REDAZIONE: FRANCESCO BEARZI, CRISTINA MATALONI, SARA DEODATI, VINCENZO LANDOLINA, ALBERTO VALLERIANI, ROCCO MARTUFI, GIULIO TIRINELLI

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mercoledì 9 febbraio 2011

Rassegna stampa 08-09.02.11 (generale, per aeroporto frosinone vedi post precedente)

VILLA SANTA LUCIA, TANTI DUBBI SULL'IMPIANTO DI SMALTIMENTO AMIANTO, NON C'E' TRACCIA DELLA RINUNCIA FORMALE

Il Messaggero Fr 09.02.11 - di Domenico Tortolano
Torna all’attenzione del consiglio comunale di Villa Santa Lucia, oggi alle 18,30, la questione della fabbrica per lo smaltimento delle lastre d’amianto che una ditta emiliana aveva programmato di realizzare nell’area industriale. La stessa ditta, dopo le proteste dei mesi scorsi da parte del comitato “Villa no-amianto” e di altre associazioni ambientaliste, il 18 gennaio in una riunione al Consiglio Regionale del Lazio aveva comunicato di rinunciare a quel progetto e di presentarne un altro sempre in materia di smaltimento di rifiuti.
Il nuovo progetto di riconversione del sito di Villa Santa Lucia, precisò il rappresentante della società, avrebbe previsto lo stoccaggio di rifiuti, pericolosi e non pericolosi, con il trattamento dei soli rifiuti non pericolosi. Fu anche detto che avrebbe riguardato il trattamento di natura meramente meccanica, con esclusione di interventi termici o chimici. Insomma un progetto sostanzialmente diverso e con impatto ambientale molto minore rispetto al precedente.
La presidente del Comitato in un documento consegnato al sindaco fa ora rilevare che sia allora che oggi ancora “non c’è alcuna effettiva e formale rinuncia al progetto iniziale e proprio per fugare ogni dubbio fu richiesto il nuovo progetto da illustrare in consiglio comunale e alla città”. Clementina D’Aguanno invita alla prudenza e dice: ”Allo stato attuale non vi è traccia giuridicamente rilevante della rinuncia al progetto originariamente presentato dalla Progetto Immobiliare e né tantomeno della presentazione di un nuovo progetto”.
Sul “caso Villa Santa Lucia” si è espresso, ieri, anche il vice presidente della Provincia, nonchè Assessore all’Ambiente, Fabio De Angelis, il quale ha assicurato che «seguirà con la massima attenzione l’evolversi della situazione. Non permetteremo a nessuno - ha sottolineato Fabio De Angelis - di ferire questo territorio e sono dunque pronto ad attivare ogni misura che possa tutelare i cittadini qualora le assicurazioni date dalla società il 18 gennaio presso la Regione non fossero pienamente rispettate. Sulla tutela ambientale e sulla salute pubblica saremo intransigenti».
Anche l’ex consigliere comunale di Cassino Robertino Marsella (Udc) ha avvertito di tenere la guardia alta per evitare la realizzazione dell’impianto di smaltimento dell’amianto in una zona già pesantemente coperta da discariche di rifiuti e inceneritori.

