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martedì 15 febbraio 2011

Rassegna stampa 15.02.11

Comune di Colleferro
C O M U N I C A T O S T A M P A

LA REGIONE ACQUISIRA' IL GAIA. IL SINDACO CACCIOTTI: “FINALMENTE UNA PROPOSTA SERIA”


“Finalmente una proposta seria e concreta, che arriva dopo cinque anni di tentativi andati a vuoto”. Il sindaco Mario Cacciotti, all’indomani dell’incontro avvenuto in Regione con la presidente Renata Polverini e l’assessore regionale all’Ambiente Pietro Di Paolo, si dimostra pienamente soddisfatto della strada intrapresa per risollevare le sorti del Gaia, la società di raccolta e smaltimento rifiuti del territorio. “Come sindaco del più grande Comune fondatore e proprietario della discarica – prosegue Cacciotti – sono al fianco della Presidente Polverini che ringrazio, insieme alla Giunta, per avere deciso di affiancarci in questa battaglia intrapresa per evitare il fallimento del Gaia”. “La Polverini – dice il Sindaco a proposito della riunione tenutasi ieri pomeriggio, alla quale hanno partecipato anche una ventina di Sindaci dei Comuni afferenti al Gaia – ha confermato la volontà che aveva di recente espresso di acquisire la nostra società dei rifiuti attraverso una nuova società regionale, non escludendo la possibilità di inserire altri partner, mantenendo sempre una gestione pubblica. Per i lavoratori questo impegno significa la risoluzione seria delle problematiche legate alla stabilità del posto di lavoro anche per il futuro, che garantirà di vedere ricompensato il lavoro svolto senza dover penare per avere il giusto stipendio a fine mese”. Nelle prossime settimane si lavorerà, quindi, alla elaborazione del modello più idoneo alla costituzione della società regionale che potrà acquisire il Gaia, prima di tornare a riunirsi con i Sindaci il 15 marzo. “E’ importante sottolineare – conclude il sindaco Cacciotti – che tale nuova realtà, oltre a salvare la società, servirà a mantenere gli attuali livelli di occupazione e a permettere il reintegro di quei dipendenti che oggi, purtroppo, sono in cassa integrazione”.

