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lunedì 10 gennaio 2011

Rassegna stampa Retuvasa 10.1.11

QUOTIDIANO SERA 10.1.11 SU RETUVASA PARTE CIVILE AL PROCESSO INCENERITORI COLLEFERRO

EXTRA VALLE. C'E' UN PIANO DELLA REGIONE PER MALAGROTTA OLTRE LA PROROGA DI SEI MESI: LA DISCARICA PIU' GRANDE D'EUROPA RESTERA' APERTA
TGR LAZIO 10.1.11
Segnalato da Claudio Martino, Eco della Rete

CECCANO. "IL 2011 INIZIA MALE DAL PUNTO DI VISTA AMBIENTALE" - ASSOCIAZIONE RADICALE PIER PAOLO PASOLINI
Ultimissime.net 10.1.11
"L'anno non è iniziato nei migliori dei modi per la Valle del Sacco e per Ceccano in generale". Esordisce così Michele Latorraca, Tesoriere Associazione Radicale Pier Paolo Pasolini della Provincia di Frosinone. "L'episodio della schiuma di Capodanno - spiega Latorraca - come ben documentato dal video del sottoscritto, inviato via e-mail alla procura della Repubblica di Frosinone, all'Arpa Lazio e all'Autorità di bacino del Liri e del Garigliano, nonchè al comune di Ceccano attraverso il form che si trova sul sito del comune e l'incendio all'impianto di autodemolizione della Cosmin Enasoae fa pensare che non solo l'allarme ambientale è sempre più di tipo emergenziale, ma la cosa preoccupante è che le istituzioni non riescono a informare la popolazione sullo stato effettivo della questione ambiente. Infatti, mentre nel primo caso, le istituzioni a qualsiasi livello non hanno ritenuto di intervenire e di informare le popolazioni residenti sul motivo di quella strana e sospetta scia di schiuma bianca che, guarda caso, il giorno di capodanno ha "macchiato" il corso del fiume Sacco nel territorio ceccanese, nel secondo caso si sfiora il paradosso con l'ordinanza dell'amministrazione di Ceccano che, dopo aver riunito rappresentanti dell'Arpa Lazio, dell'Asl e dei Vigili del fuoco ha emanato una ordinanza cautelativa consistente nel non aprire le finestre, lavarsi bene le mani, non utilizzare prodotti agricoli e non consentire il pascolo agli animali da cortile e d'allevamento, il tutto nel raggio di 500 metri. Voglio premettere che l'odore acre di gomma bruciata sprigionato dall'incendio, ha interessato per almeno 48 ore sia Ceccano, sia l'area industriale Asi di Frosinone, che la nube derivante dall'incendio era di colore grigio scuro nelle prime 24 ore, per attenuarsi nella colorazione nelle successive 24 ma che di solo vapore acqueo non si trattava (così come riportato nella stessa ordinanza cautelativa), che il centro abitato di Ceccano si trova a ben più di 500 metri dal luogo dell'incendio e che, all'interno dello stesso sito come documentato dagli organi di informazione, si verificavano delle esplosioni dovute a presenza di bombole di gpl che, da rimembranze di chimica, non mi risultano producano vapore acqueo a contatto con calore e fiamme, pertanto sarebbe opportuno per amore di decenza, di buon senso ed in conformità all'art. 5 comma 1.c della Convenzione di AAhrus che vengano resi sin da subito le risultanze che l'Arpa, l'Asl ed il NOE hanno riscontrato realmente nelle rilevazioni da loro effettuate, al fine di consentire alla popolazione di prendere eventualmente le precauzioni del caso e nello stesso tempo per mantenere un sufficiente grado di fiducia nelle istituzioni".

