REDAZIONE: FRANCESCO BEARZI, CRISTINA MATALONI, SARA DEODATI, VINCENZO LANDOLINA, ALBERTO VALLERIANI, ROCCO MARTUFI, GIULIO TIRINELLI

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sabato 15 gennaio 2011

Rassegna stampa Retuvasa 15.1.11

EMOLUMENTI PROVINCIA FROSINONE, INDAGATI PER ABUSO D'UFFICIO FERDINANDO RICCARDI (DIRIGENTE AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE) E TRA GLI ALTRI FRANCESCO SCALIA. LA AATO 5 AL CENTRO DELLE INDAGINI.
Il Messaggero Fr 15.1.11 pp.37(prima) e 38
Alle 17, ieri, Ferdinando Riccardi (accompagnato dal suo avvocato di fiducia, Mario Di Sora) è salito in Procura per essere interrogato dagli uomini della Tributaria.
Il dirigente dell’Amministrazione provinciale, infatti, è finito sott’inchiesta per una serie di episodi già evidenziati dall’ispettore della Ragioneria Generale dello Stato, Vito Tatò. Insieme a Ferdinando Riccardi sono finiti sott’inchiesta anche l’ex presidente della Provincia, Francesco Scalia; l’ex Direttore generale dell’Ente, Luigi Russo e l’ex Dirigente del Settore Economico e Patrimonio della Provincia, Vincenzo Affinati. Per tutti l’accusa ipotizzata dai sostituti procuratori Adolfo Coletta e Rita Caracuzzo è di ”Abuso d’ufficio”. Ora, chiuse le indagini preliminari, gli indagati hanno 20 giorni per presentare memorie e produrre documenti.
Così, il primo a salire in Procura, ieri pomeriggio, è stato, appunto, Ferdinando Riccardi il quale, scrive la Procura, «nella qualità di Dirigente del settore economico e finanziario della Provincia.... in violazione del principio di omnicomprensività della retribuzione... intenzionalmente si procurava un ingiusto vantaggio patrimoniale».
«In particolare attribuiva a sé stesso - mediante mandati di pagamento predisposti dal settore dallo stesso diretto - compensi non dovuti per servizi connessi al funzionamento dell’AATO 5 (l’Autorità d’Ambito correlata ad Ato 5), facendo apparire tale organo della Provincia quale ente autonomo, e così percepiva, oltre la normale retribuzione mensile, la somma di 52.847 euro nel 2006 e 76.035 nel 2009».
Non solo: ma lo stesso Riccardi (sempre secondo la Procura) avrebbe procurato anche «un ingiusto vantaggio patrimoniale ai dipendenti del settore economico finanziario dallo stesso diretto».
In particolare a Riccardi viene contestato il provvedimento n. 666 del 14 febbraio del 2006 «con il quale determinava i criteri e i parametri al fine di predisporre i mandati di pagamento a favore» di 11 dipendenti della Provincia «in relazione a prestazioni di servizio e svolgimento di compiti connessi con il funzionamento dell’AATO5 (nel periodo che va dall’ 1-1-2000 al 31-12-2004).

INCENERITORI, RETUVASA SI COSTITUISCE PARTE CIVILE
La città metropolitana 14.1.11, p. 17