COLLEFERRO Oltre il 90% dei lavoratori hanno aderito ieri allo sciopero generale indetto dai sindacati
CRISI RIFIUTI, IL GAIA SOTTO LA REGIONE
Disagi ieri nei 44 comuni serviti dal consorzio. Lunghe ore di trattativa sotto gli uffici della Presidenza
Poi l’accordo: sospeso il bando di gara e avviata la costituzione di una società pubblica-privata
Cinque giorni 15.02.2011, p.22
Le promesse dell'ultima ora della Polverini sulla costituzione di una nuova società regionale dei rifiuti non hanno convinto per niente i sindacati. Ieri i 500 lavoratori del consorzio Gaia sono tornati a incrociare le braccia lasciando i cassonetti dei 44 comuni serviti dal servizio di raccolta rifiuti, stracolmi di immondizia. E' stato a tutti gli effetti uno sciopero generale che ha coinvolto l'intero comparto societario, dalla gestione degli impianti, agli amministrativi, con un'adesione che ha sfiorato il 90%. Erano in trecento ieri mattina sotto gli uffici della Presidenza per chiedere chiarezza sul piano di rientro annunciato. Le prime indiscrezioni parlavano di una società mista pubblica privata, ma nessun accenno finora ai possibili candidati. Siamo ancora nel campo delle ipotesi e finora le organizzazioni sindacali sono state tenute da parte. Questo uno dei motivi della protesta manifestato ieri ad alta voce con tanto di megafoni e striscioni.
In tarda mattinata, l'intervento della presidente Polverini teso a tranquillizzare i toni crescenti della protesta in piazza. «Nessuno ha intenzione di non coinvolgere i lavoratori - ha detto la presidente alle agenzie. Questo pomeriggio (ieri ndr) - ha spiegato - ci sarà la prima riunione istituzionale con i sindaci, che abbiamo il dovere di ascoltare. Spiegheremo quale è la situazione. La volontà di coinvolgere i lavoratori naturalmente c'è, dopo un primo passaggio con i sindaci».
A chi le chiedeva se i Comuni potranno entrare nella nuova società regionale che gestirà il consorzio, Polverini ha risposto: «Oggi (ieri ndr) faremo questo incontro: se sono interessati, perchè no?». A chi inoltre le ricordava come il capogruppo del Pd al Consiglio regionale del Lazio, Esterino Montino, si fosse schierato contro l'ipotesi di un coinvolgimento dei privati, possibilità invece ventilata dalla Regione, Polverini ha risposto: «Noi dobbiamo trovare lo strumento che risponda meglio alle esigenze che abbiamo oggi. Noi rappresentiamo la parte pubblica. Vedremo poi all'interno della società se ci sono spazi diversi per le esigenze del territorio. Ancora però - ha concluso - non c'è nulla di deciso». In attesa della prima proposta ufficiale, ieri i sindacati hanno sottoscritto insieme alla presidente un documento con il quale si ordina la sospensione delle procedure di gara e l'avvio delle trattative per la costituzione di una nuova società dei rifiuti. Nel testo la Regione si impegna altresì a garantire nei mesi a venire il pagamento regolare dei salari dei lavoratori finora puntualmente disatteso dai Comuni soci. L'accordo è stato sottoscritto anche dagli amministratori del territorio provinciale. Da oggi i tecnici della regione sono a lavoro per la presentazione della prima bozza di piano industriale. Oggi il servizio tornerà di nuovo nella normalità. Il prossimo confronto è atteso per metà marzo.

AMBIENTE Inviate alla Commissione Europea le osservazioni depositate negli uffici regionali
IL WWF: «INCONGRUENZE NELL'ITER PER LA CONCLUSIONE DELLA VAS

La presidente del Wwf Lazio Il piano rifiuti è basato quasi esclusivamente su impiantistica per la combustione e Discariche
Cinque giorni 15.02.2011, p. 4
Il Wwf del Lazio ha inviato alla Commissione Europea le osservazioni depositate negli uffici regionali nei termini previsti dalla legge nel corso dell'iter per la conclusione della Valutazione Ambientale Strategica (Vas). Si tratta di un adempimento al quale la Regione è tenuta dopo che l'autorità europea il 30 settembre dello scorso anno aveva comunicato un ultimatum, con la minaccia dell'applicazione delle sanzioni, per non aver adempiuto agli obblighi comunitari a seguito della sentenza di condanna della Corte di Giustizia. «Un iter quello avviato dalla Regione Lazio che mette in luce delle evidenti incongruenze a cominciare dal contenuto del rapporto ambientale pubblicato assieme allo schema di Piano sul Burl regionale in data 07 dicembre» è scritto in una nota. Infatti in quei documenti non si parla della situazione della Valle del Sacco come della Valle Galeria e ancor meno sulla vicenda della bocciatura al Tar Lazio dell'inceneritore di Albano. Infine il Wwf rimane fortemente perplesso sui contenuti del piano dei rifiuti proposto «dove sembra essere completamente ignorata la nuova direttiva europea sui rifiuti e la gerarchia in essa contenuta: un piano quindi basato quasi esclusivamente su impiantistica per la combustione e discariche, con scarso interesse per le politiche di prevenzione, riduzione, riciclo e riutilizzo». Secondo il parere di Vanessa Ranieri, presidente Wwf Lazio, l'iter della Vas obbligatoria non sta rispondendo ai dettami contenuti nella direttiva comunitaria e recepiti dal Codice dell'Ambiente, per questo l'associazione ha ritenuto necessario informare l'Autorità Comunitaria inviando le sue osservazioni. «Ancora una volta - conclude la presidente del Wwf - il Piano dei Rifiuti regionale sembra non rispettare le norme comunitarie, esponendo così i cittadini al forte rischio di dover sostenere i costi economici di milioni e milioni di euro derivanti dalla eventuale sanzione applicata dalla Comunità Europea, a causa di una politica che sembra essere incurante delle norme e degli interessi della collettività». Sempre in tema di rifiuti l'Italia dei Valori ha aderito al tavolo, promosso dall'associazione “Non Bruciamoci il Futuro”, composta dalle associazioni e dei movimenti che hanno il fine di raggiungere il risultato “rifiuti zero” nel Lazio. L'Idv, a tal fine, ha sottoscritto le osservazioni consegnate venerdì 11 febbraio agli uffici romani della Commissione europea. Secondo Claudio Bucci, consigliere dell’Italia dei Valori alla Regione Lazio «la denuncia è necessaria, per fare sì che la Giunta regionale riveda e modifichi completamente l'assetto dello schema del piano rifiuti presentato. Con questo Piano il Lazio si porrebbe completamente al di fuori dei parametri europei, continuando a perseguire la strada dell'incenerimento, rivelatasi antieconomica, lenta ed inquinante. Tra l'altro - continua Bucci - riuso, riciclo, recupero e raccolta differenziata, oltre ad essere meno costosi ed inquinanti, creano vantaggi dal punto di vista occupazionale. Infine, a differenza di quello che molti credono, è molto più facile e veloce realizzare impianti a servizio della raccolta differenziata che mega-inceneritori. I cittadini del Lazio hanno ormai una consapevolezza del loro reale interesse e sono maturi per essere chiamati al modesto sforzo di selezionare i rifiuti prima di gettarli, a fronte dei grandi benefici della collettività tutta». 