LA CONSULTA PRENDE TEMPO. SI ATTENDE L'ESITO DEL RICORSO AL TAR DI ACEA ATO 5?
La Provincia FR, 08.02.11, p. 9, di Cesidio Vano
La sensazione è che si voglia tenere tutto in sospeso fino al 24 febbraio quando il Tar del Lazio dovrebbe decidere sul ricorso di Acea Ato 5 contro la delibera del dicembre 2009 (e gli atti conseguenti) con cui l'assemblea dei sindaci dell'Ato5 ha azzerato gli aumenti riconosciuti ad Acea nel 2007 con l'applicazione di quanto stabilito nell'atto di transazione a seguito del quale si erano rivisti costi e investimenti del piano d'ambito.
Ieri mattina, infatti, si è svolta la Consulta d'Ambito convocata dal presidente della provincia e dell'Ato5, Antonello Iannarilli. All'organismo, lo scorso 24 gennaio, l'assemblea dei sindaci aveva affidato il compito di valutare il da farsi su: nuova tariffa idrica per il 2011 e revisione del piano tariffario pluriennale, così come il da farsi in merito alla richiesta del presidente Iannarilli di avviare la procedura di risoluzione contrattuale in danno di Acea (gestore del servizio idrico in provincia) per varie sostenute inadempienze. Ieri, però, Iannarilli - nonostante la sicurezza sempre ostentata - non ha portato documenti definitivi in Consulta, anzi ha insistito per avere l'indicazione di altri due consulenti (espressione del centrosinistra) da affiancare a quelli già da lui nominati per studiare e riferire su tutte le carte e le procedure da attuare. In Consulta, comunque, Iannarilli ha portato anche un altro parere (il secondo) dello studio di consulenza economica e finanziaria da lui incaricato e relativo alla tariffa da applicare per l'anno appena iniziato. Il nuovo calcolo - semplifichiamo un discorso non affatto semplice - indicherebbe come possibile tariffa reale media per il 2011 quella di 0,84 euro/mq. Circostanza che ha però lasciato perplessi gli altri componenti dell'organismo consultivo, visto che in precedenza gli stessi professionisti basandosi su altri calcoli avevano indicato, per il 2010, le tariffe di 0,95 euro/mq e (tenendo presente le indicazioni della Conviri) di 1,21 euro/mq.
La Consulta si è chiusa senza decidere nulla se non un aggiornamento della riunione a lunedì prossimo. Una settimana di tempo che servirà alla Sto (la Segreteria tecnica operativa dell'Ato) a fornire - come espressamente hanno richiesto alcuni sindaci ieri mattina - una relazione completa su tutta la vicenda e lo stato dell'arte. La Consulta, insomma, vuole sapere dai tecnici che fanno parte della struttura - e per quello sonopagati - come stanno le cose: quali sono le prospettive; quali i rischi e quale le scelte più utili a tutelare enti e cittadini.
Se ne riparlerà, quindi, il 14 febbraio. Ma a quel punto, a 10 giorni dalla sentenza del Tar di Roma sul ricorso del gestore idrico, difficile che si decida alcunché, visto che l'eventuale pronunciamento dei giudici a favore di Acea potrebbe riportare tutta la vicenda al 2009, ripristinando quindi gli aumenti stabiliti con la transazione del 2007 e legittimando l'applicazione del nuovo piano tariffario da lì elaborato, rimettendo, dunque, tutto in discussione.
Che il giudizio del Tar possa essere favorevole ad Acea lo pensano anche nel palazzo della provincia da dove giunge l'indiscrezione - e che come tale deve essere intesa - che a far pesare la bilancia della giustizia amministrativa dalla parte del ricorrente possa essere un errore procedurale commesso nell'annullare gli aumenti: non si sarebbe provveduto, infatti, a dare avviso - come prevede la legge - ai controinteressati dell'avvio di quel procedimento.

Notizia recuperata:
I VERDI del Lazio a fianco dei cittadini, degli agricoltori, degli allevatori e degli imprenditori della Valle del Sacco per tutelare il territorio e rilanciare l’economia e l’occupazione


COMUNICATO STAMPA - Roma 3 febbraio 2010

Valle del Sacco

Bonelli (Verdi): “Dichiarazione area di crisi ambientale è opportunità ambientale ed economica per territorio e agricoltura”.
“Rappresenta una concreta opportunità per il territorio l’approvazione in Consiglio regionale dell’ordine del giorno presentato dai Verdi che impegna la Giunta regionale a elaborare entro sei mesi uno studio propedeutico finalizzato alla dichiarazione di area ad elevato rischio di crisi ambientale ex art. 74 del D.Lgs 112/1998 della Valle del Sacco e successivamente un piano di risanamento finalizzato a determinare in via prioritaria le misure urgenti atte a rimuovere le situazioni di rischio e al ripristino ambientale, questa zona avrà finalmente la duplice opportunità di uscire dall’emergenza ambientale e di sviluppare sia l’economia, sia l’agricoltura. – dichiara il Presidente nazionale e Capogruppo dei Verdi in Regione, Angelo Bonelli – Con questo atto, infatti, sarà possibile accedere a ingenti finanziamenti nazionali ed europei per le aree di criticità ambientale, rendendo competitivo il sistema agricolo e zootecnico della zona che ha mantenuto una fondamentale rilevanza, utilizzando il territorio in maniera responsabile, nonostante la dura situazione di criticità ambientale e l’assenza storica delle istituzioni che prima non hanno controllato il territorio, consentendo l’inquinamento, mentre in tempi più recenti non sono quasi mai intervenute per risolvere il problema. Chiederemo alla Regione di attivarsi per mettere in campo ogni risorsa possibile al fine di salvaguardare l’agricoltura e la zootecnia della zona che sono state compromesse da uno sviluppo industriale irresponsabile e oggi soffrono doppiamente in un grave momento di crisi economica”. 
Ufficio stampa Verdi Lazio

