Al Sindaco di Isola del Liri
Alla Provincia di Frosinone
Assessore Urbanistica
Assessore Urbanistica
Alla Regione Lazio
Assessore Politiche del Territorio ed
Urbanistica
Assessore Politiche del Territorio ed
Urbanistica
e p.c. Alla Stampa locale
Oggetto: Comune di Isola del Liri. Adozione variante urbanistica per progetto:
“Riqualificazione Urbanistica e di Sviluppo Sostenibile nell’area sita in Via
Tavernanuova in variante al PRG. Realizzazione di un complesso residenziale
privato ed annessi servizi. Estensione dell’area verde a parco ed
urbanizzazioni. Ponte pedonale di collegamento al parco fluviale da realizzarsi
da parte pubblica. OSSERVAZIONI.
La Sezione della Ciociaria di
Italia Nostra Onlus, Associazione Nazionale per la tutela del patrimonio
storico, artistico e naturale della Nazione, riconosciuta con Decreto del
Presidente della Repubblica 22 agosto 1958, Nr. 1111 e soggetto portatore di
interessi collettivi atto a presentare osservazioni urbanistiche, rappresentata
dal Presidente pro tempore Prof. Zinzi Giulio Marcello Angelo, presenta le
seguenti Osservazioni alla variante di cui all’oggetto.
La
Sezione della Ciociaria di Italia Nostra Onlus non è
contraria a qualunque intervento all’interno dell’area di Via Tavernanuova,
anche frutto della collaborazione fra soggetti pubblici e privati.
E’
contraria a questo intervento per le seguenti ragioni:
a) La variante approvata dal Consiglio Comunale il 16
dicembre 2009 è evidentemente non corretta, in considerazione del fatto che non
esiste alcuna motivazione ad essa. Non vi sono previsioni demografiche, non
vi sono motivazioni urbanistiche, non vi sono motivazioni economiche né
sociali: vi è solo l’interesse di un soggetto privato che, a nostro avviso,
collide con l’interesse pubblico.
b) Siamo convinti che i problemi urbanistici della città
debbano essere risolti avendo innanzitutto una visione complessiva degli
stessi (cioè attraverso la scelta di un indirizzo strategico, ambientale e
politico): solo in un secondo momento si può passare ad una fase attuativa. In
questo caso la logica è opposta: non vi è una variante al PRG frutto di una
visione d’insieme, ma si passa direttamente alla fase attuativa a macchia di
leopardo.
c) Non è possibile immaginare di realizzare più di 33.000 metri cubi
di costruito all’interno di un’area di poco più di 2 ettari in una zona a
ridosso di un’area fluviale di estrema bellezza e nei pressi di un parco
fluviale mai valorizzato. L’indice di fabbricabilità calcolato è di 1,63: cioè
per ogni metro quadro di superficie vengono edificati 1,63 metri cubi di
volumetria !! Ma questa cubatura è necessaria al nostro comune ? Sulla base di
quali considerazioni ? Sulla base di quali proiezioni demografiche ?
d) Non ci risulta che vi sia un’indagine vegetazionale
tra i documenti presentati. Eppure l’art. 7 della L.R. 24/98, richiamato in
delibera, prevede al comma 9 che “Nelle
fasce di rispetto e' fatto obbligo di mantenere lo stato dei luoghi e la
vegetazione ripariale esistente; gli interventi di cui ai commi successivi devono
prevedere una adeguata sistemazione paesistica coerente con i caratteri
morfologici e vegetazionali propri dei luoghi.” Allo stesso modo manca
una VIA o una VAS, che sarebbero state necessarie, a nostro
avviso, per fare delle previsioni sulla ricaduta di tale insediamento
sull’ambiente.
e) Non è possibile far passare una scelta urbanistica di
rilevanza strategica per la città nel modo in cui l’attuale Amministrazione
cittadina intende fare: senza un dibattito pubblico, senza aver acquisito il
parere di tecnici ed esperti. E, soprattutto, senza tener conto delle reali
esigenze della città.
