Ciociaria oggi 05.03.11 p.22, di Guglielmo Cecilia
Dalla direzione della Coldiretti Frosinone alla presidenza del Consorzio agroenergetico della Valle dei Latini. La nomina di Gianni Lisi alla guida del Consorzio ideato per compiere un cambio di passo definitivo con le problematiche dell’inquinamento di cui soffre il territorio attraversato dal fiume Sacco, è dello scorso 14 febbraio. La notizia, però, è stata ufficializzata solo ieri dal direttore regionale dell’organizzazione agricola, Ado Mattia, in occasione della presentazione del passaggio di consegne tra Gianni Lisi e Paolo De Cesare che da domani sarà il nuovo direttore di Coldiretti Frosinone.
La scelta non proprio scontata di Lisi alla guida del Consorzio della Valle dei Latini lascia ben sperare in un’auspicabile accelerazione dell’azione di riqualificazione di un territorio devastato così come indicato dal piano dell’architetto Andreas Kipar sposato dalla Fondazione Kambo. «Per la Valle dei Latini finora – dichiara Lisi – non è stato fatto abbastanza. C’è bisogno di una maggiore sinergia tra la politica, l’ufficio commissariale e la Fondazione Kambo, solo così riusciremo, se non a superare, quantomeno ad arginare un problema ultratrentennale».
«Finora – ha aggiunto sull’argomento Aldo Mattia – si è lavorato per tamponare l’emergenza, adesso bisogna lavorare per voltare davvero pagina». Gianni Lisi, dunque, dopo tre anni e mezzo lascia la direzione della Coldiretti di Frosinone (dirigerà la sede di Caserta) ma rimane il suo impegno come vice presidente della Camera di Commercio di Frosinone. Un filo diretto che non intende spezzare con la sua Ciociaria per la quale, semmai, avrà un occhio di riguardo. Dall’identikit del nuovo direttore della Coldiretti di Frosinone, Paolo De Cesare, 38 anni, originario di Caserta, emerge una figura altrettanto esperta: laureato in Economia aziendale con un master in gestione delle risorse umane. Dal 2006 al 2009 è stato direttore della Coldiretti di Cagliari e negli ultimi due anni si è occupato, in particolare, di credito e finanza in agricoltura. Le sue linee guida, tracciate ieri in conferenza stampa, punteranno sul dialogo con i consumatori e con la istituzioni ma anche sulla valorizzazione delle peculiarità della provincia «perché nel valore del territorio – ha detto De Cesare – si riesce a recuperare distintività e quindi reddito per le aziende».
DISTRETTO AGRO-ENERGETICO VALLE DEI LATINI. GIANNI LISI PRESIDENTE, LASCIA COLDIRETTI FROSINONE
Il Messaggero Fr 06.03.11 p.40 - di Annalisa Maggi Dalla direzione della Coldiretti Frosinone alla presidenza del Consorzio agroenergetico della Valle dei Latini. La nomina di Gianni Lisi alla guida del Consorzio ideato per compiere un cambio di passo definitivo con le problematiche dell’inquinamento di cui soffre il territorio attraversato dal fiume Sacco, è dello scorso 14 febbraio. La notizia, però, è stata ufficializzata solo ieri dal direttore regionale dell’organizzazione agricola, Ado Mattia, in occasione della presentazione del passaggio di consegne tra Gianni Lisi e Paolo De Cesare che da domani sarà il nuovo direttore di Coldiretti Frosinone.
La scelta non proprio scontata di Lisi alla guida del Consorzio della Valle dei Latini lascia ben sperare in un’auspicabile accelerazione dell’azione di riqualificazione di un territorio devastato così come indicato dal piano dell’architetto Andreas Kipar sposato dalla Fondazione Kambo. «Per la Valle dei Latini finora – dichiara Lisi – non è stato fatto abbastanza. C’è bisogno di una maggiore sinergia tra la politica, l’ufficio commissariale e la Fondazione Kambo, solo così riusciremo, se non a superare, quantomeno ad arginare un problema ultratrentennale».
