il capitolo n. 28173 del bilancio 2000 denominato: “Partecipazione della Regione Lazio alla realizzazione dell'aeroporto civile di Frosinone” con lo stanziamento di 500 milioni delle vecchie lire;
la Provincia di Frosinone, la CCIIA di Frosinone, il Consorzio ASI, i Comuni di Frosinone e Ferentino hanno costituito l'ADF – Aeroporto di Frosinone S.p.A., avente per oggetto sociale la promozione della realizzazione dell'aeroporto e la sua progettazione;
con Legge reg. 28.4.2006, n. 5, recante: “Bilancio di previsione della Regione Lazio per l'esercizio finanziario 2006” sono stati previsti contributi regionali, per complessivi 4.500.00,00 euro in tre annualità, finalizzati all'aumento di capitale della Società Aeroporto di Frosinone S.p.A., realizzazione dell'Eliporto e progettazione preliminare dell'aeroporto;
con l'art. 2, Legge reg. n. 31 del 24.12.2008, concernente: “Legge finanziaria regionale per l'esercizio 2009” è stato previsto il rifinanziamento con 500.000,00 euro dell'art. 27 della L. reg. n. 12/2000, relativo all'Aeroporto di Frosinone;
la ADF S.p.a. ha redatto e consegnato formalmente alla Regione Lazio nel 2008 lo Studio di fattibilità ed il piano economico finanziario dell'opera;
con deliberazione n. 234 del 7.4.2009, la Giunta regionale del Lazio ha localizzato nel territorio provinciale di Frosinone l'Aeroporto regionale;
il 20 ottobre 2009 ha avuto avvio, su convocazione del Presidente della Regione Lazio, la Conferenza preliminare di servizi, intesa ad acquisire le valutazioni delle amministrazioni coinvolte nel procedimento di autorizzazione dell'infrastruttura aeroportuale;
parallelamente, l'ADF S.p.A. ha avviato la procedura di valutazione ambientale strategica; considerato ancora che l'Aeroporto di Frosinone può realizzarsi con un'operazione di project financing, con esclusivo
apporto di capitali privati, così come attestato dal piano economico-finanziario redatto dalla PriceWaterhouseCoopers ed allegato allo studio di fattibilità;
la Regione nella detta operazione avrebbe la veste di ente concedente e, quindi, il compito di bandire
la gara per l'individuazione del promotore privato;
la realizzazione dell'aeroporto rappresenterebbe una straordinaria opportunità di sviluppo per la provincia di Frosinone, attraversata da anni da una profonda crisi economica; questa infrastruttura, infatti, da un lato consentirebbe di potenziare i settori del terziario e dei servizi dell'economia frusinate, dall'altro di rafforzare il distretto industriale dell'aerospaziale, che ha nella provincia di Frosinone significative presenze;

IL CONSIGLIO REGIONALE IMPEGNA

la Presidente della Giunta Regionale e gli Assessori alla Mobilità ed ai Lavori Pubblici a porre in essere tutto quanto di competenza della Regione Lazio per conseguire l'obiettivo della realizzazione dell'aeroporto di Frosinone.

Roma, 23 settembre 2010
On. Francesco Scalia

Sintesi de Il Messaggero Fr 26.9.10 p.41:
ANAGNI. CAR FLUFF, IMPORTANTE LO STOP DEL TAR
Soddisfazione per il risultato ottenuto. Ma anche consapevolezza del fatto che la guardia va tenuta sempre alta. Questo lo stato d’animo delle principali associazioni ambientali di Anagni, le vere vincitrici della battaglia che ha portato due giorni fa allo stop da parte del Tar del Lazio del ricorso della Marangoni contro la bocciatura del progetto car fluff da parte della conferenza dei servizi. In una nota diffusa ieri, le associazioni, (Rete per la tutela della Valle del Sacco - Associazione Culturale Anagni Viva - Associazione Diritto alla Salute - Associazione La Guerra di Piero - Comitato Osteria della Fontana - Comitato Ponte del Papa - Vox Populi) hanno messo in chiaro un po’ di questioni. Bocciando il ricorso della Marangoni, il Tar ha messo in pratica il “principio di precauzione nella gestione dei rischi ambientali, sancito dalla Comunità Europea e recepito come principio fondamentale nel nostro Codice dell’Ambiente”. Quella del TAR è dunque “una decisione che, anche se non definitiva, è di grandissima importanza per il futuro della vicenda, perché già affronta i temi sostanziali, riconoscendo che le motivazioni espresse dalla conferenza dei servizi del giugno scorso sono state puntuali ed adeguate”. Uno degli argomenti utilizzati dalla Marangoni era stato il fatto che la bocciatura del progetto avrebbe di fatto creato una crisi occupazionale nello stabilimento. Il Tar ha invece riconosciuto che “la decisione della conferenza dei servizi non determina un rischio occupazionale”. Insomma, hanno concluso le associazioni, “l’impegno profuso per vivere in un territorio privo di nocività sta dando i primi importati frutti, segno di una inversione di tendenza di cui i cittadini debbono essere fieri, e che deve essere di monito a tutti coloro che hanno visto la Valle del Sacco come terra di razzia e malversazione”. 