PM10, FABIO DE ANGELIS CONVOCA UN TAVOLO TECNICO PER GIOVEDI'
La Provincia FR 15.02.11 p.9
Un incontro con un esperto per affrontare la questione dell'inquinamento atmosferico in tutta la zona del capoluogo, con il coinvolgimento dei comuni di Frosinone, Ceccano, Alatri e Ferentino. Lo ha convocato per giovedì prossimo l'assessore provinciale all'Ambiente e vicepresidente della provincia Fabio De Angelis anche per analizzare e pianificare soluzioni alternative al blocco o limitazione del traffico veicolare al fine di contrastare il fenomeno, magari in modo più efficace.
«Il traffico automobilistico, come dimostrano vari studi - ci ha spiegato ieri De Angelis - incide per una percentuale tra il 10-20% sull'inquinamento atmosferico. Molto più pesantemente pesa invece, sulla qualità dell'aria che respiriamo, ad esempio, la funzionalità ed efficienza delle caldaie per il riscaldamento come pure altri fattori. Per questo - dice l'assessore - credo che sia il caso di valutare con un esperto come sia meglio muoversi e quali soluzioni adottare anche davanti ai malumori che la cittadinanza dei vari centri interessati sta manifestando in questi giorni segnati da ordinanze di blocco o razionalizzazione del traffico». Soluzioni alternative esistono, vengono già impiegate in altre città e potrebbero esserlo anche nei comuni ciociari. Ieri sera, con una nota, dalla Provincia hanno fatto sapere:
«Il VicePresidente della Provincia Fabio De Angelis, in qualità di assessore all'ambiente, ha convocato per giovedì 17 febbraio, presso gli uffici dell'assessorato all'ambiente della Provincia, i comuni di Frosinone, Ceccano, Ferentino ed Alatri per pianificare delle iniziative al fine di contrastare il problema delle "pm 10" nelle aree urbane di questi comuni. L'incontro è necessario per rendere efficaci le attività sino ad ora poste in essere dalle amministrazioni comunali, azioni che sono state incentrate sul traffico veicolare sia con il "blocco totale" delle automobili sia con le c.d. "targhe alterne". All'incontro parteciperà il Prof. Giorgio Buonanno dell'Università di Cassino e personale dell'ARPA di Frosinone per esaminare i dati in possesso delle amministrazioni ed individuare delle strategie condivise a supporto del lavoro fatto fino ad oggi».