«Finora – ha aggiunto sull’argomento Aldo Mattia – si è lavorato per tamponare l’emergenza, adesso bisogna lavorare per voltare davvero pagina». Gianni Lisi, dunque, dopo tre anni e mezzo lascia la direzione della Coldiretti di Frosinone (dirigerà la sede di Caserta) ma rimane il suo impegno come vice presidente della Camera di Commercio di Frosinone. Un filo diretto che non intende spezzare con la sua Ciociaria per la quale, semmai, avrà un occhio di riguardo. Dall’identikit del nuovo direttore della Coldiretti di Frosinone, Paolo De Cesare, 38 anni, originario di Caserta, emerge una figura altrettanto esperta: laureato in Economia aziendale con un master in gestione delle risorse umane. Dal 2006 al 2009 è stato direttore della Coldiretti di Cagliari e negli ultimi due anni si è occupato, in particolare, di credito e finanza in agricoltura. Le sue linee guida, tracciate ieri in conferenza stampa, punteranno sul dialogo con i consumatori e con la istituzioni ma anche sulla valorizzazione delle peculiarità della provincia «perché nel valore del territorio – ha detto De Cesare – si riesce a recuperare distintività e quindi reddito per le aziende».
FRUSINATE. CONGELATI I FONDI EUROPEI (70 MILIONI) PER DEPURATORI E FOGNATURE. REGIONE E ACEA ATO 5 SUL BANCO DEGLI IMPUTATI
Il Messaggero Fr 05.03.11 p.49, di Denise Compagnone
Settanta milioni di euro per ampliare la rete fognaria a Ceccano, Frosinone ed Anagni; per adeguare gli impianti di depurazione a Fontana Liri, Arce, Piglio e ai sei depuratori di Monte San Giovanni Campano. Questi e molti altri gli interventi dai comuni programmati, e in qualche caso (vedi Pofi) già iniziati, su base di quell’ingente finanziamento. Che però adesso non c’è più.
Erano frutto di un accordo di programma che avrebbe fatto pervenire in provincia di Frosinone, per l’annualità 2009, appunto 70 milioni di euro dalla Comunità europea, tramite la Regione Lazio; un investimento di cui il 70% veniva erogato con fondi pubblici e il 30% versato dagli introiti che Acea Ato 5, gestore degli impianti, avrebbe riscosso dalla fatturazione. Però una tariffa definitiva non c’è, e non c’è stata neppure negli anni passati. Il gestore così, non riuscendo con la tariffa provvisoria nemmeno a coprire i reali costi operativi, a quegli investimenti non ha messo mano. Tra l’altro questa è una delle tante contestazioni mosse al privato dall’Autorità d’ambito.
A novembre la Pisana aveva convocato con urgenza Acea Ato 5 per chiarire come stavano le cose e il gestore aveva spiegato che perdurando l’assenza di una tariffa definitiva era impossibile impegnarsi. Da allora ben poco è cambiato. La consulta dei sindaci ha incaricato tecnici e legali per avere quel parere decisivo che dovrà suffragare le azioni da intraprendere nei rapporti con la spa.
Tariffa definitiva e piano d’ambito ancora non ci sono (o meglio non ci sono quelle dell’Ato, perché invece la società, su indicazione della Pisana, sta già preparando una proposta). La novità, però, è che quei finanziamenti non ci sono più. La Regione ha comunicato ai primi cittadini interessati, infatti, qualche giorno fa, che quei soldi sono stati “congelati”, non essendo stati utilizzati. “In realtà sono stati stornati, come per il teatro, sul capitolo-calderone della sanità” ha spiegato Antonio Galassi, consigliere comunale del capoluogo e delegato dal sindaco Marini a seguire le vicende relative al servizio idrico.
“È il primo reale colpo all’economia dei comuni dovuto a quest’impasse - ha detto -. Noi siamo disperati. Avevamo anche chiesto, nel 2009, di fare da soggetto attuatore e utilizzare la quota che ci spettava per la realizzazione dei lavori. Ma la Provincia, a cui la Regione aveva affidato la delega, ha tergiversato. Ed ecco il risultato”.