f) Questo intervento è perfettamente in linea con la
“politica” urbanistica seguita fino ad oggi dalle amministrazioni che si sono
susseguite negli ultimi dieci anni: costruire volumetrie enormi rispetto
alle aree disponibili, molto spesso a scapito del diritto a costruire degli
ignari cittadini confinanti, non tenendo in alcun conto l’interesse collettivo.
g) Questo intervento rappresenta inoltre la volontà di costruire
nuove cubature in presenza di enormi cubature inutilizzate: ci riferiamo
a quelle del Centro Storico, completamente lasciato nel più totale abbandono.
Come mai non si è proceduto alla redazione dei Piano Particolareggiati ? Come
mai non si è stimolato l’intervento dei privati ? E, soprattutto, a che punto è
lo scandaloso intervento IACP che ha messo la pietra tombale definitiva allo
stesso Centro Storico ?
h) Appare evidentissima la volontà di non procedere
alla realizzazione del ponte pedonale di collegamento al parco fluviale.
Infatti come mai l’edificio destinato a pubblico utilizzo (archivio) viene
realizzato dal privato, mentre il ponte pedonale viene realizzato dalla parte
pubblica (anche se su contributo privato) ? Per la evidente volontà di utilizzare
tale opera solo come specchietto per le allodole (leggi: cittadini). E’
semplice dire tra qualche tempo che è colpa della parte pubblica non aver
realizzato l’opera (e questa nostra nota ne sarà da testimonianza).
i) Risulta alla nostra Associazione che la Provincia di Frosinone
ha effettuato delibera per la costruzione di un nuovo edificio scolastico
destinato ad ospitare una scuola secondaria di secondo grado (la stessa
prevista in questa zona dal PRG vigente), su richiesta del Comune di Isola del
Liri, in una zona diversa da quella oggetto di variante (località Stazione).
Come mai allora l’Amministrazione ha chiesto, quasi nello stesso momento in cui
affermava di non averne bisogno (la delibera di cui all’oggetto lo dice
esplicitamente), la costruzione di una nuova struttura scolastica e,
soprattutto, come mai la richiesta è stata fatta in una zona diversa da dove
era prevista in PRG ? Non è forse vero che l’IPSIA Nicolucci, scuola secondaria
di secondo grado, è ospitato in locali in affitto ? Come si può affermare che
non vi è bisogno di un edificio scolastico ?
k) Sicuramente l’Amministrazione Comunale ha già previsto
l’impatto che la presenza di 20.000 metri cubi di superficie residenziale (72
appartamenti) e di 10.000 metri cubi di superficie commerciale (2700 metri
quadri !) avrà sul traffico della zona; sarà interessante venire a
conoscenza di tale impatto e, soprattutto, delle soluzione che
l’amministrazione ha previsto. Inoltre sicuramente sarà stata prevista la destinazione
dell’acqua piovana raccolta da oltre 6.000 metri quadri di
cementificazione: siamo sempre curiosi di sapere la brillante soluzione
proposta dalla variante.
l) Da un punto di vista paesaggistico stiamo
parlando di un vero e proprio scempio che non necessita di ulteriori commenti.
m) Gli investitori sono a conoscenza che l’area in cui
stanno progettando l’intervento è soggetta ad allagamenti in caso di
piena ? In assenza del canale scolmatore, questa area è già stata storicamente
sommersa dall’acqua.
n) Tutto il progetto è basato su una delibera (volutamente
?) errata: la variante urbanistica da:
- zona SG1 (scuola) e
- zona SG2 (Centro Civico Culturale)
a:
- zona SG1 (attrezzature pubbliche)
- zona RUC (Ristrutturazione Urbanistica – residenze
con annessi servizi residenziali)
- zona V (verde pubblico)
- zona P (parcheggio pubblico)
- SM (strade e marciapiedi pubblici)
Perché questa delibera è errata ?
