ANCORA SULLA NUOVA CONTAMINAZIONE A COLLEFERRO
VALLE DEL SACCO, VALORI FUORI NORMA IN UN CAMPIONE DI LATTE PROVENIENTE DA UN'AZIENDA LOCALE

L’ufficio commissariale ha provveduto a perimetrare l’area e avviare analisi di laboratorio per accertare quanto avvenuto. Esclusa per il momento l’estensione dell’inquinamento
Cinque giorni 25.11.2010, p. 19 - di Carmine Seta
Il lindano è tornato e ha fatto a sorpresa la sua comparsa in uno dei terreni esclusi dalla perimetrazione del piano regionale. E' quanto si apprende dall'ordinanza a firma della presidente Renata Polverini pubblicata qualche giorno fa sulla Gazzetta Ufficiale. Un fulmine a ciel sereno per la città di Colleferro a pochi mesi dalla conclusione del piano di bonifica dell'Arpa 1. La sostanza a base del Ddt, l’insetticida ormai fuorilegge prodotto per decenni nel polo chimico locale, sarebbe comparsa in un campione di latte proveniente da una fattoria posta al di fuori dell'area interdetta. «La scoperta è frutto del sistema di controlli attivato dall'extrapiano regionale per la bonifica della Valle del Sacco - spiega il commissario per l'emergenza Pierluigi Di Palma- Abbiamo riscontrato in un campione di prodotto valori fuori limite e pertanto abbiamo perimetrato l'area e avviato i necessari controlli per capire l'esatta origine della contaminazione. Abbiamo sottoposto ad analisi i laboratorio sia il terreno che il foraggio utilizzato. Dai primi riscontri dei tecnici incaricati - continua Di Palma - possiamo escludere un'ulteriore estensione dell'area inquinata. Non sarà necessario abbattere il bestiame. Vogliamo capire cosa veramente sia successo». Domande ancora in attesa di una risposta che allargano per il momento l'orizzonte dell'allerta ambientale. Sul caso è intervenuta anche la Rete per la tutela della Valle del Sacco che si domanda «se sia opportuno avviare un'analisi a più ampio raggio anche al di fuori delle aree ripariali del fiume Sacco». Una misura chiesta più volte nel corso degli anni dal deputato del Pd Renzo Carella che auspica che venga fatta una rapida chiarezza su quanto avvenuto. «E' una notizia che ci allarma su cui è necessario avviare analisi più approfondite anche al di fuori delle aree ripariali contenute nei 100 metri- spiega il deputato del Pd - Si tratta di un limite fittizio che oltretutto non tutela le altre aree da nuove contaminazioni. A distanza dicinque anni non c'è alcun cartello o recinzione che vieti in queste zone i pascoli o altre attività zootecniche. Credo - aggiunge Carella - che alla luce anche di questi fatti debba essere rivisto un sistema di monitoraggioche ha mostrato, pur nelle sue lodevoli iniziative, delle gravi inadempienze".

Vedi anche COLLEFERRO, TORNA L'INCUBO INQUINAMENTO DA LINDANO
Ecco la notizia quotidiana 25.11.2010

ANAGNI. ACQUISITA DAL DEMANIO AREA DI 187 ETTARI (L'ARTICOLO NON LO SPECIFICA, MA SI TRATTA DELL'EX DEPOSITO MILITARE)
La Provincia Fr 25.11.10 p.25

Con lungimiranza il sindaco e l'amministrazione hanno ben programmato un nuovo futuro per il territorio anagnino, ritenendo vantaggioso e importante acquisire dal Demanio la grossa superficie di 187 ettari e 48.000 metri cubi di costruzioni (unico appezzamento così vasto del centro Italia), insistente nel territorio anagnino, al costo di solo 6 milioni di euro.
«Sicuramente con l'acquisto di questa proprietà - hanno spiegato il sindaco Carlo Noto ed il consigliere comunale con delega al Demanio Paolo Frattale - in accordo con l'intera amministrazione, si inizierà a programmare il giusto utilizzo per poter dare al nostro territorio uno nuovo sviluppo. Queste le basi per lavorare su una sicura alternativa alla crisi economica e industriale che oggi colpisce il nostro territorio».
E oggi nelle sale di rappresentanza del Palazzo Comunale alle ore 11 si terrà una apposita conferenza stampa alla presenza del Sindaco Carlo Noto, del consigliere comunale con delega al Demanio Paolo Frattale, degli amministratori, dei dirigenti dell'Agenzia del Demanio e dell'ufficio legale, appunto per stilare il rogito per l'acquisto dell'area.
L'acquisto, già annunciato in passato, è stato dunque perfezionato.
Non sappiamo ancora in cosa consista il "nuovo sviluppo" che ha in mente l'amministrazione. Sappiamo invece quali erano i progetti del PTPG della Giunta Scalia: logistica. Ricordiamo che l'area svolge una importante funzione ambientale, e che la facoltà di agraria dell'università della Tuscia aveva espresso in passato interessamento per finalità di ricerca pienamente sostenibili (ndr). 


FROSINONE. V RAPPORTO AMBIENTE E SICUREZZA, PRESENTATO AL CONVEGNO DI CONFINDUSTRIA
ESCLUSIVO - L'ASSESSORE PROVINCIALE ALL'AMBIENTE FABIO DE ANGELIS: DOMANI TAVOLO TECNICO SUL DEPURATORE CONSORTILE DI ANAGNI, CHE DOVREBBE PASSARE ALLA GESTIONE ASI.
Torneremo sul Convegno, evento cui abbiamo assistito con interesse che testimonia l'attenzione di Confindustria sui temi di Ambiente e Sicurezza, giunto ormai alla quinta edizione, grazie in primo luogo all'impegno del delegato dell'associazione, Marco Micheli.
Per il momento la notizia emersa, quasi incidentalmente, nel corso dell'intervento dell'assessore all'Ambiente Fabio De Angelis, è che nel corso della conferenza dei servizi di domani molto probabilmente si porrà termine all'incertezza della gestione tra Acea Ato 5 e ASI. La dovrebbe spuntare quest'ultimo.
Osserviamo che in tal caso è da augurarsi che la gestione ASI sia più efficiente di quella delle strade consortili, che come è noto ad Anagni sono un colabrodo.