Il caso di Frosinone è emblematico: due milioni e mezzo erano per il depuratore; tre milioni per la rete fognaria che, secondo i programmi, doveva essere realizzata in via Faito, via Le Rase e in parte di via Fornaci. “Abbiamo perso questo finanziamento e ne abbiamo perso anche un altro successivo, sempre “congelato” dalla Regione, da 1 milione e 200mila euro con i quali avremmo realizzato impianti in via Coroni, Valle Fioretta e l’ultima parte di Maniano. Sarebbe stata coperta buona parte della città. Ora con quali soldi potremmo mai farli?”.
FROSINONE. IANNARILLI: «AEROPORTO, DISCORSO APERTO»
La Provincia FR, 06.03.11, p. 5
«Il discorso sugli aeroporti del Lazio e sulla necessità di alleggerire Ciampino dal traffico aereo resta aperto». E' quanto dichiara Antonello Iannarilli, presidente della Provincia. «L'aut aut lanciato dai sindaci di Ciampino e Marino all'indirizzo del Governo affinché proceda alla diminuzione dei voli, come era stato stabilito anni fa, riporta all'attenzione alcuni tra i motivi che fecero strada alle procedure che portarono alla decisione di aprire un nuovo scalo nazionale a Viterbo e poi l'indicazione della Regione Lazio per un aeroporto regionale in Ciociaria. Dunque, ferme restando tutte le condizioni ancora da verificare affinché il discorso di uno scalo ciociaro possa essere considerato concretamente e alle quale stiamo lavorando con serietà, mi sembra che occorra accelerare nel discorso che deve vedere il traffico aereo della nostra regione secondo un progetto condiviso e realizzabile. Tutti conoscono la mia cautela quando si parla di un aeroporto a Frosinone. Una cautela non certo dovuta a considerazioni sulla sua utilità o ai benefici che una struttura del genere potrebbe portare al nostro territorio, dell'una e delle altre siamo profondamente convinti. Siamo anche convinti, però, della necessità di dare sempre concretezza ai nostri progetti e, dunque, a maggior ragione camminiamo con piedi di piombo quando parliamo della realizzazione di una grande impresa come un aeroporto e tutto ciò che esso comporta sotto vari punti di vista, non ultimo quello infrastrutturale. Guardiamo dunque con fiducia a una coralità di intenti (da evidenziare la concordanza di vedute espressa di recente dal Presidente del Consiglio regionale sulla necessità di investire al più presto in infrastrutture come il collegamento ferroviario veloce con la Capitale) nell'ambito di una visione territoriale ampia. Gli accorati appelli dei sindaci di Marino e Ciampino reiterati a più riprese da più di un lustro, pur indirizzati a sfere di competenza che certamente non ci competono, sono comunque un esempio chiarissimo di quanto pressanti siano, insieme alle istanze di riscatto e sviluppo dei territori, le necessità di una spinta progettuale veloce e ampia sui collegamenti».
FROSINONE. SVILUPPO SOSTENIBILE, DISCORSO APERTO
La Provincia FR, 06.03.11, p. 8
‘Il Patto dei sindaci per lo sviluppo sostenibile della provincia di Frosinone'. Questo il titolo del convegno che si è tenuto nei giorni scorsi in Provincia che di fatto ha aperto il ciclo di seminari sull'argormento e quindi sulla redazione del piano di azione per l'energia sostenibile (Paes) e sulle soluzioni finanziarie per la sua attuazione.
Un appuntamento organizzato dal Sipe (il cui coordinamento è affidato all'ing. Emiliano Gabriele e all'ing. Angela Viscogliosi), lo studio di ingegneria per l'efficienza energetica in edilizia, e voluto nell'ambito dell'attuazione nazionale della campagna Sustainable Energy Europe, tanto è vero che gode anche del patrocinio del Ministero dell'ambiente.
Il patto dei sindaci è fondamentale e l'appuntamento dell'altro pomeriggio - sostenuto fortemente dalla Provincia (presidente Antonello Iannarilli) e quindi dall'assessorato provinciale all'Ambiente (Fabio De Angelis), che sta mettendo in atto una serie di politiche in materia di sviluppo sostenibile - dà proprio l'avvio al ciclo di convegni e seminari sul Patto dei sindaci per l'anno 2011. Alla buona riuscita dei lavori hanno contribuito anche Unindustria Frosinone e Ancilazio.