ROMA. ALEMANNO AZZERA LA GIUNTA
Il Messaggero.it 10.1.11
Il sindaco di Roma Gianni Alemanno con due ordinanze ha revocato tutte le deleghe alla giunta capitolina e ai consiglieri delegati. La decisione arriva nel giorno in cui il Sole 24 Ore registra un calo del gradimento del sindaco da parte dei romani di cinque punti rispetto allo scorso anno, in una fase segnata dalle vicende della parentopoli nelle municipalizzate. Per quanto improvvisa, la decisione non giunge inaspettata: di un rimpasto in Campidoglio si era iniziato a parlare nello scorso settembre. Il Pd chiede intanto le dimissioni di Alemanno.
«La Giunta capitolina a norma di statuto, dovrà essere nominata nuovamente entro il più breve tempo possibile - si legge in un comunicato del portavoce Simone Turbolente - Obiettivo del sindaco è quello di nominare i nuovi assessori e i nuovi consiglieri delegati entro giovedì 13 gennaio. Per giungere a questo obiettivo il sindaco ha chiesto al vicesindaco Mauro Cutrufo, all'on. Alfredo Antoniozzi e al capogruppo del Pdl Luca Gramazio, oltre ai vertici del PdL, di affiancarlo nelle consultazioni e nelle valutazioni». La giunta uscente, oltre al sindaco Alemanno e al vicesindaco Mauro Cutrufo, è composta da Enrico Cavallari (Personale e al Decentramento amministrativo), Maurizio Leo (Bilancio e allo Sviluppo economico), Alfredo Antoniozzi (Patrimonio, Casa e Progetti speciali), Umberto Croppi (Politiche Culturali e Comunicazione), Sveva Belviso (Politiche sociali), Marco Corsini (Urbanistica), Sergio Marchi (Mobilità e Trasporti), Laura Marsilio (Scuola, Famiglia e Infanzia), Davide Bordoni (Attività produttive, Lavoro e Litorale), Fabio De Lillo (Ambiente) e Fabrizio Ghera (Lavori pubblici e Periferie).
I cambiamenti in giunta. Le ipotesi sul tavolo sono quelle del sacrificio di Marchi e De Lillo, che farebbero spazio a due consiglieri del gruppo Pdl da premiare per il lavoro svolto in Campidoglio. Inoltre deleghe più leggere per Cavallari, Marsilio e il finiano Croppi; infine il rimescolamento delle carte per gli altri assessori, con la Belviso indirizzata alla Scuola. Alemanno starebbe lavorando per arrivare alla nuova giunta entro giovedì prossimo. Tra i consiglieri in odore di promozione in pole c'è Antonello Aurigemma, esponente del Laboratorio Roma del Pdl, presidente della commissione Politiche della Mobilità e Trasporti, il più papabile come successore di Marchi, ma che dovrà vedersela con il collega Giovanni Quarzo. De Lillo passerà invece il testimone all'alemanniano Marco Visconti. Non ci sarebbe invece spazio per l'ingresso di esponenti di altri partiti e sembra accantonato l'ingresso di nomi pesanti, come i big romani del Pdl (i parlamentari Vincenzo Piso, Fabio Rampelli, Marco Marsilio e Beatrice Lorenzin). Con l'azzeramento sono state cancellate anche tutte le deleghe dei consiglieri comunali: quella allo Sport, ora in mano ad Alessandro Cochi, potrebbe trasformasi in un vero e proprio assessorato allo Sport e Grandi eventi. Un assessorato importante per le due sfide sul tappeto: le olimpiadi del 2020 e il Gran Premio all'Eur. In ogni caso Alemanno dovrà fare i conti con le numerose anime del Pdl romano. Ci sono gli uomini di Cicchitto e Gasparri (con i quali questa mattina il sindaco ha avuto un incontro), i rampelliani e gli augelliani, ma anche i dissidenti di Laboratorio Roma, finora fuori dalla giunta.
Alemanno: allargamento? Non credo. Intervistato da Sky Tg24, il sindaco getta acqua sul fuoco: «Abbiamo 38 consiglieri su 60, quindi non ci sono problemi di maggioranza. Allargamento? Non credo. Il rimpasto serve per rilanciare l'azione di governo della città, stabilendo è per ogni assessore deleghe e compiti. Se questo non accadesse, anche i nuovi nominati verrebbero sostituiti».
