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martedì 28 settembre 2010

Rassegna stampa Retuvasa 28.9.10

CECCANO. IL SUBCOMMISSARIO PER L'EMERGENZA DELLA VALLE DEL SACCO PIERLUIGI DI PALMA  COMINCIA A UFFICIALIZZARE I RISULTATI DELLE ANALISI: I CONTAMINATI DA BETA-HCH SONO IL 10%
Sintesi de Il Messaggero FR p.29 (prima taglio alto) e p.30
«E’ vero, la contaminazione c’è. Ma in proporzione è inferiore ai dati raccolti a Colleferro. Qui siamo sul 10% del totale dei campioni analizzati».
«A quanto pare abbiamo riscontrato - ha spiegato Di Palma - che la fonte originaria dell’inquinamento era proprio Colleferro e l’area nord con l’area industriale e le discariche interrate. Man mano che ci si allontana da quella fonte la percentuale diminuisce fino ad arrivare, in questo caso, al 10% circa di positività sull’intero campione. Rimane comunque la storicità del dato»
Campione costituito, per questa prima fase del monitoraggio, da circa cento persone, selezionate come rappresentative dell’intera popolazione - per fasce d’età, genere, posizione sociale - residente a diversi gradi di vicinanza con il fiume Sacco. L’indagine complessivamente coinvolgerà 500 persone, da Morolo fino ad Isoletta d’Arce. in questa prima fase si è concentrata in maniera più specifica su Ceccano, interamente attraversata dal fiume Sacco, e sui Comuni circostanti. Tutti però non inclusi nell’area commissariale per l’emergenza. «Lo so bene - risponde Di Palma - Già un anno fa abbiamo fatto richiesta al Ministero per estendere i confini dell’area comprendendo tutti i comuni che si affacciano sul Sacco. [...] Eppure anche su Ceccano e dintorni servirebbe un’attività di monitoraggio più intensa». Che succederà una volta ufficializzati i dati? «C’è già un protocollo, messo a punto all’epoca del monitoraggio su Colleferro. Useremo lo stesso, anche con le stesse strutture (parliamo del dipartimento di epidemiologia della Asl RmE, ndr Mes.) visto che si tratta di poche persone coinvolte. I cittadini interessati verranno contattate personalmente tramite il presidio medico di competenza e potranno usufruire in maniera gratuita e competente di tutti i controlli del caso».
«E’ gravissimo - ha commentato il sindaco di Ceccano Antonio Ciotoli - E’ l’ulteriore conferma della necessità che Ceccano venga inserita nell’area per l’emergenza. Richiesta che facciamo da anni e che è sempre stata snobbata». Accuse arrivano dall’opposizione: «Dal 2003 chiedo invano analisi specifiche del Cnr sui fanghi e sui terreni del Sacco - ha ricordato Angelino Stella - Avremmo scoperto con anni di anticipo, i veleni emersi solo nel 2008 attraverso le indagini del Ministero dell’Ambiente contenuti lungo il fiume». Stella chiede così la proclamazione di “stato di calamità” e di erogare i fondi necessari alla bonifica di migliaia di tonnellate di terra contaminata lungo il fiume.

CODICI E LUIGI GABRIELE IN PRESSING SULLA LINEA FERROVIARIA SORA-ROCCASECCA-CASSINO PER I DISAGI DEI PENDOLARI (ultimissime

ANAGNI. I PORTAVOCE DEI CITTADINI DELLA LOCALITA' "QUATTROSTRADE", DOMENICO DE CAROLIS, VINCENZO PETITTI, LETIZIA ROCCASECCA,  RINGRAZIANO L'ASSESSORE PROVINCIALE ALL'AMBIENTE FABIO DE ANGELIS, IL CONSIGLIERE REGIONALE FRANCO FIORITO, L'ASSOCIAZIONE CODICI, I VIGILI DEL FUOCO E LA PREFETTURA, E IN  PARTICOLAR MODO IL SINDACO DI ANAGNI CARLO NOTO, PER LA VERTENZA AMBIENTALE  CAR FLUFF/MARANGONI, DOPO IL PRONUNCIAMENTO DEL TAR SUL RICORSO (Ciociaria oggi

COLLEFERRO. IL CONSIGLIERE DI OPPOSIZIONE EMANUELE GIROLAMI RISPONDE AD UNA LETTERA DEI CITTADINI DEL IV KM, RIPERCORRE IL SUO OPERATO CONTRO I PROGETTI AD ALTO IMPATTO AMBIENTALE E RIVOLGE PESANTI CRITICHE ALL'AMMINISTRAZIONE COMUNALE (Eccolanotiziaquotidiana)

APPELLO: AIUTA A NON FAR FERMARE IL PROGETTO DELLA CITTA' DELL'ALTRAECONOMIA
FIRMA L'APPELLO. 
PARTECIPA ALLA MANIFESTAZIONE DEL 29 SETTEMBRE.
L’Amministrazione comunale di Roma intende chiudere il progetto della Città dell’Altreconomia, ogni strada tentata in passato per fermare questa scelta non ha avuto esito.