Ha introdotto l'argomento e moderato gli interventi Angela Viscoglio. «Si chiama Patto dei Sindaci - ha spiegato - ma non è un patto tra i Sindaci. E' un patto tra le città e l'Europa, tra il Sindaco e l'Europa: ogni Amministrazione locale lavora in completa autonomia, supportata, aiutata, seguita dalle strutture tecniche e finanziarie che l'Europa ci mette a disposizione; ogni Comune prende il merito delle proprie azioni, creando a volte una sana competizione che porta sempre allo sviluppo del territorio. Con l'adesione al progetto, ci si impegna nel medio e lungo termine ad una serie di adempimenti tra i quali presentare il Piano di Azione per l'Energia Sostenibile entro un anno dalla formale ratifica al Patto dei Sindaci e ad esempio organizzare, in cooperazione con la Commissione Europea ed altri attori interessati, eventi specifici (Giornate dell'Energia; Giornate dedicate alle città che hanno aderito al Patto), che permettano ai cittadini di entrare in contatto diretto con le opportunità e i vantaggi offerti da un uso più intelligente dell'energia e di informare regolarmente i media locali sugli sviluppi del Piano di Azione. Obiettivo del convegno è continuare l'opera di sensibilizzazione delle amministrazioni locali già intrapresa e informare in maniera quanto più esaustiva invitando come relatori i massimi esperti in materia, in modo da poter dare ai Sindaci che vorranno aderire ed a quelli che hanno già aderito tutte le informazioni tecniche necessarie per perseguire gli obiettivi».
«Nel corso del convegno- ha aggiunto Emiliano Gabriele (al quale sono state affidate le conclusioni) - si è potuto constatare che in materia di sviluppo sostenibile le Amministrazioni locali hanno l'opportunità di raccogliere una sfida che è quella di seguire consapevolmente la strada tracciata dall'Europa per un futuro a bassa emissione di carbonio. L'unico modo per intraprendere con successo questo percorso, vincendo le reticenze che la novità della materia può indurre, è la piena conoscenza degli strumenti che l'Unione Europea ha varato nell'ambito della propria politica energetica che pone obiettivi vincolanti per il 2020.
Inoltre, la conoscenza delle azioni da compiere e dei conseguenti benefici ottenibili, consentirà alle Amministrazioni locali di aderire al Patto dei Sindaci in completa autonomia e con un approccio consapevole e propositivo che conferirà automaticamente all'azione intrapresa elevate possibilità di successo».
ANAGNI. INQUINAMENTO, NUOVO INCONTRO CON TECNICI ED ESPERTI
La Provincia FR, 06.03.11, p. 25
Ambiente da salvare, l'assessore Retarvi al capezzale del malato da guarire. Giovedì prossimo la Sala della Ragione tornerà ad ospitare tecnici ed esperti, per relazionare sullo stato dei lavori, e sui risultati acquisiti, relativamente agli studi effettuati sul territorio. Guglielmo Retarvi si dice ottimista, e anche se la strada da percorrere è lunga e non agevole "l'amministrazione sta lavorando sodo; le indagini conoscitive avviate nel luglio scorso sono proseguite con impegno e buona lena, e contiamo di poter contribuire con dati e relazioni, alla lotta contro l'inquinamento". L'assessore, che assieme al sindaco Noto volle fortemente iniziare la battaglia senza quartiere, intende ringraziare gli esperti che col loro lavoro "hanno gettato le basi per una attenta ed utile programmazione". Retarvi ringrazia inoltre "i Carabinieri, la Guardia di Finanza, la Guardia Forestale, le associazioni ambientaliste e quanti, liberi da ideologie e desiderio di apparire, si impegnano lontano dai riflettori, per restituire ai nostri giovani un ambiente pulito e risanato". Sulle emergenze rappresentate dalle discariche abusive "siamo riusciti ad ottenere l'impegno formale dell'amministrazione provinciale per la bonifica dai cumuli di rifiuti, e abbiamo chiesto al nostro ufficio tecnico di operare con immediatezza".
