C’è un bimbo di quindici mesi, da queste parti, che apre i suoi occhioni azzurri al mondo, esplorandone ogni giorno luci e colori (e ascoltandone con grande attenzione i suoni - adora tutta la musica, da Haydn allo Ska dei Los Fastidios). Quando vede una cosa bella, che gli piace, dice con voce argentina: “BIE”. È una parola che ha inventato, diversa dalle altre che si collegano a cose concrete (mamma, papà, nonna, pappa, bau). Forse “BIE” è un’evoluzione di “PIE”, che il bimbo diceva un paio di mesi prima, quando vedeva i pulcini e cercava di ripetere il “PIO PIO” degli adulti. Comunque, è dolce sentire quel “BIE”. E quando lo senti non puoi non desiderare che la terra dove cresce questo bimbo, che è ancora BIE nonostante le ferite che le sono state inferte negli ultimi decenni, sia difesa e valorizzata, possa ridere e fremere libera della sua energia e del suo spirito. Abbiamo diritto e lottiamo, con amore, per un MONDO BIE, nella Valle come nel sistema globale.
Inceneritori: rischi sulla salute umana secondo Il prof. Ghirga, ISDE LAZIO
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I politici dovrebbero tener conto l'enorme carico di malattie causato da
sostanze chimiche emesse da inceneritori di rifiuti.
Caro Editore,
Ho letto con ...
13 anni fa