Lettera di Marzia Marzoli al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano
Signor Presidente, Le scrivo con il respiro più volte interrotto dall’inquietudine che in questi ultimi giorni ha corroso la mia fiducia nelle istituzioni ed in quel sistema democratico in cui si è formata la mia cultura e si è nutrita la mia coscienza.
Ciò, tuttavia, senza mai far venire meno in me il sentimento di chi si sente ingiustamente leso e la determinazione di dover contraddire con tutte le mie forze dinanzi all’arroganza dei “potenti” che cambiano le regole quando si è già in corsa, annullando ogni sforzo fatto – insieme a tanti cittadini – per essere i primi a rispettarle, sebbene più in difficoltà e senza strumenti di finanziamento, rispetto alle più grandi compagini politiche.
Mi chiamo Marzia Marzoli e sono stata candidata dalla lista civica la Rete dei Cittadini per concorrere alla presidenza della Regione Lazio, così come Emma Bonino, così come Renata Polverini, con la sola differenza che – seppure Lei ne fosse a conoscenza – migliaia di cittadini residenti nella regione in argomento lo ignorano.
E non lo sanno perché tacciono le testate giornalistiche, tacciono i media che dovrebbero, nel rispetto della par condicio, consentire a tutti gli elettori di conoscere i candidati ed i programmi che sostengono.
Mi rivolgo a Lei, Signor Presidente, perché altri lo hanno fatto più volte in questi ultimi giorni, richiamando intenti democratici – di parte, mi consenta – per cui ora anche io avverto la necessità di ricorrere alla Sua Carica istituzionale per assicurare la democrazia in una competizione elettorale che ha – sino ad oggi – leso gli elettori, non consentendo loro di poter conoscere la Rete dei Cittadini ed i suoi programmi al pari degli altri candidati: non consentendo loro di poter votare e scegliere “democraticamente”.
Il voto, difatti, può intendersi democratico solo se chi vota conosce chi è in competizione e di quali valori si fa portatore.
Proprio Lei, Signor Presidente, si è preoccupato di assicurare il voto ad un partito rappresentativo, ma a chi è dato sapere prima di una elezione chi può essere rappresentativo o meno?
Io rappresento “con orgoglio” una lista civica che corre senza apparentamenti politici e, forse – come diciamo noi – senza santi in paradiso.
Abbiamo presentato la nostra lista con l’umiltà con cui i cittadini si avvicinano alla politica: per dovere, per senso civico, seguendo le regole nella certezza e nell’affidamento ad un principio di uguaglianza che informa la Costituzione Italiana ma, prima di tutto, le nostre vite.
Ebbene, con nostro grande rammarico, non solo oggi siamo portati a credere che la legge non sia uguale per tutti, ma se non bastasse, dobbiamo portare anche il peso – un macigno per uno Stato democratico – del disinteresse della stampa e dell’informazione per la nostra realtà, che ci costringe all’anonimato.
Basta sfogliare una qualunque rassegna stampa di questi giorni per constatare la nostra ingiusta “assenza”.
Ci è – di fatto – negata la possibilità di essere conosciuti ed essere votati per il nostro programma e per il messaggio pulito di cui siamo portatori: ”un altro modo di fare politica è possibile, per ridare ai cittadini la sovranità perduta”.
L’informazione, pubblica e privata, sono dominio di altri, ma a Lei, Signor Presidente, è dato ascoltare il grido di chi ama davvero la democrazia.
Ed allora, così come ha richiamato l’Alto senso del rispetto di quei Valori condivisi dagli italiani e da quella Cultura che tanto ha reso celebre nei secoli il nostro Paese, La prego di intervenire pubblicamente, ancora una volta, per assicurare alla Rete dei Cittadini ed a tutti quei movimenti civici che, in modo moderno e costruttivo si accostano alla politica, quella visibilità democratica che certamente – ne sono convinta – contribuirà a far crescere le coscienze di tutti per un rinnovamento reale della politica italiana.
Ciò, tuttavia, senza mai far venire meno in me il sentimento di chi si sente ingiustamente leso e la determinazione di dover contraddire con tutte le mie forze dinanzi all’arroganza dei “potenti” che cambiano le regole quando si è già in corsa, annullando ogni sforzo fatto – insieme a tanti cittadini – per essere i primi a rispettarle, sebbene più in difficoltà e senza strumenti di finanziamento, rispetto alle più grandi compagini politiche.
Mi chiamo Marzia Marzoli e sono stata candidata dalla lista civica la Rete dei Cittadini per concorrere alla presidenza della Regione Lazio, così come Emma Bonino, così come Renata Polverini, con la sola differenza che – seppure Lei ne fosse a conoscenza – migliaia di cittadini residenti nella regione in argomento lo ignorano.
E non lo sanno perché tacciono le testate giornalistiche, tacciono i media che dovrebbero, nel rispetto della par condicio, consentire a tutti gli elettori di conoscere i candidati ed i programmi che sostengono.
Mi rivolgo a Lei, Signor Presidente, perché altri lo hanno fatto più volte in questi ultimi giorni, richiamando intenti democratici – di parte, mi consenta – per cui ora anche io avverto la necessità di ricorrere alla Sua Carica istituzionale per assicurare la democrazia in una competizione elettorale che ha – sino ad oggi – leso gli elettori, non consentendo loro di poter conoscere la Rete dei Cittadini ed i suoi programmi al pari degli altri candidati: non consentendo loro di poter votare e scegliere “democraticamente”.
Il voto, difatti, può intendersi democratico solo se chi vota conosce chi è in competizione e di quali valori si fa portatore.
Proprio Lei, Signor Presidente, si è preoccupato di assicurare il voto ad un partito rappresentativo, ma a chi è dato sapere prima di una elezione chi può essere rappresentativo o meno?
Io rappresento “con orgoglio” una lista civica che corre senza apparentamenti politici e, forse – come diciamo noi – senza santi in paradiso.
Abbiamo presentato la nostra lista con l’umiltà con cui i cittadini si avvicinano alla politica: per dovere, per senso civico, seguendo le regole nella certezza e nell’affidamento ad un principio di uguaglianza che informa la Costituzione Italiana ma, prima di tutto, le nostre vite.
Ebbene, con nostro grande rammarico, non solo oggi siamo portati a credere che la legge non sia uguale per tutti, ma se non bastasse, dobbiamo portare anche il peso – un macigno per uno Stato democratico – del disinteresse della stampa e dell’informazione per la nostra realtà, che ci costringe all’anonimato.
Basta sfogliare una qualunque rassegna stampa di questi giorni per constatare la nostra ingiusta “assenza”.
Ci è – di fatto – negata la possibilità di essere conosciuti ed essere votati per il nostro programma e per il messaggio pulito di cui siamo portatori: ”un altro modo di fare politica è possibile, per ridare ai cittadini la sovranità perduta”.
L’informazione, pubblica e privata, sono dominio di altri, ma a Lei, Signor Presidente, è dato ascoltare il grido di chi ama davvero la democrazia.
Ed allora, così come ha richiamato l’Alto senso del rispetto di quei Valori condivisi dagli italiani e da quella Cultura che tanto ha reso celebre nei secoli il nostro Paese, La prego di intervenire pubblicamente, ancora una volta, per assicurare alla Rete dei Cittadini ed a tutti quei movimenti civici che, in modo moderno e costruttivo si accostano alla politica, quella visibilità democratica che certamente – ne sono convinta – contribuirà a far crescere le coscienze di tutti per un rinnovamento reale della politica italiana.
Marzia Marzoli
Candidata alla presidenza della Regione Lazio
Candidata alla presidenza della Regione Lazio