Erano frutto di un accordo di programma che avrebbe fatto pervenire in provincia di Frosinone, per l’annualità 2009, appunto 70 milioni di euro dalla Comunità europea, tramite la Regione Lazio; un investimento di cui il 70% veniva erogato con fondi pubblici e il 30% versato dagli introiti che Acea Ato 5, gestore degli impianti, avrebbe riscosso dalla fatturazione. Però una tariffa definitiva non c’è, e non c’è stata neppure negli anni passati. Il gestore così, non riuscendo con la tariffa provvisoria nemmeno a coprire i reali costi operativi, a quegli investimenti non ha messo mano. Tra l’altro questa è una delle tante contestazioni mosse al privato dall’Autorità d’ambito.
A novembre la Pisana aveva convocato con urgenza Acea Ato 5 per chiarire come stavano le cose e il gestore aveva spiegato che perdurando l’assenza di una tariffa definitiva era impossibile impegnarsi. Da allora ben poco è cambiato. La consulta dei sindaci ha incaricato tecnici e legali per avere quel parere decisivo che dovrà suffragare le azioni da intraprendere nei rapporti con la spa.
Tariffa definitiva e piano d’ambito ancora non ci sono (o meglio non ci sono quelle dell’Ato, perché invece la società, su indicazione della Pisana, sta già preparando una proposta). La novità, però, è che quei finanziamenti non ci sono più. La Regione ha comunicato ai primi cittadini interessati, infatti, qualche giorno fa, che quei soldi sono stati “congelati”, non essendo stati utilizzati. “In realtà sono stati stornati, come per il teatro, sul capitolo-calderone della sanità” ha spiegato Antonio Galassi, consigliere comunale del capoluogo e delegato dal sindaco Marini a seguire le vicende relative al servizio idrico.
“È il primo reale colpo all’economia dei comuni dovuto a quest’impasse - ha detto -. Noi siamo disperati. Avevamo anche chiesto, nel 2009, di fare da soggetto attuatore e utilizzare la quota che ci spettava per la realizzazione dei lavori. Ma la Provincia, a cui la Regione aveva affidato la delega, ha tergiversato. Ed ecco il risultato”.
Il caso di Frosinone è emblematico: due milioni e mezzo erano per il depuratore; tre milioni per la rete fognaria che, secondo i programmi, doveva essere realizzata in via Faito, via Le Rase e in parte di via Fornaci. “Abbiamo perso questo finanziamento e ne abbiamo perso anche un altro successivo, sempre “congelato” dalla Regione, da 1 milione e 200mila euro con i quali avremmo realizzato impianti in via Coroni, Valle Fioretta e l’ultima parte di Maniano. Sarebbe stata coperta buona parte della città. Ora con quali soldi potremmo mai farli?”.
FROSINONE. IANNARILLI: «AEROPORTO, DISCORSO APERTO»
La Provincia FR, 06.03.11, p. 5
«Il discorso sugli aeroporti del Lazio e sulla necessità di alleggerire Ciampino dal traffico aereo resta aperto». E' quanto dichiara Antonello Iannarilli, presidente della Provincia. «L'aut aut lanciato dai sindaci di Ciampino e Marino all'indirizzo del Governo affinché proceda alla diminuzione dei voli, come era stato stabilito anni fa, riporta all'attenzione alcuni tra i motivi che fecero strada alle procedure che portarono alla decisione di aprire un nuovo scalo nazionale a Viterbo e poi l'indicazione della Regione Lazio per un aeroporto regionale in Ciociaria. Dunque, ferme restando tutte le condizioni ancora da verificare affinché il discorso di uno scalo ciociaro possa essere considerato concretamente e alle quale stiamo lavorando con serietà, mi sembra che occorra accelerare nel discorso che deve vedere il traffico aereo della nostra regione secondo un progetto condiviso e realizzabile. Tutti conoscono la mia cautela quando si parla di un aeroporto a Frosinone. Una cautela non certo dovuta a considerazioni sulla sua utilità o ai benefici che una struttura del genere potrebbe portare al nostro territorio, dell'una e delle altre siamo profondamente convinti. Siamo anche convinti, però, della necessità di dare sempre concretezza ai nostri progetti e, dunque, a maggior ragione camminiamo con piedi di piombo quando parliamo della realizzazione di una grande impresa come un aeroporto e tutto ciò che esso comporta sotto vari punti di vista, non ultimo quello infrastrutturale. Guardiamo dunque con fiducia a una coralità di intenti (da evidenziare la concordanza di vedute espressa di recente dal Presidente del Consiglio regionale sulla necessità di investire al più presto in infrastrutture come il collegamento ferroviario veloce con la Capitale) nell'ambito di una visione territoriale ampia. Gli accorati appelli dei sindaci di Marino e Ciampino reiterati a più riprese da più di un lustro, pur indirizzati a sfere di competenza che certamente non ci competono, sono comunque un esempio chiarissimo di quanto pressanti siano, insieme alle istanze di riscatto e sviluppo dei territori, le necessità di una spinta progettuale veloce e ampia sui collegamenti».
