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mercoledì 25 agosto 2010

Rassegna stampa Retuvasa 25.8.10

ANAGNI. NUOVI FOCOLAI IN ZONA MONTI (vedi La Provincia p.23)
Divampati nuovi focolai, all'opera Forestale e Protezione Civile. Ieri mattina sulla dorsale dei Monti distrutta dalle fiamme di lunedì pomeriggio si sono riattizzati numerosi focolai, ad opera del vento e delle braci rimaste sotto le ceneri.
Tra le ipotesi sulle cause del disastro, oltre alla "maliziosa" possibilità di una vendetta urbanistica, la probabile propagazione delle fiamme appiccate ad una discarica abusiva. Sarebbe stata individuata infatti una sorta di area utilizzata quale discarica di rifiuti di ogni genere, e non è affatto peregrino ipotizzare che l'ignoto "gestore" abbia deciso di ricorrere ad un metodo molto discutibile di termovalorizzazione. 
Resta la distruzione di una vastissima area verde, uno dei paesaggi più belli e poco contaminati del territorio anagnino.
Sul tema vedi anche Il Tempo FR
I mezzi aerei hanno attinto acqua dalla vasca di accumulo del Tufano, da dove partono le condotte irrigue del Consorzio di Bonifica a Sud di Anagni.
IL VIDEO DI RADIO HERNICA SUL GRAVISSIMO INCENDIO IN LOCALITA' MONTI (ANAGNI)



SORA. DUEMILA DA SETTIMANE SENZ'ACQUA PER MOLTE ORE AL GIORNO (vedi La Provincia p.37)
Centinaia di famiglie vivono da settimane senz'acqua per molte ore al giorno in località Selva. Da metà luglio tutti i pomeriggi i rubinetti rimangono a secco. «Da anni l'acqua manca nelle ore notturne, dalle 23 alle 5.30 del mattino - dice un residente - ora però non si può più andare avanti , perchè i rubinetti restano a secco anche dalle 14 alle 17, proprio quando uno si trova in casa ed ha bisogno di utilizzare il bagno o la cucina». 
Il gestore idrico è stato contatto più e più volte ma la situazione è rimasta immutata. Anche per questo i residenti stanno pensando di avviare una petizione. Storie di vita quotidiana: chi si fa prestare l'acqua dal vicino che ha l'autoclave, chi ha un anziano o un bambino in casa e non non sa come fare, chi lavora nei campi e torna a casa senza potersi lavare. 
«Auspichiamo anche un interessamento del sindaco Cesidio Casinelli, affinché si faccia portavoce delle nostre istanze con il gestore idrico che, da tempo, fa orecchie da mercante». E di fronte a tutto questo, appaiono sempre più più irritanti le numerose perdite sparse nel territorio comunale, buona parte delle quali non viene riparata tempestivamente.

FERENTINO. ACEA ATO 5 LASCIA DIVERSE FAMIGLIE SENZ'ACQUA (vedi La Provincia p.22)
Il problema dell'acqua tocca da vicino alcuni quartieri della città. Se da una parte, sotto Pareti, in località Pastolica Jella, il prezioso liquido si perde a iosa come un piccolo torrente, a Belvedere una ventina di famiglie sono senza acqua.
«[...] Sono stata costretta a cucinare con l'acqua acquistata a bottiglie nei supermercati - racconta inviperita Adele Reali - non vediamo l'acqua da diversi giorni ed abbiamo telefonato al servizio Acea-Ato5, chiedendo per l'emergenza anche un'autobotte. Ho chiamato e mi hanno garantito che avrebbero soddisfatto non solo il mio, ma soprattutto il desiderio di una ventina di famiglie ed invece dopo cinque ore non si è visto nessuno. Allora ho richiamato e la risposta è stata: "Ma che volete il 24 di agosto con tutte le richieste che ci sono, comprese la decina di Ferentino?".
La rabbia, però, nasce dal fatto che ad un tiro di schioppo l'acqua si perde da diversi giorni e non interessa nulla a nessuno, mentre in altri posti non arriva. Se le riparazioni fossero nella normalità, non ci sarebbero troppe anomalie.


SANITA' CIOCIARA. IL PRESIDENTE DELLA CONSULTA DELLE ASSOCIAZIONI DI FROSINONE FRANCESCO NOTARCOLA: E' ORA DI AGIRE! (vedi La Provincia p.9)
Francesco Notarcola, presidente della Consulta delle associazioni del Capoluogo, suona la "carica" e punta il dito contro l'inerzia della regione Lazio che nonostante gli impegni ancora non riesce ad aprire il nuovo ospedale di Frosinone. Le associazioni hanno allora richiesto la convocazione congiunta ed aperta dei consigli provinciale e comunale per affrontare il tema. In una nota Notarcola spiega: «Per difendere la nostra dignità ed il nostro diritto alla salute le parole non bastano più. Per l'immediata apertura dell'ospedale nuovo del Capoluogo e per il Dea di 2° livello si sono espressi, a più riprese, Istituzioni ed associazioni (Consiglio Provinciale, Conferenza dei Sindaci, Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Usb, Ordine dei medici, associazioni). Da più di un anno si chiede e si cerca un confronto con la Presidenza della Regione Lazio e del Consiglio regionale per capire e per tentare di decidere insieme i destini del ruolo e dell'organizzazione sanitaria di questa provincia rispetto a quella romana e dell'intera regione. Tutto ciò rispetto agli impegni assunti prima dalla Giunta Marrazzo e poi da quella di Renata Polverini e del Presidente Abruzzese.
Dobbiamo registrare, purtroppo, che i comportamenti degli uni e degli altri sono stati, fino ad oggi, perfettamente identici.
I grandi cervelli romani che hanno ridotto la sanità in questo stato decidono ancora per noi. L'On. Renata Polverini voleva essere vicina alle province e l'On. Mario Abruzzese voleva convocare le riunioni del Consiglio regionale nei capoluoghi. Le buone intenzioni sono rimaste sulla carta. Non possiamo restare più in fiduciosa attesa perché altri stanno decidendo per noi, umiliando Istituzioni e cittadini, calpestando dignità e diritti. In data 11 maggio abbiamo chiesto ai presidenti dei consigli provinciale e comunale del Capoluogo di convocare una seduta congiunta dei due consessi per disccutere di questi temi e per decidere cosa fare. E' ora che questi presidenti si muovano insieme a coloro che rappresentano.
Noi proponiamo la convocazione dei consigli provinciale e comunale del Capoluogo unitamente alla Conferenza di Sindaci, in seduta aperta alle associazioni tutte ed a tutte le organizzazioni sindacali (Imprenditori e lavoratori dipendenti) da tenersi presso l'aula della Pisana nei primi giorni di settembre.
L'associazionismo è già al lavoro per far sentire sentire la sua voce. A breve, la convocazione di un'assemblea provinciale».