L’UGI TUONA: A COLLEFERRO ALTA PERCENTUALE DI TUMORI
Quotidiano sera 08.02.2011
Dall’Ugi, Unione Giovani Indipendenti di Colleferro e zona, riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato stampa.
“...Ci indigniamo per l’ennesima volta per la velocità con la quale si susseguono gli scandali di questa città e di come ogni volta vengono affrontati in modo errato, sia dalle istituzioni che ci dovrebbero rappresentare, che da un’opinione pubblica inesistente e incapace di compiere uno scatto d’orgoglio. Ci indigniamo di fronte a un servizio del Tg che, nel tentativo di fare giornalismo sensazionalistico, fa scadere nel banale una problematica di vitale importanza, sfruttando il caso umano di un agricoltore e del suo “povero” bestiame agonizzante, senza fare alcun cenno alla strage di esseri umani che in questi anni si è compiuta e continua a compiersi in questa valle. Stiamo parlando di una percentuale di tumori più alta del 20% rispetto alle medie regionali (Studio Asl Roma E 2006) contraddistinta da valori di malattie dell’apparato respiratorio altissime rispetto a città della stessa grandezza; per fare un esempio si evidenziano i valori più alti di Asma nella vita nei bambini dai 6 ai 7 anni a Colleferro (13.4 %) rispetto ad altre città ben più grandi, quali Roma (11.6%), Siena (11.4%), Trento (6.1%) (fonte SIDRIA : Studi Italiani sui Disturbi Respiratori nell’Infanzia e l’Ambiente). ...Ci indigniamo di fronte alle dichiarazioni...imbarazzanti, di chi invece di risolvere i veri problemi di questo territorio si limita a rispondere affermando che la situazione è sotto controllo. Ci indigniamo per il comportamento degli altri politicanti, che mostrano un maggiore interesse per le prossime elezioni piuttosto che proporre valide alternative a questo scempio. Purtroppo stiamo per assistere ad una compravendita elettorale, facente leva sul ricatto occupazionale, creando una campagna di guerra a Cacciotti e dimenticando che oltre a lui, le responsabilità pesano sulle teste di un'intera classe dirigente, maggioranza e opposizione, che a oltre a fare bella retorica non si è mai impegnata nei fatti. Diffidiamo anche dei “salvatori della patria” arrivati nell’ultim'ora e autocandidatisi al martirio solo sotto elezioni. Troppe volte abbiamo ascoltato discorsi suggestivi e rassicuranti che, però, non hanno dimostrato altro che un attaccamento alla propria poltrona. Ci indigniamo per coloro che gridano allo scandalo di fronte alla vista di pecore malformate e morenti ma che non si pronunciano sulla situazione sanitaria dei cittadini di Colleferro. Non si tiene conto di quelle persone che ogni giorno, a causa del servilismo di questa città rispetto a realtà industriali interessate solo al profitto, sono costrette a lottare contro malattie che annichiliscono il fisico e la mente e che lentamente, in silenzio, uccidono. Il TG1 non si preoccupa di realizzare un servizio sui bambini morti di leucemia fulminante o su ragazzi sotto i 20 anni costretti a lottare contro malattie più grandi di loro o sulle famiglie distrutte da patologie che possono durare una vita. Lo scandalo c’è e c’è sempre stato. Il problema è che nessuno ne parla e molti cercano di nasconderlo. Nella tristezza di un paese che vede negli scandali l’unica occasione per risolvere i problemi, noi Pretendiamo che vengano estese le indagini epidemiologiche all’intera Valle del Sacco e allo stesso tempo pretendiamo l’estensione della bonifica ambientale in tutti i siti industriali di Colleferro, richieste che noi esigiamo da tempo...”.