Presso il Tribunale di Velletri, si è aperto il processo per le vicende agli onori delle cronache nazionali nel 2009, quando divennero pubbliche gravissime irregolarità nella gestione degli impianti di incenerimento di Colleferro, con conseguenze potenzialmente molto rilevanti per la salute della popolazione. Dopo accurate indagini e intercettazioni telefoniche, si giunse al sequestro degli impianti e all’arresto di 13 persone, con il coinvolgimento di complessivi 26 imputati. Tra questi, responsabili amministrativi e tecnici degli impianti di incenerimento, responsabili tecnici di laboratori di analisi di Cdr (Combustibile Derivato da Rifiuti), responsabili di società di intermediazione dei rifiuti, responsabili del conferimento di Cdr da varie regioni d’Italia, responsabili del sistema informatico di gestione dei dati delle emissioni in atmosfera. Le gravissime irregolarità al vaglio della magistratura (lucro ottenuto da conferimento di Cdr non a norma, falsificazione delle analisi relative alla natura e alla composizione chimico-fisica dello stesso Cdr, manomissione del sistema informatico di gestione, falsificazione delle bolle di accompagnamento) furono evidentemente agevolate da un contesto di attività di controllo deficitarie, che ci auguriamo sia definitivamente tramontato. Non vogliamo dimenticare una certa superficialità attribuibile all’amministrazione di Colleferro (che pure è parte offesa al processo) nell’interpretazione dei dati di emissione, senza cui forse si sarebbe potuto evitare quanto avvenuto. Per ragioni di pubblica utilità sancite dalla normativa, gli inceneritori sono tornati a funzionare pochi mesi dopo il sequestro, ottenendo a supporto l’Autorizzazione Integrata Ambientale. Arrestati e indagati sono tornati al loro posto di lavoro o a gestire le proprie attività. La società stessa sembra sempre più una barca alla deriva, con stipendi quasi elemosinati ai Comuni morosi ad ogni fine del mese. Tutto ciò, se ce ne fosse bisogno, a dimostrazione del fatto che il ciclo dei rifiuti fin qui promosso dalle istituzioni è miseramente fallito, dal punto di vista tecnico, economico e ambientale. I cittadini per lo più hanno subito quanto riferito dalla cronaca giudiziaria relativa a uno dei fattori inquinanti di una zona in emergenza ambientale quale Colleferro e l’intera Valle del Sacco. Retuvasa si è già costituita parte civile, nel luglio 2010, al processo per l’inquinamento del bacino del Fiume Sacco; è in attesa dell’accettazione della richiesta di costituzione di parte civile nel processo che lega la discarica di Malagrotta a Colleferro. Si costituisce anche per il procedimento in questione, perché ci sentiamo in dovere di partecipare attivamente al terzo processo per reati di tipo ambientale a Colleferro. Retuvasa invita alla costituzione anche le amministrazioni dei Comuni limitrofi, per far crescere un fronte istituzionale e trasversale per la tutela dell’ambiente e della salute.