FROSINONE. SVILUPPO SOSTENIBILE, DISCORSO APERTO
La Provincia FR, 06.03.11, p. 8
‘Il Patto dei sindaci per lo sviluppo sostenibile della provincia di Frosinone'. Questo il titolo del convegno che si è tenuto nei giorni scorsi in Provincia che di fatto ha aperto il ciclo di seminari sull'argormento e quindi sulla redazione del piano di azione per l'energia sostenibile (Paes) e sulle soluzioni finanziarie per la sua attuazione.
Un appuntamento organizzato dal Sipe (il cui coordinamento è affidato all'ing. Emiliano Gabriele e all'ing. Angela Viscogliosi), lo studio di ingegneria per l'efficienza energetica in edilizia, e voluto nell'ambito dell'attuazione nazionale della campagna Sustainable Energy Europe, tanto è vero che gode anche del patrocinio del Ministero dell'ambiente.
Il patto dei sindaci è fondamentale e l'appuntamento dell'altro pomeriggio - sostenuto fortemente dalla Provincia (presidente Antonello Iannarilli) e quindi dall'assessorato provinciale all'Ambiente (Fabio De Angelis), che sta mettendo in atto una serie di politiche in materia di sviluppo sostenibile - dà proprio l'avvio al ciclo di convegni e seminari sul Patto dei sindaci per l'anno 2011. Alla buona riuscita dei lavori hanno contribuito anche Unindustria Frosinone e Ancilazio.
Ha introdotto l'argomento e moderato gli interventi Angela Viscoglio. «Si chiama Patto dei Sindaci - ha spiegato - ma non è un patto tra i Sindaci. E' un patto tra le città e l'Europa, tra il Sindaco e l'Europa: ogni Amministrazione locale lavora in completa autonomia, supportata, aiutata, seguita dalle strutture tecniche e finanziarie che l'Europa ci mette a disposizione; ogni Comune prende il merito delle proprie azioni, creando a volte una sana competizione che porta sempre allo sviluppo del territorio. Con l'adesione al progetto, ci si impegna nel medio e lungo termine ad una serie di adempimenti tra i quali presentare il Piano di Azione per l'Energia Sostenibile entro un anno dalla formale ratifica al Patto dei Sindaci e ad esempio organizzare, in cooperazione con la Commissione Europea ed altri attori interessati, eventi specifici (Giornate dell'Energia; Giornate dedicate alle città che hanno aderito al Patto), che permettano ai cittadini di entrare in contatto diretto con le opportunità e i vantaggi offerti da un uso più intelligente dell'energia e di informare regolarmente i media locali sugli sviluppi del Piano di Azione. Obiettivo del convegno è continuare l'opera di sensibilizzazione delle amministrazioni locali già intrapresa e informare in maniera quanto più esaustiva invitando come relatori i massimi esperti in materia, in modo da poter dare ai Sindaci che vorranno aderire ed a quelli che hanno già aderito tutte le informazioni tecniche necessarie per perseguire gli obiettivi».