IL TAR CONFERMA LA VITTORIA DELLE ISTITUZIONI E DELLE ASSOCIAZIONI SUL PROGETTO DI INCENERIMENTO DI CAR FLUFF DELLA MARANGONI TYRE

IL COMUNE DI FROSINONE DICHIARA GUERRA ALLE BUSTE DI PLASTICA. OUT DAGLI ESERCIZI COMMERCIALI (Il Messaggero FR 26.9.10 p.41
Sintesi:
Bando alle buste di plastica. Il Comune di Frosinone, con un’apposita ordinanza, dichiara guerra alla plastica, materiale che inquina e determina grossi limiti nello smaltimento dei rifiuti. Così dal primo di dicembre scatterà il divieto a tutti gli esercizi commerciali, artigianali, a quelli che somministrano alimenti e bevande, di distribuire sacchetti realizzati in materiale non biodegradabile. Potranno distribuire solo sacchetti per la spesa in materiale biodegradabile e compostabile in materiali bioplastici di origine vegetale, cellulosa, carta, tela o fibre naturali oppure borse riutilizzabili in stoffa, tessuto, juta o altro materiale. Previste anche pesanti sanzioni: chi verrà scoperto ad utilizzare e distribuire le vecchie buste di plastica potrà incorrere in una multa da 25 a 500 euro. 

COMUNE DI FROSINONE. AL PETTINE I NODI URBANISTICI (Eco della Rete

ANAGNI. IL COMITATO DI OSTERIA DELLA FONTANA, IL MAGGIORE SUL TERRITORIO, FORTEMENTE IMPEGNATO SUL FRONTE AMBIENTALE OLTRE CHE PER TUTTE LE PROBLEMATICHE DEL QUARTIERE, INDICE L'ASSEMBLEA GENERALE DEI SOCI PER IL 15 OTTOBRE ORE 21 (Ciociaria oggi 23.9)


INCONTRO PUBBLICO ALL'AUDITORIUM COMUNALE DI ANAGNI, 8 OTTOBRE 15.30. FRANCESCA SANTOLINI PRESENTA IL LIBRO: "PASSIONE VERDE, LA SFIDA ECOLOGISTA ALLA POLITICA" (Ripuliamo Colleferro)

sabato 25 settembre 2010

Rassegna stampa Retuvasa 25.9.10

LA SENTENZA INTEGRALE DEL TAR LAZIO SEZIONE PRIMA TER (ROMA) CHE HA CONFERMATO IN SEDE CAUTELARE LA DECISIONE PRESA DALLA CONFERENZA DEI SERVIZI DEL 14 GIUGNO 2010 SUL DINIEGO ALLA RICHIESTA  DELLA MARANGONI TYRE DI ANAGNI DI BRUCIARE CAR FLUFF NEL SUO INCENERITORE (Rassegna stampa Retuvasa)

LE PRIME REAZIONI (Sintesi Il Messaggero FR p.42)
Nel tardo pomeriggio di ieri il direttore dello stabilimento anagnino, l’ingegner Magale, si è detto comunque parzialmente fiducioso sullo sviluppo degli eventi: «Si tratta di un primo passaggio. Ci sarà più avanti il giudizio nel merito». Più deciso il parere del primo cittadino di Anagni Carlo Noto: «E’ una vittoria della linea della nostra amministrazione, visto che il Tar ha recepito in pieno le nostre perplessità sulla vicenda del Car fluff. Ora ovviamente la Marangoni potrà fare ricorso, ma di fatto è passata la nostra linea»
Soddisfazione dell'assessore all'Ambiente Guglielmo Retarvi (La Provincia FR p.21)

COMUNICATO STAMPA DEL 25 SETTEMBRE 2010
SUL RICORSO AL TAR MARANGONI TYRE

Rete per la tutela della Valle del Sacco - Associazione Culturale Anagni Viva - Associazione Diritto alla Salute - Associazione La Guerra di Piero - Comitato Osteria della Fontana - Comitato Ponte del Papa - Vox Populi.