Perche la nuova destinazione d’uso (quella preponderante)
diventa RUC (Ristrutturazione Urbanistica): ma dove sta questa ristrutturazione
urbanistica ? Infatti la Legge
380/2001 recita all’art. 3 lettera f) che“gli
"interventi di ristrutturazione urbanistica", sono quelli rivolti a
sostituire l'esistente tessuto urbanistico-edilizio con altro diverso, mediante
un insieme sistematico di interventi edilizi, anche con la modificazione del
disegno dei lotti, degli isolati e della rete stradale.” Perché mai
farlo diventare, fantasiosamente, una zona di ristrutturazione urbanistica, in
assenza di una urbanizzazione esistente (caso tipico è l’abbattimento e
ricostruzione) ? In realtà l’intervento è una trasformazione in zona C
(zona destinata a nuovi complessi insediativi).
Il Piano Territoriale Paesistico Regionale, nella
zona interessata da questa variante, prevede tre vincoli:
-
fascia di rispetto del fiume Liri, con fascia di
rispetto di 150 metri (tranne eccezioni);
-
fascia di rispetto del Centro Storico, con
fascia di rispetto di 150 metri (tranne eccezioni);
-
fascia di protezione di aree boscate.
Il progetto di variante dice che la fascia di rispetto dal
fiume Liri, sulla base dell’art. 7 della LR 24/98 è di 50 metri. Come mai ? In
realtà questo articolo dice che le zone C (come dovrebbe essere la nostra)
possono avere una fascia di rispetto ridotta a 50 metri a patto che vi sia la
comprovata esistenza di aree edificate contigue e che non vi siano altri beni
di cui all’art.1 della L. 431/1985. Ambedue questi criteri sono tutti da
verificare e, a nostro avviso, inesistenti.
La fascia di rispetto del Centro Storico è sempre di 150 metri, tranne che per
le zone di Ristrutturazione Urbanistica, sottoposte alla sola autorizzazione
paesaggistica. Questa potrebbe essere una prima spiegazione della fantasiosa
variante, tenendo in considerazione che anche gli edifici di Via Tavernanuova
rientrano nella perimetrazione del Centro Storico ?
Infine, sempre sullo stesso lotto, insiste vincolo di
protezione di area boscata, nelle quali, a norma dell’art. 38 del PTPR, comma
9, “La superficie delle aree boscate non concorre al fine del calcolo della
cubatura per costruire al di fuori di esse e non contribuisce alla
determinazione del lotto minimo previsto dagli strumenti urbanistici”. Questo
significa che il calcolo sugli indici di fabbricabilità è errato.
Infatti il Comune di Isola del Liri ha presentato proprio
per questa area una osservazione al PTPR (la numero 060043_P04) che è stata
quasi completamente rigettata.
Questo intervento edilizio porterà uno sconquasso
all’interno della struttura edilizia, commerciale e sociale della nostra città.
L’arch. Malusardi, estensore del PRG del 1973, aveva previsto che
quest’area dovesse essere destinata a “ricucire” le due strutture principali
(inferiore e superiore) di Isola del Liri: non a caso aveva previsto qui una
scuola ed un centro civico-culturale. Le volumetrie previste (al contrario di
quanto affermato) erano un decimo di quelle che si vogliono realizzare e la
tipologia dell’intervento era di quelle che servono a creare un punto di
incontro, un baricentro, tra due realtà. La proposta di variante prevede, al
contrario, la creazione di un terzo polo, che affonderà definitivamente
tutta la parte inferiore della città (in particolare il Centro Storico) e che
creerà disagi a non finire alla parte alta.
Le considerazioni che precedono, quindi, partono dalla
convinzione che la Sezione
della Ciociaria di Italia Nostra Onlus intende comunque bloccare l’operazione
attualmente in atto, chiedendo che alla cittadinanza venga restituito un ruolo
decisivo sulla questione: vogliamo un grande dibattito sul destino urbanistico
della nostra città.
L’approvazione dei grandi interventi dei privati debbono
sempre sottostare al pubblico interesse.