LA XVIII COMUNITA' MONTANA IN CAMPO PER LA TUTELA AMBIENTALE DELLA VALLE DEL SACCO

Ecco la notizia quotidiana 09.02.2011
Si è riunita la giunta della XVIII Comunità Montana dei Monti Prenestini presieduta dal Presidente Loris Talone, ed ha predisposto la riorganizzazione degli uffici individuando nuove figure apicali che rilanceranno l’azione amministrativa dell’ente tesa alla sviluppo eco-sostenibile del territorio montano. In quest’ottica tale Ente si sta impegnando anche per la risoluzione dei gravi problemi ambientali che da tempo sono presenti nella valle del sacco e che negli ultimi giorni sono stati fortemente strumentalizzati dai media dopo il servizio del TG1 sul caso Fadda. Per spiegare bene come stanno le cose tale argomento verrà affrontato in maniera approfondita domenica 27 febbraio, alle ore 10.30 in un incontro dibattito, presso il teatro Vittorio veneto di Colleferro, con i sindaci, tecnici del settore ambientale, le associazioni di categoria, ed i consiglieri regionali al quale tutti i cittadini sono invitati ad intervenire.


VEROLI. LA DIFFERENZIATA DA’ I SUOI FRUTTI
La Provincia FR, 08.02.11, p. 20, di Egidio Cerelli
L'assessore all'ambiente dopo il chiacchiericcio degli ultimi tempi esce allo scoperto e così il dott. Egidio Lombardi, esprime grande soddisfazione per la raccolta differenziata da poco intrapresa sul territorio verolano.
«Iniziata da appena due mesi, la campagna ha difatti già dato i suoi frutti, facendo registrare un significativo 9.2%, come comunicato giovedì mattina dalla Dott.ssa Daniela Sangalli nel corso dell'incontro tenutosi presso l'Aula consiliare.Potrebbe sembrare un dato esiguo, ma in realtà non lo è affatto, se si considera che la raccolta differenziata, fortemente voluta da me e dal sindaco D'Onorio, è iniziata sul nostro territorio da appena due mesi e soprattutto solo nelle zone di Giglio e S. Angelo in Villa. Questo è un dato che ci lascia ben sperare, per noi è solo l'inizio di una campagna che vedrà coinvolto tutto il territorio e che ci porterà sicuramente a raggiungere entro l'anno il 20%. Qualcuno ha parlato di un 8,70 % ma - precisa- è un dato riferito al 2009, quando ancora nel nostro Paese non c'era alcuna raccolta differenziata! Un obiettivo importante che ci siamo imposti - continua - è la realizzazione dell'Isola Ecologica, per la quale, assieme ai tecnici, stiamo lavorando senza sosta, e non escludiamo che dopo la sua creazione nel nostro Paese la raccolta differenziata possa raggiungere una percentuale pari al 20%!» Pieno compiacimento Lombardi lo esprime anche per la ratifica, avvenuta per l'accordo di programma "Differenziamoci Veroli".
«La nostra Amministrazione ha dimostrato di guardare avanti. Con la ratifica di questo accordo - prosegue- abbiamo raggiunto un altro importantissimo traguardo. Tutte le scuole del territorio hanno aderito alla campagna "Differenziamoci Veroli" e questo per noi rappresenta un grande successo, perché è proprio nelle giovani generazioni che dobbiamo investire se vogliamo domani un paese più pulito e più sano; è solo educando i giovani che si può creare quella coscienza ecologica grazie alla quale possiamo sperare di salvaguardare e tutelare il nostro ambiente. Un grazie particolare - prosegue ancora - và quindi sia al Dott. Mandarelli, Provveditore agli Studi di Frosinone, che a tutti i dirigenti scolastici del territorio che senza riserve hanno collaborato alla realizzazione di questo progetto e si attiveranno per la sua concretizzazione nelle scuole».
Tutte le scuole del territorio, già dall'altro ieri mattina, sono state dotate dei contenitori per la raccolta differenziata da sistemare all'esterno delle classi, e dalla prossima settimana ogni classe sarà provvista del proprio contenitore per la raccolta della carta. «Grazie alla sensibilizzazione e all'educazione ambientale che parte dalle scuole- continua ancora- tra qualche anno sono sicuro che la differenziata sarà una consuetudine. Siamo partiti dalle scuole perché per noi è fondamentale educare le giovani generazioni, anche perché i ragazzi possono rappresentare il veicolo attraverso il quale avvicinare a questo tipo di raccolta anche i genitori». La raccolta differenziata già iniziata per i privati nelle zone del Giglio e S. Angelo in Villa, dalla prossima settimana sarà estesa anche a tutte le attività commerciali localizzate in quelle zone, compresa la Clinica "INI Città Bianca" che sarà dotata di propri raccoglitori. Sono disponibili, inoltre, le compostiere per la raccolta dell'umido per richiedere le quali basta farne richiesta presso l'Ufficio tecnico comunale. A presto ci saranno altri incontri con la popolazione e le scuole, duranti i quali sia l'Assessore in prima persona che i tecnici della Sangalli daranno ulteriori chiarimenti a chi dovesse ancora avere dubbi circa questo tipo di raccolta. « E' importane che la gente abbia ben chiaro il concetto di differenziata ed è nostro dovere dare loro tutte le informazioni necessarie. Ecco perché assieme ai tecnici della Sangalli, che ringrazio per la disponibilità e competenza, ci mettiamo a completa disposizione di quanti avessero problemi o incertezze circa questo tipo di raccolta. Ci tengo a precisare - prosegue- che sono orgoglioso di come la popolazione ha accolto questa iniziativa, e di buon grado si sta prodigando per la diffusione di una vera e sana coscienza ecologica»