Frosinone. Le pm10 calano ma restano oltre i limiti. Giovedì vertice in Provincia con i Comuni più inquinati
TARGHE ALTERNE, BRACCIO DI FERRO
Marini: divieto posticipato e spezzato. Ma Raffa punta i piedi

Il Messaggero FR, 15.02.11 pp.35 (prima) e 37 - di Giampaolo Russo
L’ordinanza anti-smog, con particolare riferimento alle domeniche ecologiche e alle targhe alterne va verso una rivisitazione. Dopo le forti proteste da parte dei cittadini (addirittura si è aperto su face book un centro di raccolta email contro determinati provvedimenti inseriti nell’ordinanza) il comune sta rivedendo il piano. Intanto per le domeniche ecologiche, dopo il dispositivo del comandante della polizia Locale, Francesco Delvino che aveva dato il via libera alle auto più ecologiche è probabile che nei prossimi blocchi del traffico (27 febbraio e 13 marzo) sarà finalmente chiarito che il divieto non sarà assoluto così come voluto dall’assessore all’Ambiente, Francesco Raffa, ma sarà più morbido e comunque non riguarderà le auto elettriche, quella a Gpl, a metano ed anche le euro 4 dotate di filtro anti particolato (Fap). Ma novità sono attese anche per le targhe alterne. L’ordinanza emanata e pubblicata parlava di 12 ore consecutive di stop alle auto pari o dispari a seconda dei giorni (lunedì e mercoledì le dispari, martedì e venerdì le pari) dalle 8 alle 20. E’ tutta una questione di interpretazione della norma. C’è chi la “legge” più elastica (il sindaco Michele Marini e l’assessore alla Polizia Locale, Maurizio Ciotoli) e chi in maniera più restrittiva (l’ambientalista Francesco Raffa). Ciò sta creando una sorta di braccio di ferro all’interno della giunta, con il piano regionale che si sta sviscerando in ogni suo punto per capire se ci siano o meno i margini per ridurre al minimo i disagi alla popolazione. Intanto si vuole posticipare l’orario mattutino dell’entrata in vigore del provvedimento spostandolo dalle 8 alle 9. Poi ci sarebbe una “finestra”, inizialmente non prevista, dalle 13 alle 15 per consentire gli spostamenti in entrata ed in uscita dalle scuole e dagli uffici. Dovrebbe rimanere fermo l’orario di fine del provvedimento alle ore 20. Non si spengono, nel frattempo, le polemiche sull’ultima domenica ecologica dove molti cittadini possessori di auto a metano o gpl, non potendo conoscere il nuovo dispositivo emanato solo nella tarda serata del giorno precedente, si sono trattenuti nel girare con la propria auto. Ma proprio su questa decisione è tornato il neo comandante Del Vino: «Voglio precisare che non ho violato l’ordinanza ma ne ho fornito solo un’interpretazione nel rispetto della norma. Il blocco totale del traffico se non specificato come volontà politica va attuato a garanzia di una sicurezza dei pedoni o di alcune manifestazioni in strada. La decisione è stata adottata anche per garantire il comune contro eventuali contenziosi da parte dei possessori di auto non inquinanti». Sul fronte lotta allo smog si registra l’iniziativa dell’assessore provinciale all’Ambiente, Fabio De Angelis, che ha invitato i comuni di Frosinone, Ceccano, Ferentino ed Alatri per pianificare delle iniziative al fine di contrastare il problema delle “pm 10” nelle aree urbane di questi comuni. All’incontro parteciperà il Prof. Giorgio Buonanno dell’Università di Cassino e personale dell’ARPA di Frosinone.