EXTRA VALLE, LA DISCARICA DI MALAGROTTA PROROGATA FINO AL 2013
Roma Regione 15.1.11 7.02 - di Veronica Ulivieri
ROMA – La discarica di Malagrotta non chiuderà neanche nel 2011. A sgombrare il campo da ogni dubbio è stato il vice presidente della Regione Lazio, Luciano Ciocchetti: «La prima risposta che Polverini dà in rapporto alla richiesta del Comune di Roma di appello alla Regione per trovare una soluzione, è quella di costruire un sistema che proroghi Malagrotta per tre anni, perché non è possibile diversamente». Il sito rimarrà attivo almeno fino alla fine del 2013, nonostante sia illegale per le leggi europee e per gli standard sanitari. Le basi della proroga sono state poste da un’ordinanza del governatore regionale, datata 31 dicembre, in cui si prolungava per altri sei mesi l’autorizzazione allo smaltimento dei rifiuti a Malagrotta, rimandando per l’ennesima volta in due anni la sua chiusura. «Una decisione surreale», la definisce il presidente di Legambiente Lazio Lorenzo Parlati, «che pretende di risolvere il caso Malagrotta mantenendola in vita». Il nuovo Piano regionale rifiuti prevede la messa in efficienza degli impianti di trattamento, adesso attivi solo in parte. L’ordinanza dà infatti disposizione alla società Giovi srl di avviare, entro sei mesi, il sistema integrato per il trattamento totale dei rifiuti di Roma (sistema di trito-vagliatura e di preselezione e riduzione volumetrica dei rifiuti solidi urbani), non solo nella discarica di Malagrotta, ma anche negli impianti di Rocca Cencia e via Salaria. «Il problema è relativo agli impianti di trattamento che funzionano solo al 30% delle loro potenzialità, con la conseguenza che il 70% dei rifiuti viene gettato in discarica in modo “tal quale”», ha sottolineato Ciocchetti.Secondo quanto riportato dal Messaggero, la Regione starebbe cercando di entrare nella gestione dei nuovi impianti. L’idea sarebbe quella di evitare di costruire una nuova mega discarica, puntando piuttosto a un impianto di gassificazione, dove bruciare il Cdr (combustibile da rifiuti) con una piccola discarica di servizio. Intanto, sembra essersi fermata la ricerca di un sito alternativo per la realizzazione di una nuova discarica. Nelle scorse settimane, il sindaco Gianni Alemanno aveva dichiarato che sul territorio comunale non c’erano aree adatte allo scopo, presenti invece nel resto della Provincia. Immediata era giunta la reazione dei sindaci, da Nettuno a Cerveteri, decisi a non ospitare sul loro territorio un sito per lo smaltimento dei rifiuti capitolini. Dopo ripetuti incontri con Alemanno e nulla di fatto, la Polverini si è alla fine rivolta al presidente della Provincia Nicola Zingaretti, che ha apprezzato la decisione del governatore: «Concordo con lei: prima di parlare di nuove discariche, si facciano funzionare gli impianti di smistamento che esistono. Il problema poi non è se a Roma o fuori, ma è mai più una discarica come Malagrotta nel 2011». Rimane ancora in piedi, invece, l’ipotesi di un nuovo commissario. Uno era già stato nominato nel 1999; il suo compito era elaborare un piano per far uscire Roma dall’emergenza. Dopo nove anni di attività, il suo progetto è rimasto inapplicato. Questa volta, ha precisato il governatore, «se ci sarà necessità lo chiederemo». Prima o poi, è prevedibile, l’Unione europea avvierà una procedura di infrazione, per ottenere la chiusura del sito. «Una procedura – racconta il presidente di Legambiente Lazio – era già stata avviata a fine anno contro la Regione. Per questo il 31 dicembre è stata varata in fretta e furia l’ordinanza di proroga». Tra gli abitanti della zona di Malagrotta, l’amarezza è tanta. «Si tratta di un sito al capolinea, che non può più essere tenuto in funzione. Una ricerca dell’Arpa diffusa alcuni mesi fa ha riscontrato nelle falde acquifere un forte inquinamento da metalli pesanti. Basti pensare che l’arsenico è presente in quantità 200 volte superiore al limite ammesso», ha spiegato Sergio Apollonio, presidente del comitato che si batte per la chiusura della discarica. Una parziale soluzione al problema rifiuti, potrebbe essere, suggeriscono in molti, il potenziamento della raccolta differenziata. «Attualmente la capitale differenzia solo il 20% dei rifiuti. È una quota insignificante. E pensare che in alcuni quartieri, con un progetto sperimentale di raccolta porta a porta, si è toccato il 65%», dice Parlati. Uno di questi quartieri virtuosi, ironia della sorte, è quello di Massimina, che si trova proprio a ridosso di Malagrotta.

PALIANO, LA SELVA È PRONTA AD ACCOGLIERE I 1100 ATLETI CHE SI SFIDERANNO PER IL TITOLO DI CAMPIONE REGIONALE DI CORSA CAMPESTRE

Ecco la notizia quotidiana 15.1.11
E’ tutto pronto alla Selva di Paliano per accogliere i 1100 atleti regionali, 300 in più oltre le previsioni, che dovranno aggiudicarsi il titolo regionale nelle varie categorie. Questo permette agli atleti di poter avere una ch’ange per andare alle gare per i Campionati Nazionali. Intanto, arrivano due belle notizie. Sarà presente tutta la squadra delle Fiamme Gialle, junior e Senior, sia maschile che femminile i quali dovranno gareggiare per acquisire il titolo per andare alle gare nazionali. […]

 

