di Francesco Bearzi
Al solito, qualunque colore vesta un'amministrazione, l'associazione ambientalista collabora con lei.
Naturalmente, la collaborazione cambia a seconda della disponibilità e della affidabilità dell'interlocutore.
E' presto per valutare il ph della nuova amministrazione regionale, le cartine di tornasole non sono ancora pronte.
Una cosa è certa. Salvo sorprese e ripensamenti dell'ultimo minuto, non può non impressionare lo "sgarbo" fatto alla Ciociaria, e con essa alla media e bassa Valle del Sacco.
Frosinone è stata determinante per la vittoria del centrodestra. A fortiori, non si capisce questo atteggiamento neo-romanocentrico. Non lo capiscono i ciociari, e tantomeno gli elettori della Polverini.
L'attenuante "c'era tanta gente da sistemare della lista esclusa del PDL di Roma" vale solo fino a un certo punto.
Dei tre consiglieri eletti, perché non dare un assessorato almeno al più votato?
Non dico questo ovviamente perché sono un supporter di Franco Fiorito, ma perché mi sento anch'io privato di una concreta opportunità per il territorio.
Infatti l'assessorato rivendicato a gran voce e sotto il peso di uno schiacciante consenso elettorale (nella cosiddetta "democrazia" non importa quali voti si prendono, ma quanti) era stato chiaramente rivendicato: l'Agricoltura.
Un assessorato all'Agricoltura in mano alla Ciociaria avrebbe significato un chiaro impulso verso lo sviluppo sostenibile nella Valle del Sacco. In direzione opposta a quella perseguita dal centrosinistra ciociaro, nei fatti e nelle istituzioni, nella scorsa legislatura.
Fu infatti Francesco De Angelis, oggi a Strasburgo, a rivestire l'assessorato alle Attività produttive. Non mi sento in grado di valutare il suo operato in questo settore. Ma posso affermare che fu in diretta collisione con lo sviluppo sostenibile e la tutela dell'ambiente. Fu Francesco De Angelis a ottenere il risultato di far passare la Variante Asi, ferma da dieci anni. Fu lui a far sponda a Francesco Scalia per il folle progetto di un aeroporto a Frosinone. Scalia poi, subentrato come assessore al Demanio, nello scorcio di legislatura si occupò quasi esclusivamente di questo.
E mentre i ciociari del centrosinistra, o meglio del PD, lavoravano in questa direzione, l'assessore all'Ambiente Filiberto Zaratti, uomo dei Castelli, come il neo-assessore Mattei, stentava a credere che oltre i confini del suo bacino elettorale esistesse la Ciociaria. Eccetto poche cose, come l'impegno su La Selva, la gestione di Zaratti dell'assessorato all'Ambiente, di fronte all'emergenza della Valle del Sacco, è stata poco più che disastrosa.
Speriamo che Mattei abbia ben poco del suo predecessore.
Ma intanto lo "scippo" dell'assessorato all'Agricoltura alla media e bassa Valle del Sacco è difficile da mandar giù.
P.S. Leggo ora (18.07) della provocazione del sindaco Noto, che parla di "secessione" di Anagni. Certo è una frase d'effetto, ma non credo aiuti molto a risolvere la questione.
P.S. Leggo ora (18.07) della provocazione del sindaco Noto, che parla di "secessione" di Anagni. Certo è una frase d'effetto, ma non credo aiuti molto a risolvere la questione.