«Nel corso del convegno- ha aggiunto Emiliano Gabriele (al quale sono state affidate le conclusioni) - si è potuto constatare che in materia di sviluppo sostenibile le Amministrazioni locali hanno l'opportunità di raccogliere una sfida che è quella di seguire consapevolmente la strada tracciata dall'Europa per un futuro a bassa emissione di carbonio. L'unico modo per intraprendere con successo questo percorso, vincendo le reticenze che la novità della materia può indurre, è la piena conoscenza degli strumenti che l'Unione Europea ha varato nell'ambito della propria politica energetica che pone obiettivi vincolanti per il 2020.
Inoltre, la conoscenza delle azioni da compiere e dei conseguenti benefici ottenibili, consentirà alle Amministrazioni locali di aderire al Patto dei Sindaci in completa autonomia e con un approccio consapevole e propositivo che conferirà automaticamente all'azione intrapresa elevate possibilità di successo».
ANAGNI. INQUINAMENTO, NUOVO INCONTRO CON TECNICI ED ESPERTI
La Provincia FR, 06.03.11, p. 25
Ambiente da salvare, l'assessore Retarvi al capezzale del malato da guarire. Giovedì prossimo la Sala della Ragione tornerà ad ospitare tecnici ed esperti, per relazionare sullo stato dei lavori, e sui risultati acquisiti, relativamente agli studi effettuati sul territorio. Guglielmo Retarvi si dice ottimista, e anche se la strada da percorrere è lunga e non agevole "l'amministrazione sta lavorando sodo; le indagini conoscitive avviate nel luglio scorso sono proseguite con impegno e buona lena, e contiamo di poter contribuire con dati e relazioni, alla lotta contro l'inquinamento". L'assessore, che assieme al sindaco Noto volle fortemente iniziare la battaglia senza quartiere, intende ringraziare gli esperti che col loro lavoro "hanno gettato le basi per una attenta ed utile programmazione". Retarvi ringrazia inoltre "i Carabinieri, la Guardia di Finanza, la Guardia Forestale, le associazioni ambientaliste e quanti, liberi da ideologie e desiderio di apparire, si impegnano lontano dai riflettori, per restituire ai nostri giovani un ambiente pulito e risanato". Sulle emergenze rappresentate dalle discariche abusive "siamo riusciti ad ottenere l'impegno formale dell'amministrazione provinciale per la bonifica dai cumuli di rifiuti, e abbiamo chiesto al nostro ufficio tecnico di operare con immediatezza".
ARNARA. FEDELE, SEGRETARIO PD: “DISCARICHE A CIELO APERTO SPETTACOLO VERGOGNOSO”
La Provincia FR, 06.03.11, p. 15
Vecchi televisori, resti di lavatrici e divani, tutti malinconicamente adagiati sui cigli delle strade. Il problema degli ingombranti è una piaga che ormai affligge varie zone del territorio arnarese, da San Clemente alla zona a ridosso del cimitero, passando per il campo sportivo, fino ad arrivare al confine con Pofi. «Uno spettacolo indecoroso - cosi viene definito il fenomeno dal segretario del Pd cittadino Valerio Fedele -. Siamo immobilizzati da un'amministrazione alle prese con beghe interne che non vede i problemi che sono davanti agli occhi di tutti. Siamo arrivati a tanto dopo che la giunta Capogna ha soppresso il servizio di raccolta degli ingombranti, istituito dalla precedente amministrazione di centro-sinistra. Un servizio - continua Fedele - che funzionava. Dato che in tanti anni non abbiamo mai visto le nostre campagne invase dai rifiuti. Cosa ancora più grave è la non gestione della raccolta differenziata. Infatti l'attuale Amministrazione di centro-destra in sette anni a pensato solo a cementificare il nostro borgo, fregandosene della salute e delle tasche dei cittadini. Poiché eliminando i cassonetti per plastica, vetro e carta, il comune è costretto a pagare sanzioni per l'inesistente raccolta differenziata e a versare di più nelle casse della s.a.f. per la quantità di rifiuto indifferenziato che viene portato in discarica, questo ovviamente porta un aggravio della tarsu che colpisce tutti i cittadini. Siamo nelle mani di un assessore all'Ambiente che si preoccupa solo di organizzare eventi e non adempie ai propri compiti, Arnara merita di più".