Il Tar del Lazio sede di Roma, con ordinanza n. 4135/2010 ha confermato in sede cautelare la decisione presa dalla Conferenza dei Servizi del 14 giugno 2010, sul diniego alla richiesta della Marangoni Tyre di Anagni di bruciare nel suo inceneritore il c.d. car fluff, rifiuto classificato come “speciale e pericoloso”.

Viene quindi confermata, per la prima volta nella Valle del Sacco, l'applicazione del “principio di precauzione” nella gestione dei rischi ambientali, sancito dalla Comunità Europea e recepito come principio fondamentale nel nostro Codice dell'Ambiente.

A questo principio il TAR si è richiamato, recependo anche dal punto di vista giuridico quanto i comitati e le Associazioni hanno sempre richiesto con il loro impegno civile, battendosi ed informando la comunità in ogni angolo di strada.

Si è trattato di una decisione che, anche se non definitiva, è di grandissima importanza per il futuro della vicenda, perchè già affronta i temi sostanziali riconoscendo che le motivazioni espresse dalla conferenza dei servizi del giugno scorso sono state puntuali ed adeguate, cosicchè non viene accolta nemmeno la richiesta della società di nominare un consulente d'ufficio per verificare gli atti della conferenza.

Ed ancora, altro aspetto di grande soddisfazione per le Associazioni, dai Giudici viene riconosciuto che la decisione della conferenza dei servizi non determina un rischio occupazionale, perchè non incide sulla possibilità di proseguire le attività attualmente in corso. E questo conferma che la posizione delle Associazioni non è mai stata contro l'occupazione, ma solo a difesa del bene primario della salute, per i residenti e per i lavoratori stessi.

L'impegno profuso per vivere in un territorio privo di nocività sta dando i primi importati frutti, segno di una inversione di tendenza di cui i cittadini debbono essere fieri, e che debbono essere di monito a tutti coloro che sino ad oggi hanno visto la Valle del Sacco come terra di razzia e malversazione.

Si conclude così una settimana che ha un valore fondamentale per il territorio, caratterizzata anche dall’offensiva di magistratura e forze dell’ordine che, come dimostra il caso Arpa, sta svelando i meccanismi perversi delle cause di inquinamento della nostra terra e dei corsi d’acqua, lasciati per lungo tempo senza una seria ed efficiente azione di monitoraggio.

Le associazioni e i comitati cittadini riuniti nel coordinamento ambientale plaudono a questa azione di contrasto alla delinquenza ambientale e promettono attenzione e sostegno alle istituzioni che si battono per la protezione del territorio.

Questo impegno si è esplicitato prima in manifestazioni, convegni, raccolte firme e sensibilizzazione delle istituzioni competenti; quindi, contrapponendosi in giudizio al ricorso della Marangoni, nominando legali di valore a difesa e sostenendo le dovute spese processuali; nelle prossime settimane, proseguiranno le iniziative volte a far sì che le istituzioni responsabili della tutela ambientale e sanitaria siano sottratte a quella coltre di connivenze ed illegalità che questa settimana sono state svelate dalla magistratura.

Per questo verranno allestiti banchetti di sottoscrizione e informazione nei prossimi giorni al fine di rendere tutti partecipi, anche economicamente, ognuno nelle proprie disponibilità, di quanto avvenuto. A breve verranno inoltre comunicate le coordinate di conti correnti per chi avesse intenzione di fare delle offerte tramite bonifico. Per info sui banchetti troverete a breve le indicazioni sui siti: http://retuvasa.org ; www.dirittoallasalute.com.

Per informazioni e per seguire la situazione aggiornata consultare i siti internet: http://retuvasa.org ; www.dirittoallasalute.com


Per comunicazioni urgenti chiamate il n. 3930723990.