Per questo abbiamo deciso di lanciare in queste ultime settimane una forte mobilitazione, e vedremo cosa succederà. Vi chiediamo di diffondere ovunque possiate questo appello (mail list facebook e sui vostri siti ) e di seguire questa vicenda come se fosse un impegno di tutti/e, per provare a fermare questa scelta che mira ad interrompere un'esperienza che con grande fatica ha provato a costruire una proposta per la nostra città che mettesse al centro nuovi stili di vita, per un economia di giustizia orientata al "bene comune".

29 settembre - Grande assemblea cittadina a partire dalle ore 17.30 nella giornata di possibile “chiusura” della CAE da parte della Amministrazione comunale che l'aveva inaugurata solo tre anni fa. Siete tutti/e invitati ad intervenire a questo confronto pubblico. Dopo l’assemblea ci sarà anche un momento di convivialità e di festa con musica, teatro, incontri, attività ludiche e laboratori per i bambini, ed assaggi gastronomici bio-equi.

Sul sito Cae è stata lanciata una Petizione: Non Fermate il Progetto Città dell'Altreconomia.

Cos'è la Città dell’Altra Economia?


Questo spazio non è stato un semplice “centro commerciale sostenibile”, un aggregato di uffici e luoghi di lavoro e di consumo responsabile. E’ stato, secondo un preciso progetto avviato dalle oltre 60 realtà che hanno animato il Tavolo dell’Altra Economia cittadino e condiviso con il Comune, uno “luogo” pubblico importante per Roma. Sale, piazzale, spazi di mostra e di vendita sono stati frequentati con regolarità da centinaia di migliaia di persone nel corso dello scorso anno, hanno ospitato oltre 500 eventi tra convegni, conferenze stampa, eventi, spettacoli, mostre, incontri,
dibattiti, presentazioni, seminari, laboratori, corsi. Centinaia di bambini e ragazzi delle scuole romane ma non solo hanno imparato in queste occasioni come crescere, studiare, vivere in modo più consapevole e sostenibile.

La Città dell’Altra Economia, dunque, è un processo, non un semplice incubatore di progetti e di imprese di “green economy”, come invece pensa il Comune. Alle richieste di chiarimenti rivolte all’amministrazione, infatti, l’amministrazione attuale ha risposto che intende procedere con i nuovi bandi all’insediamento “aperti ad imprese della filiera agricola e biologica e alle nuove tecnologie per l’ambiente e l’energia”. Mentre per la gestione degli spazi comuni ad uso pubblico (sala conferenza, spazi espositivi sale riunioni e piazzale antistante) l’amministrazione non intende più assumersi la responsabilità della cogestione, ma vuole affidare a terzi la loro gestione, privatizzando di fatto questi spazi.

La realtà è che così facendo questo progetto verrebbe chiuso perché i nuovi bandi limiterebbero a sole due aree tra quelle elencate nella Legge regionale sull'Altra Economia la possibilità di fare attività; quindi nella città di Roma verrebbe meno quella vetrina che fino ad oggi ha avuto il compito di mostrare ai visitatori in un sol colpo d'occhio tutto l'articolato sistema di attività sulle quali poggia l'Altraeconomia.

I nuovi bandi ad oggi non sono ancora usciti. Questo ha creato e continua a creare un crescente livello di precarietà per le realtà che animano la CAE, nonché' per i loro lavoratori e lavoratrici. Non è chiaro fino ad oggi, poi, come il comune intenda gestire la transizione dalla vecchia alla nuova gestione, che potrebbe facilmente durare lunghi mesi, durante i quali, evidentemente, la CAE potrebbe rimanere chiusa o priva della maggior parte delle attività economiche che operano al suo interno.

E' evidente quindi che il progetto della Città dell’Altra Economia per la sua storia ad oggi non è riducibile a questa semplificazione. Chi ha varcato le sue porte ha avuto la possibilità di partecipare alle oltre 30 linee di
attività - tra cui l’agricoltura biologica, il commercio equo e solidale, il riuso e riciclo, le energie alternative, il consumo critico, la finanza etica, il teatro, l’arte, la formazione, la comunicazione e il software libero, il turismo responsabile - che si sono ispirate ai principi e ai criteri di lavoro della Carta approvata nel 2004 dal Tavolo dell’Altra
economia e che hanno caratterizzato la vita della Città da quando ha aperto i battenti il 29 settembre del 2007.

Vi chiediamo di sottoscrivere questo appello per chiedere insieme a noi che questo laboratorio vada avanti, e che il Sindaco Alemanno chiarisca pubblicamente le motivazioni che lo portano, nei fatti, a chiuderlo.

Puoi firmare a QUESTO LINK