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sabato 18 settembre 2010

Rassegna stampa Retuvasa 17.9.10-18.9.10

SI AVVISA CHE IL COMUNICATO DELLE ASSOCIAZIONI ANAGNINE DEL 18.9.10 CIRCA LA PARTECIPAZIONE AL RICORSO AL TAR, A FIRMA ANCHE DI RETUVASA, NON ESSENDO STATO INOLTRATO PER APPROVAZIONE, NON SARA' DIVULGATO DA RETUVASA PRIMA DEL BENESTARE DEL PRESIDENTE E DELL'UFFICIO STAMPA

COMUNICATO STAMPA RETUVASA 17.9.10. LA TURBOGAS DI COLLEFERRO: UN SORPRENDENTE ITER AUTORIZZATIVO (VEDI INFRA)

ANAGNI. ALTRA MORIA DI PESCI A FOSSO DELLE TAVOLE, LOCALITA' PONTE DEL TREMIO. VOX POPULI  IN PRIMA LINEA, SOPRALLUOGO DEL SINDACO. INDAGINI IN CORSO (La Provincia FR 18.9.10 p.24)
Vedi Il Messaggero FR p.43:
Torna ad aleggiare su Anagni lo spettro dell’inquinamento ambientale dopo il macabro ritrovamento di giovedì sera presso il Fosso delle tavole, località Ponte Tremio, zona industriale della città dei papi. I pesci morti trovati da alcuni residenti sul greto del suddetto ruscello, che confluisce nel Rio Mola Santa Maria hanno da subito fatto scattare l’allarme dopo la strage delle mucche del 2005. Anche ieri mattina la zona appariva di nuovo piena di cadaveri di pesci. Ed è di nuovo polemica per chi sostiene che una vera politica di difesa ambientale qui non sia mai stata fatta. Tra i primi a parlare di quanto è accaduto è stato Alessandro Eziandi, presidente dell’associazione locale Vox Populi: “giovedì pomeriggio intorno alle 19 mi hanno chiamato alcuni residenti della zona, e mi hanno accompagnato a vedere cosa stava accadendo nel fiume. Ho visto quei pesci morti nell’acqua, mi sono allarmato, ed ho chiamato subito i carabinieri, l’Arpa, e l’assessore comunale all’ambiente Guglielmo Retarvi. Carabinieri ed Arpa sono arrivati in zona alle 22.30 circa per fare i prelievi per le analisi”. Nei prossimi giorni se ne dovrebbe sapere di più. Ma una cosa Eziandi ha voluto chiarirla subito: “ qui l’emergenza ambientale non è mai finita. In zona continuano a scaricare fusti e materiali pericolosi per l’ambiente. I monitoraggi non si fanno e noi continuiamo a temere per la nostra salute. In zona ci sono molte case con bambini piccoli, che giocano in un vicino campo di calcetto. Cosa sarebbe successo se l’acqua l’avesse bevuta qualcuno?”.
Il sindaco Noto ieri mattina è uscito dal palazzo comunale poco dopo le 9, accompagnato dalla polizia municipale per un controllo sul posto. È tornato poco dopo le 11.30, portando con sé una bottiglietta d’acqua “incriminata”. “Abbiamo disposto subito tutte le analisi del caso - ha detto entrando nel suo ufficio -  in modo da sapere prima possibile cosa stia accadendo”.

UN TERRITORIO CHE CAMBIERA' ENORMEMENTE, CON IL MAGIC RAINBOW A VALMONTONE, LO SLIM A COLLEFERRO, IL MONUMENTO NATURALE A LA SELVA DI PALIANO (Cronache cittadine 17.9.10 p.3

PORCIANO. COMPLETATO L'ACQUEDOTTO DEL BORGO (La Provincia FR 17.9.10 p.21

ANAGNI. SEQUESTRO DI BOTTIGLIE DI PASSATA DI POMODORO DA PARTE DEL NUCLEO CARABINIERI ANTI FRODE (Anagni Caput Mundi 18.9.10

FROSINONE. UN ALTRO PARCHEGGIO MULTIPIANO? BASTA, NON SE NE PUO' PIU'! (Eco della Rete

COLLEFERRO. LA GUERRA LEGALE TRA LA SECOSVIM E UN PASTORE (La Provincia FR 18.9.10 p.25)

REGIONE. IL TAR CANCELLA TRE SEGGI DEL CONSIGLIO PROVINCIALE. LA MAGGIORANZA GARANTITA DALL'UDC (La Provincia FR 17.9.10 p.6)