CIOCIARIA. SENZA LE AUTO CALANO LE PM10, MA NON SCENDONO SOTTO IL LIMITE
Il Messaggero FR, 15.02.11 p.37
Nella domenica del blocco delle auto i valori delle polveri sottili sono precipitati, rispetto a 24 ore prima, ma sono rimasti purtroppo ben oltre il limite imposto dalla normativa di 50 microgrammi per metrocubo in ben tre centraline (quella di Ceccano, Frosinone Scalo e Cassino). Dato più alto, ancora una volta quello di Ceccano con 99 microgrammi che fa salire a 41 i giorni di sforamento, seguito da Frosinone Scalo, con 83 microgrammi (e 40 superamenti del limite) e infine Cassino (66 mg/mc per 21 giorni oltre la soglia limite). Mentre Ferentino e Alatri hanno sfiorato la soglia, rispettivamente con 47 e 44 microgrammi. O 35 di Anagni e i 26 di Fontechiari chiudono il quadro delle rilevazioni. Rispetto al giorno precedente Ceccano e Frosinone Scalo hanno fatto così registrare un calo di 54 e 52 mc/mc; mentre a Cassino, dove non era previsto il blocco delle auto, il calo è stato solo di 16 microgrammi; 23 i mg/mc in meno ad Alatri e appena -8 mg/mc a Ferentino. Le rilevazioni quindi dimostrano che il blocco delle auto ha inciso sulla rilevazione, ma non abbastanza da far precipitare i valori sotto la soglia limite di 50 microgrammi. Sarà interessante vedere cosa accadrà con le targhe alterne.

EXTRA VALLE. MONTI DELL’ORTACCIO Lo dichiara il presidente della Commissione Ambiente di Roma Capitale Andrea De Priamo
NESSUNO SCAVO PER MALAGROTTA BIS

La Sezione di Polizia Socio Ambientale del XV Gruppo ha effettuato un sopralluogo che ha evidenziato sul sito solo un’attività estrattiva legata alla cava, e non vi sarebbe quindi nessuna autorizzazione per la realizzazione di una nuova discarica
Cinque giorni 15.02.2011, p.6
Il presidente della Commissione Ambiente di Roma Capitale, Andrea De Priamo fa sapere che in seguito alla richiesta formale da lui avanzata la scorsa settimana al Comando della Polizia Municipale, per chiedere un sopralluogo nell’area di Monti dell’Ortaccio e verificare quanto segnalato dai comitati dei residenti e dalla stampa sui presunti movimenti di terra nell’area, ha ricevuto ieri una relazione sintetica sul sopralluogo effettuato oggi dalla Sezione di Polizia Socio ambientale del XV Gruppo. Dalla relazione, si legge che il sopralluogo effettuato con rilievo fotografico ha evidenziato lo svolgimento in loco di un’attività estrattiva autorizzata con Determinazione Dirigenziale del 2003 del Dipartimento Ambiente di Roma Capitale. L’attività sarebbe, quindi, limitata all’estrazione legata alla cava e non vi sarebbe alcuna autorizzazione preliminare per la realizzazione di una nuova discarica. Il Comando della Polizia Municipale del XV Gruppo ha assicurato che sarà proseguita l’opera di vigilanza e controllo. «A questo punto - aggiunge De Priamo - emerge prepotentemente un tema di carattere politico legato alle scelte di Roma Capitale, Provincia di Roma e Regione Lazio, che dovranno esprimere definitivamente la loro contrarietà all’ipotesi di una “Malagrotta bis” a Monti dell’Ortaccio, che di fatto penalizzerebbe ulteriormente i residenti della Valle Galeria, vista la continuità della aree, già fortemente colpiti dalla presenza di Malagrotta e dai molti impianti industriali. Ritengo che sia arrivato il momento di rompere gli indugi e indicare tempi e siti per il dopo Malagrotta. Sono certo - conclude - che il sindaco Alemanno non si tirerà indietro, di concerto con le altre istituzioni, e manterrà gli impegni presi con i cittadini".