ALATRI. IL COMUNE NON HA COLPE PER IL DEPURATORE
La Provincia FR, 08.02.11, p. 22
«Nessun finanziamento perso per il depuratore di Vallecarchera, che è di competenza di Acea Ato5, al momento è stato sospeso dalla Regione Lazio, ma c'è un perché. Gianfranco De Santis ancora una volta racconta bugie solo per ricerca di visibilità pre-elettorale non avendo argomenti seri da proporre alla città. Sarebbe bastato leggere attentamente le lettere inviate dal Direttore Regionale ing. Giuseppe Tanzi, di cui è entrato stranamente in possesso, per sapere la verità. Basta fare il gioco delle due parti. Ricordiamo infatti che alla Regione Lazio il partito dell'UdC, di cui Gianfranco De Santis è esponente cittadino, governa a pieno titolo». Questa è la dura risposta dell'amministrazione comunale a De Santis. Poi gli amministratori proseguono: «La Regione Lazio, nell'ambito dei fondi Fas 2007-2013, aveva inserito tre milioni di euro per eliminare il depuratore di Vallecarchera (zona Cosciano), ammodernamento del depuratore del Porpuro con eliminazione di quello presente a Pitocco (Vico nel Lazio). Tre interventi, quindi, davvero importanti. Purtroppo il soggetto competente alla gestione degli impianti non ha avviato nessun intervento e la Regione ha preso al momento un'altra decisione. Dato che i soldi dall'Acea Ato5 non sono stati utilizzati per questi interventi di carattere sovracomunale, li ha momentaneamente sospesi destinandoli ad altri settori di sua competenza come la sanità. L'amministrazione comunale - concludono gli esponenti di maggioranza - non ha nessuna competenza e quindi nemmeno responsabilità, anzi prenderà seri provvedimenti verso il gestore e chiederà spiegazioni per non aver ottemperato a questi interventi».