COMUNICATO STAMPA RETUVASA
LA TURBOGAS DI COLLEFERRO: UN SORPRENDENTE ITER AUTORIZZATIVO

Può essere autorizzato un impianto con significativo impatto ambientale senza che la popolazione del territorio dove è ubicato sia a conoscenza di quanto sta succedendo? Certo, per esempio a Colleferro.
Il 26 Giugno abbiamo partecipato all’incontro pubblico intitolato “Turbogas: una centrale nel silenzio”. Titolo appropriato. Il silenzio delle amministrazioni a tutti i livelli: comunale, provinciale, regionale. Quelle amministrazioni che dovrebbero garantirci uno stato di diritto e l’esercizio concreto della democrazia. Democrazia è però una parola troppo lontana dai pensieri di chi amministra la nostra città; non menzioniamo neppure la democrazia partecipata.
Ci siamo trovati a valutare la possibile minaccia di una centrale a turbogas quando i giochi erano già consumati. Qualcuno ha pensato bene di chiederci: “perché non siete intervenuti prima?” Le risposte sono due. Primo: non sapevamo nulla di quanto stesse avvenendo. Secondo: forse dovrebbero essere in primo luogo le istituzioni a dover informare un minimo la cittadinanza e a occuparsi di quanto è buono o meno per essa. Ora però abbiamo ricostruito i vari passaggi dell’iter amministrativo della centrale a turbogas. Crediamo sia bene i cittadini siano al corrente di come e da chi essa è stata approvata. 
La società Secosvim, controllata al 100% da Avio, deposita gli elaborati di progetto il 20 Febbraio 2009 presso l’area Valutazione Impatto Ambientale della Provincia di Roma, il Comune di Colleferro e il Comune di Artena. Ottempera ai doveri di pubblicità il giorno stesso, sulla cronaca di un quotidiano locale a tiratura nazionale.
A questo punto, per legge, gli atti possono essere consultati per 60 giorni, termine entro il quale si possono far pervenire osservazioni al progetto. Ed ecco la prima anomalia: non ci risulta, quantomeno on-line, che il Comune di Colleferro abbia provveduto a pubblicare un avviso pubblico circa il progetto in corso di approvazione. In tale caso, si è trattato di una grave dimenticanza o di una omissione premeditata? E cosa doveva fare un cittadino per essere informato, un abbonamento annuale al quotidiano di cui sopra?
L’iter autorizzativo si avvia il 27 Maggio 2009, con la disamina di tutti i pareri legati alla Valutazione di Impatto Ambientale: paesaggistico, difesa del suolo, conservazione della qualità dell’ambiente, promozione della sostenibilità ambientale, vincoli idrogeologici, situazione emergenziale della Valle del Sacco con pronunciamento del relativo Ufficio Commissariale.
Il 23 Novembre 2009 si registrano pareri favorevoli all’unanimità, pur con le prescrizioni di rito. L’area VIA della Provincia esprime dunque anch’essa parere favorevole.
Non si perde un minuto. La pratica passa immediatamente al livello superiore, all’Ufficio Autorizzazione Integrata Ambientale (Autorizzazione Integrata Ambientale) della Provincia di Roma, Dipartimento Tutela Aria ed Energia. Ne dà notizia il solito quotidiano il 26 Novembre 2009.
Il 30 Novembre 2009 il Comune di Artena chiede un rinvio della Conferenza dei servizi che dovrà prendere la decisione finale riguardo alle autorizzazioni. Rinvio negato dalla Provincia di Roma, che adduce l’impossibilità di una nuova convocazione e chiede la trasmissione di un parere scritto sulla pratica da esaminare.
Il Comune di Colleferro formula le sue prescrizioni il 17 Dicembre 2009, dopo aver richiesto il parere di compatibilità ambientale alla Regione Lazio, non ancora pervenuto alla Conferenza dei servizi della settimana precedente. Quante dimenticanze…
Altro fatto sorprendente. Un ente di controllo cardine come ARPA Lazio non formula in tempo il parere per quanto riguarda il Piano di monitoraggio e controllo degli impianti e delle emissioni. Ma come? Si rilasciare un’autorizzazione senza il parere di uno dei principali enti di controllo?
Ed ecco che, con determina n° 8998 del 22 Dicembre 2009, viene concessa l’AIA dalla Provincia di Roma. Del procedimento così concluso i cittadini sanno poco o nulla.
Nella premessa all’AIA viene specificato che l’impianto non è regolato da un Sistema di Gestione Ambientale e che quindi le attività di vigilanza e controllo di rispetto dei limiti di emissione e delle altre prescrizioni competono all’ARPA Lazio. Ma se l’ARPA Lazio non ha avuto il tempo di formulare un parere nei dieci mesi dell’iter burocratico, è possibile pensare che sarà in grado di effettuare i controlli necessari per una corretta gestione?
Tornando al Comune di Colleferro, le prescrizioni formulate sembrano inconsistenti, in quanto vengono richieste: non meglio specificate e quindi forse fantomatiche misure supplementari più rigorose al fine di assicurare il rispetto delle norme di qualità ambientale; la trasmissione da parte della Secosvim a cadenza da concordare dei dati relativi alle emissioni in atmosfera (è il minimo che si poteva richiedere…); un “certificato verde”, rappresentato dal fatto che la Secosvim dovrà concordare con l’Amministrazione comunale l’ubicazione di un’area di almeno un ettaro da sottoporre ad interventi di compensazione ambientale (superficie boscata).
Fin troppo facile ironizzare sul brillante operato della nostra Amministrazione, che andrebbe sicuramente sostenuta con una nuova campagna: Trova l’ettaro e se ci riesci piantala! Se la ricerca dovesse dare esiti negativi, si potrebbe mutuare la superficie boscata con aree verdi sui giardini delle terrazze delle nuove edificazioni spesso autorizzate - ci sembra – con una certa consuetudine verso la fine del mandato elettorale dell’amministrazione comunale. Si potrebbe dunque promuovere anche la campagna Un albero in casa.
Certo, ironizzare sulla nostra amministrazione comunale è ormai sparare sulla Croce Rossa.  
Ma non va dimenticato che la responsabilità principale del rapidissimo iter autorizzativo della centrale a turbogas ricade sulla Provincia di Roma. Il regalo di un impianto approvato a tempo di record prima della fine del 2009.
Perché tutta questa fretta? Lo intuiamo, ma ci riserviamo di spiegarlo in un prossimo comunicato stampa. E’ stato già lungo descrivere i passaggi salienti dell’iter autorizzativo.

Colleferro, 17.09.2010

Ufficio stampa Retuvasa

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