GAIA, DENUNCIA DI LILIANA PRIORI “SONO PRONTA ALLO SCIOPERO DELLA FAME” PER I LAVORATORI
La città metropolitana 14.1.11, p. 17
Una cittadina di Colleferro ha iniziato da qualche giorno lo sciopero della fame a favore dei lavoratori Gaia. Si tratta di Liliana Priori, ex consigliere comunale di Aria Nuova a Colleferro e commerciante. Nei giorni scorsi ha iniziato uno sciopero della fame comunicando le sue ragioni, al sindaco Mario Cacciotti, all'on. Silvano Moffa, al presidente della Regione Lazio, Renata Polverini e al Prefetto di Roma. "Nel mese di Luglio durante un’assemblea pubblica, espressi la mia volontà di iniziare lo sciopero della fame a favore dei lavoratori del Gaia - si legge nella missiva della Priori - oggi, mio malgrado mi trovo nella situazione di attuare tale proposito, perché ancora una volta la Dirigenza della Società Commissariata, non riesce a prendere delle decisioni serie per il risanamento della Società, attuando dal mio punto di vista ed anche di quello dei lavoratori in cassintegrazione, situazioni di illegalità, riguardo gli stessi lavoratori. Sono in sciopero della fame ad oltranza se questi lavoratori non vengono reintegrati al loro posto, lavoratori alcuni dei quali assunti per primi con la legge 36, motivo per cui la sottoscritta come Consigliere Comunale e la sua Giunta con a Capo il Sindaco Silvano Moffa crearono il Consorzio Gaia. L’umiliazione che subiscono queste persone e che si riflette su tutta l’economia del territorio deve essere presa in considerazione da tutte le rappresentanze, compresi tutti gli Imprenditori del settore Commercio, di cui la sottoscritta fa parte. Spero di un vostro immediato intervento ed al ripristino della legalità per tutti i lavoratori suindicati". Nel mese di luglio scorso, la Priori intervenne già sulla questione nel corso di un'assemblea pubblica organizzata dai consiglieri di opposizione. In quell'occasione la Priori si rivolse all'opposizione definendola come "espressione della politica fallimentare, paragonandola alla Nazionale di Calcio - dice - una opposizione che non ha saputo infervorare la popolazione, appunto con progetti e che oggi difende il sacrario di Colleferro!!!!!!!Tesoro della memoria storica, dei Lutti del nostro paese e del comprensorio tutto. Si pensa a salvare un monumento dedicato ai caduti giustamente, ma non si è progettato nulla per i vivi. E’ ovvio che tutto questo vale anche per l’attuale maggioranza , che non riesce a trovare dal mio punto di vista un legame e un rapporto con la città appassionato, mettendo a disposizione dei giovani (nostro futuro) un laboratorio per consentire alle idee di diventare progetti per la comunità.In quei giorni si parlava solo del rifacimento di piazza Italia e non si parlava dei licenziamenti e della cassa integrazione, del Gaia che ancora non si sa che fine debba fare. La sottoscritta si è sempre proposta con lettere ai Regionali, ai Provinciali senza mai ottenere risposte, presentando progetti e nuove normative propositive. Ho espresso in questa assemblea la mia intenzione ad iniziare lo sciopero della fame, se non si fa nulla per il ripristino della legalità nell’ambito della società Gaia, Società che dovrebbe essere il nostro Fiore all’occhiello e sulla quale si è speculato esclusivamente per favorire questa o quella persona con stipendi da capogiro, molte responsabilità partono dal Comune di Colleferro ed in particolare nella persona del Sindaco che essendo a capo del comune capofila, ha poteri immensi verso il Ministro. Faccia una conferenza di comuni che richiedono la testa dei dirigenti".

FROSINONE -VILLA SANTA LUCIA – On. Anna Maria Tedeschi: “Si insiste su amianto, ma lo impediremo”
Romaregione 14.1.11 - 07:03

“Sembra che la società Progetto Immobiliare, titolare del abbia inviato una lettera agli uffici regionali competenti nella quale lamenta una mancata risposta al loro progetto di modifica delle finalità dell’impianto di inertizzazione e riconversione dell’amianto a Villa Santa Lucia. La stessa società,si dice costretta, se perdurerà la mancanza di risposte, ad insistere sul progetto originario e a tornare al trattamento dell’amianto. La missiva stupisce in quanto rivela che la Progetto Immobiliare ancora non ha capito che i comitati, i cittadini, le istituzioni e esponenti politici regionali che nella zona vivono, come la sottoscritta, sono fermamente contrari all’impianto e sono pronti ad utilizzare tutti i mezzi per impedirne la costituzione. Nello stesso tempo ribadisco che vigilerò sull’operato della giunta e degli uffici regionali per impedire che questo progetto, deleterio per la salute dei cittadini che vivono nella zona, venga avallato”