PM10, CECCANO SUPERA FROSINONE
Il Messaggero Fr 09.02.11 p.30 - di Gianpaolo Russo
Ceccano è il comune che nel 2011 si aggiudica lo “sprint” per aver tagliato prima il traguardo, non certo prestigioso, di superamenti dei giorni limiti di inquinamento da Pm 10. La città fabraterna, infatti, ha raggiunto i 35 giorni consecutivi di polveri sottili superiori al limite di 50 mg/mc. Ciò fa scattare l’obbligo per l’amministrazione di precedere misure di limitazione alla circolazione (ordinanze già attuate in parte dal comune con due blocchi del traffico già eseguiti). Per la prima volta, quindi, Ceccano batte anche il capoluogo che ieri aveva tocca “solo”, si fa per dire, 34 giorni di inquinamento dall’inizio dell’anno. Ed anche per i livelli di inquinamento Ceccano si aggiudica il primato di ieri con 156 mg/mc contro i 146 del capoluogo. Un inquinamento che, in questi giorni, complice il bel tempo e lo stazionamento dell’aria è salito vertiginosamente. La centralina della scalo di via Puccini ha segnalato ieri la presenza di 146 microgrammi al metro cubo di Pm 10 tre volte superiori ai valori consentiti per legge (50 mg/mc). Il giorno prima era andata ancora peggio con 154 mg/mc mentre il 5 erano 149. Insomma un disastro. Leggermente migliori i dati di Frosinone alta dove l’inquinamento risulta essere dimezzato rispetto allo Scalo. La centralina di viale Mazzini ha, infatti, riportato valori di 69 mg/mc ieri, 80 il giorno precedente e 76 il giorno cinque. Dall’inizio dell’anno Frosinone ha toccato 33 giorni di inquinamento frutto di 27 giornate nere a gennaio e sei (in pratica da quando è iniziato il nuovo mese non c’è stata tregua) a febbraio. Ma la situazione non è migliore altrove: a Cassino, infatti, l’aria di ieri era altrettanto irrespirabile con 135 mg/mc. La città Martire si consola con i giorni di superamento che la vedano distanziata da Ceccano e Frosinone con 15 sforamenti. Seppur i livelli di inquinamento siano più ridotti la terza città prossima superare i livelli limite è Alatri. Per la prima volta nella sua storia la città delle mura ciclopiche rischia di intraprendere anch’essa provvedimenti restrittivi al traffico.
C’è attesa, per oggi, quando in sala consiliare alle ore 11 verrà presentata ufficialmente agli organi di stampa l’ordinanza che prevede le domeniche ecologiche (ne dovrebbero essere quattro), le giornate di targhe alterne e tutte le limitazioni previste nel nuovo piano regionale. La novità è che ci sarà una maggiore attenzione nella comunicazione ai cittadini di questi provvedimenti attraverso i consueti organi di informazione ma anche attraverso l’affissione di manifesti e l’utilizzo di auto del comune con tanto di altoparlante per diffondere in città le informazioni dei blocchi che arriveranno ad aprile. Ancora una volta, però, le amministrazioni locali arrivano con forte ritardo nel programmare limitazioni del traffico quando, statisticamente, i mesi più critici per la presenza di polveri sottili nell’atmosfera sono dicembre, gennaio sino a metà febbraio. Che senso ha farli dopo questo periodo?

PM 10 AI MASSIMI LIVELLI
La Provincia FR, 09.02.11, p. 24

Così come era successo per la drammatica questione ambientale, il consigliere comunale Angelino Stella nella sua ultima mozione ricorda che anche per le polveri sottili (Pm10) aveva "anticipato di molti anni i risultati drammatici che ogni giorno emergono in città". «Il dato di 168 ug/m3 - si legge nel documento - rilevato domenica scorsa a Ceccano pur in presenza del blocco del traffico è un fatto drammatico, prova provata delle mie specifiche denunce che mettevano sotto accusa la obsoleta centralina di rilevazione installata dalla Regione Lazio e gestita dall'Arpa posta in modo assurdo in un parcheggio (Piazzale Europa) lontano dai siti a rischio emissioni. Centralina difesa a spada tratta dal consiglio comunale guidato dal Sindaco che in data 09/05/08 respinse un emendamento a firma di Stella e Liburdi, per l'acquisto di una moderna centralina mobile per sostituirla. Anzi in quella occasione si disse che lo strumento trasmetteva giornalmente i dati sull'inquinamento atmosferico, dimenticando di specificare che non rilevava le Pm10. Solo nel settembre 2010, la centralina posta nel parcheggio venne dotata dall'Arpa di strumenti idonei a rilevare le Pm10 a livelli alti e guarda caso è venuta fuori la verità sulla questione. Era dal 2003 che il consiglio bocciava una mia proposta all'anno di indagine scientifica. Questa era l'ultima della serie. Chi pagherà per tale grave ritardo ed omissione? Cosa abbiamo respirato in questi anni? "Non ci resta che piangere" era il titolo di un famoso film...»