«Si è conclusa una prima fase del governo comunale - spiega Alemanno in una nota - che ha ottenuto importanti risultati come l'approvazione del piano di rientro dal debito ereditato dalle precedenti amministrazioni, l'avvio della trasformazione del Comune in Roma Capitale e la definizione dei progetti più importanti del Piano Strategico di Sviluppo. Ora è necessario lavorare per fare in modo che questi progetti e i nuovi poteri di Roma Capitale vengano rapidamente calati sul territorio con una grande attenzione alla qualità della vita dei cittadini e dei quartieri. Per questo motivo è necessario avviare un cambiamento della giunta che fissi per ogni assessore, le deleghe, gli obiettivi prioritari, secondo un preciso cronoprogramma e le regole politiche che garantiscano la piena sintonia con le categorie sociali e produttive della città. Tutto questo in vista della riunione degli Stati generali della città convocati per il 9 e 10 febbraio presso il Palazzo dei Congressi dell'Eur e in cui sarà presentato il piano strategico di sviluppo e il Comitato promotore della candidatura alle Olimpiadi del 2020».
Il Pd: Alemanno si dimetta. «L'azzeramento della Giunta deciso oggi dal sindaco Alemanno è la dimostrazione più lampante del fallimento di questa gestione della destra romana. A questo punto per coerenza si dovrebbe dimettere anche il sindaco visto che l'incapacità totale di questa Amministrazione è soprattutto colpa sua - afferma Marco Miccoli, segretario del Pd Roma - Non era mai successo che dopo appena due anni e mezzo una Giunta della Capitale d'Italia fosse revocata in questo modo. La città allo sbando è ora ufficialmente anche senza governo». Il commissario del Pd Lazio, Vannino Chiti, parla di scelta disperata di Alemanno: «Il malgoverno e gli scandali hanno reso palese il fallimento della destra che governa Roma. Seppur in ritardo, Alemanno si arrende all'evidenza dei fatti cercando di uscire dall'angolo con una decisione disperata. Ma, di fronte ad un esito come questo, è difficile pensare che sia sufficiente un tardivo azzeramento della giunta. Con questa scelta il sindaco dichiara di voler avviare un cambiamento che fissi per ogni assessore le deleghe, gli obiettivi e le regole che garantiscano la piena sintonia con le categorie sociali e produttive della città. È d'obbligo una domanda: con quale criterio aveva nominato i suoi assessori all'atto dell'insediamento? Alemanno deve spiegare molte cose, dallo scandalo di parentopoli fino alla sua rinuncia alla gestione dei rifiuti della città di Roma. Ora deve spiegare ai cittadini anche quest'ultima mossa e assumersi le sue responsabilità».
Fli: serve nuovo assetto. «Sono contento che finalmente il sindaco Alemanno, dopo averlo più volte dichiarato, abbia preso definitivamente atto della debolezza della sua giunta in alcuni settori vitali dell'amministrazione e abbia deciso per un rimpasto - dice l'eurodeputato e coordinatore romano di Fli, Potito Salatto - Mi auguro che il calo di popolarità del primo cittadino e l'esigenza di una politica di cambiamento siano la spinta propulsiva per dare un nuovo assetto amministrativo alla capitale, in piena autonomia e secondo i poteri che la legge attribuisce al sindaco nella scelta dei suoi collaboratori. Noi di Fli non abbiamo nulla da chiedere e ci impegneremo a sostenere politicamente un nuovo assetto che risolva finalmente i problemi storici della capitale e dia ai cittadini quelle risposte che attendono da Alemanno sin dal momento della sua elezione».
«Le chiacchiere stanno a zero: la possibilità che l'Udc entri nella giunta comunale di Roma semplicemente non esiste», dice il segretario Lorenzo Cesa, smentendo in partenza ogni voce su un possibile ingresso nella giunta di esponenti dell'Udc. Cesa nel pomeriggio ha incontrato i consiglieri comunali centristi Alessandro Onorato e Francesco Smedile. Anche il leader de La Destra Francesco Storace, a chi lo interpella, dice solo di aver appreso la notizia dalle agenzie di stampa e di non aver sentito il sindaco.

FROSINONE, OGGI CONSULTA DEI SINDACI DELL'ATO 5. IANNARILLI PRONTO ALLA GUERRA.
La Provincia FR 10.1.11 p.2

ANAGNI, NIENTE BIGLIETTI ALLA STAZIONE
La Provincia FR 10.1.11 p.20