ROMA -Rifiuti Malagrotta- On. Angelo Bonelli (Verdi): “Centrodestra su rifiuti ormai in stato confusionale. Unica certezza il monopolio”
Romaregione 15.1.11 - 07:06
“Il centrodestra sui rifiuti è ormai in stato confusionale e l’unica certezza che ha è quella di prorogare all’infinito il monopolio. La giunta Polverini, infatti, ci ripensa su Malagrotta e cambia idea per l’ennesima volta. Mentre l’Assessore ai Rifiuti Pietro Di Paolo affermava alcuni mesi fa durante una trasmissione a La7 che Malagrotta si sarebbe chiusa in tre mesi e Ciocchetti solo ieri ha fatto una previsione di tre anni, oggi di fatto la Polverini in visita alla discarica con il proprietario Cerroni ha chiaramente svelato qual’è il piano del centrodestra per la discarica di Malagrotta: non chiuderla ampliarla. – afferma il Presidente nazionale e Capogruppo in regione
dei Verdi, Angelo Bonelli – Questa scelta è un attentato alla salute dei cittadini della zona, che non sono stati incontrati dalla Polverini, visto che l’area è fortemente inquinata, come dimostrano le analisi delle falde acquifere e che andrebbe bonificata con urgenza anziché essere ulteriormente aggravata con questa serie di interventi voluti dal centrodestra. Si tratta di una politica che mette una pietra tombale sulla differenziata, visto si continua a privilegiare un monopolista che si arricchisce con discariche, incenerimento e gassificazione e quindi non ha alcun interesse nella gestione virtuosa del ciclo dei rifiuti. A conferma di ciò c’è il comportamento di Ama che in questi anni è stata complice di questa politica visto che ha recentemente acquistato oltre 10 mila cassonetti per l’indifferenziato e spedisce l’organico in eccedenza in altre regioni d’Italia, non potenziando le strutture regionali per il compostaggio”.

Sito COMUNE DI FROSINONE 14.1.11
Assemblea pubblica, per illustrare i provvedimenti di limitazione del
traffico, programmati per combattere l'inquinamento atm Al fine di darne informazione alla cittadinanza si comunica che l’Assessore all’Ambiente e il Dirigente del settore hanno indetto, per il giorno 18 Gennaio 2011 alle ore 18,00, presso la Sala Consiliare di Viale Mazzini, un’ assemblea pubblica, per illustrare i provvedimenti di limitazione del traffico, programmati per combattere l’inquinamento atmosferico.

I cittadini di Frosinone, e in particolare i residenti del Centro Storico, sono invitati a partecipare.

L’Assessore alla Tutela Ambientale
Prof. Francesco Raffa

Romaregione 13.07
ROMA – “ La Federazione Regionale dei Verdi del Lazio è impegnata in un processo partecipato di rilancio e costruzione di un soggetto politico che sappia mettere al centro dei suoi obiettivi le tematiche dello sviluppo sostenibile del rilancio dell’occupazione attraverso la green-economy, del rispetto dei diritti sociali tra cui quello alla salute, all’abitare, all’istruzione, all’accesso ai beni comuni. – afferma il Presidente regionale dei Verdi Nando Bonessio – L’azione e la proposta politica, coerente con questi obiettivi, parte dalla riorganizzazione sul territorio delle strutture della Federazione dei Verdi in nuovo rapporto con tutte quelle realtà locali costituite da associazioni, comitati, singoli cittadini che ogni giorno affrontano battaglie in difesa dell’ambiente, del consumo speculativo del territorio, del diritto alla mobilità pubblica, della tutela della salute contro l’inquinamento dell’aria, dell’acqua e dei terreni. Oltre alla realizzazione di iniziative politiche sul territorio, l’ambito si realizzerà questo confronto, che guarda volutamente oltre la tradizionale forma partito con cui Verdi hanno operato sino a ora, è il sito www.costiuentecologista.it da alcune settimane attivo su internet. È un luogo virtuale aperto al contributo di tutti coloro che hanno a cuore il futuro nostro e delle prossime generazioni. Contestualmente a ciò la Federazione Regionale intende riorganizzare le strutture operative di riferimento dei Verdi sul territorio e per questo motivo comunica la costituzione del Coordinamento dei Verdi per la costituente ecologista della provincia di Frosinone. Di questo organismo fanno parte: Francesco Raffa; Gabriele Savona; Enzo Pirazzi; Raffaele Bianchi; Sara Rosati; Raffaele Colazzo; Maurizio De Vincenzis. Assumeranno il compito di co-portavoce: Raffaele Bianchi; Enzo Pirazzi”.