ANCORA SU "AMBIENTOPOLI CIOCIARA" E IL CASO ADDIMANDI, LA RIORGANIZZAZIONE DELL'ARPA
Sintesi de Il Messaggero FR p.42
Oltre alla sospensione di Addimandi, l’Arpa ha annunciato (in una nota del commissario straordinario Carruba, cfr. anche La Provincia FR p.13) di aver proceduto «d’intesa con l’assessore regionale Marco Mattei ad inviare a Frosinone quale direttore il dottor Ennio Zaottini, sino ad un più ampio riordino dell’assetto organizzativo della sezione e dell’Agenzia. La decisione è stata presa in considerazione della gravità dei fatti contestati ed in linea con gli indirizzi di governo in merito alla necessità di tutelare il ruolo ed il prestigio dell’Arpa Lazio, proseguendo nel percorso di rafforzamento e maggior efficienza dell’Agenzia stessa».
«Ennio Zaottini - chiarisce l’Arpa - dirigente apicale di ruolo nonché personalità di riconosciuta elevata professionalità ed esperienza, manterrà anche il proprio attuale incarico di direttore della sezione provinciale di Latina». 
Dagli inquirenti, il caso della ditta di Anagni che ha portato all’arresto con l’accusa di truffa e falso viene considerato emblematico: il dirigente infatti, secondo quanto risulta all’accusa, aveva insistito per effettuare i controlli tanto da destare qualche sospetto tra i colleghi. I primi casi su cui si tornerà sono una decina, episodi di inquinamento della Valle del Sacco tra Anagni e Ferentino. Casi di cui si era occupato, per l’appunto Addimandi. «Si tratta di aree già sottoposte a sequestro - spiegano gli inquirenti - adesso vedremo che tipi di controllo sono stati effettuati, e se vi siano state omissioni o falsificazioni negli atti».

Comunicato Stampa Retuvasa 25.9.10 - Apertura Sportello Acqua Pubblica Ad Anagni                                                              

VALMONTONE. PROTOCOLLO D'INTESA REGIONE LAZIO - ALFA PARK (Sintesi da La Provincia FR p.22)
Il presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, ha firmato ieri mattina a Valmontone un protocollo d' intesa con la società Alfa Park, impegnata a realizzare il parco a tema Rainbow Magicland, che aprirà nella prossima primavera.
Nel corso della conferenza stampa si è parlato di accordi con le Ferrovie per rafforzare la stazione di Valmontone così come con l'Anas per il casello. Inoltre nell'area che comprende anche il grande Outlet sorgeranno tre alberghi e sarà realizzato un parcheggio che produrrà con l'energia fotovoltaica due terzi del fabbisogno del parco per cui sono previsti 25 mila ingressi al giorno. L'investimento per il parco a tema è di 300 milioni, tutti a carico di privati.

LA SENTENZA DEL TAR LAZIO SEZIONE PRIMA TER (ROMA) CHE HA CONFERMATO IN SEDE CAUTELARE LA DECISIONE PRESA DALLA CONFERENZA DEI SERVIZI DEL 14 GIUGNO 2010 SUL DINIEGO ALLA RICHIESTA DELLA MARANGONI TYRE DI ANAGNI DI BRUCIARE CAR FLUFF NEL SUO INCENERITORE

Estratto motivazioni - segue sotto la sentenza completa
"Considerato che, ad un sommario esame, la specificità della questione induce – nell’osservanza di un orientamento di particolare precauzione che la stessa impone – ad attribuire prevalenza all’interesse pubblico manifestato dall’Amministrazione nel provvedimento impugnato, tenuto, tra l’altro, conto che si tratta del diniego di un provvedimento ampliativo, non incidente – in quanto tale - su un’attività già in atto;
Considerato, ancora, che gli atti impugnati rivelano adeguatamente le ragioni poste a sostegno dell’esito della conferenza di servizi, di modo che non si ravvisano – al momento – motivi per aderire all’istanza istruttoria presentata;
Ritenuto che non sussistono le ragioni richieste dalla legge per l’accoglimento della sospensiva;
Ritenuto, peraltro, che – per quanto attiene alla presente fase cautelare – si ravvisano giustificati motivi per disporre la compensazione delle spese di giudizio tra le parti;
P.Q.M.
Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio (Sezione Prima Ter) respinge la su indicata domanda incidentale di sospensione.
Compensa le spese di giudizio della presente fase cautelare".