PALIANO. GRIDO D'ALLARME PER LA SISTEMA COMPOSITI
Il Messaggero FR 09.02.11 p.31 - di Emiliano Papillo
Grido d’allarme del segretario provinciale della Filctem (chimici-tessili) della Cgil, Silvio Campoli sul futuro dello stabilimento Sistema Compositi di Paliano, settore chimico, specializzato nella produzione di vestiario e componentistica militare-aeronautico. “Nella sede della Cgil è stata recapitata una lettera inviata dalla società Sistema Compositi in cui si comunica il licenziamento collettivo dei 63 lavoratori. La società, oggi in capo alla Holding Novalis è rappresentata in sede sindacale dal signor Giampaolo Fiorletta, attraverso un accordo con il dottor Ciro D’Aries, amministratore giudiziale del Tribunale di Milano” scrive Campoli aggiungendo: “Nel piano di rientro erano state illustrate le linee guida del piano di rilancio dello stabilimento, il quale prevedeva, oltre ad una ricapitalizzazione, anche nuovi progetti industriali mai decollati. Infatti l’azienda, è tuttora in cassa integrazione straordinaria per crisi fino ad aprile 2011”. Un fulmine a cielo sereno per gli operai che fino a qualche anno fa rappresentavano uno dei fiori all’occhiello in Italia per quel tipo di produzioni. “Noi della Cgil, avevamo già espresso a suo tempo seri dubbi sull’attendibilità del piano. Di fatto oggi la Sistema Compositi attualmente tiene in carico solo una decina di dipendenti presso lo stabilimento di Paliano, i quali non producono nulla se non qualche rimanenza delle ultime forniture del Ministero della Difesa” ha continuato Silvio Campoli secondo il quale “Questa iniziativa intrapresa dalla società, tenderà soltanto ad avere un altro anno di cassa integrazione per cessazione, un percorso obbligato, che certo non aiuterà al rilancio del sito”. Gli operai quindi rischiano seriamente di perdere il posto di lavoro in maniera definitiva. “Noi non staremo a guardare, metteremo in campo tutte le iniziative possibili per tutelare i posti di lavoro” ha concluso la Cgil.
Intanto oggi sarà un giorno importante per lo stabilimento Videocon di Anagni. Alla Provincia, a partire dalle ore 10,30 ci sarà un vertice con l’assessore alle attività produttive, Francesco Trina.

ANAGNI. IL SINDACO CON GLI OPERAI VIDEOCON CONTRO COTRAL
Il Messaggero FR 09.02.11 p.30 - di Paolo Carnevale
“Se il Cotral denuncia gli operai della Videocon per interruzione di pubblico servizio, allora anch’io dico che, da adesso in poi, appena il trasporto pubblico subirà, per qualsiasi motivo, ritardi e disservizi, ci sarà una denuncia da parte nostra.” Parole del sindaco di Anagni Carlo Noto, intervenuto ieri sulla questione delle ingiunzioni di pagamento arrivate a 22 operai della Videocon (3750 euro da pagare per ognuno di loro), in seguito al blocco dell’autostrada dello scorso 30 novembre 2009. Come si ricorderà, gli operai avevano deciso di bloccare il tratto di Anagni dell’A1 per protestare contro la gravissima crisi della ditta. Una azione che ha provocato però, a quanto pare, la denuncia della Cotral. La ditta di trasporti pubblici ha deciso in seguito a quello sciopero di denunciare i manifestanti per interruzione di pubblico servizio. E nei giorni scorsi sono arrivate, come si diceva, le ingiunzioni di pagamento. 3750 euro a testa come condanna per l’occupazione dell’A1. Decisione che ha scatenato in città un vespaio di polemiche. A far sentire la propria voce è stato anche Noto. “Ricordo bene quel giorno: c’ero anch’io assieme agli operai”, ha detto il sindaco. Noto ha poi dato tutta la sua “solidarietà alle famiglie dei lavoratori”. Ha espresso ottimismo sulla loro possibilità di avere ragione in sede di ricorso. Ed ha poi chiarito: “se degli operai che manifestano per il loro lavoro sono condannati a pagare una multa, allora la Cotral sappia che, al primo disservizio, saremo in prima fila per denunciare loro con la stessa motivazione”. Sulla questione, da registrare anche le parole di Roberto Cicconi, consigliere comunale di Sinistra Ecologia e Libertà: “la condanna penale subita dai 22 operai della Videocon dimostra tutte quelle che sono le contraddizioni del sistema in cui viviamo. Il diritto di sciopero è ancora un diritto Costituzionalmente garantito, e come tale deve essere salvaguardato. I lavoratori della Vdc hanno il sacrosanto diritto di scioperare e tale diritto non può essere limitato nell’indifferenza generale delle istituzioni. Chiederemo all’Amministrazione di Comunale di intervenire economicamente a sostegno dei lavoratori colpiti duramente a livello non solo economico. Lavoratori a cui va tutta la nostra solidarietà”.